Eccola la coppa dei vincitori. Pensare di sollevarla per le due nazionali nordatlantiche è puro masochismo, però... (immagien presa da corrieredellosport.it) |
GIRONE A: Olanda, Repubblica Ceca, Turchia, Lettonia, Islanda, Kazakistan.
GIRONE B: Bosnia-Erzegovina, Belgio, Israele, Galles, Cipro, Andorra.
GIRONE C: Spagna, Ucraina, Slovacchia, Bielorussia, Macedonia, Lussemburgo.
GIRONE D: Germania, Irlanda, Polonia, Scozia, Georgia, Gibilterra.
GIRONE E: Inghilterra, Svizzera, Slovenia, Estonia, Lituania, San Marino.
GIRONE F: Grecia, Ungheria, Romania, Finlandia, Irlanda del Nord, Isole Fær Øer.
GIRONE G: Russia, Svezia, Austria, Montenegro, Moldavia, Liechtenstein.
GIRONE H: Italia, Croazia, Norvegia, Bulgaria, Azerbaigian, Malta.
GIRONE I: Portogallo, Danimarca, Serbia, Armenia, Albania.
Considerando che si qualificano direttamente alla fase finale le prime due qualificate di ogni girone e la miglior terza di tutti i gironi, mentre le restanti otto terze passeranno attraverso la scrematura dei play-off, per quanto riguarda l'Islanda forse non si tratta di un'utopia. Infatti, pur ammettendo che i primi due posti sembrano prenotati da Olanda e Turchia, la lotta per il terzo è apertissima: la battaglia probabilmente sarà con la Repubblica Ceca, perché Lettonia e Kazakistan possono essere insidie in partita secca, ma nel complesso appaiono inferiori agli uomini di Lagerbäck, che ha annunciato di volersi ritirare proprio nel 2016 e al quale, pertano, la federazione islandese ha deciso di affiancare a partire da subito Heimir Hallgrímsson, che dunque dopo il torneo in Francia salirà al timone. Sistemata quindi, a meno di clamorosi disastri, per diversi anni la questione dell'allenatore della nazionale, l'organismo capo del calcio islandese non vuole rivedere i propri obiettivi (giustamente): perso di poco l'aereo per il Brasile, vuole a tutti i costi imbarcarsi per la Francia. In realtà, il modo in cui il futuro timoniere dell'Islanda ha inaugurato il suo corso è decisamente poco simpatico:
“Quel che succede succede, quindi non ci illudiamo troppo. Per una piccola nazione come la nostra, con pochi giocatori e un clima difficile, c'è poco tempo utile tra una partita e l'altra”.Passi sul fatto che i giocatori sono pochi che è vero, ma che c'entra questo col clima difficile? Passi pure sul poco tempo utile tra una partita e l'altra, anche se forse è opportuno ricordare che il campionato islandese si esaurisce nell'arco di un'estate, ma questa dichiarazione sa tanto di resa ancora prima della sconfitta. Come a dire: "Ci hanno distrutti, ma noi siamo in pochi e non è colpa nostra". Sciocchezze, sempre con quei pochi l'Islanda nell'ultimo decennio ha sfiorato un Europeo e un Mondiale.
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