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lunedì 16 novembre 2015

Alla scoperta dei protagonisti - intervista ESCLUSIVA a Signar í Homrun, presidente dell'EB/Streymur

Le Faer Oer, insieme a pochi altri piccoli stati, rappresentano una genuina eccezione al calcio moderno basato su soldi e tv. La nazionale ha dato filo da torcere alle più titolate compagini europee schierando in campo più artigiani e pescatori che giocatori professionisti. Ricordiamo tutti il 2-1 con cui gli azzurri neocampioni del mondo batterono faticosamente gli isolani nel 2007.

Così come per l'Islanda, siamo andati a cercare i protagonisti della realtà del calcio feringio, iniziando con una “nobile decaduta”: l’EB/Streymur. La squadra, nata dalla fusione di due altre team nel 1993, vanta un palmarès di tutto rispetto: 2 campionati, 4 coppe nazioni, 3 supercoppe nazionali.

Quest’anno è arrivata la retrocessione con l’ultimo posto in classifica. Come ci spiega Signar í Homrun, dirigente del club dal 2010 e presidente da pochi mesi, la squadra sta vivendo un non facile cambio generazionale, affrontato tuttavia a testa alta e con la convinzione che servirà ad arrivare a nuovi successi.

Streymnes, villaggio dove gioca l'EB/Streymur (flickr.com)

1) Solamente tre anni fa, nel 2012, avete vinto il vostro ultimo campionato mentre quest’anno siete retrocessi in 1.deild. Cosa è successo all’EB/Streymur?
E’ successo che, nel frattempo, 10 degli 11 titolari hanno cambiato club o si sono ritirati. La ragione del trasferimento di alcuni giocatori verso altri club è parzialmente motivata da difficoltà finanziarie o, altrimenti, per il bisogno di esperienze nuove.

La retrocessione è il probabile risultato di aver costruito la squadra di allora su quel gruppo che si è formato fra gli anni 2004 e 2006 mentre quasi nessuno degli attuali giocatori era preparato al massimo campionato. Pertanto, a cambio avvenuto, il club era impreparato per la nuova sfida e il risultato è stato una squadra farcita di giocatori molto giovani e senza esperienza.

2) Pensate di tornare subito in Effodeildin? Cosa cambierete per raggiungere questo obiettivo?
Come detto prima, abbiamo iniziato a lavorare con una squadra molto giovane. Questo gruppo, sebbene sia retrocesso, ha dimostrato un’enorme crescita sia delle capacità tecniche che della determinazione e quindi abbiamo fiducia nella nostra giovane squadra, riuscirà a vincere la 1.deild e a tornare al suo posto in Effodeildin. 

3) Durante l’ultima stagione il vostro allenatore è stato Eliesar Olsen. Lo riconfermerete o cercherete un nuovo allenatore?
Ci sarà un nuovo allenatore. Al momento non è ancora stato deciso il sostituto.

4) Da quante persone è composto lo staff dell’EB/Streymur?
L’EB/Streymur è un club dilettantistico di persone comuni. Gli unici ad essere pagati sono allenatori e preparatori della prima squadra, i giocatori della prima squadra (che sono semiprofessionisti), l’allenatore della seconda squadra e quello della prima squadra femminile, più pochi altri che ricevono dei rimborsi simbolici.

5) I giocatori della vostra squadra sono professionisti? Avete mai pensato di ingaggiare giocatori stranieri?
Non abbiamo giocatori professionisti a tempo pieno nella nostra squadra. In passato abbiamo ingaggiato giocatori stranieri, ma al momento non ce ne sono e il club non ha previsione di ingaggiarne a breve.

6) Come dicevi in precedenza, nell’EB/Streymur durante la stagione hanno giocato molti giocatori giovani. Siete soddisfatti del vostro settore giovanile? Quale è il vostro giocatore più talentuoso?
Noi pensiamo che i nostri giovani abbiano affrontato la sfida con grande coraggio e ambizione. Pensiamo che la loro battaglia sia stata un esempio del lavoro svolto in passato e da ammirare. Non crediamo che ci sia un giocatore in particolare che meriti una menzione, ma piuttosto la squadra nel suo complesso merita un riconoscimento per l’impegno profuso.

7) Come mai, nel 1993, avete deciso di fondere due team, l’EB e lo Streymur, appartenenti a due isole diverse?
Fu una decisione presa poiché entrambi i club pensavano che, per competere nel campionato maggiore, fosse necessario unire le forze. La storia successiva ha dimostrato che è stata la decisione giusta.

8) Quanti giocatori dell’EB/Streymur provvengono da Streymnes ed Eiði?
I giocatori dell’EB/Streymur provengono geograficamente dall’area compresa fra Streymoy e Eysturoy. Sono le due isole più grandi nel centro dell’arcipelago delle Faer Oer e includono molti villaggi oltre che Streymnes ed Eiði. Solo pochi giocatori non sono di quest’area. 

9) I villaggi di Streymnes ed Eiði come sono coinvolti con la vostra squadra? Come è la partecipazione alle partite dell’EB/Streymur?
Le municipalità di Eiði e Sunda (di cui Streymnes fa parte) supportano il club economicamente così come si occupano dei campi da gioco, della sede del club ecc. Senza questo supporto sarebbe praticamente impossibile l’esistenza di un club come il nostro.
La partecipazione e il tifo locale purtroppo sono in declino da qualche anno. Questa triste situazione sta riguardando le squadre di tutto il paese, poiché sempre più persone tendono a stare a casa per vedere la Premier League, la Liga e altri campionati stranieri alla tv, piuttosto che seguire le partite locali.

10) Nel 2008 vi siete scontrati col Manchester City nei turni preliminari di Europa League. Avete perso con onore, giocando due grandi partite. Quando rivedremo l’EB/Streymur giocare nuovamente in Europa?
Nel 2017!

3 commenti:

  1. Spettacolo! Penso siate i primi ad intervistare una squadra delle Faer Oer! Io ho visitato le isole e ho avuto la fortuna di vedere una partita allo "stadio" proprio dell'EB/Streymur. C'era il vento che tirava fortissimo una direzione, è finita 3-3 con tre goal loro nel primo tempo, tre goal degli ospiti nel secondo, tutti nella stessa porta dalla parte del vento.
    Alan

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  2. Bellissime le isole FarOer...peccato per quella stupida e vergognosa tradizione che ho visto ieri sera alle Iene..sono rimasto scioccato...

    A prescindere da questo parlando di calcio, credo sia difficilissimo fare calcio a certi livelli proprio per le dimensioni dell'isola e per ovviamente problemi di tipo logistico e ambientale. Complimenti per l'articolo

    Martino

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    Risposte
    1. E' la stessa cosa del nostro carnevale delle arance: una tradizione consolidata.
      Per esempio, tu lo sai che nelle isole cook i locali prendono in prestito le cose altrui senza chiedere?
      E' cultura.
      Matteo

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