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giovedì 23 giugno 2016

Euro 2016, 3ª giornata: il fortino regge e il sogno continua!

Mercoledì scorso ci eravamo salutati con l'amaro in bocca per la partita con l'Ungheria: brutta prestazione e occasione persa per mettere in cassaforte una storica qualificazione agli ottavi. Ieri sera si partiva con la consapevolezza di dover soffrire, ma anche che un pareggio sarebbe bastato. Un mix letale! Dall'altra parte l'Austria era obbligata a vincere per passare il turno.

Nelle trame tattiche della partita si vede la mano dei due allenatori. Koller è partito con un atteggiamento prudente, nonostante la necessità di vittoria. Ha confermato Abala in cabina di regia, nonostante giochi terzino nel Bayern Monaco, ed effettivamente dai suoi piedi sono partite le occasioni più pericolose. Ha tenuto Arnautovic come unico terminale offensivo, con Schopf in panca... e non lo ringrazieremo mai abbastanza per questa scelta.

Traustason insacca... e si vola agli ottavi! (aboutcroatia.net)

Probabilmente contava di vincere nell'arco dei novanta minuti, aspettandosi un'Islanda sulla difensiva per strappare il pareggio. E' stato travolto dalla furia vichinga nei primi venti minuti e nell'intervallo è stato costretto a stravolgere la squadra.


L'Austria aveva passato i gironi eliminatori con 28 punti su 30 disponibili. Poteva essere una delle sorprese ed invece torna a casa fortemente ridimensionata, con un solo punto guadagnato nel girone più facile di Euro2016.

E Lagerback? Eh, Lagerback... Contro l'Ungheria il suo fortino aveva ceduto sul finale, lasciandoci piuttosto amareggiati. A questo giro ha alzato ulteriormente le barricate e ha prolungato il sogno europeo. Chi segue il calcio islandese non è certo un amante del calcio champagne. Questo è il modo migliore per far giocare questa nazionale dai piedi non eccelsi, ma da un cuore grande così.

L'Islanda è come un' "unimente" dove ogni giocatore ha il suo compito preciso. Non è mancata la fortuna, inutile negarlo, ma la dea bendata bisogna anche saperla sedurre.

Per questo è difficile distinguere fra promossi e bocciati perché ognuno è stato utile alla causa secondo quanto gli è stato chiesto. Prendete Sigthorsson e Gylfi Sigurdsson, le nostre due "star" ai quali la critica non ha risparmiato frecciatine. Sul primo grava il peso dell'attacco ed il compito di far salire la squadra. Con Bodvarsson che spazia su tutto il fronte offensivo, subisce spesso la doppia marcatura e nonostante questo non ha perso un colpo di testa in tutto il girone. Cosa chiedergli di più? Gylfi nello Swansea gioca trequartista mentre negli schemi di Lagerback è, con Gunnarsson, l'argine davanti alla difesa, il reparto dove abbiamo dimostrato le carenze maggiori.

Una menzione d'onore la merita Hannes Halldorsson. Si sta rivelando uno dei migliori portieri della competizione e non pensiamo di essere di parte facendo questa affermazione.

La cronaca, per chi si fosse perso la partita:

L'inizio della partita è stato l'esatto contrario delle aspettative in premessa. L'Austria è partita col freno a mano tirato, l'Islanda ha subito centrato un incrocio clamoroso con un missile da fuori area di Gudmundsson. Gli alpini hanno subìto l'assalto vichingo fino a capitolare al 18' per mano, anzi piede, di un Bodvarsson in versione rapace d'area. Passati in vantaggio, assistiamo al film già visto contro l'Ungheria: tutti dietro al pallone, pronti ad innescare qualche rara ripartenza.

Al 36' viene concesso all'Austria un generosissimo calcio di rigore, per una presunta trattenuta di Skulason ai danni di Alaba su un lancio lungo che l'austriaco non avrebbe mai agganciato. Dragovic colpisce il palo esterno con Halldorsson che comunque era sulla traiettoria. Archiviamo così il primo infarto.

Iniziato il secondo tempo, si capisce subito che saranno 45' minuti di sofferenza. Koller fa entrare Schopf e Janko, sbilancia la squadra in avanti ed inizia un assalto all'arma bianca delle maglie rosse. La muraglia blu traballa e al '60 si apre una crepa. Il pareggio è meritato ed è siglato da Schopf, innescato splendidamente da Alaba e concluso al termine di uno slalom partito da fuori area.

L'Islanda non si scuote e l'Austria, galvanizzata dal pareggio attacca su tutti i fronti, con Arnautovic attivo a tutto campo, sia per innescare l'azione, sia per concluderla. Fino al 90' la muraglia blu non crolla perché sorretta da un monumentale Hannes Halldorsson che si prodiga prima su Janko e poi su Schopf.

Dalle parti di Almer, l'Islanda si vede due volte: prima con l'unica azione di contropiede ben orchestrata e conclusa da Gylfi Sigurdsson, su cui il portiere austriaco si esalta, poi con un'incursione di Bjarnason fermata di mano dalla difesa austriaca. Il rigore è evidente e ci avrebbe risparmiato parecchi sussulti.

Dall'80' in poi, l'Austria perde tono, ma non rinuncia ad attaccare, seppur disordinatamente. Piuttosto è l'Islanda che rinuncia ad offendere: Lagerback toglie le due punte e schiera un inedito 4-6-0 destinato a far scuola nelle accademie calcistiche.

Nel recupero si lancia in attacco anche il portiere austriaco ed è sempre Halldorsson a bloccare come una piovra tutti i palloni che piovono in area. Al 93' inizia l'infarto collettivo: l'Austria stremata perde palla al limite dell'area islandese, Elmar Bjarnason si invola sulla fascia deserta accompagnato da Bjarnason e Traustason, vanamente seguiti da due austriaci, con quest'ultimo che sigla l'ennesimo goal storico di questo sogno che sembra non finire.

E' la prima vittoria islandese nella fase finale di un torneo internazionale. Ora sotto con l'Inghilterra!

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