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martedì 15 novembre 2016

Qual. Mondiali 2018, 4° giornata gruppo B: l'orgoglio feringio non basta, la Svizzera è inarrestabile

Non ci vuole un mago per vedere quello che è sotto gli occhi di tutti: questo turno delle nazionali non ci ha dato nessuna soddisfazione. Fatta eccezione per la Danimarca (4-1 al Kazakistan), tutte le nazionali nordiche hanno perso. E la nazionale faroese, che era attesa da un impegno molto difficile, ha rispettato in pieno la tendenza generale. In casa dell'inarrestabile Svizzera, prima a punteggio pieno dopo quattro giornate, era più che prevedibile una sconfitta; conforta però sapere che l'umiliazione subita per mano del Portogallo non ha avuto modo di ripetersi. Credere alla qualificazione è già diventato molto difficile, ma non per questo la corsa faroese finisce qui. Insomma, dalla sconfitta di Lucerna si può ricavare qualche buona notizia dopo il black-out totale contro i lusitani.

Festa elvetica dopo il 2-0 giunto negli ultimi minuti: il gol di Lichtsteiner ha evitato un possibile pareggio faroese in extremis (nordlysid.fo)

Alla Swissporarena formazioni speculari per le due sfidanti, ma Petković ha tanta qualità in più dalla sua parte: da Sommer tra i pali a Derdiyok in attacco, passando per Lichtsteiner nella linea difensiva a quattro e al centrocampo a tre di tutto rispetto con Behrami, Džemaili e Xhaka. Lars Olsen invece si affida alla solita formazione, riproponendo con poche modifiche l'undici che ha sbancato Riga, ma anche quello che è crollato col Portogallo. Ma il tridente Vatnhamar-Edmundsson-Sørensen anche stavolta gira a vuoto. Eppure, nei primissimi minuti sono proprio gli isolani a farsi notare, con un tiro dell'attaccante dell'Odense deviato in corner. Resterà uno dei pochissimi "pericoli" creati alla Svizzera, che nei minuti immediatamente successivi prima vede Nielsen esaltarsi su un tiro a tu per tu con Lichtsteiner e poi Stocker che davanti alla porta non concretizza un bel contropiede. La difesa faroese soffre ma resiste fino al 27°, quando si fa cogliere impreparata su un lancio dalle retrovie lasciando completamente solo Derdiyok, che davanti all'incolpevole Gunnar Nielsen non può fallire. Il vantaggio elvetico spinge i faroesi a osare di più, ma i pericoli per Sommer sono minimi a fronte delle enormi praterie che i padroni di casa per fortuna non riescono a sfruttare.

Nel secondo tempo la partita si incattivisce, con i rossocrociati che non affondano il colpo per non correre rischi e le Fær Øer racchiuse in difesa a spezzare continuamente il gioco con falli talvolta ai limiti del pericoloso. Di interessante non succede assolutamente niente, ma col passare del tempo il vantaggio svizzero diventa sempre più giusto. Il sipario cala all'82°, quando Lichtsteiner insacca con un perentorio colpo di testa il cross proveniente dalla sinistra.

Le considerazioni da fare sono diverse:
  1. La Svizzera era (ed è) troppo forte per le Fær Øer. Abbiamo già detto in apertura quanta differenza ci sia tra le due nazionali in termini di qualità e di esperienza. Questo vale tanto per i giocatori quanto per gli allenatori: Petković in Italia è stato vittima di un atteggiamento schizofrenico da parte della Lazio, che l'ha esonerato proprio perché si era già accordato per allenare la Svizzera a partire dalla stagione successiva. Risultato? Quell'anno la Lazio finì nona e oggi la Svizzera domina un girone ricco di insidie. Dall'altro lato, purtroppo Lars Olsen deve fare i conti con risorse molto limitate e anche con un quel pregiudizio strisciante che da sempre attanaglia il calcio nordico: con quel poco che ha, sta lavorando benissimo. Meriterebbe una grande possibilità.
  2. La solidità elvetica contro l'evanescenza faroese. In parole molto più povere, la Svizzera gioca con ordine e compattezza, senza mai avere patemi per le rare sortite in attacco degli avversari, troppo timorosi prima del gol di Derdiyok e troppo macchinosi dopo. 
  3. La Svizzera è un come un orologio, dove tutti gli ingranaggi sono a posto; le Fær Øer invece si guastano troppo presto. Due esempi: Xhaka ha giocato una buonissima partita, regalando grande fluidità alla manovra dei padroni di casa, mentre Džemaili (oltre ad una buona occasione di testa) ha sbagliato diverse cose in fase di impostazione. Piccoli errori, che però potevano far inceppare l'orologio svizzero se i faroesi avessero giocato con un piglio diverso. Difendersi bene per un po' ma poi sciogliersi come neve al sole dopo un gol non va affatto bene
  4. La questione qualificazione può dirsi già chiusa. La Svizzera dopo quattro partite è a punteggio pieno con nove gol fatti e tre subiti, seguita dal Portogallo che ha perso l'unica partita proprio con la Svizzera ma con una differenza reti di +13 per le goleade contro Andorra e Fær Øer. Al momento l'unica insidia per queste due squadre può essere l'Ungheria a sette punti, mentre per Fær Øer (ferme a quattro), Lettonia (tre) e Andorra (zero) diventa complicato ambire anche al secondo posto (che dà accesso ai play-off).
  5. A cosa si può ambire ora? Ovviamente, nessuna di queste ultime tre nazionali partiva con una qualche velleità di qualificazione, ma ai faroesi si presenta di nuovo un'occasione storica: superare la soglia dei sette punti, che al momento è il massimo realizzato in un girone di qualificazione a Europei/Mondiali. Bastano un pareggio e una vittoria, perché paradossalmente è più difficile credere in quattro pareggi. Resta da sfidare solo l'Andorra, e poi comincerà il girone di ritorno. Si possono fare tre previsioni: quella pessimistica dice che le Fær Øer si fermeranno a 7 punti; quella realistica le spinge fino a 10-11; quella ottimistica è pari o superiore a 13. Il perché di questi calcoli è presto detto: contro Andorra sono obbligatori almeno quattro punti tra andata e ritorno (per non dire sei su sei), così come contro la Lettonia in casa si può pensare di vincere. Sarebbero (almeno) sette punti, che sommati ai quattro attuali farebbero arrivare la nazionale faroese a 11, ben oltre il record. Se poi si fanno sei punti al posto di quattro con Andorra e si va a pareggiare in Ungheria arriviamo addirittura a 14! Dando per scontato che si perderà di nuovo contro Svizzera e Portogallo, sarebbe un risultato meraviglioso. Se invece ci si fermerà a meno di sette punti, il disastro sarebbe inaccettabile anche per chi non ha mai vinto niente come le Fær Øer. Si può fare la storia, ma bisogna crederci. 
Classifica girone B 4° giornata (punti tra parentesi):
Ungheria (7) - Andorra (0) 4-0
Portogallo (9) - Lettonia (3) 4-1
Svizzera (12) - Fær Øer (4) 2-0

Girone B 5° giornata:
Svizzera - Lettonia
Andorra - Fær Øer
Portogallo - Ungheria

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