Il girone C era l'unico dei quattro di coppa di Lega a non avere partite che potessero modificare sostanzialmente la classifica. Tutto era già deciso con Valur e ÍA che avevano staccato il pass per i quarti di finale nei giorni scorsi. Come però siamo abituati a vedere in questa competizione, non bisogna mai dare per scontati i risultati che arrivano dal campo e si è obbligati ad attendere le decisioni prese a tavolino dalla federazione o dai vari club. Infatti, il Valur, nonostante la vittoria del raggruppamento ha deciso di ritirarsi dalla coppa per poter svolgere un ritiro pre-campionato negli Stati Uniti, una situazione analoga a quella del 2015 in cui ad abbandonare la Lengjubikarinn furono diversi club di prima fascia. Ma andiamo con ordine ed analizziamo prima ciò che è successo sul campo.
Sigurður Egill Lárusson, autore di una tripletta in Valur-IA (da Valur Fotbolti) |
Marcatori: Sigurður Egill Lárusson 31', 73', 90' (Valur), Þórður Þorsteinn Þórðarson 83' su rigore (ÍA)
Ammoniti: 1 per il Valur
Spettatori: 120, Valsvöllur
Il Valur parte fortissimo e nei primissimi minuti di gara costruisce una paio di buone occasioni, sventate dal portiere giallonero Ingvar Kale. L'ÍA sembra piuttosto imballato e al quarto d'ora viene annullato, forse ingiustamente, gol al Valur. Nei minuti successivi il ritmo rallenta e la manovra ristagnano a centrocampo ma è solo per una decina di minuti. Infatti, alla mezz'ora Larusson inizia il suo show: l'attaccante del Valur raccoglie un cross dalla destra e dal centro dell'area porta in vantaggio la sua squadra. Al 38' Þórðarson prova a riaprire la gara ma l'estremo difensore del Valur fa buona guardia. Nella ripresa una grande occasione per Bogild ma Kale riesce a salvare. Il Valur domina per ampi tratti la gara ed è solo la bravura di Ingvar Kale, protagonista in diverse occasioni, che tiene in partita i gialloneri. Ma al 73' deve capitolare: Dion Acoff recupera una palla e riesce a metterla in mezzo dove, come al solito, è appostato Larusson che non ha problemi ad insaccare il 2-0. L'ÍA ha un moto d'orgoglio e con Þórðarson, all'83', accorcia le distanze su calcio di rigore. La gara la chiude Larusson, che si porta a casa il pallone, al 90': il solito Acoff recupera una palla a centrocampo e riparte in contropiede, serve poi Larusson al centro dell'area che deposita alle spalle di un incolpevole Kale. La gara si chiude così 3-1.
Il Valur parte fortissimo e nei primissimi minuti di gara costruisce una paio di buone occasioni, sventate dal portiere giallonero Ingvar Kale. L'ÍA sembra piuttosto imballato e al quarto d'ora viene annullato, forse ingiustamente, gol al Valur. Nei minuti successivi il ritmo rallenta e la manovra ristagnano a centrocampo ma è solo per una decina di minuti. Infatti, alla mezz'ora Larusson inizia il suo show: l'attaccante del Valur raccoglie un cross dalla destra e dal centro dell'area porta in vantaggio la sua squadra. Al 38' Þórðarson prova a riaprire la gara ma l'estremo difensore del Valur fa buona guardia. Nella ripresa una grande occasione per Bogild ma Kale riesce a salvare. Il Valur domina per ampi tratti la gara ed è solo la bravura di Ingvar Kale, protagonista in diverse occasioni, che tiene in partita i gialloneri. Ma al 73' deve capitolare: Dion Acoff recupera una palla e riesce a metterla in mezzo dove, come al solito, è appostato Larusson che non ha problemi ad insaccare il 2-0. L'ÍA ha un moto d'orgoglio e con Þórðarson, all'83', accorcia le distanze su calcio di rigore. La gara la chiude Larusson, che si porta a casa il pallone, al 90': il solito Acoff recupera una palla a centrocampo e riparte in contropiede, serve poi Larusson al centro dell'area che deposita alle spalle di un incolpevole Kale. La gara si chiude così 3-1.
ÍR - Þór 1-1
Marcatori: Ármann Pétur Ævarsson 49' (Þór), Eyþór Örn Þorvaldsson 94' (ÍR)
Ammoniti: nessuno
Ammoniti: nessuno
Spettatori: nd, ÍR-völlur
Poco più di un'amichevole quella che si dipsuta all'ÍR-völlur. I padroni di casa non vogliono chiudere il loro cammino in coppa di Lega ancora al palo, il Þór al contrario è già eliminato (almeno così credevano tutti). Ne nasce quindi una partita piuttosto scialba senza grandi emozioni. La prova ne è anche il fatto che non vi sia stato nessun ammonito nel corso della gara, eventualità più adatta ad un match amichevole che ad una partita ufficiale. I gol arrivano tutti nella ripresa: i biancorossi di Akureyri vanno in vantaggio in apertura di frazione con Ævarsson ma vengono raggiunti proprio sul filo di lana da una rete di Þorvaldsson
HK - Víkingur Ó. 2-1
Marcatori: Ásgeir Marteinsson 1' (HK), Gunnlaugur Hlynur Birgisson 34' (Víkingur Ó.), Andi Andri Morina 78' (HK)
Ammoniti: 2 per l'HK
Spettatori: nd, Kórinn
La partita non aveva granché da dire a livello di classifica. L'HK parte alla grandissima ed è in vantaggio già al primo minuto: Marteinsson recupera un pallone a centrocampo, salta due uomini e lascia partire un bolide da 25 metri che si insacca nell'angolino alto alla destra del portiere. Il Vikingur subisce il colpo ma cerca di rialzarsi e crea alcune buone occasioni però non sfruttate dai suoi attaccanti. Intorno alla mezz'ora di gioco, però, Birgisson segna un altro bel gol dal limite dell'area di rigore. La prima frazione si chiude in pareggio. Nella ripresa è sempre il Vikingur ad aevere le chance migliori ed al 70' il bosniaco Kenan Turdija centra il palo. Una vecchia regola del calcio recita: "gol mangiato gol subito" ed infatti passano otto minuti e l'HK torna in vantaggio. Marteinsson si invola sulla fascia sinistra, crossa al centro dove il classe 97 Morina (di nazionalità islandese nonostante le chiare origini sudamericane), segna il gol vittoria.
La classifica che si è quindi delineata è la seguente. A passare il turno sono, dunque, l'ÍA e il Þór che affronteranno, nei quarti di finale, rispettivamente la seconda del girone D e la prima del girone B
Come detto in apertura, però, non bisogna mai dare nulla per scontato. E' notizia di lunedì, infatti, che il Valur abbia abbandonato la coppa per svolgere un ritiro in America in vista del campionato. I Valsmenn, infatti, partiranno il 10 aprile alla volta del States e non potrebbero quindi partecipare ai quarti di finale in programma tra il 9 e il 10 aprile.
Ci ritroviamo, a due anni di distanza, a dover parlare ancora di ritiri a competizione in corso. Questo ripetersi degli eventi, insieme alla figuraccia rimediata dalla federazione islandese in occasione di Fram-Breidablik ci spinge a fare qualche considerazione sull'operato degli organi che dirigono il calcio islandese.
Ha davvero senso mantenere in vita una competizione che non interessa quasi a nessuno in Islanda? I club la snobbano, scendendo in campo con squadre lontanissime da quelle che poi saranno le formazioni tipo nelle rispettive categorie. La federazione, anche davanti a situazioni del genere, lascia correre come se tutto fosse nel normale svolgersi degli eventi. I media islandesi (giornali, TV, siti internet specializzati) la trascurano al punto che spesso è anche difficile riuscire a trovare i tabellini delle partite. La presenza di pubblico è estremamente ridotta. Quest'anno la pay-tv Stod-2 (che trasmette anche il massimo campionato del paese) ha acquisito i diritti per trasmettere alcune partite ma anche questo non è servito a risollevare il livello e l'interesse della competizione.
La federazione ha tentato di aumentarne l'interesse mutando più e più volte il format: dalla doppia fase a gironi di fine Anni '90 si è passati a raggruppamenti da 8 squadre per finire al format attuale. Nulla di tutto ciò è servito.
A questo punto, in considerazione della scarsa partecipazione da parte di tutte le componenti tirate in causa (federazione, club, tifosi, media), questa coppa sembra aver raggiunto il limite di sopportazione. Non è più conveniente per nessuno che rimanga attiva, si decida di chiuderla oppure di fare una riforma seria ed autorevole della coppa, iniziando a penalizzare, pecuniariamente e sportivamente, chi si rende autore di simili azioni. Oramai le condizioni in cui versa questa manifestazione sono estremamente critiche ed urge assolutamente trovare una soluzione definitiva per il destino di questa bistratta coppa.
La partita non aveva granché da dire a livello di classifica. L'HK parte alla grandissima ed è in vantaggio già al primo minuto: Marteinsson recupera un pallone a centrocampo, salta due uomini e lascia partire un bolide da 25 metri che si insacca nell'angolino alto alla destra del portiere. Il Vikingur subisce il colpo ma cerca di rialzarsi e crea alcune buone occasioni però non sfruttate dai suoi attaccanti. Intorno alla mezz'ora di gioco, però, Birgisson segna un altro bel gol dal limite dell'area di rigore. La prima frazione si chiude in pareggio. Nella ripresa è sempre il Vikingur ad aevere le chance migliori ed al 70' il bosniaco Kenan Turdija centra il palo. Una vecchia regola del calcio recita: "gol mangiato gol subito" ed infatti passano otto minuti e l'HK torna in vantaggio. Marteinsson si invola sulla fascia sinistra, crossa al centro dove il classe 97 Morina (di nazionalità islandese nonostante le chiare origini sudamericane), segna il gol vittoria.
La classifica che si è quindi delineata è la seguente. A passare il turno sono, dunque, l'ÍA e il Þór che affronteranno, nei quarti di finale, rispettivamente la seconda del girone D e la prima del girone B
Come detto in apertura, però, non bisogna mai dare nulla per scontato. E' notizia di lunedì, infatti, che il Valur abbia abbandonato la coppa per svolgere un ritiro in America in vista del campionato. I Valsmenn, infatti, partiranno il 10 aprile alla volta del States e non potrebbero quindi partecipare ai quarti di finale in programma tra il 9 e il 10 aprile.
Ci ritroviamo, a due anni di distanza, a dover parlare ancora di ritiri a competizione in corso. Questo ripetersi degli eventi, insieme alla figuraccia rimediata dalla federazione islandese in occasione di Fram-Breidablik ci spinge a fare qualche considerazione sull'operato degli organi che dirigono il calcio islandese.
Ha davvero senso mantenere in vita una competizione che non interessa quasi a nessuno in Islanda? I club la snobbano, scendendo in campo con squadre lontanissime da quelle che poi saranno le formazioni tipo nelle rispettive categorie. La federazione, anche davanti a situazioni del genere, lascia correre come se tutto fosse nel normale svolgersi degli eventi. I media islandesi (giornali, TV, siti internet specializzati) la trascurano al punto che spesso è anche difficile riuscire a trovare i tabellini delle partite. La presenza di pubblico è estremamente ridotta. Quest'anno la pay-tv Stod-2 (che trasmette anche il massimo campionato del paese) ha acquisito i diritti per trasmettere alcune partite ma anche questo non è servito a risollevare il livello e l'interesse della competizione.
La federazione ha tentato di aumentarne l'interesse mutando più e più volte il format: dalla doppia fase a gironi di fine Anni '90 si è passati a raggruppamenti da 8 squadre per finire al format attuale. Nulla di tutto ciò è servito.
A questo punto, in considerazione della scarsa partecipazione da parte di tutte le componenti tirate in causa (federazione, club, tifosi, media), questa coppa sembra aver raggiunto il limite di sopportazione. Non è più conveniente per nessuno che rimanga attiva, si decida di chiuderla oppure di fare una riforma seria ed autorevole della coppa, iniziando a penalizzare, pecuniariamente e sportivamente, chi si rende autore di simili azioni. Oramai le condizioni in cui versa questa manifestazione sono estremamente critiche ed urge assolutamente trovare una soluzione definitiva per il destino di questa bistratta coppa.
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