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martedì 22 luglio 2014

Storie mondiali: la Finlandia

Leggendo la storia della nazionale finlandese ci si rende conto di come in paesi dello stesso continente ci possano essere culture diverse. Prendendo ad esempio gli sport, non si può infatti dire che in Finlandia il calcio sia quello più seguito dalla popolazione, nè quello più amato. I popoli nordici, e appunto la Finlandia in particolare, hanno sviluppato una cultura dello sport diversa da quella mittle-europea, dove evidentemente grandi prati verdi permettevano facilmente di giocare a calcio. In Finlandia il clima è ovviamente più rigido e quindi non stupisce che sport come l’hockey sul ghiaccio o lo sci siano più apprezzati e praticati. Essendo uno sport di nicchia, appunto, il calcio finlandese non ha raggiunto prestazioni elevate, ma è rimasto uno sport praticato in maniera abbastanza elementare. Addirittura il campionato finlandese vede partire non pochi giocatori verso squadre straniere, dove avranno appunto l’occasione di far fare un salto alla propria carriera (mentre per esempio sono abbastanza rari i casi di giocatori inglesi o tedeschi che vanno via dal proprio campionato). In oltre mentre sono pochi i casi in cui questi giocatori emigrano in campionati importanti come quello spagnolo o inglese (un esempio è Jari Litmanen) molti sono invece quelli che lavorano in campionati di minore importanza, magari neanche in prima divisione.
La Finlandia alle Olimpiadi di Stoccolma del 1912: il quarto posto ivi raggiunto rappresenta il punto massimo nella storia del calcio finnico.


(Mi permetto qui di aprire una parentesi, nonostante in questo blog non ci si occupi di calcio italiano, ma scrivendo di calcio, non posso non farne almeno menzione: questo caso ricorda infatti un po’ quello italiano; anche se siamo ancora ben lontani dal raggiungere il livello di mediocrità del calcio finlandese è giusto dire che siamo sulla buona strada. Dopo la clamorosa defaillance della nazionale italiana si è parlato tanto della crisi del calcio italiano, tra le cui cause principali ci sarebbe appunto uno smercio insulso di giocatori. Troppi sono quelli italiani, soprattutto giovani talenti, che vanno a giocare all’estero( vedi Immobile) e troppi i claicatori stranieri, talvolta anche bidoni, che vengono nel nostro campionato. Inutile dire che il modello tedesco è quello migliore: dovremmo coltivare i talenti nostrani e far diventare il campionato una fucina di calciatori professionisti in grado si poter giocare a livelli internazionali in maniera decorosa. Bisognerebbe ricordare ai managers delle squadre che nel clacio non contano solo i soldi.)

Dopo aver fatto questa premessa, parsami utile oltre che interessante, non posso non dire che la nazionale di calcio finlandese non ha mai vinto niente nella sua storia, nè ha raggiunto un podio in qualsiasi competizione agonistica ufficiale( solo un quarto posto nelle Olimpiadi del 1912)

È un motivo di demerito? Assolutamente no. Paesi diversi hanno geografie diverse, gli uomini hanno mentalità diverse, e i popoli culture diverse, che devono sempre e comunque esere rispettate. D’altronde anche dal punto di vista storico la Finlandai si è rivelato essere un paese un po’ discostato rispetto al resto dell’ Europa. Ma chi è stato in Finlandia sa perfettamente che la qualità della vita non è inferiore a quella dei paesi europei più importanti, tutt’altro, forse proprio questa sua diversità, questo allontanamento dall’europa ha permesso al popolo finnico di sviluppare una mentalità differente, talvolta anche più avanzata di quella europea, tanto da divenire quasi incomprensibile (noto è l’esempio dell’assenza della condanna all’ergastolo)
Comunque sia ciò non ci impedisce di tracciare una storia, anche se breve di questa nazionale.
La Finlandia ha fatto parte dell’impero russo fino al 1917, ma nonostante questo la federazione calcistica fu fondata nel 1907 e entrò nella FIFA nel 1908. La prima partita contro la Svezia fu persa nel 1911 per 5-2.
Nel 1912 nelle Olimpiadi giocate a Stoccolma raggiunse il quarto posto battendo anche Italia e Russia ma perdendo poi contro l’ Inghilterra. Dal 1936, anno in cui perse alle Olimpiadi contro il Perù per almeno 40 anni la nazionale ha attraversato un periodo buio in cui non è riuscita a qualificarsi in niente. Dalla fine degli anni ’70 le cose cominciano a milgiorare, seppure con scarsi successi. Negli anni ’90 la Finlandia schierava calciatori di livello più alto, tra i quali lo stesso Litermanen, calciatore dell’ Ajax. Nel ’98 persero la qualificazione con una clamorosa autorete contro l’Ungheria nei minuti finali. Antti Muurinen divenne CT nel 2000, avendo a disposizione buoni giocatori  come il portiere Antti Niemi, il difensore Sami Hyypiä, e gli offensivi Teemu Tainio e Mikael Forssell, oltre ovviamente al solito Litmanen. Ma ancora una volta sfortunati furono sconfitti da Germania e Inghilterra. Nel 2006 dopo aver perso al qualificazione con nemmeno un punto  ha preso la guida della nazionale Hodgson, che però ha lasciato nel 2008 dopo aver perso ad Euro 2008

A oggi la Finlandia è all’85esimo posto nel ranking FIFA.

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