I rossoneri della capitale hanno vinto al termine di un incontro tiratissimo, senza esclusione di colpi: è evidente che il B68 cerca di riscattare in coppa una stagione finora pericolante in campionato. E sul passaggio del turno non è certo detta l'ultima parola: vincere a Tórshavn sarebbe un'impresa, ma ribaltare un gol non impossibile (foto presa da hb.fo) |
Le semifinali si sono giocate, come sapete, a grande distanza l'una dell'altra. Dunque, per avere una comprensione globale delle due partite, bisogna considerare anche questo fatto che una ricaduta, seppur piccola, sul campionato l'ha avuta. E non solo su quello. Infatti, la mazzata per l'EB/Streymur è stata soprattutto psicologica: già sconfitto in finale l'anno scorso, per di più sempre dal Víkingur Gøta - il suo più grande incubo -, il team di Rúni Nolsøe a Norðragøta crolla sotto i colpi non solo degli avversari, ma anche di una malasorte decisamente cinica. Si dà infatti da fare per la prima mezz'ora di gioco, costringendo i padroni di casa a opporre resistenza e a ripartire sporadicamente in contropiede. Ed è proprio durante uno di questi lampi nerazzurri che succede il fattaccio: serpentina in area di Hans Jørgen Djurhuus per superare l'opposizione di Jónas Þór Næs, rimasto unico e ultimo baluardo della difesa ospite insieme al portiere. Il numero 2 della squadra di Strymnes, ormai superato, trattiene l'avversario e costringe l'arbitro Eiler Rasmussen, noto in patria per la sua severità in campo, a concedere il rigore, stranamente senza nemmeno l'ammonizione. Ed è così che Súni Olsen inizierà la sua scalata per raggiungere i 100 gol in carriera. Il secondo tempo, infatti, spezza definitivamente la canna EB/Streymur, ora troppo fragile per limitarsi a piegarsi: gli uomini di Sigfríður Skaale Clementsen mostrano al pubblico un piglio diverso, diventato improvvisamente aggressivo. Colti di sorpresa, gli ospiti capitolano molto presto: il siluro di Hallur Hansson (per lui primo gol con la maglia del Víkingur Gøta) al 56° fa saltare il fortino, che al 62° si sgretola completamente con la doppietta di Olsen. Qualche soldato prova a difendere ancora la causa degli uomini di Streymne, come per esempio fa Niels Pauli Danielsen al 68° con orgoglio. Ma il cuore non basta, e la manifesta superiorità degli avversari produce addirittura l'onta del 4-1 firmato da Filip Djordevic al 90°. Adesso, al ritorno, serviranno almeno tre gol senza subirne nessuno in virtù della regola dei gol fuori casa. Qualsiasi altro risultato premierebbe il "re di coppe", eccezione fatta per il 4-1 che porterebbe ai supplementari. Tutto molto difficile...
Tuttavia, anche la semifinale tra B68 Toftir e HB Tórshavn subisce un evento determinante abbastanza presto: al 19° Christian Restorff Mouritsen, attraverso i cui piedi si attua il collegamento tra centrocampo e attacco, cade e si infortuna, ed al suo posto mister Askham deve far entrare René Joensen, che lo sostituirà validamente. In questa fase, però, i rossoneri subiscono passivamente e pesantemente l'iniziativa degli avversari, i quali a più riprese impegnano Teitur Geistsson, uno dei tanti portieri che nel suo curriculum può vantare anche un gol segnato (è il 2-2 del 21 agosto 2008, quando la sua testa emerse dall'ammucchiata selvaggia nell'area difesa dal KÍ Klaksvík gettando in rete la palla del pareggio per i rossoneri). La banda della capitale, però, chiude il primo tempo in crescendo, colpendo anche un palo. La ripresa però prosegue sulla falsariga della prima frazione di gioco, e il B68 a questo punto meriterebbe il vantaggio. Ma la dea Eupalla decide di schierarsi dalla parte degli ospiti, che trovano il gol con Levi Hanssen al 59°, nel momento di massima sofferenza. Ma la musica non cambia: anzi, il B68 inizia a cingere d'assedio la porta avversaria, trovando deviazioni in extremis, salvataggi sulla linea e cose simili. L'HB scompare dal campo, e riappare giusto all'82° con l'occasione del 2-0 sprecata da Fróði Benjaminsen, che però sarebbe stato estremamente ingiusto. La partite finisce così, ma a conti fatti l'HB ha ottenuto il massimo con uno sforzo nemmeno minimo, ma infimo. In questo caso, invece, la situazione è più incerta: all'HB basta non perdere per qualificarsi, mentre per il B68 non c'è alternativa alla vittoria.
Adesso, tre giornate di campionato ci separano dal ritorno, e in casa rossonera c'è apprensione per Mouritsen, il cui infortunio non si sa ancora bene quanto sia grave e quindi se lo terrà lontano dal campo nella cruciale partita del 18 giugno. Come se non bastasse, dalla FIFA giunge un'altra brutta notizia: la posizione della nazionale faroese nel ranking mondiale ultimamente è peggiorata. Infatti, l'ultimo aggiornamento (lo stesso che confermato il miglioramento dell'Islanda) ha sancito un'ulteriore discesa verso il basso della nazionale guidata da Lars Olsen, che dal 164° posto scende al 171°. Considerando che l'ultimo posto, il 207°, è occupato in ex aequo da Bhutan, San Marino e Turks e Caicos, siamo distanti dal fondo solo di 36 posizioni. Inoltre, escludendo i sammarinesi ed anche gli andorrani, la nazionale faroese è ultima tra le europee, e questo la dice lunga, purtroppo...
Løgmanssteypið, semifinali d'andata
Mercoledì 21 maggio 2014, Sarpugerði (Norðragøta), ore 20:00 (ore 19:00 locali)
Víkingur Gøta - EB/Streymur 4-1 [ritorno il 18 giugno]
Reti: 34° (rigore) e 62° Súni Olsen (Vík), 56° Hallur Hansson (Vík), 68° Niels Pauli Danielsen (EB), 90° Filip Djordjevic (Vík)
Ammonizioni: 26° Hans Jørgen Djurhuus (Vík), 47° Rógvi Egilstoft Nielsen (EB), 60° Atli Gregersen (Vík), 69° Høgni Madsen (EB)
Arbitro: Eiler Rasmussen (37 anni)
Giovedì 5 giugno 2014, Tofta Leikvøllur (Toftir), ore 20:00 (ore 19:00 locali)
B68 Toftir - HB Tórshavn 0-1 [ritorno il 18 giugno]
Reti: 57° Levi Hanssen (HB)
Ammonizioni: 38° Bjarki Johanssen (B68), 76° Óli Højgaard Olsen (B68), 88° Poul Ingason (HB)
Arbitro: Petur Reinert (36 anni)
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