Cerca nel blog

Menù

lunedì 28 dicembre 2015

Pagelle di fine anno, Islanda - Nazionale quasi perfetta, ma quanti flop inattesi!

Ancora oggi, e forse per sempre, è nei nostri occhi la meravigliosa vittoria di Amsterdam che di fatto ha spianato la strada alla Nazionale islandese verso Euro 2016, meta ufficialmente raggiunta con il successivo 0-0 al Kazakistan. Di certo è stato quello l'apice del 2015 (e forse di tutta la storia) islandese, ma per il resto fuori dai confini non c'è stato nulla di particolarmente esaltante. Ma come si sono comportate le squadre dell'Úrvalsdeild? Il momento di scoprirlo è finalmente arrivato: ecco il pagellone di fine anno.

.

Old but gold: il grande abbraccio dopo il fischio finale della partita col Kazakistan. La foto più bella del 2015 islandese!

Breiðablik, voto 8 - Voto altissimo per i biancoverdi, tornati nel gotha del calcio islandese dopo diversi mesi nell'anonimato. L'acquisto di Jonathan Glenn a stagione in corso è stato un colpo azzeccato, e se fosse arrivato prima forse non sarebbe stato l'FH a trionfare alla fine. Resta comunque un ottimo secondo posto in campionato, più la Coppa di Lega conquistata contro un coriaceo KA Akureyri, poi vendicatosi agli ottavi di finale della coppa nazionale. Con gli acquisti giusti, può essere il grande protagonista del 2016, anche in Europa League.

FH Hafnarfjörður, voto 8,5 - Il voto più alto che si possa dare ad un club islandese (per ora). La vittoria del titolo va ben oltre le ventidue partite del campionato, ma è il giusto riconoscimento ad una programmazione lungimirante che ormai ha proiettato questa squadra tra le big d'Islanda da ormai diverso tempo. Quindi questo non è un voto alla stagione, ma ad un lavoro che va avanti da tempo. Deludente il percorso in tutte e tre le coppe, ma se la Coppa di Lega è un male che affligge tutte le grandi e la coppa nazionale ha messo di fronte il KR, l'Europa League ha visto una cocente uscita, da non ripetere più.

Fjölnir, voto 7 - Un bel 7 pieno per il Fjölnir, dai più dato o per retrocesso o per salvo a stento. Ed anche noi sul blog ci eravamo sbagliati. Stagione più che positiva per i gialloblù, che migliorano addirittura il risultato della stagione precedente. I nove punti di distacco dal KR terzo in graduatoria non raccontano di come siano andati vicini al sogno europeo, sfumato per limiti d'esperienza. Qualche accorgimento qua e là e l'anno prossimo non si potrà più parlare del Fjölnir come della rivelazione del torneo.

Fylkir, voto 6,5 - Solita stagione senza arte né parte degli arancio-neri, come al solito troppo forti per retrocedere ma troppo deboli per puntare alla parte alta della classifica. Impossibile dare un voto più alto visto che ogni anno è un'incognita. Unica nota positiva: percorso più che positivo in Coppa di Lega, anche se l'eliminazione per 5-1 dal KA in semifinale è una bella macchia.

ÍA Akranes, voto 6,5 - Considerando che era una neopromossa, la stagione può essere ritenuta soddisfacente. Per buona parte della stagione ha stentato facendosi coinvolgere nella lotta per la salvezza, ma nella parte finale ha preso il largo piazzandosi a metà classifica come previsto fin dall'inizio. Deludente la performance in coppa nazionale, dove è andato fuori alla prima partita, mentre molto buono il cammino in coppa di lega, dove è arrivato fino alla semifinale.

ÍBV Vestmannaeyjar, voto 7 - La squadra più pazza di tutto il campionato. A lungo ha stazionato nelle zone infime della classifica, accreditandosi suo malgrado come la grande favorita alla retrocessione. La cessione di Glenn al Breiðablik poteva essere il colpo di grazia, il segno di una squadra ormai completamente alla deriva, e invece proprio da quel momento è cominciata una clamorosa risalita che ha condotto ad una salvezza faticosa, ma meritata. Quando volere è davvero potere.

Keflavík, voto 3 - Difficile dare un voto diverso ad una grande delusione. Che fosse tra le più deboli si poteva immaginare, ma che potesse addirittura retrocedere... Eppure, non è la retrocessione la cosa più cocente, quanto il modo in cui essa è arrivata: poche partite giocate col cuore, resa che è giunta troppo presto, a giochi ancora aperti. Una squadra che ha fatto la storia del calcio islandese non può accettare un'annata così, non è nel suo DNA. Retrocedere con 61 gol subiti, poi, è un'onta difficile da cancellare.

KR Reykjavík, voto 6 - Una sufficienza e poco altro per i più titolati d'Islanda, autori di una stagione che per molte squadre sarebbe storica, ma per loro non può esserlo. Terzi in campionato senza mai aver insidiato seriamente il primo posto dell'FH (tolta la parentesi tra l'11° e la 12° giornata), sconfitto in due finali (Supercoppa e coppa nazionale), eliminato troppo presto dall'Europa League (ma questo ci può stare), con l'aggravante del ritiro a coppa di lega in corso, una scelta molto grave per una società di questo calibro. Bisogna riflettere sui propri errori.

Leiknir, voto 5 - Vista la promozione ottenuta magistralmente l'anno precedente, era lecito attendersi qualcosa di più. Forse ci siamo tutti lasciare illudere anche dalla partenza sprint, poi non supportata dai risultati successivi. Il voto è 5 perché la squadra ha comunque lottato fino alla fine, ma forse ha pagato l'inesperienza a caro prezzo. Retrocessione comunque dignitosa.

Stjarnan, voto 4,5 - Bocciato su tutta la linea. Nell'anno delle riconferme, sbaglia tutto quello che si può sbagliare, praticamente demolendo l'ottimo lavoro fatto fino all'anno scorso. Il 2015 è iniziato anche per lui col vergognoso ritiro dalla coppa di lega, ma la vittoria in finale di Supercoppa ai danni del KR aveva fatto ben sperare. E invece si è rivelato un fulmine a ciel sereno, perché poi la stagione si è rivelata fallimentare: sfortuna in Champions per il sorteggio col Celtic, ma in campionato è stato un disastro, con la squadra a lungo invischiata nelle zone fangose della classifica. Il cammino in coppa nazionale poi è stato interrotto dal Fylkir addirittura agli ottavi di finale. Troppo, troppo male per quella che era la squadra campione in carica. E non illuda il quarto posto alla fine, che non maschera una stagione da dimenticare: niente coppe europee l'anno prossimo.

Valur, voto 7 - Molti sono gli spunti su cui riflettere. Sesto posto in classifica col capocannoniere del torneo (Patrick Pedersen, 13 gol), ma accesso all'Europa League garantito dalla vittoria in coppa nazionale nel derby eterno col KR. L'unica incognita è legata all'anno prossimo, ma il gioco del Valur diverte, anche se urge sistemare il reparto arretrato.

Víkingur Reykjavík, voto 5,5 - Manca un pelo alla sufficienza, ma è giusto non concederla. Troppo evidente il passo indietro rispetto alla passata stagione, sia in termini di classifica che in termini di calcio giocato sul campo. Abbandona subito la frontiera europea, e per buona parte della stagione se la vede con chi non deve retrocedere, con una rosa di gran lunga migliore. Attacco normale, ma difesa da horror: addirittura la seconda peggiore del torneo, se escludiamo il dato esagerato del Keflavík (36 gol, peggio solo l'ÍBV con 37). Accettabile il percorso in coppa nazionale con l'eliminazione ai quarti, indegno il ritiro a coppa di lega in corso. E forse quel 5,5 sembra fin troppo generoso..

Nazionale islandese, voto 9 - E non potrebbe essere altrimenti. Annata statosferica di quelli che sono stati poi celebrati come eroi nazionali, perché come tutti gli eroi hanno riscritto la storia. Nel 2015 delle belle favole nazionali (perché l'Islanda è in dolce compagnia di Albania, Galles e altri ancora), finalmente l'obiettivo si realizza e l'Islanda si qualifica per la prima volta alla fase finale di una competizione internazionale. Euro 2016 e la mitica cavalcata che ha addirittura fatto secca l'Olanda cancellano così quell'amarissima notte di Zagabria, che impedì a tutti gli islandesi di andare ai mondali brasiliani. Fu una tappa dolorosa, ma forse necessaria per crescere in ogni senso, perché poi l'Islanda è diventata consapevole fino in fondo dei suoi mezzi. E allora perché il voto è 9 e non 10? Innanzitutto, per il modo in cui è stato concluso il girone, che denota ancora qualche problema di maturità; e poi, perché si può ancora fare meglio, e (ci auguriamo che) sarà proprio l'Islanda a dimostrarcelo a giugno...

7 commenti:

  1. Ciao Francesco, non posso che condividere tutto cio' che hai scritto, aggiungerei solo....tanti auguri di Felice 2016 divertendoci con il calcio islandese!!

    RispondiElimina
  2. L'unico appunto che ti faccio è il voto all'IBV... nel giro di un paio d'anni sono passati dall'essere una delle squadre più forti a correre sul filo della retrocessione, stravolgendo la squadra con troppa frequenza.

    In proporzione l'IA da neopromossa ha disputato una stagione migliore!

    FQ

    RispondiElimina
  3. Concordo anche io quasi totalmente con le pagelle, forse avrei dato mezzo voto in più allo Stjarnan(che ha si fatto una brutta stagione ma è finito in crescendo)e mezzo in meno all'Ibv che poi per fortuna si è salvato e di questo come tutti voi ne sono contento!

    Colgo l'occasione anche io per farvi gli auguri di buone feste e buon anno!

    RispondiElimina
  4. Rispondo sia a Fabio che a Manuel: i voti dell'IBV e dello Stjarnan sono stati effettivamente quelli che mi hanno creato le maggiori difficoltà. Forse sull'IBV posso darvi ragione, e forse ho valutato troppo la rincorsa finale rispetto alla caduta libera degli anni scorsi. Sullo Stjarnan, invece, ho scelto di dare un voto così basso proprio per evidenziare la completa involuzione rispetto all'anno scorso, ritenendo la rimonta finale inutile visto che comunque non è servita per andare in Europa. Ma anche se ci fosse arrivato, non credo che avrei dato una sufficienza allo Stjarnan, perché poi a quel punto al KR avrei dovuto dare di più

    RispondiElimina
  5. Gunnar Orvar Stefansson al FC Vado .
    É il quinto islandese della storia ad andare a giocare in Italia?

    RispondiElimina
  6. Sono curioso di vedere come si comporterà l'Islanda ad Euro 2016

    RispondiElimina