Freyr Alexandersson, CT della Nazionale femminile islandese e uno degli artefici del successo
Un tecnico molto giovane, appena 36enne, ha guidato la piccola Nazionale nordica nell'Olimpo del grande calcio femminile. Certo, sono anni che l'Islanda raggiunge ottimi risultati in campo femminile, anche superiori rispetto a quelli dei loro colleghi maschi. Quest'anno, tuttavia, non ci sembra di esagerare se diciamo che ci possano essere delle clamorose chances di aggiudicarsi il trofeo. Ma andiamo con ordine.
I RISULTATI
L'Islanda ha concluso al primo posto il proprio raggruppamento di qualificazione, il Girone 1. Lo ha fatto come le grandissime potenze del calcio mondiale, con autorità e con una grande capacità offensiva. I numeri sono impressionanti: fino all'ultima partita (persa con la Scozia) l'Islanda aveva addirittura mantenuto la porta imbattuta. Tantissimi anche i gol segnati: 34 reti fatte, solamente 2 subite, la Nazionale della terra del fuoco e del ghiaccio ha fatto anche meglio di Francia e Inghilterra in quanto a gol.
L'Islanda ha concluso al primo posto il proprio raggruppamento di qualificazione, il Girone 1. Lo ha fatto come le grandissime potenze del calcio mondiale, con autorità e con una grande capacità offensiva. I numeri sono impressionanti: fino all'ultima partita (persa con la Scozia) l'Islanda aveva addirittura mantenuto la porta imbattuta. Tantissimi anche i gol segnati: 34 reti fatte, solamente 2 subite, la Nazionale della terra del fuoco e del ghiaccio ha fatto anche meglio di Francia e Inghilterra in quanto a gol.
Un successo incredibile, che parte da lontano e che ha assistito a un grande progresso: vero è che, almeno rispetto al calcio maschile, nei Paesi nordici la cultura del calcio femminile è decisamente più sviluppata. Su questo potremmo aprire una lunga parentesi su come il calcio sia a tratti uno sport eccessivamente maschilista, ma non è questo il luogo adatto per parlarne. Al tempo stesso, il bacino molto ristretto dal quale l'Islanda può attingere (questo lo sottolineeremo sempre: è molto complicato metter su una Nazionale competitiva se hai poco più di 300mila abitanti e non hai colonie) rende ancora più sensazionale quello che è stato fatto.
Fanno rumore anche i singoli risultati delle partite giocate, vinte per la maggior parte con punteggi tennistici: spiccano il 6-0 alla Slovenia in trasferta e l'8-0 inflitto in casa alla Macedonia, ma in generale è un tripudio di partite vinte per 4-0. Peccato per l'1-2 finale con la Scozia (sconfitta invece all'andata per 4-0 in trasferta!) che non ha potuto permettere alle islandesi di concludere in modo netto un percorso semplicemente incredibile.
LA SQUADRA
Parlavamo di Freyr Alexandersson, il giovanissimo CT islandese, diventato allenatore della Nazionale femminile a poco più di 30 anni, nel 2013. Una carriera da calciatore che si è svolta interamente nel Leiknir Reykjavík, interrotta ad appena 25 anni, ma che ha dato ad Alexandersson la giusta motivazione ed esperienza per cimentarsi nella panchina. Con risultati sinora eccellenti, almeno nel calcio femminile.
Parlavamo di Freyr Alexandersson, il giovanissimo CT islandese, diventato allenatore della Nazionale femminile a poco più di 30 anni, nel 2013. Una carriera da calciatore che si è svolta interamente nel Leiknir Reykjavík, interrotta ad appena 25 anni, ma che ha dato ad Alexandersson la giusta motivazione ed esperienza per cimentarsi nella panchina. Con risultati sinora eccellenti, almeno nel calcio femminile.
La squadra, probabilmente, è la più forte che l'Islanda abbia mai avuto in campo femminile. Non c'è solo Harpa Þorsteinsdóttir, la fortissima attaccante dello Stjarnan che ha segnato ben 10 reti in appena 6 presenze nelle qualificazioni. Anche l'apporto di Dagný Brynjarsdóttir, 25 anni, centrocampista offensivo del Portland Thorns FC, è stato fondamentale: 7 le reti per lei. Senza dimenticare l'esperienza del difensore Hallbera Gísladóttir e del centrocampista Gunnhildur Jónsdóttir, o le altre attaccanti Friðriksdóttir e Viðarsdóttir. Dulcis in fundo, citiamo due elementi che saranno fondamentali nel corso della manifestazione continentale: il perno del centrocampo, in particolare, sarà Sara Björk Gunnarsdóttir. La giocatrice del Wolfsburg, che proprio nei prossimi giorni compirà 26 anni, è uno dei centrocampisti più completi di tutto il panorama femminile, e su di lei conta molto tutto il popolo islandese. Ma non dimentichiamoci di colei che guiderà la difesa islandese per molti anni a venire, la 21enne Glódís Viggósdóttir, già titolare in queste qualificazioni e nel giro della Nazionale maggiore già dal 2012, quando aveva appena diciassette anni!
DOVE PUO' ARRIVARE L'ISLANDA
Come abbiamo detto, questa è l'Islanda più forte che si sia mai vista. Le possibilità per scrivere una favola ci sono tutte, vista anche la rosa a disposizione, che unisce esperienza internazionale e freschezza, gioventù e consapevolezza. Chiaramente Nazionali come Germania, Svezia, Francia, possono vantare su una migliore tradizione. L'Islanda però è lì, subito dopo le favorite: l'obiettivo dei Quarti di Finale sembra pienamente ripetibile, ma ci auguriamo che stavolta si possa fare ancora meglio. Le premesse ci sono tutte, staremo a vedere.
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