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venerdì 18 aprile 2014

Deildabikar, quarti di finale: Þór-Keflavík in emozionante suspense, una "fatale défaillance" per lo Stjarnan e lo spettacolo delle semifinali

Certo, è pur sempre il trofeo meno seguito e meno amato che il calcio islandese metta a disposizione, ma proprio quest'anno è difficile non apprezzare la qualità delle partite. Infatti, la Deildabikar (che in Islanda è conosciuta anche come Lengjubikar per motivi di sponsorizzazione) quest'anno ha proposto dei quarti di finale savvero particolarmente gradevoli, ricchi di immancabili emozioni e colpi di scena, che hanno creato un quadro delle semifinali da urlo, forse uno dei più belli di sempre per quanto riguarda la snobbata competizione tardo-invernale dell'isola nordatlantica.

Con i gol di Sigurjónsson, Martin e Finnbogason, il KR ha superato agevolmente per 3-1 il Fylkir e si appresta ad affrontare a Pasquetta l'FH in quella che per molti è una finale al posto della semifinale (foto presa da mbl.is)

Non ci sono dubbi che la partita più avvincente si sia giocata a quattro passi dal Circolo Polare Artico, nella "capitale del nord", nella seconda area urbana del paese dopo quella della vera capitale Reykjavík: in poche parole, ad Akureyri. Infatti Þór-Keflavík è l'incontro tra due delle meno indiziate a giungere fino a questo punto: eppure, se per gli ospiti questo ragionamento può essere appena accettabile vista tutta la questione relativa al passaggio del girone grazie alla sola differenza reti, per la squadra di casa è più o meno azzardato pensare una cosa del genere, vistla la cavalcata da leoni da co-protagonista insieme all'FH. Eppure, nonostante ciò, i primi minuti del Þórsvöllur raccontano di un inferno per gli uomini di Páll Vidar Gíslason, colpiti due volte in 360 secondi. Infatti, al 6° minuto di gioco, il risultato è già incredibilmente di 0-2! Una follia vera e propria, e minuto dopo minuto il rischio di un'imbarcata senza precedenti sembra essere sempre più concreto. Una totale apnea, di quelle da far temere veramente il peggio, che dura in tutto una ventina di minuti, cioè il tempo che Halldór Kristinn Halldórsson da buon difensore ferma il pericoloso contropiede del Þór in quella che sarebbe stata la sua prima azione. Peccato, però, che il suo intervento sia talmente fuori tempo da costringere l'arbitro Ívar Orri Kristjánsson a dargli un rosso diretto. Questo porta finalmente quell'equilibrio che era fino ad allora mancato. In realtà, per il Keflavík è l'inizio della fine: trovato il gol che dimezza lo svantaggio al 37° con Þórður Birgisson, nella seconda frazione il Þór cerca senza troppa convinzione la rete del pareggio, ma gli avversari fanno l'errore di abbassarsi sempre più, togliendo tutti gli attaccanti per inserire dei centrocampisti al fine di rinforzare gli ormeggi. Il suicidio di Gudmundsson - il tecnico degli ospiti - giunge fino al punto da chiudersi nei minuti finali completamente sulla difensiva per reggere alla forza d'urto dei padroni di casa risvegliatisi tardi dal torpore. E qui ci scappa il rigore che Ármann Pétur Aevarsson, con freddezza per l'appunto glaciale, realizza. Al 91° non c'è quindi molto altro da fare: si va ai supplementari. Qui, stanco per l'inferiorità numerica che dura dall'inizio della partita oltre che distrutto mentalmente per la rocambolesca rimonta subita, il Keflavík oppone una stoica resistenza che letteralmente trascina la partita fino ai rigori, dove la lotta va addirittura ad oltranza: alla fine di una lotteria estenuante, il Þór ha la meglio per 6-5 e si guadagna l'accesso alla semifinali: un risultato storico, perché mai in precedenza era arrivato a questa fase della competizione. Il risultato massimo finora era rappresentato dai quarti di finale raggiunti nel 2010, quando però fu eliminato in casa dal Valur, per ironia della sorte 4-2 sempre ai rigori. 

Adesso, però, i giochi si fanno difficili: in semifinale infatti ci sarà il Breiðablik destinato a fare da terzo incomodo nella lotta scudetto, soprattutto perché quest'anno non sarà impegnato in nessuna competizione europea a causa del finale horror dell'anno scorso. I biancoverdi non hanno certo sfigurato nel loro girone, ed anche nella partita contro il Víkingur Reykjavík hanno ribadito di poter far male e di poter punire anche il minimo errore. Una partita che per i tatticismi sarebbe stata degna della Serie A italiana, e che infatti si chiude con un risultato poco lusinghiero: 1-0. La difesa, insomma, sembra essere un buon punto di forza delle due formazioni. Inoltre, nonostante l'eliminazione, i rossoneri hanno molto di che gioire: hanno dimostrato di poter ambire a qualcosa di più della semplice salvezza.

Sulla carta, la sfida più bella era quella tra Stjarnan e FH Hafnarfjörður. Se non si può che lo sia effettivamente stata, si può però affermare che sia stata decisamente quella più intensa e combattuta: un secondo tempo come quello di Garðabær è molto difficile da vedere in questo periodo a queste latitudini. Una vera rarità che solo due grandi formazioni come queste potevano offrire: per lo Stjarnan c'è la voglia di vendicare l'oltraggio subito all'ultima giornata dello scorso campionato (0-4 proprio contro l'FH), mentre per gli ospiti la sete di agguantare quanti più trofei possibile la fa da padrona. D'altronde, se in campionato il confronto è impari e vede la squadra della capitale clamorosamente in vantaggio per 26 titoli a 6, così come in coppa nazionale (13 a 2), vincendo questa edizione della coppa di lega staccherebbe il KR, portandosi a 6 vittorie contro 5: comunque troppo poco, ma meglio di niente... Ma, elucubrazioni a parte, la realtà è un'altra: dopo un primo tempo così e così, all'inizio della ripresa Gunnarsson porta avanti lo Stjarnan. Tuttavia, questo viene vanificato tra il 66° e il 69°, quando meno di cinque minuti di distrazione risultano fatali ai biancoblù, trafitti da Oskarsson e da Hewson. La reazione della squadra di casa c'è, tanto che l'FH è costretto poi a difendersi e all'87° resta pure in inferiorità numerica per l'espulsione di Antoniusson. Ma questo non cambia di una virgola il finale della partita. La gioia dell'FH non è nemmeno lontanamente comparabile col rammarico dello Stjarnan, che ha sprecato una buona opportunità contro una nettamente favorita. Per i bianconeri, però, l'impresa è tutt'altro che compiuta, anche perché adesso in semifinale ad aspettarli ci sono i grandi antagonisti, l'obiettivo irraggiungibile per una grandezza e una fama immortale almeno in patria: il KR, che contro il Fylkir non ha certo dovuto faticare chissà quanto. Sospinto infatti dal pubblico di casa, il club campione d'Islanda ha liquidato gli avversari 3-1 in una partita che non lascia troppo spazio ai commenti tanto che è stata sbilanciata.

Adesso pochi giorni di riposo e poi di nuovo in campo lunedì per le semifinali. Scherzosamente, potrebbe anche essere un modo per smaltire l'abbondante pranzo della domenica di Pasqua; calcisticamente, saranno utilissime a capire chi può veramente essere il favorito per il titolo (questo per KR-FH) e quanto facile possa essere la rincorsa all'Europa o quanto possa durare il magnifico sogno di vedere una squadra del nord vincere, rappresentando quell'eccezione sempre apprezzata dai tifosi di calcio (questo per Þór-Breiðablik).

Deildabikar
Quarti di finale
Þór Akureyri-Keflavík 2-2 (6-5 d.t.r)
Stjarnan-FH Hafnarfjörður 1-2
Breiðablik-Víkingur Reykjavík 1-0
KR Reykjavík-Fylkir 3-1

Semifinali
KR Reykjavík-FH Hafnarfjörður
Þór Akureyri-Breiðablik

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