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lunedì 23 maggio 2016

Islanda, la Storia. Capitolo III: I primi coloni islandesi e il primo parlamento dell'età moderna (IX-X sec.)

Capitolo III: I primi coloni islandesi e il primo parlamento dell'età moderna (IX-X sec.)
Con questo capitolo continuiamo a sfogliare il "Libro degli Islandesi" entrando nel vivo della colonizzazione dell'Islanda. E' un momento epico e probabilmente unico nella storia: i primi migranti non sono nullatenenti in cerca di fortuna, bensì nobili norvegesi in fuga dalla madrepatria.

Protagonista assoluto è Harald "Bellachioma", primo re di Norvegia, che con la leggendaria battaglia di Hafrsfjord conclude la riunificazione del regno. Curiosamente, a raccontarne le gesta, sarà l'islandese Snorri Sturluson trecento anni dopo.

Altro personaggio leggendario che incontriamo è Ingòlfur Arnarson, il primo islandese. A lui seguiranno molti altri nobili che inizieranno ad organizzare la nascente società islandese. Nel 930, nella spianata di Þingvellir, viene aperto quello che viene considerato il primo parlamento dell'età moderna: l'Alþingi.

Per gli islandesi è un luogo sacro: qui proclamarono la propria indipendenza nel 1944. A Þingvellir si respira la storia. Chi c'è stato può capire cosa intendo. Nel 2004 è stato dichiarato patrimonio dell'UNESCO. 

Ingòlfur Arnarson sbarca nei pressi dell'odierna Reykjavik e pone le basi della prima fattoria islandese (wikipedia.org)

La nascita dell’Islanda: la colonizzazione inizia a seguito di una serie di importanti eventi accorsi durante l’unificazione del Regno di Norvegia sotto Harald “Bellachioma”. Costui nell’860 ereditò dal padre molti piccoli regni del Vestfold (regione sud-orientale dell’attuale Norvegia).

Mediante una lunga serie di battaglie e conquiste ampliò il suo regno fino alla costa occidentale e dopo la decisiva battaglia di Hafrsfjord divenne “re supremo”. 

Nonostante i successi militari continuò a resistere un fronte interno che si opponeva al nuovo sovrano. Questo fronte era composto prevalentemente dai capi e dalla nobiltà dei precedenti stati e Harald, sentendosi costantemente minacciato, esiliò tutti coloro che riteneva potessero rappresentare una minaccia per lui. Harald “Bellachioma” fu così involontariamente uno dei “promotori” dell’espansione vichinga di quel periodo e soprattutto della colonizzazione dell’Islanda.

Secondo Þorgilsson il primo esule a creare un insediamento stabile in Islanda fu Ingòlfur Arnarson che costruì la sua fattoria nelle vicinanze dell’attuale Reykjavìk nell’874. A lui seguirono molti altri norvegesi che partivano alla volta dell’Islanda con la propria famiglia o anche, chi poteva permetterselo, con i propri schiavi e i propri averi (utensilerie, bestiame).

L’eredità delle leggi norvegesi: in breve tempo l’Islanda cominciò a popolarsi e venne disseminata di fattorie, le quali venivano stabilite soprattutto in prossimità della costa. Benché in rapporto all’estensione dell’isola il numero degli abitanti era decisamente esiguo (circa 35.000 persone), né sorsero villaggi di grandi dimensioni, si sentì presto l’esigenza di istituire delle apposite assemblee dove dirimere le contese fra i coloni e disciplinare altre questioni della vita quotidiana.

Un uomo di nome Ulfljótr importò dalla Norvegia le prime leggi mentre un altro, Grímr Goatshoe, fece il giro dell’isola per organizzare delle assemblee locali.

L’insediamento dell’Alþingi: i coloni si diedero un’organizzazione locale, tuttavia nel 930 in una spianata che si trova nella parte sud-occidentale dell’isola venne istituita una camera parlamentare comune: l’Alþingi.

Qui iniziarono a riunirsi annualmente i “goðar”, ovvero gli uomini di maggior spicco provenienti da ogni parte dell’isola. Il luogo dove si riuniva questa assemblea venne chiamato Þingvellir (“pianura del parlamento”), i partecipanti eleggevano al proprio interno una sorta di presidente dell’assemblea detto “legislatore” che si occupava di dirigere i lavori. Spesso veniva scelto fra i membri più anziani e carismatici e, secondo Þorgilsson, il primo ad essere scelto per ricoprire questa carica fu lo stesso Ulfljótr.

La scelta del calendario: i coloni presto si accorsero che il calendario di cinquantadue settimane precise (quindi di trecentosessantaquattro giorni) non era preciso e mancava almeno un giorno ogni anno. Þorgilsson narra di un’accesa riunione dell’Alþingi dove i più saggi riconoscono l’imperfezione del calendario, ma sono altresì riluttanti a modificarlo e renderlo imperfetto con l’aggiunta di un giorno.

La questione venne argutamente risolta da un uomo chiamato Þorsteinn e detto Surtr (“il nero”) che propose di aggiungere una settimana ogni sette anni, mettendo tutti d’accordo.

La divisione dell’Islanda in quadranti giuridici: poiché le assemblee locali non bastavano a dirimere le questioni giuridiche più complesse l’Alþingi fu chiamato a decidere una sorta di riforma del sistema giudiziario.

Secondo Þorgilsson il problema si pose quando un uomo chiamato Þórðr presentò durante una seduta dell’Alþingi un caso che in sede di assemblea locale non era riuscito a risolvere. Questo infatti riguardava persone rappresentate anche in altre assemblee.

Si poneva quindi un problema di disciplina delle competenze. La soluzione che venne adottata fu quella di creare una corte di appello e una corte giuridica per ogni tre assemblee locali, quattro nel caso delle assemblee del nord dell’isola. In definitiva le corti saranno quattro, corrispondenti ai punti cardinali, più la corte di appello.

Il principio della colonizzazione dell’Islanda è anche preludio e leitmotiv del periodo sanguinoso che seguirà. Secondo la leggenda infatti Ingólfr Arnarson sbarcò in Islanda con il suo fratellastro Hjörleifur Hróðmarsson.

Il primo si stabilì presso l’odierna Reykjavík mentre il secondo venne assassinato poco tempo dopo da alcuni suoi schiavi irlandesi. Informato di ciò Ingólfr andò alla ricerca degli assassini e li raggiunse in un arcipelago a sud dell’Islanda dove li uccise tutti.

Per questo motivo oggi queste isole si chiamano Vestmannaeyjar (“Isole degli uomini dell’ovest”, gli schiavi irlandesi appunto). Questo fu solo il primo di una lunga serie di faide che avrebbe caratterizzato la vita di questa giovane colonia, faide che sarebbero sfociate in una vera e propria guerra civile.

Fabio Quartino
La Costituzione Islandese: storia ed evoluzione
Università degli Studi di Genova, 2009
&
Nordicum-Mediterraneum
Icelandic E-Journal of Nordic and Mediterranean Studies
http://nome.unak.is/wordpress/06-1/dissertation/la-terra-del-ghiaccio-e-del-fuoco19/

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