Cerca nel blog

Menù

venerdì 17 aprile 2015

Scandalo e caos in Islanda, questa Deildabikar non s'ha da fare: i vergognosi ritiri di Leiknir, KR e Stjarnan non restino impuniti!

Immaginate di aver seguito un torneo di calcio che prevedeva la partecipazione delle squadre A, B e C. Immaginate adesso che A, B e C, dopo aver vinto la concorrenza di X, Y e Z, decidano di abbandonare questo torneo per fare un ritiro pre-campionato sotto il caldo sole del sud della Spagna, lasciando a X, Y e Z stessi la possibilità di giocare al posto loro. Impossibile? Non per il calcio islandese, dove per Leiknir, KR Reykjavík e Stjarnan è stato possibile abbandonare la coppa di lega dopo aver ottenuto la qualificazione ai quarti proprio per migrare a sud come le rondini, lasciando l'onere e l'onore dei quarti di finale, rispettivamente, a Fjölnir e KA Akureyri. Il tutto senza che la federazione si sia opposta. Si può fare? Ovviamente no. Ma chi detiene il potere nel mondo del calcio islandese è lui stesso autore di questa rovina, di un torneo che così com'è non è più proponibile. Diamo il via a questo punto alle proposte di riforma, alle analisi sul definitivo fallimento di un torneo infelice. Ma prima parliamo dei quarti di finale di una coppa che non sarà assegnata per meriti sul campo, sorvolando sull'ultima settimana della fase a gironi, visto che alla fine i qualificati li ha dovuti stabilire la KSÍ.

Ecco lo Stjarnan posare allegramente alla Pinatar Arena (Murcia, Spagna) prima dell'amichevole vinta 1-0 contro il Keflavík. I campioni d'Islanda, preferendo il ritiro spagnolo alla coppa di lega, hanno dato un pessimo esempio, contribuendo ad acuire l'agonia di un torneo mai amato da nessuno.


Dopo la fuga del Leiknir e delle squadre campioni d'Islanda negli ultimi due anni, la Deildabikar rischia di implodere su se stessa, visto che i pochi interessi che questa continua a suscitare se ne andranno insieme all'ultima big rimasta, ovvero l'FH: la squadra di Hafnarfjörður, infatti, è stata superata dal Víkingur Reykjavík per 4-1 ai calci di rigore, dopo che nei tempi regolamentari Pape Mamadou Faye aveva risposto al vantaggio bianconero siglato da Kassim Doumbia. I rossoneri, che l'anno scorso arrivarono all'ombra del podio della massima serie, diventano quindi la squadra più forte rimasta in gara, nonché la favorita alla vittoria finale di un trofeo che avrà valore solo per la KSÍ. La situazione sembra poter solo peggiorare se rivolgiamo uno sguardo alle altre tre partite: con lo stesso identico risultato di 5-1 l'ÍA Akranes ha fatto fuori il Fjölnir (che quindi subisce l'infamia di una doppia eliminazione, cioè ai gironi e ai quarti), il Breiðablik il Valur e il KA Akureyri il Fylkir. Per farla breve, restano in gioco la medaglia di legno all'ultima Úrvalsdeild, una squadra di metà classifica, una neopromossa e una squadra della 1. deild. Che le big fossero assenti in massa dalla fase finale della coppa di lega, era una cosa difficilmente pronosticabile, ma è anche un caso più unico che raro. E di certo non possiamo considerare l'ÍA Akranes, perché la storia contemporanea dei gialloneri è totalmente diversa da quella (gloriosissima) dei decenni passati.

Alle semifinali le sfide saranno dunque rossoneri contro biancoverdi e gialloblù contro gialloneri. Ma le attenzioni degli islandesi sono rivolte ad altro: con l'eliminazione dell'FH, sulla coppa di lega davvero non si dice più nulla. Poche righe sui quotidiani, poche notizie anche dai siti ufficiali dei club coinvolti. Se questa è la situazione, il gioco vale veramente la candela? Cui prodest? Non alla federazione, perché gli introiti sono minimi; non ai club, perché pochi nemici, poco onore; non agli sponsor (se ce ne sono), che da un Titanic sportivo cercano di scappare. Parigi val bene una messa come Murcia val bene una coppa? Domande lecite che però dovrebbero porsi gli stessi islandesi, costretti da anni a guardare un torneo organizzato in modo caotico dalla federazione, che scegliendo di farlo disputare da febbraio ad aprile lo ha condannato a essere una semplice serie di amichevoli che precedono il campionato. Svilito all'inverosimile, è un titolo che dà un piccolissimo contentino ai tifosi più affamati, ma che non può nemmeno essere considerato l'ancora di salvezza di una stagione. Ma quali sono le alternative?

Se si vuole escludere a priori la possibilità di cancellarlo per sempre, l'unica strada altrimenti percorribile è quella delle riforme. Si potrebbe pensare di spalmarlo in modo più omogeneo durante l'anno, oppure si potrebbe dividere il campionato in due parti (andata e ritorno) e inserire al centro la coppa di lega, che quindi si giocherebbe nei mesi estivi, quelli in cui le squadre più forti sono impegnate nelle coppe europee: visto che comunque le big snobbano comunque questa coppa, almeno le piccole squadre potrebbero prenderla in considerazione, senza considerare che per le big stesse potrebbe essere una sorta di palestra. Ma al di là del periodo, quella che va assolutamente cambiata è l'organizzazione dei calendari, caotici quanto una giornata di traffico sul GRA, oltre che la formula stessa della competizione: quella dei tre gironi con otto squadre, più i quarti, le semifinali e la finale è una formula troppo pesante e ingombrante a livello temporale. Supponendo che non la si voglia spalmare lungo tutto l'arco dell'anno (ma in tal caso diverrebbe una manfrina insopportabile), si potrebbe adottare la stessa formula dei mondiali FIFA: otto gironi da quattro squadre, con le prime due di ogni girone che avanzano agli ottavi e così via. In tal modo, non solo si abbatterebbero i tempi della coppa (che si potrebbe giocare verosimilmente nel solo mese di luglio), ma si potrebbero ammettere anche più squadre (32 contro le attuali 24). Una soluzione vantaggiosa degna di essere considerata insieme a tante altre che pure giungeranno o saranno giunte.

Perché la KSÍ, tanto brava a dar dignità al calcio islandese agli occhi del mondo (con l'esclusione dell'italocentrica Italia), su questa questione fa orecchie da mercante? Il presidente Geir Þor­steins­son, in carica dal 2007 e rieletto il 16 febbraio per un quinto mandato di durata biennale, ha puntato tutto sulla qualificazione della nazionale a EURO 2016: ciò significa che quanto succede all'interno dei confini islandesi non gli interessa più? Le grandi fuggitrici - perché questo sono - che hanno falsato un torneo abbandonandolo senza alcun motivo in fase di svolgimento resteranno impunite? Non una multa, un punticino di penalizzazione? Situazioni ignobili per un movimento calcistico in cerca della consacrazione definitiva, ma forse la scelta di Þor­steins­son di tacere è ben più ponderata di quanto immaginassimo: se nessuno della coppa parla - a parte questo blog, che paradossalmente ha lettori in USA e in Russia, ma non in Nord Europa, o almeno non tanti quanti provengono da altri paesi - quanti si saranno accorti di quello che è successo? La logica e la giustizia chiedono una risposta, una reazione; la machiavellica realtà effettuale dice che non succederà un bel niente e, Þor­steins­son regnante, la Deildabikar continuerà ad essere terra di nessuno. Ahi serva Islanda...


Quarti di finale
Giovedì 16 aprile
Víkingur Reykjavík - FH Hafnarfjörður 1-1 (4-1 dcr)
ÍA Akranes - Fjölnir 5-1
Breiðablik - Valur 5-1
Fylkir - KA Akureyri 1-5

Semifinali
Domenica 19 aprile 
Víkingur Reykjavík - Breiðablik 
KA Akureyri - ÍA Akranes

14 commenti:

  1. Come ti dissi nell'altro post, concordo pienamente col tuo ragionamento; quel che più mi scandalizza è proprio il fatto che la federazione non reagisca a questa fuga delle squadre verso la Spagna (mi sono accorto solo ieri che anche l'IBV è in Spagna e per questo non è stata scelta al posto del KA che ha fatto meno punti di noi)... fossi in Þor­steins­son penserei a salvaguardare anche le competizioni nazionali, oltre al giusto impegno a promuovere le rappresentative nazionali (parlo anche delle giovanili e di quelle femminili che si stan comportando abbastanza bene)... ripensare il format della coppa di lega è assolutamente indispensabile, altrimenti tanto vale abolirla e sostituirla con i vari tornei amichevoli... una competizione interamente a eliminazione diretta (sul modello inglese e francese) non mi dispiacerebbe; si potrebbe disputare una prima fase preliminare a ridosso dell'inizio dei campionati mentre la fase finale (diciamo dagli ottavi quando entrerebbero i team della Urvalsdeild) in concomitanza con i turni della coppa nazionale riservata, in questa fase, alle squadre di 2. deild, 3. deild e 4.deild... in questo modo, quando le squadre di massima divisione dovrebbe entrare nel tabellone della coppa nazionale si sarebbe già a buon punto con la Lengjubikarinn, con la finale da disputarsi alla fine della stagione. Se invece si vuol mantenere il formato a gironi (che a me non fa impazzire ma de gustibus ^__^) bisogna assolutamente ridurre il numero di squadre per raggruppamento, perchè 8 sono insostenibili e, imho, ridicole.
    Faccio un excursus e parlo un pò del mio IBV che, emigrato anche lui in terra iberica, batte 3-1 il Thor in amichevole; la campagna in Deildabikar è stata abbastanza deludente; alla fine abbiam vinto con il Bolungarvik che, con tutto il rispetto, non mi sembra inarrestabile, una vittoria a tavolino per oscuri motivi e un guizzo finale giusto per regalare qualche speranza a noi tifosi (ho fatto un giro sui siti islandesi e, in questo momento, stanno analizzando le varie squadre e facendo pronostici... quello più ottimista ci da decimi); anche il mercato imho non è stato eccelso: se è vero che sono arrivati tre stranieri che possono dare spessore soprattutto alla difesa (Pepa, Siers e Skogsrud; ma abbiam preso anche tre giocatori dal Fram retrocesso molto male e uno dal Bolungarvik) è pur vero che due dei nostri gioielli sono partiti: Valdimarsson all'FH e Guðjónsson allo Stjarnan... inoltre abbiamo anche l'incognita allenatore che ha allenato solo un anno nella terza serie norvegese; è vero che è affiancato dalla leggenda locale Trigvvy Guðmundsson però basterà a salvarci?
    scusami se mi sono dilungato un pò, spero di non aver esagerato :P
    Egill

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Figurati Egill, più contributi ci sono meglio è :D
      Comunque la scelta di Þor­steins­son è apprezzabile, perché un movimento calcistico misura la sua forza in campo internazionale, non all'interno dei suoi confini, altrimenti si finisce come in Scozia... Ciò ovviamente non significa che nelle competizioni nazionali debba esserci il far west: per me TUTTE le squadre che hanno preso parte alla coppa e sono andate/ora sono/andranno in Spagna o altrove devono essere punite. Ovviamente Leiknir, Stjarnan e KR in misura maggiore rispetto alle altre perché si erano qualificate ai quarti, quindi la loro colpa è più evidente. Ti dirò inoltre che per un'eventuale riforma ho pensato ad un modello che non si discostasse troppo da quello attuale, mantenendo la struttura base dei gironi; ovviamente, anche la tua proposta mi sembra interessante, ma essendo più "drastica" credo che sia inattuabile almeno fino alla fine dell'era Þor­steins­son, che in "politica interna" negli ultimi tempi è piuttosto conservatore. Anzi, direi che la sua spinta innovatrice all'interno dei confini islandesi si sia esaurita nel 2013 con la nascita della 4. deild e la contemporanea ascesa internazionale del calcio islandese stesso.
      Per quanto riguarda l'IBV, sarei curioso di sapere su quali siti ha letto questi pronostici, così vado a farci una capatina anche io :)
      Il destino dell'IBV, se devo essere sincero, non mi sembra così roseo: le due neopromosse sono molto forti quest'anno e secondo me si salveranno tranquillamente, anche se devo ammettere che io stravedo soprattutto per l'IA Akranes. Non saprei nemmeno indicarti chi vedo come "favorito alla retrocessione": l'IBV mi sembra più debole rispetto alle altre formazioni, ma non più di tanto, quindi io non direi che è spacciato. Certo se penso che Jóhannes Harðarson ha portato il Flekkerøy a metà classifica nella terza serie norvegese non sono così ottimista, però non è detta l'ultima...

      Elimina
    2. Per quanto riguarda i siti, avevo guardato su 433.moi.is e fotbolti.net :)
      Tornando alla situazione da Far West, comprendo che Þor­steins­son volesse puntare molto sull'aspetto internazionale ma, trascurando l'aspetto interno, si rischia di finire come alcuni paesi (tipo la Croazia), che hanno una nazionale di ottimo livello ma un campionato molto scadente... a supporto di questo mio timore è da notare che nell'ultima partita di qualificazione non sia stato convocato neanche un giocatore proveniente dal campionato nazionale, ma tutti che militano in campionati esteri... l'inserimento di un'ulteriore divisione è senz'altro un passo in avanti nel miglioramento del livello della lega nazionale ma se poi accadono situazioni al limite del ridicolo (come accaduto in questo caso), si fanno tre passi indietro rispetto all'ottimo 2014 che hanno avuto i club islandesi.
      Egill
      Ora vorrei farti una richiesta: se hai modo e, soprattutto, tempo, riusciresti a fare un focus sulle varie squadre, in modo da avere più chiara la situazione a poco dall'inizio dell'Urvalsdeild?

      Elimina
    3. Hai detto, forse in modo ancora più chiaro, esattamente quello che intendevo dire io. Tuttavia, il campionato croato almeno esprime squadre di buona qualità (penso soprattutto alla Dinamo Zagabria, ma anche all'Hajduk Spalato e all'HNK Rijeka) con qualche importante apparizione anche in Champions/Europa League: le squadre islandesi, finora, si sono spinte solo fino ai play-off di Europa League, per cui già raggiungere il livello croato sarebbe un bel traguardo. Il vero problema è il maltrattamento della coppa di lega, come anche l'organizzazione del campionato. Anzi, visto che la federazione ama rinviare partite in quantità sproporzionata, potrebbe fare in modo che le squadre coinvolte in coppe europee non siano costrette a reggere l'estenuante ritmo campionato/coppa a luglio-agosto.
      Per quanto riguarda il confonto 2014-2015, l'Islanda è costretta quantomeno a ripetere i miracoli dell'anno scorso, altrimenti sarà comunque un passo indietro. Praticamente, siamo all'esame di maturità.
      Per quanto riguarda il focus, non prometto nulla: considerando che il 27 ci sarà la Supercoppa (essendo coinvolte Stjarnan e KR, spero che sia presa in considerazione), cercherò di fare qualcosa per il prossimo week-end.

      P. S. Grazie per i siti :)

      Elimina
    4. Bisogna però anche tener conto di alcuni fattori: la Croazia ha una popolazione di oltre 4 milioni di abitanti, l'Islanda ne ha 300mila (come la città di Catania), quindi il bacino d'utenza è 15 volte inferiore; per questo dico che il campionato croato, rispetto anche agli ottimi risultati ottenuti dalla nazionale, è abbastanza modesto. L'Islanda, per quanto bene gli possiamo volere, fino a due anni fa aveva una tradizione calcistica di poco superiore a microstati come Malta, San Marino.
      Secondo me si potrebbe tentare di omologare il campionato a quelli degli altri stati europei, cioè invece di farlo svolgere nell'arco solare come ora, disputarlo a cavallo dei due anni... alla fine molte altre nazioni del Nord Europa già lo fanno (tipo Danimarca, Russia, Ucraina) e durante la pausa invernale disputare la coppa di Lega magari assegnando un posto in Europa League alla vincente come già accade in quasi tutti i paesi dove si gioca questo tipo di coppa (Inghilterra, Francia, Scozia, Portogallo)... in questo modo non penso che le squadre deciderebbero di fuggire in Spagna a fare amichevoli con altre squadre islandesi piuttosto che giocare questa coppa, che potrebbe rivelarsi un salvagente nel caso in cui la stagione dovesse andar male... la critica potrebbe essere che così si riducono i posti assegnati dal campionato ma se guardiamo bene in Inghilterra dal campionato si qualifica una sola squadra per l'Europa League, idem in Francia e lì ci sono 20 squadre.
      Egill

      Elimina
    5. Concordo pienamente, ma ho un dubbio: l'Islanda sarebbe in grado di far svolgere una competizione ufficiale in pieno inverno? A questa tua proposta, che sarebbe davvero rivoluzionaria e storica per il calcio islandese e con cui sono in fondo anche d'accordo, potrebbe essere mossa questa obiezione: in Islanda d'inverno le comunicazioni sono spesso difficili, per non parlare dei fiordi occidentali che restano praticamente isolati. Disorganizzata com'è la KSI, non vorrei che poi il meteo avverso diventasse la nuova scusa per rimandare partite ad occhi chiusi... Per il resto, il tuo è un commento impeccabile!

      Elimina
    6. Per come l'avevo pensata io, partendo dal tuo commento in cui dicevi di dividere a metà la stagione, si potrebbe fare il girone d'andata da luglio a ottobre, in modo tale che anche le squadre impegnate nelle coppe europee abbiano meno impegni e potersi preparare al meglio ai preliminari (ora infatti il calendario a luglio/agosto è molto pressante tra campionato, coppa nazionale e preliminari); da dicembre-gennaio fino a fine febbraio si giocherebbe la coppa di lega (magari con la fase finale giocata altrove in modo da aver più sponsor e conciliare la fase di preparazione alla ripresa del campionato) e da marzo a maggio il girone di ritorno con le finali di coppa. In questo modo si potrebbe riuscire a salvare capra e cavoli.
      L'unico problema, come dici tu, sarebbe per le zone più rurali dove si collocano anche la maggior parte delle squadre delle serie minori che sicuramente avrebbero dei problemi logistici (dovuti al meteo) ed economici... Ovviamente è difficile riuscire ad accontentare tutti con una sola riforma, ma qualcosa si deve pur fare. Il problema è vedere se il signor Þor­steins­son sia veramente intenzionato a rivoluzionare il sistema calcio islandese.
      Egill

      Elimina
    7. L'idea non è male, e secondo me sul tavolo ci sono diverse proposte da prendere in considerazione. Il problema, purtroppo, è che Þor­steins­son non pare intenzionato a cambiare nulla. Spero solo che un giorno non ci ritroveremo a pensare a questi anni come a un'occasione mancata per il salto di qualità...

      Elimina
  2. Ciao Francesco, concordo con tutto ma con qualche piccola precisazione a proposito del KR . Il KR non si era qualificato sul campo. Per sue colpe, in primis perchè per 2/3 partite ha giocato in attacco con due quindicenni, quindi non era interessato alla Coppa. Sarebbe subentrato al Leiknir rinunciatario ma il non aver accettato mi sembra colpa molto meno grave del Leiknir e dello Stjarnan.
    Sul discorso del futuro di questo torneo, dobbiamo accettarlo x quel che è, una serie di amichevoli di scarso livello e cosi sarà per sempre. Non è mai stato un torneo che può essere considerato un obiettivo stagionale.
    Ma poco importa, fra poco si farà sul serio!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Alby, hai perfettamente ragione. Credevo di aver specificato che il caso del KR fosse "particolare", invece l'ho lasciato implicito dicendo che i tre fuggitivi erano stati sostituiti da due soli club. Comunque sia, io la trovo una scelta controproducente: se la coppa di lega deve essere trattata così, allora che sia cancellata, o sostituita da un grande torneo amichevole che abbracci tutto il blocco nordeuropeo del continente: se partecipassero anche stati baltici e Russia, economicamente sarebbe anche un gran bel ritorno.

      Elimina
  3. Il fatto che abbiano rinunciato il club più titolato e le vincitrici dei due maggiori campionati mi far ribollire il sangue, la federazione dovrebbe essere più incazzata dell' Eyjafjöll nel 2010. La federazione organizza, la federazione comanda. La federazione fa la coppa di lega? Tu partecipi e stai zitto, altrimenti paghi. Le squadre rinunciatarie (più le qualificate che il KR) dovrebbero essere punite (lo scrissi anche su facebook). Poi ok, si può studiare un format migliore magari senza gironi. Ma questo comportamento fa innervosire. Se vuoi creare un sistema che un giorno dica la sua, ci vuole serietà. E io non l'ho vista la serietà nei comportamenti di questi club. Saluti, Manuel.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Manuel, apprezzai il tuo commento su facebook (infatti mi pare di averti dato il fatidico "mi piace") e lo apprezzo anche in questo caso. Il problema della formula è sicuramente secondario rispetto ai tempi di organizzazione, che sono totalmente sbagliati. Di questo passo, otterremo squadre e nazionale islandesi sempre più forti e proiettate verso l'estero, mentre le partite interne verrebbero considerate come secondarie: se la tendenza è questa, tra non molto avremo qualche exploit imprevedibile. Ma, a proposito di elementi ignorati dalla federazione, io ricorderei anche la celebre "reykjavizzazione dei campionati", sulla quale vorrei spendere qualche parola appena gli studi me lo consentiranno :)

      Elimina
  4. Ciao Francesco e tutti voi che seguite il blog. In merito a questa buffonata che è la Coppa di Lega, volevo segnalare ancora un particolare e cioè che a differenza di altre squadre il mio amato Vikingur di Reykjavik, ha anticipato la sua vacanza nel caldo sud e precisamente in Turchia, dove ha giocato un paio di amichevoli, proprio nel bel mezzo del girone di Coppa. Ksi ha spostato quindi le sue partite, infatti ha giocato la sesta partita il 19 marzo e l'ultima l'11 aprile. Poi si è qualificata ed ha giocato fino alla semifinale persa. Ma secondo voi è cosi diverso da Stjarnan , Leiknir, KR ed affini ?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Alby, del soggiorno turco del Vikingur non sapevo assolutamente nulla, ma viste le condizioni in cui si svolge questa coppa non mi sorprende. Ora, considerando che comunque l'impegno è riuscito ad onorarlo fin dove ha potuto, credo che i rossoneri non siano incriminabili. E mi convince di ciò anche il fatto che la KSI ha spostato le partite del Vikingur in modo tale da non ostacolarlo, di fatto legittimando la sua decisione di andare in Turchia. La cosa è differente dalla storia di Leiknir e compagnia bella, perché in tal caso la federazione ha taciuto, e quindi si è resa complice di un'irregolarità palese; nel caso del Vikingur, invece, pur commettendo un'irregolarità, hanno almeno salvato la forma. Almeno io così la vedo

      Elimina