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venerdì 17 luglio 2015

Coppe europee, andata secondo turno preliminare: tre sconfitte su tre, si rischia il record negativo

Premessa: il sorteggio è stato durissimo quest'anno con le squadre islandesi, e la fortuna ha voltato loro le spalle fin dal primo minuto. Se le sensazioni erano negative alla vigilia di questa due giorni continentale, al termine della stessa sono gli umori a essere non negativi, ma sotto i piedi. Ci si aspettava potesse andare male, ma non fino a questo punto. Se al ritorno queste tre sconfitte non saranno ribaltate, l'Islanda rischia di trovarsi al terzo turno senza nemmeno una rappresentante: torneremmo agli stessi livelli del 2012, l'anno in cui l'Islanda toccò il punto più basso di tutta la sua storia calcistica, con il 131° posto nel ranking FIFA. Certo, ora c'è la nazionale che viaggia a livelli altissimi, ma a livello di club si rischia la clamorosa regressione.
Ancora difficoltà per il Rosenborg in Europa League, nonostante il dominio in campionato. Nonostante la sconfitta, il KR può anche pensare di andare a Trondheim e ribaltare la situazione (Styrm­ir Kári/mbl.is)


La situazione nel 2012, eccezion fatta per la nazionale, era praticamente identica a quella odierna: in Europa League ai nastri di partenza vi erano il Þór Akureyri (in quanto finalista della Coppa d'Islanda 2011, sconfitto dal KR qualificato alla Champions), FH Hafnarfjörður e ÍBV Vestmannaeyjar. Quest'ultimo per va fuori già al primo turno, eliminato per la regola dei gol fuori casa dagli irlandesi del St Patrick's. Le altre due squadre invece passarono, senza troppi patemi. Ma al secondo turno fu un'ecatombe: in Champions, il KR fu cancellato dal leggendario 9-1 dell'HJK Helsinki (ancora oggi la seconda vittoria con il maggior scarto di reti in favore del club finlandese, dietro solo al 13-0 che dovette subire il malcapitato Bangor City, dal Galles), mentre nella competizione i biancorossi furono travolti per 4-0 dai cechi del Mladá Boleslav; soltanto l'FH provò a mantenere alto l'onore islandese, strappando un ottimo 1-1 a Stoccolma contro l'AIK, che però vinse 1-0 al ritorno.

Certo, le proporzioni bibliche di quei disastri sono ben lontane, e anche in caso di tripla eliminazione sarà molto difficile parlare di umiliazione, ma nel calcio conta la sostanza più che la forma. Chiaro esempio sia la partita di Champions League, tra Celtic e Stjarnan: l'andamento molto deludente degli azzurri in patria rendeva gli scozzesi ancora più favoriti di quanto non lo fossero già di per sé. Invece, a Glasgow le cose vanno molto diversamente, con gli ospiti che si rendono conto della nettissima differenza tecnica e tattica e si piazzano stabilmente in difesa. Il refrain è presto fatto: manovra continua ed avvolgente dei biancoverdi, che sbattono continuamente contro il bunker islandese. Al 44°, però, al tramonto del primo tempo, Stefan Johansen si inventa un cross dalla destra che Dedryck Boyata, giunto qualche settimana fa dal Manchester City, mette in rete. Primo gol ufficiale dei campioni di Scozia in carica, ad opera di un difensore: sembra una beffa, ma così va la vita. Nella ripresa, i campioni d'Islanda tentano una reazione, ma al 57° sono puniti proprio da Johansen, che aggiunge un gol all'assist di prima e si prende la palma di migliore in campo. Il Celtic d'ora in avanti proverà a chiudere i conti, e al 78° ne ha la grossa opportunità con un calcio di rigore: per nostra fortuna, Leigh Griffiths si fa ipnotizzare da Gunnar Nielsen e se lo fa parare. Il 3-0 non avrebbe lasciato spazio a nessuna speranza, mentre così si può ancora sognare un qualcosa che comunque sfiora l'impossibile. Almeno, per il tecnico norvegese Ronny Deila la storia doveva essere già chiusa in Scozia, e nelle sue dichiarazioni a BBC Radio Scotland non nasconde l'insofferenza per un risultato che gli sta stretto. C'è la convinzione di aver di fatto già avuto la meglio ("Abbiamo creato molte occasioni, avremmo dovuto segnare più gol ma il 2-0 è un buon risultato e dovrebbe essere sufficiente per quando andremo in Islanda"): se lo Stjarnan ha un grande orgoglio, ha il dovere di far trovare un inferno al Celtic, anche se magari non basterà. L'atteggiamento di Deila non è così diverso da quello di quei norvegesi che l'anno scorso esultarono quando il Tromsø pescò il Víkingur Gøta: possibile che ancora non abbiano imparato la lezione?

La risposta, evidentemente, è no. Infatti, ora che il Rosenborg ha sfidato il KR Reykjavík, vincendo solo grazie a un calcio di rigore, in Norvegia si sentono già vincitori del turno. Una sicurezza che forse vuole nascondere la scarsa dimestichezza che gli attuali dominatori della Tippeligaen hanno con le coppe europee dopo che diversi anni fa caddero dall'Olimpo degli dei del calcio. Kåre Ingebrigtsen predica calma dopo che i suoi bianconeri hanno sbancato la capitale islandese per 1-0 grazie al già citato rigore di Pål André Helland al 56°. I tifosi bianconeri (di Norvegia) per il ritorno al Lerkendal chiedono la goleada, perché lo 0-0 a cui sono stati costretti dal Víkingur Gøta ancora non gli è bastato, i tifosi bianconeri (d'Islanda) sanno che nulla è perduto.

La grande delusione, però, arriva da chi non ti aspetti. La squadra a cui le speranze di tutti erano aggrappate, è stato forse troppo appesantita da queste, e alla fine è venuta clamorosamente meno. Spaventoso il blackout totale dell'FH Hafnarfjörður con i modesti azeri dell'Inter Baku. Una partita in realtà molto equilibrata, sbloccata al 39° dall'eterno Atli Guðnason ma che nella ripresa viene rivoltata come un calzino. Al 50°, infatti, Róbert Örn Óskarsson interviene in modo scomposto, costringendo l'arbitro a espellerlo e a dare il rigore agli ospiti (da anni Pierluigi Collina, designatore arbitrale delle UEFA, dice che questa regola sarà rivista: forse si sarà dimenticato di specificare che sarà fatto alle cosiddette calende greche). Nemmeno il tempo di incassare il colpo che la squadra di Baku addirittura raddoppia al 61° con Dhiego Martins. L'ultima mezz'ora è probabilmente un'anticipazione di quello che vedremo tra una settimana, con i bianconeri a cercare costantemente il gol e gli avversari asserragliati in difesa. Il risultato è ingiusto e costringe l'FH ad una difficile rimonta, ma guai a credere di aver già perso contro un avversario che ha già fatto capire come giocherà al ritorno.

Chiosa finale per il sorteggio del terzo turno, che ha visto la sorte impegnata stavolta non a perseguitare, ma a deridere le squadre islandesi. Infatti, lo Stjarnan e il KR, che sono chiamati a una difficile rimonta, hanno avuto un sorteggio ora sì, leggero; l'FH, che potrebbe rimontare, ha comunque ricevuto una condanna a morte. Gli azzurri, infatti, nell'utopica ipotesi riescano ad estromettere il Celtic, incontrerebbero o i montenegrini del Rudar Pljevlja o i più quotati azeri del Qarabağ. Visto che l'andata in Azerbaigian è finita 0-0, si sarebbe trattato di uno scontro decisamente ad armi pari, che però molto probabilmente non ci sarà. Poco divertente anche quello che l'urna ha dato al KR nel caso superasse il Rosenborg: o i lettoni dello Skonto o gli ungheresi del Debreceni. Chiaramente, però, lo sconto, con la C, non viene concesso all'FH, che è la squadra che ha più probabilità di ribaltare il risultato: niente dubbi, l'urna è stata ben precisa. L'avversario al terzo turno sarebbe sicuramente l'Athletic Club, meglio noto come Athletic Bilbao, l'incubo europeo del Napoli dello scorso anno poi esorcizzato dal Torino. E se qualcuno si ricorda dell'atmosfera infernale nel loro stadio, capirà ancora meglio per quale ragione il problema non sia solo l'aver pescato una squadra spagnola. C'è ancora qualcuno che pensa che la sfortuna non si sia accanita con le squadre islandesi?


Champions League
Secondo turno preliminare

Glasgow (Scozia), Celtic Park, 15 luglio 2015, ore 20:45 (ore 19:45 locali)
Celtic - Stjarnan 2-0 [rit. 22 luglio]
Arbitro: Daniel Siebert (Germania, 31 anni)
Reti: 44° Dedryck Boyata, 56° Stefan Johansen


Europa League
Secondo turno preliminare

Reykjavík (Islanda), KR-völlur, 16 luglio 2015, ore 21:15 (ore 19:15 locali)
KR Reykjavík - Rosenborg 0-1 [rit. 23 luglio]
Arbitro: Ádám Farkas (Ungheria, 33 anni)
Reti: 56° rig. Pål André Helland


Hafnarfjörður (Islanda), Kaplakriki, 16 luglio 2015, ore 21:15 (ore 19:15 locali)
FH Hafnarfjörður - Inter Baku 1-2 [rit. 23 luglio]
Arbitro: Michael Lerjéus (Svezia, 43 anni)
Reti: 39° rig. Atli Guðnason (FH), 54° rig. Nika Kvekveskiri (INT), 61° Dhiego Martins
 
 

2 commenti:

  1. Per i sorteggi favorevoli del terzo turno c'è una spiegazione, non è solo questione di fortuna; dipende infatti dal coefficente uefa dei club. Cerco di spiegarmi perchè è un pò complicato prendendo ad esempio il caso dello Stjarnan: i sorteggi per il terzo turno vengono effettuati prima di conoscere tutte le partecipanti, per cui si prende in considerazione, per designare le teste di serie, quella col coefficente uefa più alto. Nel caso di Stjarnan-Celtic sono gli scozzesi ad averlo e quindi la vincente di quello scontro, anche fossero gli azzuri (che hanno un coefficente molto basso), automaticamente diventa testa di serie e quindi ha uno scontro più "semplice". Stesso identico discorso per quanto riguarda il KR, nel cui caso è il Rosenborg ad avere un coefficente tale da rendere la vincente dello scontro testa di serie. Per l'FH è la situazione inversa: nessuna delle due squadre ha una coefficente tale da rientrare nelle teste di serie e quindi, automaticamente, gli viene riservato un accoppiamento più difficile.
    Spero di essere stato chiaro e non essermi ingarbugliato XD
    Egill

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    1. Questo è vero, ma considera che l'FH poteva capitare con una tra Athletic Bilbao, Vitória (Portogallo), Krasnodar (Russia), la vincitrice tra Jagiellonia (Polonia) e Omonia (Cipro), tra Trabzonspor (Turchia) e Differdange (Lussemburgo) e tra Inverness (Scozia) e Astra Giurgiu (Romania)... Mi sembra che sia fin troppo facile individuare quale fosse la peggiore in assoluto...

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