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lunedì 8 settembre 2014

1. deild, 20ª giornata: tutti promossi e tutti retrocessi, il campionato ormai è finito

Come spesso accade nei campionati con poche squadre partecipanti, le ultime giornate sono inutili perché i posti disponibili per qualcosa sono già prenotati. Solo che sarà difficile da adesso raccontare il nulla delle prossime giornate, perché saranno tutti risultati poco attendibili. Per gli allenatori potrà anche essere un periodo buono per i loro esperimenti, ma per i tifosi resterà comunque un periodo totalmente inutile, a meno che non si sia amanti della statistiche e allora, per rispetto verso i numeri, si onoreranno anche questi impegni. Questo è un problema che però ci interesserà dalla settimana prossima, perché oggi ci ritroviamo a commentare gli ultimi tre verdetti ancora mancanti.
L'inferno di Akranes dura appena un anno: non si sa ancora se da prima o da seconda classificata, ma il ritorno in massima serie per i gialloneri è giusto perché hanno mostrato maggior costanza rispetto al rivale Víkingur Ólafsvík, che resta con un pugno di mosche un'altra volta sul finale.


Partiamo dall'ufficialità tanto attesa, perché ormai era nell'aria: finalmente il Leiknir Reykjavík può dirsi promosso in Úrvalsdeild 2015! E, stavolta, non c'è differenza reti che tenga. La vittoria sul Þróttur per 2-1 ha in realtà concluso quella che ormai era diventata solo una formalità, anche se i rossoneri hanno messo in difficoltà i padroni di casa, sfiorando più volte il pareggio nella ripresa. Ma alla fine ha prevalso la squadra più meritevole, capace di sorprendere tutti i tifosi e gli addetti ai lavori: è il Leiknir, che l'anno prossimo sarà per la prima volta tra i grandi d'Islanda, la vera rivelazione di quest'anno! Onore anche ai rossoneri, comunque, che giunti di fronte al bivio tra morte e sopravvivenza hanno saputo imboccare la strada giusta.

Tuttavia, nota già la retrocessione del Tindastóll, che grintosamente è riuscito a bloccare sullo 0-0 in casa l'HK Kópavogur salendo a quota quattro punti - questo sì che è onorare la maglia -, gli esiti finali del campionati si sono giocati in KV Vesturbæjar - ÍA Akranes e BÍ/Bolungarvík - Víkingur Ólafsvík. In parole povere, due testacoda tra seconda e terza contro penultima e terzultima: quando si dici "ironia della sorte". Ma la seconda partita, giocata due giorni dopo la prima, in pratica non aveva più senso, perché un uno-due fulminante e impressionante dei gialloneri aveva già rispedito dopo un anno il KV in 2. deild e garantito all'ÍA il secondo posto. Due gol, quelli di Jon Akason al 35° e di Garðar Bergmann Gunnlaugsson al 36°, hanno chiuso il campionato contemporaneamente "sopra" e "sotto". Quando poi, quarantotto ore dopo, la "prima delle salve" e la "prima delle non promosse" si sono incontrate, non avevano proprio un bel niente da chiedere alla loro stagione. Certo, almeno avrebbero potuto provare a rimediare alla loro cocente delusione (ad Ólafsvík per una promozione "scippata" dal semisconosciuto Leiknir, nei Vestfirðir per essere passati dai sogni promozione all'incombente incubo retrocessione nel giro di niente), ma con il loro 1-1 evitano di farsi ulteriore male, oltre che a pareggiare per la prima volta tra di loro: certo, si potrebbe obiettare che sette precedenti sono un po' pochi per fare una specie di serie storica, ma lasceremo correre...

Un giorno, comunque, chiederemo al Selfoss cosa si prova a rischiare sistematicamente ogni anno di retrocedere: l'1-1 con l'Haukar salva capra e cavoli di entrambi, ma il Selfoss alla lunga o scende negli inferi del calcio islandese o si sveglia. Se infatti andiamo un po' a spulciare tra i vari dati, scopriamo che l'anno scorso si è salvato con 27 punti, mentre due anni fa è sceso dalla massima serie. Quali siano le intenzioni della società non è dato saperlo, ma un avviso è doversoso lanciarlo: l'anno scorso, al termine del campionato, dissi che il Tindastóll, senza correttivi, sarebbe finito male (ed infatti è successo). Se non la smette di dormire, il Selfoss farà la stessa identica fine. E la scusa della storia dle piccolo club che ha vissuto appena due anni a massimi livelli (quali masismi livelli se è retrocesso tutte e due le volte?) non regge, perché lo Stjarnan dimostra che dai campacci delle serie infime si può raggiungere la gloria. E dico questo non per accanirmi contro qualcuno, ma perché bisogna liberarsi della convinzione che fuori da Reykjavík e dintorni sia impossibile costuire un qualcosa di vincente.

Il KA, invece, ci ha deliziati con una figura orribile, di come non ne faceva da diverso tempo: il 4-1 patito in casa del Grindavík ci riporta indietro di un anno, precisamente al 25 agosto 2013, cioè quando la squadra di Akureyri prese per l'ultima volta quattro gol tutti insieme. Il 4-2 in casa del BÍ/Bolungarvík quell'anno pose fine alle già flebili speranze di salire sul podio; il 4-1 di stavolta invece è peggio, anche perché per la matematica è cosa possibile che il KA all'ultima giornata scenda addirittura al terzultimo posto, una posizione infamante per un campionato disputato a buoni livelli per ora. Il Grindavík, invece, si sta riprendendo quando è troppo tardi anche per mandare un segnale per il 2015. Insomma, volendo le motivazioni ci sono, ma cosa volete che importi ai più quando in palio non c'è assolutamente niente?
















Verdetti
* Leiknir Reykjavík e ÍA Akranes promossi in Úrvalsdeild 2015
* KV Vesturbæjar e Tindastóll retrocessi inb 2. deild 2015

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