Spalti dell'HB ammutoliti dopo il vantaggio del Víkingur Gøta, e non si può che comprendere questi sguardi: la vittoria manca da sette partite, e la classifica comincia a piangere (foto hb.fo) |
Eh già, si parla di coppe europee, perché il discorso non è più rimandabile. In attesa di sapere come andrà a finire la vicenda dell'ammissione del Kosovo alla UEFA (che lo aveva accettato come 55° membro, ma la Serbia ha presentato ricorso per ovvie ragioni politiche), il B36 per ora non sarà testa di serie al primo turno di Champions League, e ciò comporterebbe il rischio di beccare già un avversario "di livello". E per come stanno andando le cose, c'è di che preoccuparsi. L'ultima prova proprio in questo turno: in casa contro lo Skála - già vincitore all'andata - i bianconeri fanno molta fatica dal primo all'ultimo minuto. Al 50° minuto, dopo un primo tempo incolore, un caso da moviola, col colpo di testa di Jógvan Andrias Nolsøe che viene parato sulla linea dal portiere ospite senza varcare la linea di porta, secondo l'arbitro; le immagini, tuttavia, non chiariscono. Non sono molte le opportunità che le due squadre si concedono, ma sull'unica a disposizione gli arancioni passano: al 69° ripartenza improvvisa, cross dalla destra di Pætur Jacobsen e incornata vincente di Brian Jacobsen. Il B36 sembra subire la botta, ma dieci minuti da calcio d'angolo si sviluppa un'azione che consente a Sebastian Pingel di poter deviare facilmente la palla in rete. Nel finale, l'inutile assedio dei padroni di casa non cambia il risultato: 1-1 e vetta che si allontana.
Ma se per il B36 questo sembra soltanto un periodo negativo che prima o poi passerà, per l'HB si può parlare di una vera e propria crisi. Di risultato, di gioco, di punti. Di nervi, soprattutto. Sì, perché ad essere onesti sul campo del Víkingur Gøta i rossoneri non giocano malissimo, ma negli ultimi venti metri mancano continuamente di lucidità, sprecando le già poche opportunità concesse dalla compagine nerazzurra, che invece si rivela letale ad ogni ripartenza. Un palo esterno nel primo tempo e l'arcobaleno imparabile disegnato dai piedi di Sølvi Vatnhamar al 69° sono i due episodi del match che distruggono definitivamente le ormai minuscole certezze dell'HB. Nel finale, però, emerge anche l'enorme credito che il club rossonero ha con la fortuna: tra parate miracolose, deviazioni all'ultimo istante e un rigore negato proprio sul fischio finale il Víkingur vince anche per meriti non suoi. Ma ciö che conta sono i tre punti, che permettono ai padroni di casa di balzare momentaneamente in vetta alla classifica, in attesa del big match tra KÍ e NSÍ. Per l'HB, intanto, è notte fonda: cinque sconfitte e un pareggio nelle ultime sei partite, con l'ultima vittoria risalente al 20 aprile contro il B68 Toftir. Ma è la classifica che piange di più: -10 dalla vetta (ma può diventare -11 se vince il KI) e +9 sulla zona retrocessione. Un dato che la dice molto lunga.
Stessa posizione in classifica, ma situazione opposta per l'ÍF Fuglafjørður, finalmente autore di un buon campionato dopo anni di stenti. Squadra insidiosa per le grandi del campionato (soprattutto in casa), sembra veleggiare verso una salvezza molto tranquilla quest'anno, anche se è troppo debole per coltivare velleità europee. Sul campo dell'AB Argir, infatti, la squadra biancorossa domina la prima ora di gioco con grande autorità, ma al 63° si trova incredibilmente sotto nel punteggio alla prima occasione degli avversari, nata da un contropiede. Fortuna vuole, però, che l'IF riesca a trovare immediatamente il gol del pareggio grazie a Dánjal á Lakjuni. Nemmeno il tempo di esultare che l'AB è di nuovo in vantaggio, su un'azione praticamente fotocopia del primo gol bianco-porpora, così come è identico al primo il gol del 2-2 ospite. In questa partita che sembra ripetersi in modo immutabile, arriva all'83° l'episodio che rompe l'equilibrio: pasticcio della difesa dell'AB, Rói Danielsen si sente costretto ad atterrare in area Karl Løkin e l'arbitro non può far altro che dare cartellino rosso + rigore, che Bogi Petersen non fallisce. Nel finale l'AB cerca un pari che sarebbe immeritato ma non lo trova.
Tanto spettacolo ma poco profitto per B68 e TB, che danno vita ad una partita bellissima ma inutile. Al di là della telecronaca dai toni fin troppo carichi ed esasperati di Leivur Frederiksen di kvf.fo (in fondo trovate il link), l'incontro tra le due formazioni in lotta per la salvezza è il festival delle occasioni sprecate, soprattutto per gli ospiti. In vantaggio per 2-0, il club bianconero riesce prima a farsi rimontare, poi a tornare in vantaggio al 68° con un eurogol dalla distanza di Salmundur Bech e infine a farsi rimontare una terza volta regalando un calcio di rigore agli avversari. Risultato? 3-3 e tutti scontenti, con l'incubo di una lotta salvezza che potrebbe protarsi fino all'ultimo secondo di questo campionato. Ma ormai dovremmo smettere di meravigliarcene...
13ª giornata
Domenica 29 maggio 2016
Víkingur Gøta - HB Tórshavn 1-0 (vedi sintesi)
B68 Toftir - TB Tvøroyri 3-3 (vedi sintesi)
B36 Tórshavn - Skála 1-1 (vedi sintesi)
AB Argir - ÍF Fuglafjørður 2-3 (vedi sintesi)
Domenica 5 giugno 2016
KÍ Klaksvík - NSÍ Runavík
Nessun commento:
Posta un commento