Il KÍ Klaksvík ha deciso di adottare una politica che allontani dalla tifoseria i tifosi con una soglia di tolleranza più bassa: tra goleade fatte e prese, adesso è il turno dell'ÍF Fuglafjørður, che cade sul campo degli azzurri per 4-0 (foto presa da nordlysid.fo) |
Al við Djúpumýrar, la casa del KÍ Klaksvík (che tra l'altro festeggia i 7 anni dall'esordio sulla sua panchina di Eyðun Klakstein, ancora oggi il tecnico azzurro), va in scena uno dei soliti "scioperi" dell'ÍF Fuglafjørður, che ogni tanto sente la necessità di staccare la spina e di assentarsi. E che questa sia una di quelle volte lo si capisce da subito: i biancorossi non hanno la forza nemmeno di impostare un'azione buona. Infatti, a stupire non è la loro scarsa vena che ciclicamente ritorna, ma il tempo che i padroni di casa impiegano a segnare contro il nulla. Il gol arriva solo al 32° grazie al senegalese di stazza notevole Ndende Adama Guéye, trentunenne dal fisico possente che però certo non brilla per velocità. Poco importa, però, perché i gol si fanno in tutti i modi; soprattutto se poi i tuoi avversari si sciolgono come neve al sole e ti regalano, otto minuti dopo, il primo gol dell'anno al giovane centrocampista Johan Jacobsen. La giornataccia poi trova la sua degna cornice nel secondo tempo, quando a siglare il 3-0 è un altro giovanissimo di appena vent'anni, tale Ísak Simonsen, che in sette minuti entra e segna un bellissimo gol alla Di Natale. Ma la ciliegina sulla torta deve ancora arrivare, e a metterla ci pensa giustamente al 91° il capitano Páll Andrasson Klettskarð, ormai prossimo al traguardo delle cento presenze in maglia azzurra.
Si complica il percorso per la salvezza dell'AB Argir, che dal cambio tecnico ha tratto pochi benefici e moltissimi danni. A renderlo la squadra con la peggiore difesa del paese ci ha pensato il Víkingur Gøta, che in trasferta su un campo di battaglia in stile far west avvolto da una nebbia in stile cimitero più che su uno di calcio impone la sua legge, oltre che un secco 3-0 ed una sfilza di ammoniti figlia di una partita che la correttezza non l'ha mai conosciuta. Davvero, un incontro così scorretto è difficilissimo da vedere da queste parti: almeno i 500 spettatori (numero altissimo in proporzione al numero di abitanti) allo stadio potranno di ricordarsi qualcosa di insolito, oltre che alla bella parabola vincente del 2-0 del solito Súni Olsen - doppietta per lui - visto che per l'AB prendere sberle ormai è all'ordine del giorno.
Ora però, andiamo alle zone nobili della classifica. Perché il terremoto ha colpito queste regioni. Forse, non l'avrà sentito tanto il B36 Tórshavn, che nel testacoda in casa dello Skála non si perde nella spaventosa nebbia che fa da sfondo alla partita e, conscio delle insidie di queste sfide all'apparenza già vinte, non si dedica alla forma, ma alla sostanza. E la sostanza è un 3-0 che arriva grazie ai livelli infimi della difesa avversaria e che lo spedisce in orbita, a +5 dai cugini. Si tratta del primo vero tentativo di fuga della stagione, il cui "merito" però è tutto proprio dei rossoneri. Dopo infatti un primo tempo incredibile, in cui vengono messi alle strette dall'EB/Streymur, nel secondo tempo si fanno ammonire in buon numero, e addirittura restano in dieci per l'espulsione sacrosanta ad Heini Vatnsdal (secondo rosso in carriera, primo all'HB). Ciononostante, al 67° Jóhan Davidsen trova l'incornata vincente da calcio d'angolo per portare avanti i suoi. L'EB/Streymur, che fino ad allora aveva dominato in campo, non ci sta, e reagisce in modo furente. Al 75° si sviluppa un'azione da calcio d'angolo degna dei top club: una ragnatela di passaggi, palla a Gert Aage Hansen che dalla destra effettua un cross come fosse pennellato da chissà quale artista per farlo finire dritto sulla testa di Egil á Bø. Ma lo spettacolo è tutto per l'azione del 2-1 degli ospiti: Hans Pauli Samuelsen batte una punizione per Gunnar Zachariasen, incredibilmente lasciato da solo in area dai giocatori di casa. Questi scambia di nuovo con Samuelsen, che serve il compagno Niels Pauli Danielsen, che tenta una prima botta, che viene murata, e poi al secondo tentativo trova una traiettoria straordinaria che si insacca all'incrocio dei pali. In questo modo, il B36 fugge a +5, che è la stessa distanza che l'HB mantiene nei confronti del rinato NSÍ Runavík, che risolve la pratica B68 Toftir nei minuti finali.
12ª giornata
9 giugno 2014
AB Argir - Víkingur Gøta 0-3
HB Tórshavn - EB/Streymur 1-2
KÍ Klaksvík - ÍF Fuglafjørður 4-0
Skála - B36 Tórshavn 0-3
B68 Toftir - NSÍ Runavík 0-2
13ª giornata
15 giugno 2014
Víkingur Gøta - Skála
EB/Streymur - ÍF Fuglafjørður
B36 Tórshavn - B68 Toftir
NSÍ Runavík - HB Tórshavn
16 giugno 2014
AB Argir - KÍ Klaksvík
Classifica
N° Squadra PG DR Punti
1
|
B36 Tórshavn
|
12
|
+17
|
30
|
2
|
HB Tórshavn
|
12
|
+16
|
25
|
3
|
NSÍ Runavík
|
12
|
+14
|
20
|
4
|
EB/Streymur
|
12
|
+8
|
19
|
5
|
Víkingur Gøta
|
12
|
+6
|
19
|
6
|
KÍ Klaksvík
|
12
|
0
|
16
|
7
|
ÍF Fuglafjørður
|
12
|
-7
|
13
|
8
|
B68 Toftir
|
12
|
-13
|
9
|
9
|
AB Argir
|
12
|
-21
|
8
|
10
|
Skála
|
12
|
-20
|
5
|
Ho provato a commentare ma non ci riesco piu'. Riprovo : poco spettacolo a posto del campionato islandese sembra quello maricchino la Botola league, dove si vincere al massimo per 1-0 o tutti pareggi per 1-1. nulla a che vedere la la mitica Landsbankadeildin di qualche tempo fa dove vedevamo partita della media di 3 goal o 4 a partita, ora , per ora, non mi convince come non mi convince la seconda div.
RispondiEliminaVideo :) http://www.youtube.com/watch?v=eeNjyGv1BeY
RispondiEliminahere is reviews of matchdays http://www.youtube.com/watch?v=TnYqoVqmOt4&list=PL682F9B51D0AC0B75&index=46
RispondiEliminaThank you so much for this video :)
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