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venerdì 24 luglio 2015

Coppe europee, ritorno secondo turno preliminare: l'Europa è (già) finita, andate in pace

Finalmente è finita. Questa (breve) maratona europea è finita. Non valeva infatti la pena continuarla, se le squadre islandesi dovevano continuare a subire gli affronti, le angherie, i soprusi e le umiliazioni di una sorte che aveva deciso già dal primo turno come doveva andare a finire. Se lei è contenta di aver portato subito a termine il suo piano e di aver fatto passare il turno in modo scandaloso a squadre indegne pure di un torneo parrocchiale, siamo contenti tutti. Perché conta poco il ranking se il sorteggio ti appioppa per due anni di seguito il Celtic, mentre ai maltesi dell'Hibernians (che hanno parecchi punti in meno rispetto allo Stjarnan) dà il Maccabi Tel Aviv e ai montenegrini del Sutjeska Nikšić (che avevano una marea di punti in meno rispetto al KR) l'anno scorso ha dato il "temibilissimo" Sheriff Tiraspol. Ma se non credete che la sfortuna sia stata l'elemento determinante, allora ciò significa che non avete visto Inter Baku - FH Hafnarfjörður.
Tutte e tre le islandesi escono a testa alta da questo turno europeo, soprattutto l'FH che ha dominato nei due incontri contro una squadra che ha rifiutato categoricamente di giocare seriamente. L'Inter Baku passa il turno, ma si dovrebbe vergognare per il nulla proposto in 180 minuti, nonostante la superiorità numerica all'andata e al ritorno.


Della partita, però, non ci sarà nessun resoconto, nessuna cronaca sul blog. Infatti, sul blog si raccontano partite tra due squadre di undici giocatori ciascuna, non i monologhi di una sola squadra contro un muro. Basta sapere che la squadra azera passa con un gol segnato ai tempi supplementari, nonostante la superiorità numerica avuta per l'intero secondo tempo. Davvero vi interessa leggere di come la squadra di Baku abbia fatto due tiri in centoventi minuti, che si sommano agli altri due dell'andata per la bellezza di ben quattro tiri (sottolineo quattro) in porta in duecentodieci minuti. Una strategia che demolirebbe in modo preoccupante il numero dei seguaci del calcio, perché è la morte del calcio stesso. Non è un attacco a chi pratica un calcio difensivo, perché quello dell'Inter Baku non è difensivismo, ma un qualcosa di indefinitamente brutto e noioso. Ma forse queste parole potrebbero sembrare l'inutile protesta di chi non accetta la sconfitta; per evitare questo pericolo, siete invitati a leggere il messaggio che è apparso sul profilo ufficiale Twitter dello Stjarnan, che teoricamente aveva poco interesse a farlo: the results for our friends FH in the Europa League are hugely disappointing #BetterLuckNextTime (per chi non conosce l'inglese: i risultanti dei nostri amici dell'FH in Europa League sono largamente scoraggianti #Andràmegliolaprossimavolta). Commenti dello stesso tenore si leggono anche sui vari quotidiani che si sono trovati a commentare questa partita, mettendo in rilievo come gli azeri siano passati con il minimo sforzo. Ma purtroppo, come dice il maestro Bielsa in un celebre video che ha fatto il giro del mondo, è molto difficile accettare l'ingiustizia, ma [...] se voi giocate come avete giocato oggi [...] otterrete quello che meritate. Grazie FH di averci reso orgogliosi di te e di aver dato l'anima contro un destino schierato fin dall'inizio. Sarà divertente, però, vedere a quale fortuna e a quale stile di gioco si affiderà l'Inter Baku contro l'Athletic Bilbao, perché al San Mamés non ci sarà storia. Buona fortuna agli spagnoli, ne avranno bisogno!

Non c'è molto da protestare per quanto accaduto a KR e Stjarnan, se non per un sorteggio troppo duro, ma questi sono i rischi che si corrono. La squadra della capitale, dopo l'1-0 dell'andata, è sbarcata a Trondheim piena di speranze, demolite dai norvegesi nel giro di appena venti minuti. I gol di Fredrik Midtsjø al 4°, Pål André Helland al 7° e Alexander Søderlund al 18° hanno praticamente chiuso la pratica immediatamente, spegnendo qualsiasi velleità ospite. Un brutto ritorno, caratterizzato dall'arrendevolezza del KR che non ha più nemmeno cercato di difendere l'onore. Un gran peccato, perché dopo l'andata c'erano tutte le premesse per fare bene al Lerkendal, e invece le cose sono andate in modo opposto a come avrebbero dovuto. Ha evidentemente pesato la maggiore esperienza europea del Rosenborg, o forse il blasone. Fatto sta che adesso la squadra norvegese sarà impegnata in un delicato incontro con gli ungheresi del Debrecen, avversario non impossibile ma decisamente insidioso. Un grandissimo in bocca al lupo ai cugini scandinavi, che iniziano giustamente a sognare un approdo ai gironi.

Lo Stjarnan, invece, è "colpevole" di averci prima sedotti e poi abbandonati: ribaltare il 2-0 di Glasgow sembrava impresa impossibile, ma dopo il gol di Ólafur Karl Finsen al 7° sembrava possibile. Lo Stjarnan era in vantaggio, aveva sbloccato il risultato da subito: potevamo crederci. Ci abbiamo creduto. Lo abbiamo sperato. Ma il sogno della rimonta, ahinoi, è morto a 33°, quando Nir Bitton ha riportato il Celtic sull'1-1. Lì abbiamo realizzato che sarebbero serviti almeno altri tre gol per passare, perché la regola dei gol fuori casa favoriva gli scozzesi. E ogni gol segnato dai biancoverdi equivaleva ad altri gol da segnare per lo Stjarnan. Così, al sorpasso degli ospiti al 49° con gol di Charlie Mulgrew, è finito davvero tutto, perché lo Stjarnan avrebbe dovuto vincere almeno 5-2. La partita è finita 1-4, con gli ultimi due gol arrivati nel finale per aggravare ingiustamente il risultato; per passare, gli azzurri avrebbero dovuto vincere 7-4. Grande e meritato onore va comunque tributato ala squadra di Ronny Deila, avversario oggettivamente di gran lunga superiore e comunque sempre corretto. Tra azzurri e biancoverdi ora c'è un bel rapporto, e anche tra i tifosi  c'è reciproca stima.

Stjarnan-Celtic è il bello del calcio, nonostante un risultato sgradevole. Adesso c'è cordialità, amicizia, rispetto, così come in campo si è vista sportività e professionalità. La correttezza è stata la parola d'ordine in campo, così come tra Rosenborg e KR. Il rispetto per l'avversario si è visto non solo nelle parole, ma anche in campo, accettando di giocare la partita senza metterla sul nervoso, con continue perdite di tempo. Rosenborg e Celtic, che sono grandi squadre con alle spalle grandi società, hanno passato il turno con merito, perché hanno sconfitto sul campo i rispettivi avversari; l'Inter Baku ha soltanto inasprito la partita, innervosito l'FH con un "gioco" ai limiti dello stucchevole e del vergognoso, esprimendo un comportamento antisportivo oltre ogni limite. Per questo a Rosenborg e Celtic auguriamo tanta fortuna non solo contro Debrecen e Qarabağ (ironia della sorte, una squadra azera), ma anche per il continuo della stagione, nazionale ed europea; all'Inter Baku, invece, auguriamo innanzitutto di crescere e di migliorare i propri atteggiamenti. Ma forse sarà l'Athletic Bilbao ad insegnarglielo. Noi andiamo a casa già al secondo turno, consapevoli di aver fatto tutto il possibile, anche se non è bastato: accettiamo l'ingiustizia e, senza aver abbassato la testa, procediamo con orgoglio verso settembre. Sarà in quel momento, nell'arena di Amsterdam, che l'Islanda dovrà dimostrare al destino di sapersi piegare senza spezzarsi. Perché questa è una battuta d'arresto su un processo di progresso ben avviato che arriverà a Euro 2016, e poi chissà. Che al destino piaccia oppure no.


Champions League
Secondo turno preliminare

Garðabær, Stjörnuvöllur, 22 luglio 2015, ore 21:15 (ore 19:15 locali)
Stjarnan - Celtic 1-4 [1-6 tot.]
Arbitro: Jonathan Lardot (Belgio, 31 anni)
Reti: 7° Ólafur Karl Finsen (STJ), 33° Nir Bitton (CEL), 49° Charlie Mulgrew (CEL), 88° Leigh Griffiths (CEL), 90° Stefan Johansen (CEL)

Europa League
Secondo turno preliminare

Baku (Azerbaigian), Inter Arena, 23 luglio 2015, ore 18:00 (ore 21:00 locali)
Inter Baku - FH Hafnarfjörður 2-2 dts [4-3 tot.]
Arbitro: Yaroslav Kozyk (Ucraina, 35 anni)
Reti: 45° Abbas Huseynov (INT), 47° Þórarinn Ingi Valdimarsson (FH), 52° Kristján Flóki Finnbogason (FH), 91° Rauf Aliyev (INT)


Trondheim (Norvegia), Lerkendal Stadion, 23 luglio 2015, ore 19:00
Rosenborg - KR Reykjavík 3-0 [4-0 tot.]
Arbitro: Athanasios Giachos (Grecia, 39 anni)
Reti:
4° Fredrik Midtsjø, 7°Pål André Helland , 18°Alexander Søderlund

17 commenti:

  1. Ciao ,non capisco perchè l'Inter Baku dovrebbe "crescere e migliorare i propri atteggiamenti". A calcio si vince anche così, vedi l'Inter di Mourinho a Barcellona in quella famosa semifinale di ritorno, oppure il Chelsea allenato da Di Matteo...

    Detto ciò sicuramente c'è stata molta sfortuna per quanto riguarda i sorteggi, e ome dici tu non è la prima volta che capita.

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    1. Ciao! Attenzione, io non intendevo criticare l'Inter Baku perché si è difeso: sarei un pazzo se lo facessi, perché difendere a denti stretti un risultato fa parte del gioco. Io criticavo (forse non sono riuscito ad esprimerlo adeguatamente) gli atteggiamenti della squadra azera soprattutto nei supplementari, quando ho avuto la sensazione che volesse perdere tempi a tutti i costi. Per carità, fa parte del gioco, ma non mi pare molto corretta come cosa.

      Comunque ora non ci resta che tifare per le altre squadre scandinave, che si stanno rendendo finora protagoniste di un cammino eccellente.

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  2. Peccato per l'FH, ha comunque fatto una buona figura. Non altrettanto per il KR, stavolta Francesco ci sei andato leggero. Per il Rosenborg è stato più impegnativo il primo turno contro il Vikingur Gota. Ci sta anche la sfortuna, però le squadre islandesi che giocano nelle coppe dovrebbero ottenere risultati migliori, tenendo anche ben conto del fatto che giocano contro squadre di infimo livello e che durante i primi turni in Islanda il campionato è nel suo pieno svolgimento e quindi dovrebbero essere molto avvantaggiate anche sulla preparazione.

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    1. Ciao Alby, sono assolutamente d'accordo che le squadre islandesi avrebbero dovuto far meglio, però contro Rosenborg e Celtic non c'era molto da fare: i bianconeri stanno giocando anche loro il campionato, mentre i biancoverdi sono palesemente di un livello superiore. Per quanto riguarda il KR, sai benissimo che in passato non mi sono risparmiato nei suoi confronti, ma stavolta non credevo fosse il caso, perché all'andata ha fatto tutto il possibile, mentre al ritorno ha pagato un inizio orribile. Nel complesso, ha comunque fatto una figura accettabile, anche se non nego che il Vikingur Gota sia stato più dignitoso.

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  3. Anche io non comprendo e non sono d'accordo su questo tuo atteggiamento nei confronti degli azeri. Cioè hanno vinto 2-1 l'andata, erano in vantaggio 1-0 nel ritorno che dovevano fare? mi sembra logico che abbiano puntato sul difendere il vantaggio che avevano accumulato... La fase difensiva fa parte del gioco del calcio e saperla sfruttare al meglio non deve essere motivo di critica, semplicemente è una scelta tattica che ha e deve avere la stessa dignità di chi invece attacca per tutti i 90 minuti. Qualcuno si è dimenticato di Olanda-Italia degli europei del 2000? in quell'occasione scendemmo tutti in piazza a celebrare l'eroica squadra azzurra, ora invece chi punta sulla difesa come arma è un assassino del calcio.
    Tu dici che l'Iter Baku ha tirato solo 4 volte in porta in due partite (anche se le statistiche Uefa sono un pò diverse) ma non mi sembra che l'FH abbia fatto tanto di più e che non abbia per nulla sovrastato gli avversari; quindi perchè avrebbe dovuto meritare il passaggio del turno? perchè siamo tifosi delle squadre islandesi? gli azeri se lo sono meritato, sfruttando le caratteristiche dei loro giocatori e le amnesie difensive dei bianconeri, che sono state davvero marchiane e in campo europeo (seppur con avversari che certo non sono Barcellona o Real Madrid) non te lo puoi permettere; l'FH non è riuscito a sfruttare al meglio le sue caratteristiche ed è giusto che esca dalla competizione. A me non sembra così scandaloso e inoltre bisogna anche saper perdere (come diceva qualcuno in una vecchia canzone), riconoscere i propri demeriti, i meriti dell'avversario e andare avanti e lavorare ancor di più.
    Egill

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    1. Egill, tirando in ballo l'Italia con me caschi male, perché della nazionale italiana a me francamente interessa molto poco. E ti va ancora peggio accusandomi di non accettare la sconfitta, dal momento che io avevo avvisato sulle insidie dell'Inter Baku, mentre tu scrivesti "l'FH lo vedo carico e ben attrezzato, non credo avrà problemi con gli azeri" commentando l'articolo dell'11 luglio, sottovalutandoli. Sono anni che commento eliminazioni delle squadre islandesi, e non mi è mai capitato di essere accusato di non saper accettare la sconfitta e di essere troppo di parte. Non mi sembra infatti che quando il Vikingur Reykjavík sia stato eliminato a sorpresa dal Koper io abbia accusato gli sloveni di qualcosa, ma al contrario ho riconosciuto i loro meriti, così come ho fatto con le squadre che hanno eliminato le faroesi, e come con Rosenborg e Celtic. Su questo blog il mio obiettivo è tenere i lettori il più possibile aggiornati sui risultati delle squadre islandesi e faroesi, cercando di essere obiettivo nel raccontare le cose: e finora credo di esserci riuscito, a volte meglio a volte peggio, ma il mio scopo resta quello. Chi segue il blog da tempo sa che io alle squadre islandesi non ho risparmiato critiche feroci quando lo ritenevo necessario. E non mi sembra di aver detto che le squadre islandesi non debbano lavorare meglio. Forse, dovresti rileggere un po' più attentamente l'articolo, perché io non ho criticato il gioco difensivo, ma determinati atteggiamenti che poco hanno a che vedere con la difesa. Concludo dicendoti che non sono io ad aver scelto una difesa ad oltranza delle squadre islandesi, ma tu ad aver scelto un inutile encomio per gli azeri, che comunque hanno giocato in difesa anche se in superiorità numerica: se non ti piace che io critichi quest'atteggiamento, mi dispiace, ma il blog è mio e quindi scrivo quello che penso io, non quello che fa piacere leggere agli altri.

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    2. Probabilmente mi sono espresso male ma il mio commento non voleva essere assolutamente essere una critica al tuo modo di gestire il blog e di certo non devi scrivere quello che voglio io, sennò me ne aprirei uno mio. E se non apprezzassi il tuo modo di analizzare non avrei mai scritto (scrivo in pochissimi spazi).
      Semplicemente mi è sembrato esagerato definire ingiustizia e morte del calcio il comportamento degli azeri (definita squadra indegna di un torneo parrocchiale). Perché questi aggettivi così pesanti? Mi sono stupito soprattutto perché venivano da una persona che, seppur conosciuta da poco, mi è sembrata sempre equilibrata e obiettiva nei vari commenti, critica quando c'era da esserlo che lodava le squadre quando c'era da farlo. E pe questo ci sono rimasto un po' così quando ho letto questo articolo, perché secondo me (per quel poco che ti ho conosciuto, anche se ho letto gran parte degli articoli del blog) questi toni non ti si addicono.
      Purtroppo la maggior parte degli italiani (non solo in ambito sportivo) non hanno la cultura del saper perdere quindi spesso mi parte la risposta random quando leggo determinate cose, ma in questo caso ho sbagliato a reagire d'istinto e ti chiedo scusa.
      Egill

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    3. Ammetto che forse mi sono lasciato un po' prendere la mano, ma a volte lo faccio per enfatizzare una cosa, e in questo caso ho voluto enfatizzare un risultato che diverse persone hanno ritenuto ingiusto. Ma chiaramente ciò non vuol dire che tutti debbano vederla come me, anche se mi sembra che (a parte i toni usati) l'Inter Baku non abbia fatto nulla di straordinario per meritare il passaggio. Ma ribadisco che è un'opinione personale, magari espressa in modo insolitamente forte, ma sempre opinione resta, e in quanto tale criticabilissima. Comunque non c'è bisogno di giustificarti, ho capito il tuo punto di vista e in fondo hai anche ragione, perché pure io non condivido per nulla il modo italiano di incassare le sconfitte. Ma se non le sapessi accettare non mi sarei mai sognato di aprire un blog.
      Detto ciò, per me il caso è chiuso e aspetto i tuoi prossimi interventi, perché il dibattito con i lettori è linfa per questo blog :)

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    4. Sono contento che si sia risolto tutto per il meglio ^__^
      Tornando aalle cose serie, hai visto i sorteggi dei gironi di qualificazione mondiale? Ci tocca di nuovo la Turchia ma soprattutto la Croazia (che tra Islanda e Italia ci ha procurato parecchie delusioni); inoltre c'è anche l'Ucraina che di certo non è un avversario morbido e la Finlandia (fanalino di coda nel calcio scandinavo ma in quinta fascia c'erano poche squadre peggiori). Un girone di ferro in pratica, molto equilibrato con 4 squadre su 5 che hanno la possibilità di arrivare prime; forse la Turchia la vedo un pò dietro alle altre ma è cmq in grado di procurare parecchi grattacapi.
      Meglio forse è andata alle Far Oer, con Svizzera, Portogallo, Ungheria, Lettonia e Andorra. Non penso possano insidiare gli elvetici e i lusitani che si giocheranno il pass per la Russia e per i playoff, ma con le altre compagini se la possono giocare a viso aperto, perchè l'Ungheria è una squadra di basso profilo da decenni, così come la Lettonia che ha perso lo smalto di una decina d'anni fa quando raggiunse la fase finale degli Europei; Andorra poi è la squadra peggiore del continente, quindi di perder punti con loro non se ne parla proprio. Potrebbe giocarsela per il terzo posto
      Egill

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    5. Ieri volevo scrivere un articolo a riguardo, ma purtroppo non ci sono riuscito. Comunque sono completamente d'accordo con te: anche stavolta, le Far Oer sono capitate in un girone dove l'Islanda avrebbe potuto fare un figurone, mentre l'Islanda è capitata in un girone dove ci sarà da lottare fino alla fine. Più cerco di convincermi che sia solo un caso, più le urne europee sembrano avercela a morte con l'Islanda :(

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  4. Aldilà delle opinioni sul gioco difensivo degli azeri o meno si può assolutamente dire che sono stati molto fortunati a passare il turno, l'FH poteva farcela e avrebbe meritato pure.

    Il KR si sapeva era impossibile, lo Stjarnan ha fatto la sua figura contro un club blasonato e storico come il Celtic(anche se non ho temuto moltissimo perchè convinto della superiorità dei biancoverdi. Una puntualizzazione non definire spagnoli l'Athletic Club Bilbao bensì i baschi! Da loro grandissimo tifoso(innamorato di questo club totalmente)son sicuro che vendicheremo l'ingiusta eliminazione subita dal team islandese!

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    1. Ciao Manuel, innanzitutto mi scuso per non aver messo ancora le foto che mi hai inviato. Lo farò nei prossimi giorni, e anzi colgo l'occasione per ringraziarti in pubblico :)

      Sul KR non sono d'accordo, dopo l'andata qualche piccola speranza era lecito averla. Comunque ho definito l'Athletic Bilbao "spagnolo" perché gioca in quel campionato, evitando di fare riferimenti a questioni politiche che cerco di tenere lontano dal blog :)

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  5. Perdonate la franchezza, ma credo che la ragione di questi risultati sia il livello molto basso del campionato islandese. Al più si poteva sperare in un sorteggio favorevole, ma in ogni caso i nodi sarebbero venuti al pettine al terzo turno.

    La realtà è che il calcio islandese sta esprimendo dei buoni calciatori che vengono subito vampirizzati da squadre straniere, prima ancora che esordiscano in prima squadra nel campionato di casa. Guardate il cv degli attuali nazionali: si contano sulle dita di una mano quelli che hanno giocato almeno per due stagioni in Islanda.

    Gli stranieri che giocano nel campionato islandese sono camerieri o studenti erasmus con qualche passato di calciatori in patria, ma non portano nessun valore aggiunto.

    Le squadre fanno miracoli con mezzi economici limitati e, guardando la classifica, dal Fylkir ad una squadra di terza divisione, ci passa veramente poca differenza.

    Con questo non voglio sminuire la bellezza di questo campionato, anzi credo proprio che sia questa situazione a conferirgli un'aurea di calcio più "sincero" e passionale. Però sulle aspettative c'è poco da discutere: è plausibile aspettarsi la qualificazione dell'Islanda ad un campionato europeo e ad un mondiale, al momento purtroppo sperare in una qualificazione ai gironi di champions o euro league è pura utopia.

    Fabio

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    1. Guarda Fabio, non mi trovi molto d'accordo. Che il campionato islandese non sia particolarmente ricco o forte, nessuno lo contesta, così come nessuno contesta l'idea che il Rosenborg e il Celtic fossero di gran lunga superiori. Ma se al posto del Rosenborg fosse capitato per esempio l'Odd, che è sempre una norvegese, non credo proprio che l'esito sarebbe stato lo stesso. Secondo me, il sorteggio è stato quanto mai determinante, e infatti guarda Stjarnan e KR chi avrebbero pescato al terzo turno. Credi davvero che il campionato ungherese o quello azero abbiano fatto qualcosa di meglio di quello islandese? E non ti dimenticare che lo Stjarnan l'anno scorso arrivò con pieno merito ai play-off di Europa League, dove la sorte (sempre generosa) lo accoppiò all'Inter. Avesse preso un'altra testa di serie, un po' più debole, forse ai gironi di Europa League ci sarebbe arrivato..

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  6. Guarda gli accoppiamenti del terzo turno e sostituisci la squadra più debole con Stjarnan o KR. Onestamente non ne vedo uno in cui sarebbero stati in grado di passare... se non difendendosi per 210' e vincendo ai calci di rigore :D

    E comunque si, credo che il campionato ungherese e azero abbiano una marcia in più di quello islandese. Guarda queste tre cose che corrispondono agli introiti principali per le società:

    - sponsor delle squadre
    - affluenza media alle partite di campionato
    - trasmissione delle partite di campionato sulle tv locali (in Islanda non hanno neppure di diritti tv)

    Non c'è paragone. Idem sulla qualità delle rose. Nel Debrecen e nell'Inter Baku ci sono nazionali georgiani, macedoni, senegalesi. In Islanda gli stranieri più titolati hanno giocato nella serie B danese.

    Se non arriva un magnate disposte ad aprire il portafogli, dubito che vedremo nel breve periodo una squadra islandese nella fase a gironi.

    Fabio

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    1. Ma da un punto di vista economico tu hai perfettamente ragione, basta pensare che con mezzo milione di euro o poco più ci si può tranquillamente comprare una squadra di 1. deild. Le squadre islandesi sono svantaggiate perché, come dice Alby più in basso, in Islanda il calcio viene dopo la pallamano. Però continuo a pensare che le squadre islandesi, con un po' di impegno in più e con un po' di fortuna (che però puntualmente gli volta le spalle) ai gironi di Europa League prima o poi ci arriveranno: in un'intervista che rilasciai nel 2014 dissi che entro cinque anni una squadra islandese ci sarebbe arrivata, e ne resto fermamente convinto. Poi, se i sorteggi continuano ad essere orribili come quelli di quest'anno, non se ne parla nemmeno tra cinquant'anni. Certo, si tratterebbe di una sorte di miracolo, ma lo Stjarnan l'anno scorso ci stava riuscendo, e se al posto dell'Inter avesse preso lo Sheriff Tiraspol (dalla Moldavia) che si trovava in quella stessa urna magari le cose sarebbero andate diversamente. Da un punto di vista economico hai ragione, ma il calcio non è una scienza esatta e non sempre i soldi hanno la meglio.
      Chiudo con un esempio, preso sempre dal calcio scandinavo: lo Strømsgodset, squadra norvegese, ha eliminato il Mlada Boleslav proprio al secondo turno di questa EL. E il campionato ceco è probabilmente più competitivo di quello norvegese, ed anche il ranking dava favoriti i cechi. O ancora pensa a quello che è successo tra Birkirkara e West Ham, con gli inglesi che hanno sfiorato la figuraccia con i maltesi. Eppure sempre a casa sono andati. Se la qualità c'è, quindi, emerge anche se le condizioni economiche sono diverse, e anche se i nomi non sono altisonanti.

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  7. Secondo me a livello europeo non possiamo non considerare il bacino di utenza delle squadre islandesi che contano su una popolazione di 320.000 anime, mentre in Azerbaijan sono piu' di 9.000.000. Detto questo, i risultati della squadra nazionale sono più che eccezionali, sono proprio miracolosi!! Certo che per quanto riguarda le squadre locali non puoi avere una grande affluenza alle partite, sarebbe come pensare di avere un campionato di massima serie giocato in una media città italiana... è già tanto se riescono ad avere uno sponsor sulle maglie! Se qualcuno vuole spendere soldi nello sport islandese probabilmente li metterà nella pallamano, il loro vero sport nazionale (non tutti i paesi sono calciocentrici come l'Italia). E concludo dicendo che nonostante tutto ha ragione Francesco, le squadre che vanno a giocare in Europa dovrebbero dare molto, ma molto di più!

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