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giovedì 14 luglio 2016

Pepsideild, 10° giornata - Davanti tutti fermi, in coda si rialza il Fylkir

Dopo la grande abbuffata europea della nazionale e il recente digiuno continentale dei club, la Pepsideild riprende a girare a pieno regime. Lo fa con una classifica che nella storia recente, alla decima giornata, non è mai stata così corta. Fra l'FH capolista e il Throttur fanalino di coda ci sono "solo" 14 punti.

Agli amanti della statistica ricordiamo che lo scorso anno fra FH e Keflavik c'erano 18 punti, nel 2014 fra FH e Thor i punti erano 19, nel 2013 fra il KR e l'IA i punti erano addirittura 25, nel 2012 l'FH distanziava il Grindavik di 17 punti, nel 2011 il KR aveva un vantaggio sugli storici rivali del Fram di ben 21 punti.

Willum Þór Þórsson, neo allenatore del KR, è passato dai banchi dell'Althingi, il parlamento islandese, alla panchina bianconera. In entrambi i casi, due posti a sedere che scottano (mbl.is)

Sempre la statistica non ride al Throttur perché chi ha girato ultimo alla decima giornata è sempre retrocesso a fine campionato. Uno spiraglio si apre sui sette punti che i biancorossi hanno conquistato finora: in poco meno della metà delle volte, sono bastati per salvarsi.


Ride chi sta in testa: negli ultimi cinque anni chi era davanti a questo punto della stagione ha sempre vinto il campionato tranne l'FH nel 2014 che si è inchinato di fronte all'incredibile finale dello Stjarnan.

Cosa è successo a questo giro?

FH - Víkingur R. 2-2: l'FH arriva alla sfida da tre vittorie consecutive, il Vikingur da un campionato anonimo con vista sulla salvezza. In campo sembra il contrario: i rossoneri passano in vantaggio al 10' con Gary Martin, rimangono in dieci per l'espulsione diretta di Tufegdzic a fine primo tempo e resistono stoicamente fino al 79'. Finnbogason prima e Björnsson poco sfruttano due svarioni incredibili della difesa del Vikingur.

Quando i giochi sembrano fatti, gli uomini di Milojevic acciuffano un meritato pareggio su azione d'angolo finalizzata dal giovane Óttar Magnús Karlsson, classe 97, al terzo goal in campionato e di ritorno da una poco brillante esperienza all'Ajax.

KR - Víkingur Ó. 0-0: alzi la mano chi ad inizio campionato avrebbe pensato di vedere questa sfida con il KR terzultimo e il Vikingur terzo e non viceversa? Per dare una scossa alla squadra c'è stato un avvicendamento in panchina con Willum Þór Þórsson che ha sostituito Bjarni Gudjonsson. Þórsson ha una lunga militanza sulle panchine della Pepsideild, recentemente accantonate in seguito alla sua elezione nel parlamento islandese fra le fila del Partito Progressista.

I bianconeri arrivano con lo slancio del successo stratosferico di coppa sul Glenavon e, nonostante la fatica accumulata, impongono il loro ritmo alla partita. Il limite è sempre lo stesso: la totale inefficacia dell'azione offensiva. Nel secondo tempo il KR cala ed è il Vikingur a prendere le redini del gioco e sfiorare una vittoria clamorosa col solito Tokic e il grande ex Þorsteinn Már Ragnarsson.


Valur - ÍBV 2-1: le emozioni di questo match di centro classifica si vivono tutte nel primo tempo e, rispettando una delle principali leggi del calcio, chi sbaglia paga. L'IBV disputa un grande primo tempo, crea tante occasioni e passa per primo in vantaggio all'11° con Simon Smidt bravo ad approfittare di un fuorigioco gestito malissimo dal Valur. La difesa dei rossi balla per tutta la partita con il portiere Anton Einarsson a metterci del suo con numerosi rinvii sbagliati.


Gli uomini di Bjarni Jóhannsson però non concretizzano e alla fine pagano dazio. Un ottimo Rolf Toft si carica sulle spalle il peso dell'attacco del Valur ed è lui ad innescare le azioni da cui scaturiscono il goal di Lýðsson al 17° e di Halldórsson al 44°.

Il Valur si rilancia in classifica, ma ha ben poco da gioire, memore anche dei dieci goal al passivo nel turno europeo. L'IBV inanella la terza sconfitta consecutiva e si morde le mani per l'ennesima occasione persa.

Stjarnan - Fjölnir 2-1: a Garðabær va in scena il match dai contenuti tecnici più interessanti di tutta la giornata. I Fjölnismenn arrivano all'appuntamento da tre vittorie consecutive, lo Stjarnan va a singhiozzo ma è sempre la squadra che gioca il più bel calcio.

Nel primo tempo le due squadre si fronteggiano a viso aperto, offrendo uno spettacolo a cui di rado si assiste sui campi islandesi. Chiude avanti lo Stjarnan per l'1-0 siglato da Halldór Orri Björnsson all'11°, ma solo perché in porta il giamaicano Kerr tiene fede alla sua caratura internazionale.

Nel secondo tempo i ritmi si abbassano, la partita si addormenta, inclusa la difesa blu: al 61° Martin Lund Pedersen ne approfitta per pareggiare i conti. La partita si innervosisce parecchio, fioccano cartellini gialli e la palla non supera la metà campo. Lo Stjarnan riesce a ritornare avanti con una delle poche occasioni del secondo tempo, siglando sempre con Halldór Orri Björnsson.

Nonostante la sconfitta, il Fjolnir resta al secondo posto mentre lo Stjarnan, complici le battute d'arresto del gruppo di testa, si riavvicina alle zone alte.

Breiðablik - ÍA 0-1: a Kopavogur è la partita delle conferme. Il Breidablik continua a singhiozzare e difficilmente potrà confermare le aspettative di alta classifica di inizio stagione. I gialli di Akranes centrano la terza vittoria consecutiva, stendendo un'altra big dopo KR e Stjarnan, e sono più vicini all'Europa che alla zona retrocessione.


La partita non è un granché, le squadre si trincerano in campo dietro le rispettive difese e attendono gli errori altrui o episodi favorevoli. Il Breidablik è la squadra che in campionato ha segnato più goal da calcio piazzato, ma oggi il sinistro fatato di Daniel Bamberg gira male e così è l'IA a portare a casa l'intera posta con il goal all'11° di bomber Gunnlaugsson che si conferma capocannoniere del campionato. Sul risultato pesa un goal annullato a Jonathan Glenn per un fuorigioco dubbio.

L'IA sta costruendo la sua salvezza sui suoi due uomini di punta: Gunnlaugsson ha segnato 9 dei 12 goal dei gialloneri, Ármann Smári Björnsson, a dispetto dell'età, si conferma uno dei migliori difensori del campionato, anche per il carisma con cui riesce a guidare tutto il reparto.


Þróttur R. - Fylkir 1-4: al Þróttarvöllur va in scena il primo spareggio decisivo per la salvezza con il Throttur che parte avanti in classifica e il Fylkir consapevole che una sconfitta segnerebbe la stagione.


Sono gli ospiti a fare la partita e al 16° passano in vantaggio con Víðir Þorvarðarson. Il Throttur non reagisce e il Fylkir va più volte vicino al raddoppio. Sembra una maledizione quando Thiago al 38° pareggia i conti, con Hermann Hreiðarsson che non la prende affatto bene.

Nel secondo tempo però il Fylkir si rifà con la sfortuna e fra il 51° ed il 72° seppellisce il gioco velleitario del Throttur con tre goal di pregevole fattura. 


Il Fylkir non merita la classifica attuale. Ha caratura tecnica per ambire a tutt'altra classifica e le due vittorie consecutive riaccendono le speranze di salvezza per gli uomini di Herminator che meno di un mese fa avevano solo due punti in classifica. Per il Throttur è notte fonda. Il suo gioco si basa esclusivamente sui lanci lunghi per Thiago e Dion Acoff (l'unico a salvarsi nella sconfitta odierna) e mostrano gravi lacune in tutti i reparti. A Greg Ryder sembra non rimaner altro che... la palla lunga e pedalare.

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