L'HB Tórshavn si aggiudica la partita contro il KÍ Klaksvík, interrompendo la sua piccola striscia iniziale di successi consecutivi. (foto presa da hb.fo) |
Il terzo turno si apre con una partita molto intensa, ma solo perché molto spezzettata. Ogni due o tre minuti l'arbitro era costretto a interrompere il gioco per la quantità industriale di falli: a fine partita addirittura otto ammoniti, e soltanto una mano non eccessivamente pesante da parte dell'esperto Gaardbo ha evitato che il numero fosse sensibilmente più alto e che il colore fosse diverso dal giallo... Quella che ne esce fuori è una partita in pratica non giocata o giocata male in nome di un nervosismo ingiustificato alla terza giornata di campionato: fatto sta che un autogol qua e un gol last minute là, e B36 Tórshavn - Víkingur Gøta si chiude in parità. Rime a parte, il 2-2 non è indice di nessuno spettacolo. Anzi.
Fortunatamente, non è sempre vero che il (cattivo) buongiorno si vede dal mattino, ed ecco che dopo la partita di boxe giocatasi in anticipo, la domenica pomeriggio lascia spazio al divertimento. Lo sanno bene dalle parti di Runavík, dove ha sede la prima capolista solitaria dell'Effodeildin 2014. Contro l'AB Argir, la partita è durata appena 32 minuti, cioè fino al vantaggio dell'NSÍ ad opera di Jann Martin Mortensen; dopodiché, l'AB ha battuto in ritirata, subendo passivamente l'entusiasmo dei gialloneri, che quattro minuti dopo trovano il vantaggio col solito Klæmint A. Olsen, abile ad anticipare di testa i difensori avversari e ad insaccare quindi da zero metri. Il terzo gol, poi, arrivato ad inizio secondo tempo, è figlio di un'organizazzione difensiva completamente da rivedere: l'AB perde palla in fase di impostazione a centrocampo, Mortensen (in stato di grazia insieme al compagno Olsen) ruba palla e da solo si invola verso l'area avversaria, all'interno della quale altrettanto solitariamente ancora Olsen è libero di fare doppietta. Dal 51° in poi gli ospiti non tirano nemmeno una volta verso la porta difesa da András Gángó e la partita finisce sul rotondo risultato di 3-0. Terza vittoria consecutiva per Trygvi Mortensen (l'allenatore dell'NSI), e non era cosa scontata dopo la bellezza ben 6 anni di assenza dal mondo del calcio (l'ultima panchina risaliva al 18 ottobre 2008, quando in 1. deild il KÍ II da lui guidato sprofondò per 8-1, ironia della sorte, proprio sul campo dell'AB). Giornata gloriosa anche per Olsen, che viaggia all'impressionante media di 2 gol a partita: attualmente, guida la classifica capocannonieri con 6 gol in 3 match, e tutti gli inseguitori hanno segnato al massimo 2 volte. Se son rose, fioriranno.
Sotto un sole che spaccava le pietre, decisamente insolito per un luogo che per quasi 300 giorni all'anno vede grigio il suo cielo, l'EB/Streymur mette definitivamente lo Skála in una situazione che già da ora appare complicata. Succede tutto sul finire del primo tempo: dopo che i giocatori in campo avevano pensato più ad abbronzarsi che a giocare seriamente, al 43° il calcio di punizione magistrale di Jónas Þór Næs attraversa metà campo e va a trovare con precisione chirurgica la testa di Pól Jóhannus Justinussen, che smarcatosi dai difensori non fallisce. Neanche il tempo di metabolizzare la batosta che, dieci secondi prima di tornare negli spogliatoi per l'intervallo, Jacobsen deve assegnare un calcio di rigore all'EB a causa di un intervento in ritardo di Mikkelsen che scioccamente si appoggia su Samuelsen che comunque accentua la caduta. Procuratosi il penalty, lo va anche a battere e a segnarlo. Sotto di 2-0, nella ripresa la reazione ospite non c'è e l'unica differenza è che rispetto a prima si è alzato anche un bel venticello. Limitandosi a controllare, l'EB non corre grossi rischi, anche perché lo Skála è ben poca cosa, e al 69° dalla fascia destra arriva (ancora) sulla testa di Brian Olsen la palla del 3-0. Dopo due pareggi, l'EB coglie la prima vittoria in campionato, mentre Eliesar Jónsson Olsen, che esordì da allenatore proprio sulla panchina dello Skála il 20 marzo 2010 e non ha ancora cambiato squadra trascinandolo dalla 2. deild all'Effodeildin, è ancora alla ricerca del suo primo punto in massima serie. Il tempo per trovarlo c'è, ma la rotta va invertita subito, prima che quell'ultimo posto in classifica sia troppo distaccato dalle altre posizioni.
Dopo un inizio pericolante e molto deludente, l'ÍF Fuglafjørður fa suo un match che era da vincere ad ogni costo, altrimenti la stagione davvero avrebbe potuto prendere una brutta piega. Il calendario infatti portava in casa dei vicecampioni il B68 Toftir, una neopromossa che ha ovviamente come obiettivo la salvezza, per cui pareggiare o peggio ancora perdere sarebbe stato molto negativo. E se ciò non è successo, è anche perché il B68 è incappato nella giornata sfortunata: dominio assoluto nella prima mezz'ora che avrebbe meritato almeno un gol (se non anche di più), e invece trova solo un palo colpito da Jonleif Højgaard, che al 30° è costretto tra l'altro ad uscire anche per infortunio, sostituito da un non proprio idoneo Esmar Clementsen. La partita si decide qui: la squadra di casa, venuto meno il pilastro degli ospiti, inizia a produrre azioni su azioni e proprio sulla fascia destra, quella debole dopo l'infortunio del venticinquenne da ben nove anni tesserato dal B68, nasce l'azione del vantaggio, concretizzato poco prima dell'intervallo da Bartal Eliasen, più o meno un fantasma fino ad allora. Al rientro in campo, si ritorna nell'equilibrio più totale, fin quando al 68° l'ÍF Fuglafjørður produce finalmente un'azione molto bella, alla sua altezza: in ripartenza, la squadra di casa riesce a portare Dánjal á Lakjuni in area, dove decide di provarci con un pallonetto che Ari Ellingsgaard aggiusta semplicemente in rete, forse togliendo la gioia del gol al compagno. Da quel momento in poi, per la squadra di casa è un tiro al bersaglio, o per meglio dire è Clayton Nascimento a cercare insistentemente il 3-0 trovando però solo parate e pali e conquistandosi all'80° un calcio di rigore per evidente spinta subita in area da Jóhan Dávur Højgaard. Dal dischetto va Petersen, che però incredibilmente la calcia fuori, e non di poco. Ma non c'è tempo per dolersene, perché tre minuti dopo la clamorosa papera di Kristian Joensen regala il 3-0 definitivo ai padroni di casa.
Dulcis in fundo, il big match della terza giornata che ha visto l'HB Tórshavn e il KÍ Klaksvík affrontarsi in un incontro nervoso tanto quanto il precedente, se non anche di più. Alla fine, però, da quella che a tratti è sembrata più una battaglia che una partita è l'ennesimo gol del capitano rossonero Benjaminsen per il vantaggio dei suoi e il raddoppio ad opera di Rógvi Sjúrðarson Holm, difensore che aveva segnato la sua ultima rete il 28 maggio 2012, nella goleada per 5-0 dell'HB ai danni proprio del KÍ, che conclude malissimo la propria partita con la prima espulsione nella sua carriera faroese di Jonas Flindt Rasmussen, uno che il Nord Europa se l'è girato per i campionati minori. Adesso l'Effodeildin si prenderà già una piccola pausa, sostituita in questo weekend dagli ottavi di finale di Løgmanssteypið, la coppa nazionale faroese che, dopo un primo turno di qualificazione a cui prendono parte solo le quattro peggiori squadre della 2. deild, parte direttamente da questo turno.
Effodeildin, 3° giornata
28/03/2014
B36 Tórshavn - Víkingur Gøta 2-2
30/03/2014
EB/Streymur - Skála 3-0
ÍF Fuglafjørður - B68 Toftir 3-0
NSÍ Runavík - AB Argir 3-0
HB Tórshavn - KÍ Klaksvík 2-0
Nessun commento:
Posta un commento