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venerdì 28 luglio 2017

Europeo femminile, l'Islanda chiude mestamente a zero punti. Magro bottino, ora è importante ripartire

Si è conclusa l'avventura della Nazionale femminile dell'Islanda agli Europei di categoria, che si stanno svolgendo in Olanda. Lo diciamo subito: non è andata bene per le ragazze allenate dal ct Freyr Alexandersson. Anche nella terza gara del girone, infatti, l'Islanda ha perso, avendo incassato una brutta sconfitta (0-3) dalla rivelazione Austria, probabilmente sin qui la maggiore sorpresa della rassegna continentale. Ma andiamo a vedere com'è andata, cercando anche di fare un'analisi dell'Europeo delle islandesi.

L'Islanda saluta definitivamente l'Europeo olandese: con l'Austria finisce 0-3 (vísir.is)


Quella che è maturata contro l'Austria è la sconfitta più netta delle islandesi in questo Europeo: non avendo più nulla da chiedere alla competizione, le nostre ragazze sono state sopraffatte dalla maggior determinazione delle avversarie, che infatti, vincendo, si sono permesse il lusso di vincere il girone davanti alla favoritissima Francia. Che non sarebbe stato facile lo si era capito già nel primo tempo. A dire il vero, rispetto alle prime due gare, l'Islanda ha provato maggiormente a giocare a calcio, forte di un reparto mediano più tecnico, con Dagný Brynjarsdóttir che è tornata nel suo ruolo naturale di centrocampista centrale. Alexandersson, infatti, ha scelto di schierare al centro dell'attacco Harpa Þorsteinsdóttir, centravanti dello Stjarnan e simbolo di questa Nazionale. Harpa, però, non è sembrata al top della forma, anche se non ha avuto molte palle giocabili a sua disposizione. Di contro, l'Austria è andata molte volte a conclusione verso la porta difesa da Guðbjörg Gunnarsdóttir. Lungi da noi attaccare il portiere del Djurgården per la sconfitta, ci mancherebbe, ma è innegabile come l'estremo difensore islandese abbia serie responsabilità nelle reti austriache arrivate nel primo tempo, siglate da Zadrazil e Burger (quella sul primo gol delle austriache è una papera clamorosa). Certo, neanche la difesa è stata impeccabile...

Contro l'Austria, la difesa islandese non era esattamente nella sua giornata migliore (vísir.is)

Nella ripresa, l'Austria si è limitata a controllare, di fronte a un'Islanda che, lo ripetiamo, ha provato a giocare ma senza essere concreta: basti dare uno sguardo ai freddi numeri, che appaiono impietosi e disastrosi. Come si vede sul referto pubblicato dal sito della Uefa, l'Austria ha tirato complessivamente 29 volte verso la porta islandese, contro le 10 delle nordiche. L'Austria ha fatto la differenza nella fase difensiva, dal momento che ha recuperato molti più palloni rispetto alle avversarie per far ripartire l'azione e rifornire le attaccanti. Per il terzo gol si deve aspettare gli ultimi minuti: brava Enzinger a ribattere in rete una corta respinta del portiere islandese, che a sua volta aveva smorzato una bella girata. Anche qui, difesa islandese rivedibile, con Jónsdóttir che ha perso l'avversaria.

Lacrime e delusione sul volto di Harpa Þorsteinsdóttir (vísir.is)

Ora, però, è tempo di giudizi. Nessuno pretendeva che l'Islanda vincesse l'Europeo, anzi, ma, con un movimento in continua crescita, era legittimo augurarsi il passaggio del turno e il raggiungimento dei quarti di finale, obiettivo peraltro già centrato nella scorsa edizione della manifestazione. Basti vedere le reazioni dei tifosi islandesi su internet per capire che non si può essere soddisfatti dell'andamento di questa edizione dell'Europeo. L'Islanda non è il Brasile, certo, ma il tasso tecnico di questa squadra, soprattutto al femminile, è cresciuto molto negli anni, eppure in Olanda non si è visto. Certo, il gol preso negli ultimi minuti su un rigore dubbio contro la Francia ha tolto molto morale alle ragazze, che stavano per agguantare un pareggio molto importante. Si può parlare di assenze, si possono sottolineare gli arbitraggi discutibili (soprattutto quello dell'italo-argentina Vitulano nel match d'apertura), però questo non deve spostare l'attenzione dalle responsabilità dalla squadra, che sicuramente non è stata all'altezza delle aspettative. Uscire dall'Europeo con tre sconfitte, un solo gol fatto e ben sei subìti non è certo ciò che i tifosi islandesi si aspettavano. Inoltre, le giocatrici più attese sono mancate, come capitan Sara Björk Gunnarsdóttir che, dispiace dirlo, ha giocato una manifestazione al di sotto delle sue possibilità. Anche alcune scelte del ct Alexandersson hanno lasciato un po' perplessi, sebbene gli infortuni lo abbiano sicuramente penalizzato. Non è tempo di processi, è chiaro: lo ripetiamo sempre, per un Paese di 300mila abitanti qualificarsi a un Europeo di calcio è già un risultato sensazionale, e il fatto che sia la Nazionale maschile che quella femminile siano competitive la dice lunga sul buon livello complessivo dell'Islanda. Al tempo stesso non si può dire che va tutto bene, perché è evidente che ci saremmo aspettati tutti qualcosa in più. Ci limiteremo piuttosto a riportare un commento di Orri Sigurður Ómarsson, difensore classe '95 del Valur e giocatore di buone prospettive. Dal proprio account twitter, nel commentare l'ultima prova delle colleghe donne, Ómarsson ha definito "patetico" ciò che ha fatto la Nazionale femminile all'Europeo, se confrontato con quello che queste giocatrici sanno fare. Ed è proprio questo che fa aumentare il rammarico, al di là di tutte le analisi tecnico-tattiche del mondo.

Capitan Sara Björk Gunnarsdóttir in un contrastro aereo nel match con le austriache (vísir.is)

Qualcosa di buono la si può comunque trovare. Ad esempio, la prestazione delle giovanissime è stata tutto sommato positiva: Ingibjörg Sigurðardóttir, difensore classe '97, ha disputato ad esempio una gran partita contro la Francia, dove ha ingabbiato Thomis, una delle giocatrici più importanti dell'Europeo. Anche l'attaccante esterno classe '99, Agla María Albertsdóttir, ha dimostrato di essere una concreta promessa per il futuro. Se poi la stella di Dagný Brynjarsdóttir ha brillato solo a metà (bell'assist contro la Svizzera, ma per il resto non ha disputato un grandissimo Europeo), in attacco la più positiva è stata certamente Fanndís Friðriksdóttir. La freccia del Breiðablik, al di là dell'unico gol dell'Islanda in questa manifestazione, siglato proprio contro la Svizzera, è infatti sempre stata un motorino costante lì davanti, ed è sempre stata tra le migliori delle nordiche nelle tre partite del girone. Questo per dire che, anche se collettivamente ci si aspettava certamente di più, ci sono anche degli aspetti positivi da cui ripartire e dei motivi per cercare riscatto nelle prossime occasioni che arriveranno.

Fanndís Friðriksdóttir: l'ala del Breiðablik è stata tra le migliori della spedizione islandese in Olanda (vísir.is)

Detto questo, pazienza, la competizione ormai è andata. L'Islanda ci riproverà, a partire dalle qualificazioni per i Mondiali 2019, senza dimenticare l'importante Algarve Cup del prossimo anno. Questa magra esperienza serve per crescere, perché non si può sempre vincere, ma certi schiaffi servono per imparare dagli errori e migliorarsi. Questa Nazionale può fare ancora tanto e in passato l'ha dimostrato: questo Europeo non è che un incidente di percorso, nonché un punto da cui ripartire con maggior determinazione e voglia di fare.

Il ct Freyr Alexandersson. L'Islanda femminile riparte da lui in vista dei prossimi impegni (vísir.is)

2 commenti:

  1. Dopo anni di crescendo, ci sta qualche battuta d'arresto per il calcio islandese. Ma è brutto farlo in questo modo. E' mancato il collettivo che è da sempre il punto forte delle nazionali islandesi. Durante le partite non si è vista una grande sintonia fra le giocatrici. Bisogna capire se le mosse di Alexandersson sono state la causa di questi malumori o la conseguenza. Bisogna ripartire al più presto perché solo la migliore Islanda può raggiungere la prima storica qualificazione al Mondiale.

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    1. Non so dirti sinceramente. Non si è vista una grande sintonia cosa vuol dire? Perché la sintonia alla fine può essere mancata o meno, ma come ha detto Freyr Alexandersson parliamo di una nazionale che ha subito due torti arbitrali nella prima partita, dove in quella partita hai preso un goal a cinque minuti dalla fine, parliamo di una nazionale che nella seconda partita doveva essere in superiorità numerica dopo sei minuti, parliamo di una nazionale che aveva una marea di infortunate e altre recuperate in extremis, che ha fatto vedere delle buone cose e dove è stata sfortunata in altre. Ormai è andata, non possiamo più tornare indietro. Questa è la nazionale islandese più forte di sempre e come hai detto tu dobbiamo concentrarci sul mondiale adesso. Sappiamo di avere grandi possibilità di qualificarci nonostante un regolamento poco chiaro che non permette a tutte le squadre europee più forti di qualificarsi sempre in ogni edizione.
      Il gruppo, in ogni caso, è molto unito. Lo dico perché lo stavi citando da quello che ho capito. Il legame tra Freyr e la federazione è molto solido e il legame tra le ragazze idem. Non a caso vanno anche in vacanza insieme e sono molto amiche tra di loro. Questa è una delle tante componenti che fanno un gruppo vincente.

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