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sabato 16 novembre 2013

ISLANDA D'ACCIAIO: in 10 contro 11 per un tempo, blocca la Croazia sullo 0-0 e vola a Zagabria (quasi) da favorita!

Gli aggettivi per descriverla sono finiti, così come le frasi, le espressioni, le parole e i verbi, tanto che il rischio di diventare banali, scontati e perfino noiosi è dietro l'angolo. Tuttavia, è un rischio che vale la pena correre, se poi si ha la consapevolezza di star vivendo, calcisticamente parlando, un periodo dove antiche gerarchie sembrano stare lentamente crollando. Stiamo infatti vedendo da qualche anno da una parte l'imporsi della Spagna come regina incontrastata e dall'altra la caduta libera della Francia (tra l'altro sconfitta per 2-0 addirittura dall'Ucraina in questo turno e con un piede e mezzo fuori dai mondiali), per non parlare di club ora ambitissimi ma fino a qualche anno fa sconosciuti a chiunque. Ed in questo contesto di cambiamenti c'è anche la nostra Islanda, che certo non è ai livelli della Spagna, ma che analogamente agli uomini di Del Bosque (campioni per la prima volta in Sudafrica 2010) potrebbe avere anche lei la sua storica prima volta (esordio ai mondiali in Brasile 2014).
A testimonianza dell'entusiasmo senza precedenti, ieri i tifosi del Laugardalsvöllur si sono esibiti in una bella coreografia raffigurante la bandiera islandese, la qual cosa in campionato si vede molto, molto raramente. (foto presa da sport.is)

Certo, la partita di ieri non racconta assolutamente niente, ed anche il risultato non dà alcuna indicazione su chi sia il vero favorito per la "battaglia di Zagabria": uno 0-0 è quasi sempre poco significativo. Ma, appunto, "quasi" sempre. E stavolta è una di quelle volte in cui invece assume grande valore. Ma, come al solito, procediamo con ordine.

Inutile stare a ripetere quale fosse il clima prima della partita, di cui abbiamo già abbondantemente trattato. Armonia e festa che però rischiano di svanire in circa 60 secondi, vale a dire il tempo che impiega la Croazia a sfiorare immediatamente il gol, salvato giusto sulla linea di porta. Neanche il tempo di risvegliarsi dallo spavento che l'Islanda è già dall'altra parte a sprecare una buona opportunità per portarsi a sua volta in avanti. Nonostante quest'avvio scattante, la partita poi scivola nella noia assoluta e da qui al 45° avremo giusto un'altra occasione a testa e null'altro. Il secondo tempo inizia come un film horror, anche peggio del primo: Ólafur Ingi Skúlason commette un fallo da ultimo uomo e, da regolamento, si becca il cartellino rosso. La partita della banda di Lars Lagerbäck finisce in pratica qui, perché poi inizia una sofferenza tremenda. Già sulla punizione che nasce dal fallo Hannes Þór Halldórsson si rivela decisivo per non subire un gol che sarebbe stato pesante, così come due minuti dopo (53°). Ma ormai la Croazia cinge d'assedio i nostri, e porta avanti i suoi attaccanti con una facilità mostruosa, tanto che al 55° è ancora decisivo il portierone del KR. L'incantesimo nientemeno si spezza solo all'80°, quando da un calcio di punizione in favore dell'Islanda è necessario l'intervento con i piedi di Pletikosa, l'estremo difensore croato. Ma è soltanto un fulmine a ciel sereno, perché all'83° la nazionale di Kovač si fa ancora minacciosa e chiama ancora ad un grande intervento Halldórsson. Il ct croato si agita in panchina fino al 92°, cioè quando Mallenco fischia tre volte, ma per nostra fortuna il Laugardalsvöllur non è stato espugnato neanche questa volta.

Ora, premesso che il non aver subito gol in casa portando il pareggio fino alla fine è un ulteriore passo in avanti, sono doverose alcune considerazioni. La prima è che la partita, finché si è giocata a pari uomini, è stata equilibrata al punto tale da sembrare noiosa; questo è un dato indicativo del fatto che, nonostante la tanta qualità dei suoi giocatori, la Croazia non è imbattibile. Di ciò si sono accorti anche i media croati che, infatti, si sono chiesti come sia stato possibile che la propria nazionale non abbia vinto nonostante una supremazia netta, soprattutto nel secondo tempo. La seconda è che al Maksimir di Zagabria servirà avere le spalle forti per resistere al fattore ambientale. Può forse dare una mano pensare che basta semplicemente segnare almeno un gol e non perdere per passare il turno (sono cioè favorevoli tutti i pareggi tranne lo 0-0 e ancora meglio una vittoria, mentre una sconfitta sarebbe automaticamente eliminazione): l'Islanda ha più probabilità della Croazia di staccare un pass per il Brasile. L'unico problema - ed è questa l'ultima considerazione - è rappresentato, oltre che dall'ovvia squalifica di Skúlason, dal lieve infortunio di Sigthorsson. Ma basterà semplicemente pensare che si è vicini al traguardo per raggiungerlo veramente... 

P. S. Cliccate qui per gli highlights della partita! Qui invece per il resoconto ufficiale della partita con formazioni e quant'altro

Qualificazioni mondiali di Brasile 2014

Play-off
Andata15 novembre 2013
Reykjavík, Laugardalsvöllur, ore 20:00 (ore 19:00 locali)
Islanda - Croazia 0-0

Arbitro: Alberto Undiano Mallenco (Spagna)

Altri play-off
Grecia - Romania 3-1
Portogallo - Svezia 1-0
Ucraina - Francia 2-0

Ritorno, 19 novembre 2013
Zagabria, Maksimir Stadium, ore 20:15
Croazia - Islanda

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