Cerca nel blog

Menù

martedì 9 settembre 2014

Fær Øer, nazionali: si illude e si fa male quella dei "grandi", mentre l'under 21 riassapora la gloria dopo 1490 giorni!!!

Finalmente, si torna a respirare aria internazionale. Dopo circa un mese dall'eliminazione del Víkingur Gøta, l'ultima squadra faroese ad abbandonare la lotta per una qualificazione in Europa League (ricordiamo che da quest'anno è la prima squadra faroese della storia ad aver superato due turni consecutivi di una qualsiasi coppa continentale), si ritorna a confrontarsi con altri stili di gioco e, soprattutto, con ben altre ambizioni. Tuttavia, sbaglia chi crede che la nazionale faroese perda sempre, perché qualche piccola soddisfazione ogni tanto se la toglie anche chi professionista non è. E lo dimostra bene la selezione under 21 dell'arcipelago alle dipendenze della Danimarca, che è tornata a vincere dopo ben - pensate un po' - 1490 giorni!

Ecco le manovre anti-Montenegro spiegate da Askham ai suoi "giovanotti". Qualcuno avrà notato che Askham è anche il tecnico dell'HB campione in carica: giusta osservazione, anche se al suo fianco c'è pure McLeod Jacobsen, che per fortuna ha superato i problemi personali che lo hanno allontanato, in aprile, dalla panchina dell'AB Argir

Inutile dire che l'under 21 faroese la qualificazione nel suo girone per gli Europei di categoria che si terranno l'anno prossimo in Repubblica Ceca se l'era giocata da un pezzo, come consuetudine. Però, l'avversario di oggi, il Montenegro, era ancora in corsa per il secondo posto, che avrebbe potuto dargli l'accesso ai play-off. Considerazioni del tutto leciti per la nazionale dell'est, anche perché la Romania se la sarebbe dovuta vedere con la temibile Germania, già vincitrice del girone. Insomma, in teoria le premesse erano tutte favorevoli ai Sokoli ("I Falchi"). Tuttavia, le cose non vanno proprio così...

Sono le 17.00 a Toftir (le 18.00 in Italia) quando l'arbitro, il signor Nevalainen, dalla intuibilissima provenienza finlandese, dà il via al match. La nazionale di casa scende in campo con un 4-2-3-1 all'insegna della versatilità, affidandosi alle invenzioni di Zachariasen quale unico attaccante, mentre gli ospiti rispondono con un ragazzo prossimo al passaggio nella nazionale senior come Miloš Bakrač, in forza al Sion, in difesa, mentre Darko Zorić, sul quale punta molto per quest'anno l'AEK Atene, si deve caricare di fatto l'attacco sulle spalle. Dopo il fischio d'inizio, però, la partita è tremendamente scialba, con qualche occasione da poco che subito viene cancellata dagli occhi dei tifosi presenti. Per carità, le squadre ci mettono tanto cuore, ma gli errori che vengono compiuti, soprattutto in fase di costruzione, parlano da soli... Tuttavia, il Montenegro ha un assoluto bisogno di vincere, e quindi non ci vuole molto per far scaldare gli animi in campo, bollenti da subito anche grazie a due ammonizioni per i faroesi, subite da Ellingsgaard e da Olsen nel giro di quattro minuti. La qualità del gioco espresso sul rettangolo verde è tutt'altro che alta, ma al 31° Jonsson a sorpresa trova il gol che porta in vantaggio i suoi. Gli ospiti provano ad aumentare a questo punto i ritmi, ma non trovano particolare fortuna.

Nella ripresa, cambiano gli uomini in campo (Hočko al posto di Janković, Raičković al posto di Kosović) ma non la sostanza. Certo, i montenegrini aumentano il pressing, favorendo ulteriormente i già abbondanti errori degli avversari e procurandosi qualche occasione per tirare. I faroesi, dalla loro, cominciano ad essere messi alle strette, e allora si chiudono nel loro gioco falloso, al fine di provocare altra tensione in campo. Consapevole della giornataccia della Romania, travolta 8-0 dalla Germania, il Montenegro si carica ancora, forse troppo, finendo in sovreccitazione. Nel finale, poi, le riserve energetiche calano, e la squadra guidata dal duo Askham-Jacobsen può pensare anche di raddoppiare. In un crescendo di rabbia agonistica, Mugoša all'86° si lascia trasportare un po' troppo, e all'86° si becca un rosso diretto per una testata alla Zidane data ad Hansen, che cade a terra urlante per il dolore. Questo è il triste epilogo che chiude di fatto la partita e l'avventura in questo girone di qualificazione tanto per le Fær Øer quanto per il Montenegro. Per inciso, la goleada subita in terra teutonica costa carissimo alla Romania, che si classifica seconda nel suo girone ma, risultando la peggiore in assoluto tra le seconde classificate, si vede comunque negato l'accesso ai play-off, giacché accedono solo le migliori quattro seconde (che sono state Ucraina, Olanda, Islanda e Serbia). Una piccola soddisfazione anche per le Fær Øer però c'è, visto che tornano alla vittoria dopo 1490 giorni di astinenza, cioè dall'11 agosto 2010, data in cui col 3-1 all'Andorra stabilirono anche la loro miglior vittoria di sempre!

Decisamente più smorzata la festa dei faroesi più grandi, che invece hanno iniziato il loro cammino di avvicinamento a Euro 2016 con una sconfitta. La Finlandia si è presentata a Tórshavn con buone speranze di passare il turno in un girone F tutt'altro che impossibile, dove la squadra più forte è senza dubbio la Grecia. Il cammino dei finnici, però, parte in salita: al 41° Holst in contropiede spezza l'equilibrio della partita in ripartenza. L'illusione, però, dura giusto il tempo dell'intervallo: al 51° Riski trova il pari, poi mette a segno la sua doppietta al 78°, seguita dalla chiusura finale di Eremenko all'81°. Tutti e tre i gol ospiti sono stati grandissimi gol, nulla da dire. Come ha riconosciuto Paatelainen, il coach degli ospiti, la chiave di successo dei faroesi è stata una difesa aggressiva, che però non è servita a nulla a conti fatti. Poco male, anche perché è un girone talmente abbordabile che sarà impossibile non fare punti: l'importante sarà fare bene anche a Belfast, l'11 ottobre, contro l'Irlanda del Nord.













Nessun commento:

Posta un commento