L'Islanda affronta una delle formazioni più in forma del momento, il Cile bicampione americano e quarto nel ranking FIFA, uscendone con una sconfitta e un po' di amaro in bocca per la partita, ma tanti motivi per essere soddisfatti di questa settimana nel celeste impero.
Tutti i giocatori della nazionale islandese che hanno preso parte alla China Cup, premiati al termine del torneo (facebook.com)
La Roja è di tutt'altra pasta rispetto alla raffazzonata formazione cinese. Anche l'allenatore cileno, lo spagnolo Pizzi, ne approfitta per dare spazio alle seconde linee: ci sono i migliori giocatori della Primera Division cilena e anche qualche vecchia conoscenza della Serie A come l'atalantino Carmona e l'ex napoletano Edu Vargas.
Hallgrímsson opera tre di modifiche rispetto alla partita con la Cina (Kristinsson per Halldorsson in porta; Finnbogason per Elías Már Ómarsson in attacco; Lárusson per Arnór Smárason dietro le punte) puntando sempre sul granitico 4-4-2.
La partita è equilibrata e bloccata a centrocampo, ma il Cile passa al primo affondo. Il goal nasce da una palla manovrata da Carmona sulla destra, presa in consegna da Fuenzalida e ben finalizzata da una bella zuccata di Zagal. La catena di sinistra islandese nell'occasione non è stata impeccabile: i cileni sono avanzati senza trovare grossa opposizione, Jónsson si è fatto saltare molto facilmente e Fjóluson era in ritardo. Non può molto Kristinsson, per altro attento sulle altre occasioni d'attacco cilene.
Dopo questa improvvisa fiammata il ritmo della partita cala. L'Islanda è un po' frastornata, ma continua ad attendere pazientemente i cileni senza lanciarsi in attacco. Per vedere le occasioni migliori bisogna aspettare la metà del secondo tempo. Con quattro cambi in rapida sequenza Hallgrímsson dà nuova linfa alla sua nazionale e gli effetti si vedono, ma gli avanti vichinghi sciupano tre ghiotte occasioni. Il Cile si vede più poco in avanti e nei minuti finali non patisce più di tanto il forcing islandese.
Al netto di questa sconfitta, il bilancio dell'esperienza cinese è sicuramente positivo. L'Islanda riparte da Nanning con tre conferme importanti: le seconde linee sono pronte al proscenio internazionale, ci sono molti giovani interessanti su cui contare per il futuro, il 21° posto nel ranking FIFA è meritato e non è una situazione di passaggio.
Poco più di quattro anni fa l'Islanda era al 131° posto e, salvo un pugno di titolari che tenevano in piedi la baracca, per buona parte dei giocatori che subentravano dalla panchina c'era da farsi il segno della croce. Con il biglietto per Las Vegas in mano, dove l'Islanda affronterà il Messico, i motivi per sorridere ci sono tutti.
Qui gli highlight della partita!
Hallgrímsson opera tre di modifiche rispetto alla partita con la Cina (Kristinsson per Halldorsson in porta; Finnbogason per Elías Már Ómarsson in attacco; Lárusson per Arnór Smárason dietro le punte) puntando sempre sul granitico 4-4-2.
La partita è equilibrata e bloccata a centrocampo, ma il Cile passa al primo affondo. Il goal nasce da una palla manovrata da Carmona sulla destra, presa in consegna da Fuenzalida e ben finalizzata da una bella zuccata di Zagal. La catena di sinistra islandese nell'occasione non è stata impeccabile: i cileni sono avanzati senza trovare grossa opposizione, Jónsson si è fatto saltare molto facilmente e Fjóluson era in ritardo. Non può molto Kristinsson, per altro attento sulle altre occasioni d'attacco cilene.
Dopo questa improvvisa fiammata il ritmo della partita cala. L'Islanda è un po' frastornata, ma continua ad attendere pazientemente i cileni senza lanciarsi in attacco. Per vedere le occasioni migliori bisogna aspettare la metà del secondo tempo. Con quattro cambi in rapida sequenza Hallgrímsson dà nuova linfa alla sua nazionale e gli effetti si vedono, ma gli avanti vichinghi sciupano tre ghiotte occasioni. Il Cile si vede più poco in avanti e nei minuti finali non patisce più di tanto il forcing islandese.
Al netto di questa sconfitta, il bilancio dell'esperienza cinese è sicuramente positivo. L'Islanda riparte da Nanning con tre conferme importanti: le seconde linee sono pronte al proscenio internazionale, ci sono molti giovani interessanti su cui contare per il futuro, il 21° posto nel ranking FIFA è meritato e non è una situazione di passaggio.
Poco più di quattro anni fa l'Islanda era al 131° posto e, salvo un pugno di titolari che tenevano in piedi la baracca, per buona parte dei giocatori che subentravano dalla panchina c'era da farsi il segno della croce. Con il biglietto per Las Vegas in mano, dove l'Islanda affronterà il Messico, i motivi per sorridere ci sono tutti.
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