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venerdì 13 gennaio 2017

Intervista a Jákup á Borg: a tu per tu con una leggenda del calcio faroese!

Jákup á Borg è nato a Tórshavn, capitale dell'arcipelago faroese, il 26 ottobre del 1979. Nel '98 ha fatto il suo debutto con la Nazionale, in un match contro la Bosnia, collezionando 62 presenze con due reti all'attivo, segnate contro Kazakhstan e Malta. Nel corso della sua carriera, a livello di club, ha giocato per B36 Tórshavn, HB Tórshavn e OB Odense. E' considerato una leggenda vivente del calcio faroese, e il nostro blog ha deciso di contattarlo. Di seguito, vi proponiamo la nostra breve chiacchierata: buona lettura!
Foto di una leggenda del calcio... e di Zinedine Zidane (dal profilo FB di Jákup á Borg).



1. Jákup, hai iniziato la tua carriera al B36, poi sei andato all'Odense dopo alcuni provini con Liverpool e Watford. Hai giocato per l'HB, prima di ritornare al B36, senza dimenticare quel che hai fatto con la Nazionale. Sei una vera leggenda del calcio faroese. Sei soddisfatto della tua carriera sul campo?

"Sì, sono molto felice e soddisfatto per ciò che ho fatto nella mia carriera. Se c'è qualcosa che rimpiango, è di non essere andato all'estero quando ne ho avuto l'opportunità: c'erano stati dei contatti con club islandesi e norvegesi".

2. Per gli allenatori è un sogno avere a che fare con un giocatore duttile come te. Hai cominciato come difensore, hai giocato a centrocampo, hai fatto l'ala e hai giocato anche da punta, dimostrando di avere anche il fiuto del gol. Ma tra tutti, qual è il tuo ruolo preferito?

"Semplicemente, sono felice di giocare dove me lo chiede il mister: la cosa più bella è proprio giocare! Ma anche io ho una posizione preferita: mi piace ricoprire il ruolo di mezzala destra di centrocampo. Mi piace perché posso sviluppare le azioni, aiutare in entrambe le fasi e mandare in gol i compagni".

3. Hai vinto molti campionati, hai avuto l'opportunità di giocare all'estero per un breve periodo, hai fatto provini al Liverpool e al Watford, sei stato capocannoniere del campionato faroese in due occasioni... Ma puoi dirci quali sono i tuoi ricordi più belli della tua carriera di calciatore?

"In assoluto, il pareggio per 2-2 contro la Scozia: mi pare fosse il 2001 (in realtà era settembre 2002, ndr). Fu una partita fantastica, penso che avremmo meritato di vincerla per 5-2! Ma ho un ricordo fantastico anche di tutti i campionati che ho vinto da calciatore, ben sette".

4. Giocare all'estero è qualcosa di abbastanza raro per un giocatore faroese, quantomeno in passato era abbastanza insolito. Al di là delle esperienze all'Odense e in Inghilterra, hai avuto altre occasioni per giocare all'estero? Se sì, come mai non si sono concretizzate?

"Ho avuto diverse offerte dall'estero, ma sinceramente ho sempre voluto rimanere qui, non ho praticamente mai voluto lasciare le isole. Questa è una cosa che oggi rimpiango molto. Avrei dovuto giocare fuori almeno quattro anni, quantomeno per capire fino a che livello avrei potuto arrivare. Ma è andata così".

5. Qual è stato il team più importante per la tua carriera?

"Su questo non ho il minimo dubbio: sicuramente il B36. E' un club che mi ha regalato tanti bei ricordi, e gli sono davvero grato per tutto".

6. Quest'anno il Víkingur Gøta è diventato campione per la prima volta nella sua breve storia. Che ne pensi del successo di questo nuovo, ma ambizioso e già vincente club?

"Beh, è bello vedere squadre al di fuori della capitale vincere il campionato... ma non troppo spesso, ahah! Comunque il Víkingur è stato diverse volte campione quando si chiamava GÌ, alla fine non va considerato tanto come un nuovo club".

7. Hai giocato tante partite in Nazionale contro squadre molto gettonate. Eri anche in campo nel match di Tórshavn contro l'Italia, a giugno 2007, nel quale perdeste solo 2-1, andando vicinissimi a un risultato storico. Come ti sei sentito ad arrivare a un exploit contro una Nazionale di un calibro così alto?

"Più volte siamo andati vicini a ottenere un risultato clamoroso, e queste sono esperienze fantastiche, giocare contro calciatori che di solito possiamo vedere solo in tv e tenergli anche testa! :) C'è da dire che la Nazionale di oggi è quella che più di ogni altre, nella nostra storia, va vicina a un grande risultato. I nostri giocatori hanno più fiducia in sé stessi rispetto al passato, e questa è la loro grande forza".

8. A proposito di Nazionale: alcuni risultati recenti sono stati molto importanti. Basti pensare alla doppia vittoria con la Grecia nelle qualificazioni a Euro 2016, il recente pareggio con l'Ungheria e la vittoria contro la Lettonia. Secondo te, le Fær Øer possono ripetere le imprese compiute dalla Nazionale islandese di recente?

"Guarda, penso che in Nazionale abbiamo un bellissimo gruppo formato da giovani e promettenti calciatori. Credono in sé stessi e nei propri compagni, e penso che possiamo ottenere molti buoni risultati, togliendoci tante soddisfazioni. Forse non proprio come l'Islanda ultimamente, ma secondo me possiamo arrivare ad avvicinarci a quel livello. Dopotutto, siamo tutti vichinghi, ahah!".

9. Recentemente l'Under17 allenata da Áki Johansen ha raggiunto un risultato storico, qualificandosi alla fase Elite delle qualificazioni agli Europei Under17. Anche l'Under19 ha ottenuto buoni risultati. Hai conosciuto molti giocatori che attualmente militano in Nazionale: pensi che il futuro sia roseo, anche grazie a questi giovani? E chi potrebbe essere il nuovo Jákup á Borg?

"Sì, il futuro è luminoso, abbiamo cresciuto molti giovani di talento, e gran parte di loro vogliono andare a giocare all'estero per continuare a crescere ancora. Credo che la strada da intraprendere sia questa: esportare sempre più giocatori all'estero, in modo che questo continui a incoraggiare il loro sviluppo e aiuti a formare nuovi giovani qui da noi che vorranno imitarli".

10. Il nostro blog apprezza le leghe considerate secondarie, perché, a fronte di una minore qualità di gioco, in certi campionati si può ammirare la vera essenza dello sport, cosa assente in campionati più competitivi. Tu che ne pensi?

"Penso che la cosa importante sia capire perché ci piace il calcio. Penso sia bello giocare, divertirsi a fare gol e provare belle giocate. Dobbiamo sempre tenere questo a mente per continuare a trattare il calcio come un divertimento. Poi certo, devi anche avere un piano tattico, ma la cosa più importante rimane godere di quello che si fa, per il semplice gusto di farlo".

11. Qual è il tuo campionato preferito? Segui il campionato italiano e magari c'è qualche squadra del nostro campionato a cui ti senti affezionato?

"Sì, seguo il Milan, recentemente hanno battuto la Juve in Supercoppa! Seguo i rossoneri sin dai tempi di Baresi, Maldini e del Milan degli olandesi".

12. Chi era il tuo idolo da bambino?

"I miei giocatori preferiti erano Roy Keane ed Eric Cantona. Sono esempi di calciatori che giocano mettendoci tutto il loro cuore".

13. Cosa fai nel tempo libero?

"Ho il mio business (bilrokt.fo) quindi non ho moltissimo tempo libero, ma mi aggiorno sul mondo del calcio e mi dedico alla mia famiglia, alla mia splendida moglie e ai miei figli. Come hobby ho giocato a pallamano, anche nel massimo campionato nazionale".

14. Ti buttiamo lì un'affermazione: ”Jákup á Borg nuovo ct della Nazionale faroese”. Che ne pensi? Può essere un obiettivo concreto per te, in futuro?

"Beh, vediamo fin dove si può arrivare nel mondo del calcio. Io cerco sempre di superare i miei limiti, per cui se capitasse l'occasione di diventare ct della Nazionale, perché no?".

15. In generale, rimarrai nel mondo del calcio? Quali sono i tuoi sogni per il futuro?

"Guarda, io vivo nel presente e cerco di pensare soprattutto a questo, senza focalizzarmi troppo sul futuro. E' chiaro, io amo il calcio come sport, e fin quando mi piace questo gioco è bello rimanere in questo mondo. Nel momento in cui però questa mia passione dovesse venire meno, smetterei immediatamente di dedicarmici, perché significa che non mi darebbe più soddisfazione e gioia".

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