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sabato 24 gennaio 2015

Il punto della situazione - L'IFFHS (non) premia il calcio islandese, che nel frattempo si gode le amichevoli

Nei giorni scorsi, l'IFFHS ha pubblicato una classifica sui campionati più competitivi del mondo nel 2014, in cui l'Islanda si è classificata sessantanovesima, perdendo due posizioni. Il risultato è dovuto, come sempre quando si parla di statistica, ad una combinazione di vari fattori, in questo caso matematici: considerando alcuni criteri, come l'andamento delle squadre nazionali nelle coppe internazionali, è emerso come, appunto, il campionato dell'isola nordica sia posizionato tra quello peruviano e quello macedone. Una posizione che, a mio modo di vedere, non rende onore ad una crescita esponenziale come quella islandese, ma che forse è dovuto alle spedizioni europee di KR e FH, che sono durati meno del previsto. Non che questo sposti gli equilibri più di tanto, perché una qualsiasi squadra islandese (almeno del campionato maggiore) resta proabilmente più forte di una del campionato egiziano, che per esempio occupa il 43° posto. Un piccolo conforto arriva dalla Top 500 - stilata sempre dall'istituto tedesco - delle squadre di club, in cui trovano posto proprio i bianconeri di Hafnarfjörður (199°), in ex aequo con i nordirlandesi del Crusaders e i sauditi dell'Al-Shabab; poco più in alto, al 170° posto, lo Stjarnan, in buona compagnia di Cotonsport de Garoua (Camerun), CD Palestino (Cile), RNK Spalato (Croazia) e Pachuca (Messico). Non c'è invece traccia del KR. Ma, oltre a questi dati puramente statistici, andiamo a vedere più nel dettaglio come si stanno avvicinando le squadre islandesi al 14 febbraio, data d'inizio della nuova stagione.
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