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venerdì 31 marzo 2017

Cos'è il TB/FCS/Royn? - Alla scoperta di un fenomeno che cambierà il calcio faroese

Molti sono rimasti estremamente sorpresi quando, all'inizio di quest'anno, hanno scoperto che tra le squadre partecipanti all'Effodeildin 2017 c'è anche un certo TB/FCS/Royn. Lo stupore è più che condivisibile, dal momento che questo nome simile ad un codice fiscale non si era mai visto prima. Incuriositi, ci siamo messi subito ad indagare su questo episodio apparentemente misterioso che si era verificato nel calcio delle nostre amate Fær Øer. Chi è questra squadra incredibilmente prima in classifica contro ogni pronostico? Dire che si tratta della fusione di TB Tvøroyri, FC Suðuroy e Royn Hvalba è troppo semplice, ormai è risaputo tra i nostri lettori. Le cose, però, sono più complesse di quello che sembrano.

Un'immagine della prima storica partita del TB/FCS/Royn, vinta per 2-1 contro l'ÍF Fuglafjørður (foto da en.wikipedia)

Riavvolgiamo il nastro e torniamo indietro nel tempo. È il 22 ottobre 2016, e il TB Tvøroyri chiude la sua anonima stagione con una sconfitta pesante (5-2 sul campo del B36 Tórshavn) ma ininfluente sul piazzamento finale: settimo posto in classifica e salvezza in cassaforte già da tempo. Tre settimane prima, invece, la 1. deild si era chiusa con la vittoria sempre per 5-2 del Giza/Hoyvík sull'FC Suðuroy, classificatosi sul gradino più basso del podio e quindi costretto a rimandare alla stagione successiva i sogni di promozione. Ancora peggio il finale di 2. deild per la terza squadra dell'isola più meridionale dell'arcipelago faroese, il Royn Hvalba, travolto per 7-1 dal B36 II e scampato alla retrocessione per un solo punto. Insomma, alla fine di ottobre i tre club dell'isola di Suðuroy si rendono conto dell'ennesima annata oscura, e iniziano a interrogarsi sul loro futuro. Tuttavia, le tre società rimandano qualsiasi discussione a metà novembre, cioè dopo la partita della nazionale contro la Svizzera a Lucerna. Nel frattempo, il 31 ottobre il TB comunica a Sigfríður Clementsen che il suo contratto sulla panchina bianconera è da considerarsi concluso. Tuttavia, dal momento che comunque il TB aveva ottenuto una tranquilla salvezza, l'idea dell'esonero appare improbabile. Lo stesso accade anche a Palli Augustinussen (l'allenatore dell'FC) e a Rúni Thomsen, l'allenatore del Royn Hvalba. Tra i tre, l'unico che avrebbe davvero meritato l'esonero sarebbe stato quest'ultimo.

Per l'intero mese di novembre tutto tace, ma che qualcosa bolla in pentola è evidente. A inizio dicembre iniziano a girare le prime voci confuse su una possibile collaborazione tra le tre squadre dell'isola, ma ancora non si capisce bene di cosa si stia parlando precisamente. In realtà, in gran segreto si sta pensando a una fusione con l'obiettivo di creare un unico club che rappresenti Suðuroy per provare a riportarla in questo modo ai vertici del calcio faroese. Con il passare dei giorni le voci si fanno sempre più insistenti, fino a quando il 15 dicembre il sito d'informazione nordlysid.fo non lancia la bomba: è tutto pronto per la fusione di TB Tvøroyri, FC Suðuroy e Royn Hvalba. La sera stessa c'è la firma dei documenti e l'ufficialità: è nato il TB/FCS/Royn. Questo parto inatteso, però, non deve nascondere il difficile periodo di gestazione e trattative, per quanto queste siano avvenute lontano dai riflettori. Infatti, l'idea pare abbia messo immediatamente d'accordo il Royn - spinto soprattutto da motivi finanziari - e l'FC, intenzionati fin da subito a fondersi in un'unica squadra. Se l'accordo è arrivato così tardi è stato per le perplessità del TB, inizialmente contrario alla fusione. Il club bianconero è il più antico delle Fær Øer e uno dei più antichi dell'intero Regno di Danimarca (che ripetiamo essere formato da Danimarca, Fær Øer e Groenlandia): fondato nel 1892 e una delle squadre più vincenti nella storia del calcio faroese, il TB ha più di una ragione per prendersi del tempo per riflettere. Ma alla fine la sera del 15 dicembre a firmare le carte per la fusione c'è anche il presidente bianconero Fróði Olsen.

Nei giorni successivi, iniziano ad emergere i vari dettagli di questo accordo storico per il calcio faroese. Innanzitutto, il punto fondamentale è che la fusione non sarà completa prima del 2018, per cui i tre club continuano ad esistere l'uno in modo indipendente dagli altri. Il 2017 è stato dunque scelto come anno di transizione, durante il quale TB, FC e Royn si sarebbero presentati insieme con un'unica squadra maschile (come effettivamente è in Effodeildin), ma avrebbero continuato ad avere ognuno un proprio settore giovanile e una propria squadra femminile. Dal momento che la fusione non è completa, si è scelto anche di dare un nome provvisorio alla squadra maschile, cioè TB/FCS/Royn. Tuttavia, non è ancora chiaro se, quando la nuova società vedrà ufficialmente la luce, il nome resterà questo o verrà cambiato. Quel che è certo è che qualche tifoso ha proposto, commentando sui social, il nome di "United Suðuroy", che sarebbe perfetto ma difficilmente sarà approvato, visto che il faroese è una lingua poco favorevole ai prestiti linguistici, il che lascia intuire che questo nome anglo-faroese resterà solo una bella idea.

A gennaio la squadra viene affidata allo scozzese Maurice Ross, che ha già avuto un'esperienza nel calcio nordico, passando due anni (2007-2008) al Viking, in Norvegia. A lui viene affidato il compito di creare una nuova squadra, e lui risponde prendendo un buon numero di elementi dall'FC e dal TB, mentre scarta tutti i giocatori del Royn. Gli unici acquisti sono il portiere Marius Berntze (prelevato dai norvegesi dell'Ørn Horten) e Jón Poulsen, vincitore dello scorso campionato con la maglia del Víkingur Gøta. Quale sarà il futuro di questa squadra, al momento, è praticamente impossibile dirlo, ma sembra comunque che il TB ovviamente avrà il peso maggiore all'interno di questo nuovo organismo, com'è anche giusto che sia. A testimonianza di ciò c'è il fatto che lo stadio scelto per le partite casalinghe è il við Stórá, cioè lo stesso stadio in cui ha giocato fino all'anno scorso la squadra bianconera.

In conclusione, forse siamo all'inizio di una nuova era per il calcio faroese, e gli elementi a supporto di questa idea iniziano ad essere tanti per non porsi almeno delle domande: dall'impresa della nazionale Under17 ai record del Víkingur Gøta, passando per i buoni risultati della nazionale maggiore e delle difficoltà delle squadre della capitale, l'immediato e inatteso primo posto in classifica del TB/FCS/Royn sembra essere un ulteriore indizio del fatto che il vento sta cambiando.

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