Il massimo campionato islandese femminile di calcio sta arrivando al suo momento decisivo, con i verdetti più importanti che arriveranno forse addirittura all'ultima giornata. Come forse ci si potrebbe aspettare,
l'Islanda è un Paese dove il calcio femminile ha praticamente la stessa importanza di quello maschile: lo dimostra il numero degli spettatori, generalmente solo di poco inferiore rispetto ai match dei colleghi uomini.
Non potrebbe essere altrimenti: è ben noto come l'Islanda sia, forse più di tutte, la nazione dove uomini e donne vengono visti in egual misura. Certo, sembra difficile immaginare una cosa del genere per noi italiani, in un Paese dove il presidente della Lega Dilettanti, Felice Belloli, è diventato tristemente famoso per aver equiparato le calciatrici a "quattro lesbiche".
Ma lasciamo da parte i discorsi culturali e di genere (per quanto il femminismo sia un tema filosoficamente portante dei nostri giorni), e dedichiamoci invece a quello che succede nella terra del ghiaccio e del fuoco, nella quale, peraltro,
militano o hanno militato diverse giocatrici italiane. Una tendenza, questa, sicuramente più comune rispetto al mondo del calcio maschile, dal momento che solo pochi giocatori italiani hanno militato nel campionato islandese.
Harpa Þorsteinsdóttir, 30enne attaccante dello Stjarnan, qui con la maglia della Nazionale.
Attualmente capocannoniere del campionato con 18 centri.