Questa volta
è andata molto peggio ai giocatori nordici che hanno affrontato una squadra
davvero in buone condizioni. Si potrebbe quasi dire che sia stata solo un
allenamento la partita di ieri per i neroazzurri che hanno avuto l’opportunità
di provare diverse tattiche in campo. Tre gol di Kovacic, giovane
centrocampista croato che ha dato spettacolo soprattutto sul secondo gol: dopo
il primo, tap in su colpo di testa di Osvaldo, ancora una volta con assist di
Osvaldo taglia mezzo campo, salta la difesa intera, e con un pallonetto beffa
il portiere. Ancora un gol da fuori area per il croato nel secondo tempo. Gol di
Osvaldo al 47esimo, gli altri due gol sono stati segnati da Mauro Icardi, l’attaccante
argentino che prima manda su di giri il difensore che lo stava marcando e
insacca con tiro a giro, poi da vero centravanti anticipa il portiere e
manda la palla in rete.
Una serataccia
per gli islandesi che escono del tutto sconfitti da questa spedizione; poco
potevano fare gli inesperti giocatori dello Stjarnan contro i milanesi. D’altronde
erano già stati dati per perdenti dopo la partita di andata e purtroppo non
sono riusciti neanche ad arginare il danno evitando la goleada.
Tuttavia, esperienze così servono: dopo una sconfitta del genere bisogna sempre fare autocritica e
lavorare sui punti da migliorare. Il calcio islandese è giovane, e in
prospettiva può dare molto di più.
Magari queste poche parole vi stupiranno, per un articolo su questa conclusione dell'avventura europea vi aspettavate di più. Ma c'è davvero qualcosa da scrivere sullo Stjarnan di ieri? La risposta, ovvia, è no. Parlare di un Toft inesistente o di un Vemmelund sempre in difficoltà non avrebbe senso, anche perché lo sapevamo che in terra lombarda non ci sarebbe stata storia. Piuttosto, tanti applausi vanno fatti ai tifosi della "squadra delle esultanze folli", come la chiamano in Italia: consapevoli di andare incontro ad una dura sconfitta, hanno avuto lo stesso il coraggio di venire a sostenere la loro squadra. Un vero capitano non abbandona mai la sua nave: non è solo un modo di dire, ma anche un modo di vivere lo sport. Il più genuino. Certo, che i play-off stiano diventando una maledizione per il calcio islandese è innegabile, ma non trovate che sia meglio essere maledetti in questo modo piuttosto che essere condannati a non provarci nemmeno? Quest'anno l'urna ha assunto un atteggiamento quasi persecutorio, prima col KR e poi con lo Stjarnan. Ma tutti gli abitanti dell'isola hanno festeggiato quando hanno pescato l'Inter, perché per loro era un chiaro segnale di crescita. Dunque, via la sofferenza: il calcio islandese sta commettendo errori di giovenù, inevitabili in un percorso di crescita. Ma un domani sarà grande...
INTER (3-5-1-1): Carrizo; Andreolli, Ranocchia, Juan Jesus; D'Ambrosio, Hernanes (67' Jonathan), M'Vila, Obi (58' Kuzmanovic), Nagatomo; Kovacic (52' Icardi); Osvaldo. A disp: Handanovic, Guarin, Vidic, Bonazzoli. All: Mazzarri
STJARNAN (4-2-3-1): Jonsson; Vemmelund, Rauschenberg, Laxdal, Arnason; A. Johansson (63' Runarsson), Punyed; Bjorgvinsson, Toft, Finsen (63' Aegisson), Gunnarson (58' Johansson G.). A disp: Johanneson, Barddal, Palsson, Blondal. All: Sigmundsson
Arbitro: Lechner (Austria). Ass: Standinger e Kolbitsch; IV: Hameter
Ammoniti : Rauschenberg, Nagatomo
Reti: 27', 32' e 50' Kovacic, 46' Osvaldo, 69' e 79' Icardi
Magari queste poche parole vi stupiranno, per un articolo su questa conclusione dell'avventura europea vi aspettavate di più. Ma c'è davvero qualcosa da scrivere sullo Stjarnan di ieri? La risposta, ovvia, è no. Parlare di un Toft inesistente o di un Vemmelund sempre in difficoltà non avrebbe senso, anche perché lo sapevamo che in terra lombarda non ci sarebbe stata storia. Piuttosto, tanti applausi vanno fatti ai tifosi della "squadra delle esultanze folli", come la chiamano in Italia: consapevoli di andare incontro ad una dura sconfitta, hanno avuto lo stesso il coraggio di venire a sostenere la loro squadra. Un vero capitano non abbandona mai la sua nave: non è solo un modo di dire, ma anche un modo di vivere lo sport. Il più genuino. Certo, che i play-off stiano diventando una maledizione per il calcio islandese è innegabile, ma non trovate che sia meglio essere maledetti in questo modo piuttosto che essere condannati a non provarci nemmeno? Quest'anno l'urna ha assunto un atteggiamento quasi persecutorio, prima col KR e poi con lo Stjarnan. Ma tutti gli abitanti dell'isola hanno festeggiato quando hanno pescato l'Inter, perché per loro era un chiaro segnale di crescita. Dunque, via la sofferenza: il calcio islandese sta commettendo errori di giovenù, inevitabili in un percorso di crescita. Ma un domani sarà grande...
INTER (3-5-1-1): Carrizo; Andreolli, Ranocchia, Juan Jesus; D'Ambrosio, Hernanes (67' Jonathan), M'Vila, Obi (58' Kuzmanovic), Nagatomo; Kovacic (52' Icardi); Osvaldo. A disp: Handanovic, Guarin, Vidic, Bonazzoli. All: Mazzarri
STJARNAN (4-2-3-1): Jonsson; Vemmelund, Rauschenberg, Laxdal, Arnason; A. Johansson (63' Runarsson), Punyed; Bjorgvinsson, Toft, Finsen (63' Aegisson), Gunnarson (58' Johansson G.). A disp: Johanneson, Barddal, Palsson, Blondal. All: Sigmundsson
Arbitro: Lechner (Austria). Ass: Standinger e Kolbitsch; IV: Hameter
Ammoniti : Rauschenberg, Nagatomo
Reti: 27', 32' e 50' Kovacic, 46' Osvaldo, 69' e 79' Icardi
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