Úrvalsdeild, 17° giornata - Il "BreiðaGlenn" affonda lo Stjarnan, mentre ad Akranes si canta l'inno al calcio

Sarà difficile trovare una giornata più bipolare di questa che è appena trascorsa. A vedere le prime due partite, si sarebbe definito un turno di campionato spettacolare e divertente; a vedere, le quattro restanti ci si sarebbe addormentati davanti al televisore. Nel rush finale di campionato, con cinque giornate ancora da giocare, capitano anche queste cose. In attesa di verdetti che continuano a latitare, e che - mettiamoci l'anima in pace - continueranno a farlo fino alla fine, non c'è una sola squadra che molli possa dormire sonni tranquilli. Ma intanto bisogna farsi qualche domanda sul Breiðablik, perché indipendentemente dall'esito finale del campionato... potremmo essere di fronte alla nascita di una nuova superpotenza del calcio islandese.

Jonahan Glenn: con il suo arrivo al Breiðablik, i biancoverdi sono diventati una serissima candidata al titolo, e potenzialmente favoriti per l'anno prossimo. Il KR e l'FH dovranno darsi da fare per evitare la nascita di un temibile avversario

Già, perché se il buongiorno si vede dal mattino, il Breiðablik l'anno prossimo può puntare a conservare i suoi gioielli per mirare al titolo. Sul campo di uno Stjarnan ormai decaduto-deceduto, i biancoverdi faticano a trovare spazi, soprattutto nel primo tempo, anche se l'ennesimo graffio di Jonathan Glenn è proprio alla fine dei primi quarantacinque minuti. Nella ripresa, la spinta propulsiva degli ospiti è straripante, e sembra che il raddoppio sia dietro l'angolo. Invece, a dieci secondi dal termine lo Stjarnan trova il pareggio beffa, ma l'arbitro annulla tutto per fuorigioco, scatenando le ire di Rúnar Páll Sigmundsson, che però farebbe meglio a ringraziare qualche santo (se ci crede) se non ha perso la partita con quattro gol subiti.

Invece, in una specie di testacoda sul campo del Leiknir, l'FH Hafnarfjörður non brilla. Non molte occasioni, gioco un po' appannato e ostacolato dall'ottimo filtro del centrocampo casalingo, i giocatori della capolista spesso si sono affidati ad azioni sulle fasce senza riuscire a concludere niente di che. Se la partita fosse finita sullo 0-0, nessuno avrebbe avuto nulla da ridire. Invece Steven Lennor segna al terzo dei minuti di recupero oltre il novantesimo e regala tre punti pesantissimi al suo FH.

Si aggrappa tenacemente alle due di testa il KR Reykjavík, che non vuole naufragare nel mare dei sogni infranti. Con due finali perse in cinque mesi sul groppone, i bianconeri non vogliono l'onta del terzo posto dopo essere stati al comando della classifica, e in casa del Keflavík ce la mettono tutta per prendere con la forza tre punti che la sorte non voleva proprio dargli. Tante azioni create, un discreto numero di pericoli, due traverse solo nel primo tempo; ma anche nel secondo la musica non cambia, anche se la muraglia eretta dai padroni di casa e dalla (s)fortuna sembra non voler crollare. Tanti tiri avrebbero meritato di essere gol, ma alla fine è un tiraccio sporco e rasoterra di Pálmi Rafn Pálmason al 71° a decidere il risultato. Brutto il gol, ma poco importa: i tre punti, meritatissimi, sono salvi. L'inseguimento, a dire il vero un po' difficile, può continuare.

Sublime, poetico, drammatico e stupefacente: quattro aggettivi per definire il pareggio tra ÍA Akranes e Fjölnir, terminato sul 4-4. I tre punti servono come il pane alla squadra giallonera per uscire dalle sabbie mobile della lotta per la salvezza, e gli ospiti sembrano voler contribuire al 16° con uno sciaguratissimo retropassaggio di testa al portiere che diventa un assist troppo invitante per Jón Vilhelm Ákason, che non sbaglia e la mette dentro. I gialloblù però si rimettono subito in riga e dieci minuti dopo Ragnar Leósson dipinge un passaggio alto per Aron Sigurðarson che ha un difficilissimo controllo di punta, ma riesce comunque a servire Mark Magee che fa 1-1. Passano sessanta secondi e il Norðurálsvöllurinn si trasforma in un Camp Nou dove il Barcellona padrone di casa si diverte con tocchi pregevoli e dribbling indemoniati a mandare in tilt la difesa avversaria e segnare il 2-1 con un'azione che (forse) sarà ricordata come la migliore dell'Úrvalsdeild 2015. Il Barça giallonero però non si accontenta dello pseudo-Messi e dello pseudo-Neymar visti in azione prima, ma sfoggia anche uno pseudo-Pirlo (pazienza se l'ex Juve in realtà è andato a New York) che al 32° tira una punizione che si stampa sulla traversa, poi spinta in rete dalla testa di Arnar Már Guðjónsson. Il gol in chiusura di primo tempo di Magee riapre la partita, che si gioca a ritmi altissimi. Nella ripresa l'ÍA regala giocate divine, ma non sfonda; e alla prima occasione utile (75°) Sigurðarson punisce con un tiro a giro. La squadra di casa implode, ma non vuole crollare: dunque difesa altissima (quasi a centrocampo) e pressing asfissiante per togliere fiato al Fjölnir, che però trova una via di fuga con la penetrazione centrale di Kennie Knak Chopart, che all'80° in contropiede completala rimonta. Una beffa troppo atroce, anche per la dea Eupalla: al 93° Garðar Bergmann Gunnlaugsson scarica con frustrazione in porta e trova un 4-4 che fa morale, e anche un po' classifica. La salvezza è un po' meno lontana.

Sempre in zona retrocessione, un incontro cruciale quello tra Víkingur Reykjavík e ÍBV Vestmannaeyjar. Come spesso accade in questi casi, ne esce fuori un match abbastanza noioso, in cui le poche azioni buone paiono contingentate col contagocce, e sono tutte (in senso letterale, non tanto per dire) di marca rossonera. Gli ospiti non fanno assolutamente nulla, nemmeno per pareggiare, e infatti alla fine giustamente la perdono con un gol al 93° siglato da Andri Rúnar Bjarnason. Ormai sesti a +7 sull'undicesima posizione, i rossoneri con questa vittoria di fatto si sono garantiti la salvezza, al contrario dell'ÍBV che se la giocherà fino alla fine col Leiknir (l'ÍA ha qualche punto in più, quindi è più vicino alla permanenza in massima serie che alla retrocessione).

Altra partita molto emozionante è il 4-2 con cui il Valur supera il Fylkir in un match che non mette punti pesanti in palio, dal momento che entrambe le squadre non hanno più obiettivi. Ormai sicuro della sua Europa League, però, il team di casa non vuole privarsi dello sfizio di una medaglia di legno, almeno per uscire dall'anonimato degli ultimi anni. Da segnalare però il bel siluro da calcio di punizione di un ispiratissimo Patrick Pedersen all'8° che spiazza il portiere ospite; due gol e un assist a fine giornata per il danese classe '91. Per il Fylkir (in inferiorità numerica dal 38°) la consolazione della doppietta di Ásgeir Eyþórsson, autore di un pregevole pallonetto che cala il sipario sulla partita.


17ª giornata (vedi sintesi)
Lunedì 24 agosto
Valur - Fylkir 4-2
ÍA Akranes - Fjölnir 4-4
Leiknir - FH Hafnarfjörður 0-1
Stjarnan - Breiðablik 0-1

Martedì 25 agosto
Keflavík - KR Reykjavík 0-1
Víkingur Reykjavík - ÍBV Vestmannaeyjar 1-0


18ª giornata
Domenica 30 agosto
ÍBV Vestmannaeyjar - Keflavík
Fjölnir - Stjarnan
FH Hafnarfjörður - Víkingur Reykjavík
Breiðablik - Leiknir
Fylkir - ÍA Akranes
KR Reykjavík - Valur