Come al solito, di carne a cuocere o ce n'è troppa o non ce n'è proprio. Stavolta ce n'è tanta, per cui forse il rinvio delle due partite di cui sopra è da prendere come una buona notizia. Ma se proprio siete amanti irriducibili degli scontri diretti partiremo dal fondo della classifica, per parlare della guerra (sì, il termine va bene) che si sono dichiarati Þór Akureyri e Fram pur di ottenere una salvezza che nessuna delle due meriterebbe più di tanto. Nella tana dei biancorossi va infatti in scena una partita degna sì della zona retrocessione, ma di quella per accomodarsi direttamente in 2. deild karla, saltando la serie cadetta. Nei primi dieci minuti nessuna delle due formazioni si dimostra capace di tenere la palla più di tanto, anche se il peggio del peggio lo ostenta il Fram con una certa nonchalance. Storditi dalla loro stessa inesistenza e da un modulo fuori luogo (stai retrocedendo e giochi col 4-5-1 lo scontro diretto? Cos'hai da difendere? L'ultimo posto?), gli ospiti non fanno nemmeno un tiro in tutti i primi quarantacinque minuti, contro i cinque degli avversari, autori anche di giocate tutto sommato apprezzabili. La loro prima azione è al 50°, quando Guðmundur Steinn Hafsteinsson colpisce la traversa; poi tornano a soffrire e a difendersi un'altra volta in modo del tutto casuale, come se non si fossero mai allenati. Un atteggiamento del genere in uno scontro per salvarsi molti lo punirebbero con un gol, invece nel pieno del dominio biancorosso Hafsteinsson trova il vantaggio, grazie alla solita inutile difesa del Þór che alla prima insidia se lo fa sfuggire. Pochi minuti dopo si scatenano gravissime scorrettezze in campo: all'82° la squadra di Akureyri resta in dieci per l'espulsione diretta di Chukwudi Chijindu, reo di aver scatenato una rissa in campo, ma all'84° ritorna la parità numerica, perché sotto la doccia ci va anche Tryggvi Sveinn Bjarnason per lo stesso motivo, dopo un lungo e tormentato confronto tra arbitro e assistenti. La partita riprende con un calcio di punizione per i biancorossi, che però cinque minuti dopo abdicano completamente e permettono ad Hafsteinsson di fare doppietta e chiudere i giochi.
Ora facciamo delle considerazioni: se ci fermiamo al gioco espresso, il Fram deve retrocedere immediatamente, perché la vittoria nasconde solo un atteggiamento completamente sbagliato che la squadra sta avendo da quando è iniziato l'anno; il Þór invece continua a perdere pur giocando bene, e questo avviene a causa di una fase difensiva davvero pessima che mai nessuno si è preso la briga di aggiustare. E questi sono i risultati. Dal punto di vista disciplinare, invece, questa partita è una vergogna senza precedenti per il calcio islandese. Tuttavia, il numero di partite eccessivamente fallose aumenta costantemente, e quindi la KSÍ deve assolutamente intervenire. L'Islanda deve entrare nel calcio europeo dando lezioni di civiltà agli altri, certo non importando certe schifezze da censurare. Che questa sia la prima e l'ultima volta, prima che sia troppo tardi.
Chiuso questo capitolo importantissimo, possiamo finalmente distendere i toni e tornare a godere della vera essenza del calcio, cioè gol, divertimento e rispetto. Per esempio, anche Fylkir - ÍBV Vestmannaeyjar era una partita importantissima in chiave salvezza, eppure non è sembrato di assistere ad una guerra civile. I padroni di casa hanno vinto per 3-1 siglando il gol della sicurezza solo nei minuti finali. Il Fylkir trova una vittoria importantissima vista il contemporaneo risultato del Fram, mentre l'ÍBV ripiomba nell'incubo con due sconfitte in campionato e la pesante eliminazione in coppa.
Le altre due partite, invece, sono state straordinariamente divertenti. Breiðablik e Keflavík chiudono su uno straordinario 4-4, frutto di una straordinaria forza interiore mostrata dai biancoverdi ad un passo dal crollo. Sempre in svantaggio, sembrano aver perso un'altra occasione, visto che all'87° gli ospiti conducevano per 4-2. In un altro finale pazzesco, Stefán Gíslason accorcia le distanze all'88°, quando da calcio d'angolo colpisce di testa una palla che colpisce la traversa, cade a terra e poi viene spazzata via dalla difesa ospite, ma per il guardalinee la palla ha superato la linea di porta, facendo convalidare la reta. Il pareggio, che spedisce in orbita i tifosi di casa per la gioia, arriva proprio sul gong, quando l'arbitro stava per dichiarare la fine delle ostilità. Al 95° Baldvin Sturluson salva il suo Breiðablik ed anche il cuore dei tifosi del KR, che evita di trovarsi col fiato sul collo di due squadre. Già, perché intanto il Valur non si è fermato e ha superato per 4-3 il Fjölnir grazie ad un primo tempo superbo, che in pratica maschera gli svarioni della ripresa. Per i gialloblù non è una bella cosa: grazie alla vittoria del Fram che merita di retrocedere, tutte le squadre fino al settimo posto possono retrocedere anche senza meritarlo, e il Fjölnir rientra a pieno titolo in questa categoria.
Per i più pazienti, capaci di non stancarsi prima e di leggere fin qui, finalmente chiudiamo, non prima di aver spiegato il perché di quell'immagine in apertura relativa al gay pride di Reykjavík. A differenza di come avviene un po' ovunque, il pride islandese prende quasi una settimana (e non un singolo giorno) volti alla sensibilizzazione sul tema dei diritti in particolare. Essendo l'Islanda una delle nazioni che hanno maggiormente a cuore questo argomento, ed avendo ormai gli omosessuali islandesi raggiunto gli stessi diritti dei loro "colleghi" etero (a parte una controversia sulla donazione del sangue), si tratta di una vera e propria festa alla quale partecipano tutti coloro che ne hanno voglia. Nel corso della settimana vi sono innumerevoli eventi, anche sportivi: e qui entra in gioco il nostro blog. A questi eventi partecipa anche lo Styrmir, cioè una squadra composta interamente da gay (o lesbiche) per abbattere il tabù dell'omosessualità nel calcio. Ecco, il messaggio più o meno è questo: da una parte ci sono dei giovani che lottano contro la violenza e l'ignoranza e rappresentano ciò di cui l'Islanda è sempre andata orgogliosa, cioè la battaglia per il rispetto, la libertà e l'uguaglianza; dall'altra lo scempio di Þór Akureyri - Fram, che è ciò che l'Islanda non ha mai conosciuto e che certamente disapprova.
14ª giornata
6 agosto 2014
Fylkir - ÍBV Vestmannaeyjar 3-1
Þór Akureyri - Fram 0-2
Breiðablik - Keflavík 4-4
Valur - Fjölnir 4-3
Le due partite cancellate (che tra l'altro contrappongono le prime quattro della classifica) sono rinviate a data da destinarsi a causa di FH e Stjarnan, impegnati il giorno successivo nel ritorno di Europa League rispettivamente contro Elfsborg e Lech Poznań.
15ª giornata
10 agosto 2014
ÍBV Vestmannaeyjar - FH Hafnarfjörður
Fylkir - Víkingur Reykjavík
11 agosto 2014
Fjölnir - Breiðablik
Fram - Valur
KR Reykjavík - Keflavík
Stjarnan - Þór Akureyri
Classifica capocannonieri, legenda: Nafn = Nome Félag = Squadra Mörk = Gol Víti = Rigori Leikir = Partite |
Classifica PG DR Punti
1. | FH Hafnarfjörður | 13 | +16 | 31 | ||||
2. | Stjarnan | 13 | +10 | 29 | ||||
3. | Víkingur Reykjavík | 13 | +4 | 25 | ||||
4. | KR Reykjavík | 13 | +5 | 23 | ||||
5. | Valur | 14 | 0 | 21 | ||||
6. | Keflavík | 14 | +2 | 18 | ||||
7. | Fjölnir | 14 | -2 | 14 | ||||
8. | Breiðablik | 14 | -4 | 14 | ||||
9. | Fylkir | 14 | -8 | 14 | ||||
10. | ÍBV Vestmannaeyjar | 14 | -5 | 13 | ||||
11. | Fram | 14 | -10 | 12 | ||||
12. | Þór Akureyri | 14 | -8 | 9 |
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