Penultima tappa del nostro viaggio nella storia dei big match europei dei club islandesi. L’ultimo decennio del XX secolo è un momento di grandi mutamenti nel calcio europeo; è in questa decade, infatti, che il format delle coppe europee viene modificato dopo quasi mezzo secolo, portando all’introduzione dei turni preliminari per l’accesso alla fase finale delle competizione. Questa trasformazione implica che i piccoli club, come quelli islandesi, siano costretti ad affrontare diverse partite prima di poter accedere ai grandi scontri con le big del continente le quali, al contrario, ricevono la qualificazione diretta. Nonostante questa risistemazione, si possono annoverare alcune grandi sfide per i club islandesi.
E si comincia subito col botto; nella stagione 1990/91 il Fram affronta per la seconda volta in tre anni il Barcellona in Coppa delle Coppe. Nel primo turno della manifestazione gli azzurri eliminarono gli svedesi del Djurgardens, vincendo 3-0 a Reykjavík e pareggiando 1-1 in Svezia. Agli ottavi, come detto, la strada è sbarrata di nuovo dai blaugrana. Nella partita di andata, giocata al Laugardalsvöllur, gli iberici si impongono 2-1, soffrendo parecchio. Nei primi minuti della gara il Fram coglie una clamorosa traversa sullo 0-0; alla mezz’ora del primo tempo, dopo aver fallito un paio di occasioni clamorose, è Salinas a portare in vantaggio i catalani con un colpo di testa in tuffo, sfruttando un cattivo posizionamento della difesa islandese. Da segnalare, sempre nella prima frazione di gioco, un’invasione di campo da parte di un tifoso completamente nudo che ha di sicuro ravvivato gli umori dei tifosi locali. Nella ripresa continua l’assedio del Barcellona ma un po’ la sfortuna, un po’ la bravura del portiere del Fram mantengono il risultato in bilico. Ad agevolare le cose per gli azzurri è l’espulsione di Fernando Garcia al 53’ che lascia il Barça in dieci uomini. E poco dopo, al minuto 66, il Fram passa; su una punizione battuta dalla trequarti, Dadasson sorprende la difesa blaugrana e spedisce in fondo al sacco di testa, anticipando un colpevole Zubizareta. Spinti dall'entusiasmo e dalla superiorità numerica, i giocatori del Fram cercano il colpaccio e potrebbero riuscirci sul finale della partita se l’arbitro non fermasse un contropiede per fuorigioco che, anche a sentire il commentatore spagnolo, sembrerebbe non esserci. Una vecchia regola non scritta del calcio recita “gol mangiato gol subito” e così, all’ultimo respiro, su un tiro di Koeman smorzato dalla retroguardia islandese, la palla arriva a Stoichkov che dribbla Kristinsson e insacca la porta sguarnita.
Due settimane dopo al Camp Nou è tutta un’altra musica: il Barça si impone 3-0. Al 17’ è Eusebio a portare in vantaggio i padroni di casa con un gran gol da fuori area. Poco dopo il Barcellona colpisce anche una traversa in una confusa situazione in area del Fram. La difesa islandese imbarca tagli da tutte le parti ed è in una di queste occasioni che Begiristain, al 34’, segna il raddoppio con un preciso rasoterra sul palo opposto. La partita ormai è chiusa, anche se Arnþorsson avrebbe una clamorosa occasione per riaprirla ma si divora il gol davanti a Zubizareta nel finale del primo tempo. La gara scorre via con il Barcellona che domina e tiene a distanza gli avversari che possono solo difendersi, anche se in un’occasione impensieriscono Zubizareta. AL 70’ è Pinilla, al debutto europeo, prodotto della cantera blaugrana, a siglare il definitivo 3-0 dopo un’ottima respinta di Kristinsson su Salinas. Il Barça creerà altre clamorose occasioni da gol negli ultimi 20 minuti ma Kristinsson e la poca mira degli avanti catalani fanno buona guardia. Questa sarà l’ultimo big match in questa manifestazione, poiché nel 1999 la UEFA deciderà di cancellare la Coppa delle Coppe.
Nel 1994 la UEFA deciderà anche di riformare la vecchia coppa dei Campioni, escludendo le nazioni più piccole; la stagione prima, però, l’ÍA, squadra che da diversi anni domina il campionato islandese, riesce a battere, per la prima volta, una formazione vincitrice di una coppa europea. Nel turno preliminare di Coppa dei Campioni i gialloneri si sbarazzano senza troppi problemi del Partizani Tirana (0-0 in Albania e 3-0 ad Akranes). Nel primo turno della fase finale affrontano il Feyenoord, campione d’Europa nel 1969-70 e vincitore della Coppa UEFA nel 1973-74. Il 15 settembre all’Akranesvöllur i gialloneri resistono al maggior talento dei biancorossi olandesi ed al 75° passano grazie ad un bellissimo colpo di testa Þordarson, che deciderà anche la gara. Al ritorno, al Feijenoord Stadion, i tulipani pareggiano i conti già alla mezz’ora con una rete del difensore Refos. L’1-0 resiste fino all’ora di gioco quando Obiku raddoppia; la gara la chiude definitivamente Blinker a dieci minuti dal fischio finale.
La Coppa UEFA 1996/97 vede di nuovo protagonista l’ÍA che gioca contro il CSKA Mosca. Dopo aver superato i macedoni dello Sileks (2-0 ad Akranes e sconfitta per 1-0 in Macedonia) i gialloneri sono sorteggiati con la ex squadra sovietica. Ad Akranes i russi si impongono facilmente 2-0 con reti di Karsakov e Jankauskas nel giro di tre minuti (al 34 e al 37 del primo tempo). A Mosca finirà ancora peggio con i russi che vinceranno per 4-1, con gol islandese di Högnason al minuto 80.
Nell’estate del 1997, nel primo turno di Intertoto, il Leiftur, squadra emergente del calcio islandese, affronterà gli ex campioni d’Europa dell’Amburgo venendo sconfitta solamente per 2-1.
Due anni dopo è sempre il Leiftur ad affrontare una nobile decaduta del calcio europeo, l’Anderlecht. A Bruxelles non c’è storia fra le due squadre; il risultato finale è di 6-1 per i belgi che vanno a segno nella prima mezz’ora con Goor e De Boeck. Al 39’ il Leiftur accorcia le distanze con Gunnarsson ma è un fuoco di paglia. Il tempo di mettere la palla al centro e ripartire che l’Anderlecht rimette due gol di vantaggio fra loro e gli avversari ancora con Goor. Nella ripresa arrotondano il risultato al 52’ Zetterberg, tre minuti dopo Baseggio e chiude l’incontro al 66’ Radzinski. La partita di ritorno è pura formalità: all’Akureyrarvöllur Van Diemen porta in avanti i belgi già dopo due minuti; al 41 e al 61 il capitano Zetterberg segna una doppietta che chiude il match.
Gli anni ’90 se da un lato hanno portato diverse soddisfazioni al calcio islandese (la bella prova del Fram col Barcellona e la vittoria dell’ÍA sul Feyenoord) dall’altro lato per quasi vent’anni rimarranno gli ultimi a vedere affrontare i club dell’isola le grandi storiche del calcio europeo. Per poter osservare nuovamente grandi club volare fino in Islanda bisognerà aspettare fino agli anni ‘10 del XXI secolo, ultima tappa di questo nostro viaggio nella storia delle coppe europee.
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