La Coppa d'Islanda termina il suo lungo viaggio a Reykjavik, al Laugardalsvöllur, lo stadio dove gioca la nazionale, in un sabato pomeriggio bagnato da una leggera pioggia. La manifestazione era iniziata il 27 aprile con KH - Snæfell, terminata 8-0 per il KH e disputata al Valsvöllur, stadio del Valur con cui il KH condivide l'impianto. Non crediamo alla cabala, ma per il Valur campione in carica è stato sicuramente di buon auspicio.
I due capitani accanto alla Coppa il giorno prima della partita. Sono Haukur Páll Sigurðsson per il Valur e Avni Pepa per l'IBV (visir.is)
Un po' di statistiche per gli appassionati. Per i rossi di Reykjavik è la quattordicesima finale della loro storia, di cui dieci vinte. Per l'IBV è la decima finale, quattro le vittorie, di cui l'ultima risale al 1998, ultimo anno magico per i bianconeri. In panchina c'era lo stesso coach di oggi: il mitico Bjarni Jóhannsson. Non ci sono precedenti in finale fra le due squadre.
Il Valur è arrivato in finale eliminando il Fjolnir per 1-0, il Vikingur Reykjavik per 3-2 ai supplementari, il Fylkir per 5-0 ed il Selfoss in semifinale per 2-1. L'IBV ha avuto un percorso decisamente più difficile, di fatto battendo tutte le big del campionato. Ha iniziato battendo lo Huginn per 2-0, poi lo Stjarnan per 2-0, il Breidablik per 3-2, l'FH con un sorprendente 1-0 in semifinale.
Il Valur è arrivato in finale eliminando il Fjolnir per 1-0, il Vikingur Reykjavik per 3-2 ai supplementari, il Fylkir per 5-0 ed il Selfoss in semifinale per 2-1. L'IBV ha avuto un percorso decisamente più difficile, di fatto battendo tutte le big del campionato. Ha iniziato battendo lo Huginn per 2-0, poi lo Stjarnan per 2-0, il Breidablik per 3-2, l'FH con un sorprendente 1-0 in semifinale.
La partita è molto sentita in Islanda. Tutti i media nazionali ne danno notizia e in tribuna d'onore è presente anche il Primo Ministro Sigurður Ingi Jóhannsson. Il posto in Europa che spetta alla squadra vincitrice alza ulteriormente la posta.
Il favorito ai blocchi di partenza è il Valur. La squadra di Reykjavik è stata costruita per competere ad alta quota in campionato e arrivare lontano in Europa League. Ha fallito in tutti e due gli obiettivi e, come lo scorso anno, si gioca la stagione in una sera.
L'IBV è una squadra in costruzione. Coach Bjarni Jóhannsson è tornato a casa dopo diciassette anni, riformando quel binomio vincente che ha regalato grandi soddisfazioni agli abitanti delle Vestmannaeyjar. Lui stesso ha dichiarato, a inizio stagione, che è qui per riportare la squadra in alto in due/tre stagioni. In campionato l'IBV è avviato a raggiungere una tranquilla salvezza, cosa che non è successa nelle ultime due stagioni dove si è salvata all'ultima giornata. I bianconeri arrivano in finale inaspettatamente, ma la vittoria può essere la ciliegina sulla torta di una stagione finora positiva.
Sigurður Egill Lárusson protagonista assoluto della serata con una doppietta (mbl.is)
La partita si mette subito in discesa per i Valsmenn e all'8° è già davanti. Larusson è bravo a costruirsi una buona occasione sul filo del fuorigioco, ottimamente lanciato da Kristian Gaarde. Il danese, arrivato nelle scorse settimane, ha iniziato in sordina, ma si sta rivelando un giocatore importante nel centrocampo del Valur. E' stato uno dei migliori della partita, in questa circostanza bravo ad approfittare dello sbilanciamento in avanti dei bianconeri.
All'11° arriva un'altra doccia gelata per l'IBV: si infortuna il difensore centrale Avni Pepa, uno dei pretoriani di Johannsson. Entra il giovane Jon Ingason (leva 1995) che, con Felix Örn Friðriksson (leva 1999, il più giovane in campo) va a comporre una linea difensiva un po' acerba.
Al 20° arriva la capitolazione. Kristinn Ingi Halldórsson se ne va sulla sinistra, a centro area Andri Adolphsson riesce a portarsi via due difensori, lasciando libero Larusson che, ricevuto il pallone, fredda Derby Carillo per la seconda volta.
La reazione dell'IBV è tutta in un tiro dalla distanza e senza pretese di Simon Smidt. Il Valur non si espone, tiene palla e ha il controllo assoluto del match. I bianconeri in campo sono spaesati, i tre reparti sono scollegati fra di loro e rischiano più volte il contropiede avversario.
Il secondo tempo inizia come era finito il primo con i diavoli rossi padroni del campo che provano a chiudere definitivamente la partita. Ci va vicino Adolphsson al 49° con una rasoiata dal limite a fil di palo. Due minuti più tardi un errore incredibile di Jonathan Barden apre la porta a Larusson che, non aspettandosi cotanta generosità, fallisce la sua tripletta personale.
Al 70° Johannsson allarga il fronte offensivo togliendo uno spento Andreasen e inserendo il ventenne Aron Bjarnason che aveva già vinto il trofeo nel 2013 con il Fram. L'effetto si vede e l'IBV sfiora il goal prima al 71° su punizione dal limite, al 73° con Siers e all'81° con Maigaard ben imbeccato da Bjarnason. Il Valur però è vivo e nel mezzo fallisce due contropiedi. Fino ai minuti finali c'è grande battaglia a centrocampo, ma giova solo ai rossi che avvicinano senza troppi problemi il novantesimo. Al 93° l'arbitro Þorvaldur Árnason chiude le ostilità e il Valur può alzare la coppa per il secondo anno di fila.
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