Una discreta prova da parte del Breiðablik, che blocca in rimonta il KR: pareggio inutile che già allontana notevolmente le due squadre dal podio. |
La prova di ciò sta nel mezzo suicidio del KR Reykjavík in casa del Breiðablik. Pronti via e in appena dieci minuti i biancoverdi vanno in vantaggio con una zuccata di Höskuldur Gunnlaugsson. La reazione degli ospiti, a differenza della precedente partita con l'FH, arriva subito ed è rabbiosa. Quello che però questa reazione produce è molto fumo, con poco arrosto: fioccano le azioni pericolose, tra cui quella di Pálmi Rafn Pálmason al 27°, ma il dominio porta a qualche risultato soltanto al 45° esatto, quando Arnór Svein Aðalsteinsson ha un controllo più che difettoso nella sua area di rigore e permette a Óskar Örn Hauksson non solo di rubargli palla, ma anche di mandarla in rete con un semplicissimo tocco. Nella ripresa la musica non cambia: padroni di casa schiacciati nella loro metà campo e loro avversari in costante proiezione offensiva. Eppure, il sorpasso arriva, per ironia della sorte, su un contropiede concluso con un diagonale imparabile di Søren Frederiksen: siamo al 70°. Nemmeno il tempo per i tifosi bianconeri di andare magari in bagno o mandare un SMS veloce che arriva la doccia gelata: non passano sessanta secondi che Guðjón Pétur Lýðsson ci prova dalla media distanza indovinando una traiettoria sulla quale un non proprio impeccabile Stefán Logi Magnússon non riesce a fare nulla. Gli schemi a questo punto saltano, ma le occasioni più pericolse le ha proprio il Breiðablik, che nel finale quasi sfiora il vantaggio. Il risultato, però, è comunque probabilmente ingiusto: stavolta il KR ha dominato e meritava la vittoria, mentre il suo avversario ha sfruttato cinicamente le poche occasioni avute. In entrambi i casi, ci si aspetta di più.
Altro campo altro suicidio: il Fjölnir, davanti ad un pubblico casalingo insolitamente molto numeroso (un picco di oltre 1100 presenze in uno stadio che difficilmente va oltre i 700), fa letteralmente a pezzi il Fylkir nella prima mezz'ora, portandosi in vantaggio con un gran tiro da fuori area di Guðmundur Karl Guðmundsson al 35°. Ma la partita continua a giocare ad una porta sola: due minuti più tardi Emil Pálsson si impappina davanti al portiere, mancando clamorosamente il raddoppio. Di occasioni simili ne capiteranno a valanga nella ripresa, ma salvataggi estremi, palloni camminanti sulla linea e un po' di imprecisione impediranno che queste vadano a buon fine. Poi, che dopo tanto strapotere non sfruttato si finisca per non vincere è l'ingiustissima legge del calcio: alla prima ed unica "azione" (in realtà è un calcio di punizione perfezionato con un colpo di testa), Tonći Radovniković al 90° trova l'1-1 per il Fylkir. Un'ingiustizia assurda.
Non è stato un suicidio, ma una scalata sicuramente quanto ha fatto l'FH Hafnarfjörður che ospitava il Keflavík. La partita sembra nascere sotto la luce di una cattiva stella quando al 4° Pétur Viðarsson colpisce la parte superiore della traversa e quando poco dopo un doppio salvataggio sulla linea di porta mantengono il risultato sullo 0-0. La verve dei padroni di casa non incontra molto resistenza, tanto che poi si ha un terzo salvataggio sulla linea di porta, e qualche tentativo di reazione avversaria solo sul finire del primo tempo. Monotonia islandese: anche qui, nella ripresa il copione non subisce variazioni, tranne una, decisiva, al 64°, ovvero l'ingresso di Atli Viðar Björnsson al posto di Kristján Flóki Finnbogason. L'impatto è devastante: al 70° palla sotto la traversa e poi in rete. Firmato Atli Viðar Björnsson. Chiude tutto poi Steven Lennon all'82°, quando un diagonale ben preciso vanifica la comunque inefficace marcatura di Hólmar Örn Rúnarsson. Nonostante il finale in inferiorità numerica per l'espulsione di Kiko Insa, per gli ospiti ci sono comunque dei miglioramente rispetto all'horror della settimana scorsa.
Passeggiata sui cadaveri per lo Stjarnan, in spedizione nel territorio dell'ÍBV Vestmannaeyjar. Trovata subito la via del gol con Jeppe Hansen in ripartenza al 12°, per gli azzurri è fin troppo facile amministrare il vantaggio. Il match quindi risulta leggermente noioso, anche perché i tentativi ospiti di trovare il raddoppio sono stranamente poco convinti. Il 2-0 alla fine arriva, ma è quasi casuale, sia perché lo Stjarnan appunto non lo stava cercando con immenso sforzo, sia perché sul tiro di Þorri Geir Rúnarsson (a cui viene assegato il gol) c'è una leggera ma decisiva deviazione. Gli isolani all'85° potrebbero però rientrare in partita grazie alla rete di Hafsteinn Briem che dimezzerebbe lo svantaggio, ma il direttore di gara, il signor Arnar Gauti Grettisson, annulla tutto e dà un calcio di punizione agli ospiti. La decisione però fa ribollire il sangue dell'Hásteinsvöllur a tal punto che vi è un accenno di rissa, subito sedata. Con un brivido finale, questa è la risposta. FH e Stjarnan capoliste uniche.
Rischia di combinarla grossa, invece, il Víkingur Reykjavík, che si lascia sorprendere sul terreno amico dal Valur. Il primo gol delle aquile è un contropiede inaccettabile a qualsiasi livello: al 19° minuto i rossoneri sono già tutti nella loro metà campo come se dovessero rimontare uno svantaggio, e così in ripartenza il Valur ha tre uomini contro uno, in modo che per Kristinn Freyr Sigurðsson è impossibile sbagliare. Non pago di tale figuraccia, il team di casa si concede il bis con la pessima marcatura di Alan Alexander Lowing, che si lascia sfuggire Patrick Pedersen, giusto per concedergli il 2-0 proprio in chiusura della prima frazione di gara. La buona prestazione dei rossoblù dura settantuno minuti: al 72° un'uscita molto insicura di Ingvar Þór Kale o permette a Pape Mamadou Fayedi accorciare le distanze. E anche Kale concede il bis: grave dormita su una palla che spiove dalla destra e che viene saggiamente usata da Agnar Darri Sverrisson per fissare il punteggio sul 2-2. Il punto arriva, ma la figura barbina resta.
Nello scontro tra le due neopromosse, infine, c'è stato di che divertirsi. L'ÍA Akranes, però, ha rischiato di inguaiarselo subito, e si è salvato soltanto grazie a Árni Snær Ólafsson, che ha tolto parecchie castagne dal fuoco. Serva come esempio il fatto che sul secondo miracolo ha fatto addirittura tremare la porta. Poco altro succede nel primo tempo, mentre nel secondo saranno grandi protagonisti i portieri, bravi ad evitare quella che sarebbe stata un'imbarcata per l'una e per l'altra squadra. Un errore, però, l'estremo difensore del Leiknir, Eyjólfur Tómasson, lo fa, ed è quello che al 68° permette a Garðar Bergmann Gunnlaugsson di mandare in vantaggio i gialloneri. Quel che resta è assedio dei gialloblù, che al 94° vanno vicinissimi al pareggio, negato a Hilmar Árni Halldórsson dal palo.
2ª giornata (vedi sintesi)
Domenica 10 maggio
ÍBV Vestmannaeyjar - Stjarnan 0-2
FH Hafnarfjörður - Keflavík 2-0
Víkingur Reykjavík - Valur 2-2
Lunedì 11 maggio
Leiknir - ÍA Akranes 0-1
Breiðablik - KR Reykjavík 2-2
Fjölnir - Fylkir 1-1
3ª giornata
Domenica 17 maggio
Fylkir - ÍBV Vestmannaeyjar
Stjarnan - Leiknir
ÍA Akranes - Víkingur Reykjavík
KR Reykjavík - Fjölnir
Valur - FH Hafnarfjörður
Keflavík - Breiðablik
Complimenti ottimo articolo!!! Eccezionale poi il link diretto per vedere gli highlights,fantastico davvero, se riesci potresti metterlo sempre!!! Non so se si trova anche per le partite di serie b ma già questo è comunque ottimo, bello vedere questi campi,così lontani da noi ma sono il simbolo del calcio sport e non business di cui i maggiori tornei sono pieni. Ho riconosciuto subito il telecronista-idolo di Leiknir-IA, era lo stesso che commentò la "finale" dello scorso anno tra FH e Stjanan con la vittoria ospite all'ultimissimo minuto che gli diede il titolo! Fantastico!
RispondiEliminaChiaro(avendo già visto in passato altre partite) che il livello non è nemmeno lontanamente simile alla serie a o b nostrana ma rappresenta comunque un buon calcio. Viva il calcio islandese!
Concordo pienamente con la tua analisi della seconda giornata... per quanto riguarda l'IBV la definizione di cadaveri (e sai quanto gli voglio bene a questa squadra) è adatta, considerando anche l'altra pessima prova che abbiamo fornito contro il Fylkir nella terza giornata... è vero che i tre gol sono arrivati solo nel finale ma gli arancioni hanno ampiamente meritato la vittoria (ci sono stati almeno due grandi salvataggi di Sigurjonsson oltre ai gol); quel che più mi spaventa è anche il come sono arrivati; in tutte e tre le situazioni si trovava un attaccante del Fylkir da solo davanti al portiere e questo non è assolutamente possibile per una squadra che deve salvarsi. Inoltre la fase offensiva è alquanto imbarazzante: in 3 partite siamo riusciti a creare una sola occasione da gol degna di questo nome, alla prima giornata sul campo del Fjolnir
RispondiEliminaSe con lo Stjarnan la sconfitta ci poteva anche stare, qualche punto contro i gialloblu e gli arancioni si doveva portare a casa visto che, bene o male, le altre squadre che dovranno lottare per la salvezza qualche segno di vita lo danno (tipo il Keflavik che contro il Breiðablik [ancora afflitto dalla pareggite dell'anno scorso] ha disputato un'ottima partita che meritava di vincere), mentre noi abbiamo l'encefalogramma piatto.
E stasera ci aspetta un'altra squadra in formissima, il Leiknir; speriamo di fare molto meglio perchè altrimenti vedo un campionato al limite della tragedia
Egill