Alla fine sarà derby. Nonostante la nota sovrabbondanza di squadre della capitale, la finale fra squadre di Reykjavik non è un evento tanto frequente. L'ultima risale al 2012 quando il KR vinse 1-0 contro un Fram alle ultime fiammate di gloria. Andando indietro ricordiamo il 3-1 inflitto dal Valur al Fylkir l'anno prima, in una dura sfida risolta solo ai supplementari, il 4-1 sempre del Valur ai danni del Fram nel 2008, il 3-2 con cui il KR ha battuto il Þróttur nel 2005 nell'unica finale della sua storia, fino al primo derby che risale al 1998, anno in cui il KR vinse ai rigori contro il Valur dopo aver terminato i supplementari sul 2-2.
Gary Martin, protagonista indiscusso delle partite giocate finora (fotbolti.net)
Ci è eravamo lasciati con ancora un quarto di finale da disputare, fra Valur e Breidablik. Cosa è successo dopo?
Fra i due tempi, le furie rosse si giocano quasi tutti i cambi e, con una formazione molto simile a quella titolare, mettono a ferro e fuoco la difesa del Breidablik. E' il neoacquisto danese Rolf Toft, arrivato dal Vikingur, ha chiudere il match sul 2-1. Il Breidablik è apparso fragile soprattutto in difesa e, nonostante i pochi cambiamenti effettuati durante il mercato, sembra pesare la cessione di Kristinn Jonsson.
KR - Keflavik 4-0: il KR archivia facilmente la pratica con un risultato netto e con una prestazione brillante. Il mix di vecchie volpi e giovani promesse sembra funzionare alla grande. La qualificazione è già in cassaforte alla fine del primo tempo che si chiude con una doppietta del bomber danese Morten Beck Andersen, al quinto goal nella competizione. Hólmbert Aron Friðjónsson sigla il 3-0 con una bella conclusione volante a metà secondo tempo e capitan Indridi Sigurdsson cala il poker allo scadere.
Il Keflavik non si vede quasi mai nell'area di rigore bianconera, ma la squadra può ritenersi soddisfatta del cammino percorso. Anzi, difficile immaginare che non ci sia un po' di rammarico. L'anno scorso gli aeroportuali sono stati la squadra materasso della prima serie. Con le prestazioni viste in questa parte di stagione, il discorso poteva essere ben diverso.
Il Keflavik non si vede quasi mai nell'area di rigore bianconera, ma la squadra può ritenersi soddisfatta del cammino percorso. Anzi, difficile immaginare che non ci sia un po' di rammarico. L'anno scorso gli aeroportuali sono stati la squadra materasso della prima serie. Con le prestazioni viste in questa parte di stagione, il discorso poteva essere ben diverso.
Valur - Vikingur R. 2-2 (4-5 dopo i calci di rigore): partita vietata ai deboli di cuore, al contrario della semifinale precedente. La partita, giocata all'aperto in un Valsvöllur col pubblico delle grandi occasioni, è molto sentita dalle tifoserie di queste due squadre che rappresentano una fetta importante della storia del calcio islandese. La tensione nell'aria si percepisce ben dal campo e si vede negli interventi al limite del regolamento. Inizialmente l'arbitro lascia correre, ma la tattica non funziona e dal '23 iniziano a fioccare i cartellini gialli (sette alla fine).
Il gioco rude limita le azioni offensive, quando un all'improvviso al '35 è un lampo di Gary Martin a rompere l'equilibrio. Chi se non lui? L'attaccante inglese imposta l'azione e la finalizza riuscendo ad infrangere la muraglia rossa davanti a lui.
Il gioco rude limita le azioni offensive, quando un all'improvviso al '35 è un lampo di Gary Martin a rompere l'equilibrio. Chi se non lui? L'attaccante inglese imposta l'azione e la finalizza riuscendo ad infrangere la muraglia rossa davanti a lui.
Il secondo tempo è un assalto all'arma bianca del Valur, col Vikingur R. che fallisce il secondo goal con due ripartenze brucianti. Gli ultimi dieci minuti sono da infarto: Daði Bergsson, altro attaccante in forma, pareggia con un tiro preciso dal limite all'80. Pronti via ed il Vikingur torna in vantaggio col solito Gary Martin, bravo ad approfittare di una dormita della difesa del Valur. Valur che rimane addirittura in dieci uomini all'88 per un fallo brutale di Stefansson, espulso con rosso diretto. Sotto la doccia lo raggiunge un minuto più tardi il rossonero Tufegdzic che prende il secondo giallo mentre cerca di perdere tempo. Il pareggio è nell'aria e arriva al secondo minuto di recupero col difensore Orri Sigurður Ómarsson che risolve una mischia.
Dal dischetto è fatale l'errore di Haukur Pall Sigurdsson all'ultimo tiro che condanna il Valur e lancia il Vikingur verso la sua prima finale di Coppa di Lega.
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