Kjartan Henry Finnbogason troverà il Celtic sul suo cammino, ma questa volta da avversario: è il grande ex dell'incontro, e chissà che magari non pieghi la partita in favore del KR. Se il miracolo accadesse, la caduta degli scozzesi avrebbe un'eco spaventosa per tutto il continente, proprio come un anno fa. Inutile girarci intorno: è l'ennesima grande occasione del calcio islandese! (foto presa da it.uefa.com) |
La didascalia alla foto è già molto chiara di per sé: di certo quella contro i campioni di Scozia è la sfida più affascinante che potesse capitare, ma anche la più tremendamente difficile. Eccitatissimo anche Farid Zato, che domenica 13 luglio si è concesso ai microfoni di Herald Scotland (cliccate qui per l'intervista integrale, ovviamente in inglese), ai quali ha dichiarato in tutta onestà di sapere poco sui suoi prossimi avversari europei. Dettosi dispiaciuto per la partenza di Victor Wanyama (passato nel luglio dell'anno scorso al Southampton) che avrebbe voluto incontrare, riconosce la superiorità dell'avversario; poi bleffa dicendo che il KR sta andando abbastanza bene in campionato, e questo la dice lunga sull'abitudine del KR a fare figuracce in ogni dove ogni volta che ha la Champions. Per fortuna, il togolese poi non dice altre fesserie e si limita a manifestare il suo dispiacere per il ritorno che non si giocherà al Celtic Park (esso infatti servirà in quei giorni per la cerimonia d'apertura dei XX Giochi del Commonwealth che si terranno proprio a Glasgow), bensì al Murrayfield Stadium, impianto in periferia di Edimburgo che ospita la nazionale scozzese di rugby. Dunque, sarà trasformato in stadio di calcio apposta per l'occasione.
Comunque, al di là delle dichiarazioni di Zato, non c'è bisogno di molto altro per presentare la sfida, che gli scozzesi stravincono sotto ogni punto di vista, anche se non sono i più titolati del loro paese, onore che spetta al Rangers, che a causa dello storico fallimento del 2012 ora gioca nelle serie minori. In attesa del ritorno dei loro acerrimi rivali, in campionato la squadra dei cattolici di Glasgow vince a mani basse qualunque cosa possa. L'unica speranza è data dal fatto che ha appena tecnico, passando da Lennon al norvegese Ronny Deila, che per la prima volta mette (calcisticamente) piede fuori dalla sua patria. Allenatore per sei anni dello Strømsgodset, con cui ha vinto una coppa nazionale nel 2010 e addirittura un campionato l'anno scorso dopo un emozionante testa a testa col Rosenborg risolto solo all'ultima giornata, è in Scozia da poco più di un mese: la speranza è che i suoi giocatori ancora non abbiano assimilato bene i suoi dettami, cosa che favorirebbe la squadra di Kristinsson, che ormai al KR ha piantato radici. Ci sarebbero tantissime altre cose da dire, ma per par condicio dobbiamo andare avanti e parlare anche degli altri importantissimi incontri: se vi interessa sapere di più circa la voglia di rivalsa del già citato Kjartan Henry Finnbogason, andate a leggere l'intervista rilasciata al sito della UEFA. Altrimenti, potete proseguire nella lettura.
Sempre in Champions, abbiamo anche l'HB Tórshavn, atteso da un compito in apperenza più facile, ma forse in proporzione anche più difficile: la doppa sfida con i serbi del Partizan Belgrado. Già detto in passato del "derby eterno" e delle sue spesso nefaste conseguenze, anche in questo caso c'è bisogno di un miracolo non indifferente: con ventisei campionati e dodici coppe nazionali (più qualche altro trofeo oggi soppresso) sotto una miriade di nomi diversi - ciò è dovuto alla storia politica del paese, passato dalla Jugoslavia alla
Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia alle varie frammentazioni di oggi -, è il club più titolato del paese. Sebbene l'ultimo campionato sia stato vinto proprio dai loro rivali della Stella Rossa, in Champions ci va il Partizan che ha chiuso al secondo posto in quanto la Stella Rossa è stata esclusa da tutte le competizioni europee per aver violato le regole del Fair Play Finanziario fortemente voluto da Michel Platini, attuale presidente della UEFA. Fermo ufficialmente dal 28 maggio, ultima giornata di campionato segnata dalla vittoria per 2-0 sul Čukarički, tra le tante amichevoli non ha brillato contro gli svedesi del Malmö, anche loro in pieno campionato: per la cronaca, è finita 3-3, dopo che gli scandinavi si erano portati avanti 3-0 nella prima mezz'ora, facendosi riacciuffare scioccamente nei minuti finali. La speranza è che, con una settimana di riposo sulle spalle (o meglio sulle gambe) ma comunque in piena stagione, i rossoneri possano almeno mettere alle strette gli avversari: sarebbe già una bella soddisfazione.
Scendendo in Europa League, troviamo una faroese anche qui: una cosa che non accade proprio tutti gli anni. Forse, però, è un segnale positivo: anche l'anno scorso al secondo turno di Champions-Europa League c'erano due faroesi. Certo, l'anno scorso finì malissimo (l'EB/Streymur andò fuori dalla Champions a causa del 9-2 preso dalla Dinamo Tbilisi, mentre il Víkingur Gøta concluse la sua parabola con un 7-0 per mano del Petrolul Ploiești), ma forse stavolta in Europa League può andare meglio: l'avversario proprio del Víkingur Gøta saranno i norvegesi del Tromsø, che hanno sede nell'omonima città a svariate centinaia di chilometri a nord del Circolo Polare Artico, tant'è che è più vicina a Capo Nord che alla capitale Oslo! Anche se il suo palmarès è infinitamente misero (in novantaquattro anni di storia hanno vinto meno del nostro Gøta, che di anni ne ha appena sei), è un club molto amato in patria ed anche da tutti gli amanti del calcio nordico, compreso chi scrive: non chiedeteci il motivo di ciò, perché la risposta o sta nell'estrema posizione geografica della sua città oppure non c'è. Però, bando ai sentimentalismi: i simpaticissimi biancorossi del Nord Norge ad oggi militano in Adeccoligaen, la serie B norvegese, dopo la retrocessione dell'anno scorso che ricorda molto da vicino quella dell'ÍA Akranes. Giocano in un paese calcisticamente più forte, ma in un campionato teoricamente inferiore: niente scuse, è una sfida di coppa ed è una sfida (quasi) alla pari. Il 13-1 con cui hanno cancellato nel turno precedente il Santos Tartu non conta: quelli venivano dalla terza divisione estone, il Víkingur Gøta viene dalla massima divisione faroese e non ha molta dimestichezza con le sconfitte nelle coppe.
Dichiarazioni bellicose a parte, nella seconda competizione europea abbiamo anche due squadre islandesi, che sono l'FH Hafnarfjörður e lo Stjarnan. I bianconeri sono attesi da una trasferta in Bielorussia, nella città di Hrodna, per sfidare il Neman Hrodna: si tratta di una squadra che quest'anno ha festeggiato il mezzo secolo di vita, ma che ciononostante non ha vinto moltissimo. Anzi, nella sua bacheca ha solo una Coppa di Bielorussia datata 1993 e tre fugaci apparizioni continentali (1993-1994 in Coppa delle Coppe, 2003-2004 in Coppa UEFA e 2005 in Coppa Intertoto), tutte concluse con altrettante eliminazioni al primo turno. A nove anni di distanza ritorna a varcare i confini bielorussi per la doppia sfida con l'attuale capolista dell'Úrvalsdeild: non esistono scuse, non superare il turno sarebbe un fallimento bell'e buono per l'FH. Più difficile invece la situazione degli azzurri, che all'andata dovranno giocare anche loro in Scozia, in casa del Motherwell. Club vincitore "ad intermittenza" (un campionato nel 1931-1932, due coppe nazionali nel 1951-1952 e 1990-1991 e una coppa di lega nel 1950-1951), appartiene al gruppo delle squadre che hanno ritirato un numero di maglia, il 10: infatti, tale numero era appertenuto al capitano Phil O'Donnell, che morì il 29 dicembre 2007 durante il match con il Dundee United alle ore 17.18 locali. L'autopsia di tre giorni dopo rivelò che aveva subito un attacco cardiaco. Essendo molto legato alla città ed avendo lasciato una moglie e quattro figli, a Motherwell gli fu dedicata una statua e diverse squadre scozzesi e inglesi scesero col lutto al braccio o addirittura posticiparono di comune accordo le partite, come nel caso addirittura del derby tra Celtic e Rangers. Tornando a noi, il Motherwell ha chiuso al terzo posto il suo campionato ed è 189° nel ranking UEFA, mentre lo Stjarnan è addirittura 423°, curiosamente a pari merito con i suoi connazionali del Fram. Probabilmente la differenza è molto più sottile di quanto i numeri lascino intuire, ma per ora la sfida Scozia-Islanda sembra vinta dagli anglosassoni per 2-0. Riusciranno le islandesi ad oppore la giusta resistenza e fare qualche sgambetto?
Champions
League
Andata del secondo turno preliminare
Martedì, 15 luglio 2014
Belgrado (Serbia), Stadio Partizan, ore 20:45 (ore 20:45 locali)
Partizan Belgrado (SRB) - HB Tórshavn (FRO)
Arbitro: Sven Bindels (LUX)
Reykjavík, KR-völlur, ore 21:00 (ore 19:00 locali)
KR Reykjavík (ISL) - Celtic (SCO)
Arbitro: Andreas Pappas (GRE)
Arbitro: Andreas Pappas (GRE)
Europa League
Andata del secondo turno preliminare
Giovedì, 17 luglio 2014
Hrodna (Bielorussia), Neman Stadium, ore 19:00 (ore 20:00 locali)
Neman Hrodna (BLR) - FH Hafnarfjörður (ISL)Arbitro: Nerijus Dunauskas (LTU)
Toftir, Svangaskarð, ore 20:00 (ore 19:00 locali)
Víkingur Gøta (FRO) - Tromsø (NOR)
Arbitro: Radu Petrescu (ROU)
Motherwell (Scozia), Fir Park, ore 20:45 (ore 19:45 locali)
Motherwell (SCO) - Stjarnan (ISL)
Arbitro: Michael Johansen (DEN)
Ciao Francesco, direi che per il povero Finnbogason sarà di nuovo panchina, poi verso il 60' entrerà a risultato abbondantemente compromesso
RispondiEliminaAh! Aggiungo inoltre che non hai bene inteso le parole di Zato!!! Quando dice che il KR va bene in campionato, ovviamente si riferisce alla formazione femminile che in 1 deild ha ottenuto 8 vittorie in 8 partite!!!!
RispondiEliminaCiao Alby, ammetto che mi è scappata una risata al tuo secondo commento ahahha...
EliminaComunque, tornando seri, io sono del parere che con o senza Finnbogason il KR debba dare il massimo: visto che il campionato al 90% l'ha già perso (come prevedibile), io mi concentrerei proprio sulla Champions per guadagnare il più possibile, in modo da potersi notevolmente rafforzare l'anno prossimo. E poi, se uscisse a testa alta contro il Celtic, resterebbe comunque un bel segnale. Ci spero tanto, ma ho paura che domani staremo parlando di un ritorno inutile...
Il paracadute, se non hanno cambiato qualcosa quest'anno, si apre dal prossimo turno, a questo purtroppo c'è l'eliminazione.
RispondiEliminaL'accoppiamento con la bielorussa non lo vedo così facile per l'FH, sono squadre discontinue, che possono battere squadre più quotate e perdere da squadre teoricamente inferiori, quindi la vedo sul 50%-50%.
Lo Stjarnan parte sfavorito, il Motherwell è più forte (direi un 65%-35%), però a volte le squadre scozzesi, diverse da Celtic FC e Rangers FC, qualche passaggio a vuoto lo hanno: non mi sorprenderebbe una sorpresa positiva dello Stjarnan ed una negativa dello FH, che è anche vero che in Europa raramente delude.
Sì, infatti con quel "poi" intendevo dire proprio questo, ma ora per sicurezza vado a correggere per evitare altri fraintendimenti :)
EliminaPer quanto invece riguarda le due islandesi in Europa League il rischio maggiore secondo me per l'FH potrebbe derivare da un'eccessiva sottovalutazione dell'avversario, che comunque secondo me resta inferiore: per me è un 30%-70%, ma considerereil'eliminazione un grave passo indietro rispetto all'anno scorso.
Invece sullo Stjarnan sono pienamente d'accordo con te.
Non resta che sperare in questo passaggio a vuoto...