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domenica 23 agosto 2015

Úrvalsdeild, 16ª giornata - Il KR non c'è più: pari con l'ÍBV e titolo ormai andato; Breiðablik nuovo anti-FH

Forse siamo arrivati al punto di svolta di questo campionato, e ancora una volta è una piccola squadra a spegnere le ambizioni del club più titolato d'Islanda. Il KR Reykjavík ormai non c'è più, non connette più: dopo la sconfitta col Fjölnir e la finale persa nel derby col Valur, il team bianconero sbanda ancora in un mese di agosto più nero che bianco, e forse questa volta è la volta definitiva. Senza coppa nazionale persa all'ultimo round, senza Supercoppa regalata allo Stjarnan, senza una coppa di lega macchiata da un ignobile ritiro a giochi in corso, forse senza nemmeno il campionato, la stagione (condita anche da un percorso europeo terminato precocemente, pur con l'attenuante di un Rosenborg quest'anno stratosferico) rischia di trasformarsi in una débâcle storica per chi aveva fiducia nel team di Bjarni Eggerts Guðjónsson, in una triste conferma dei pronostici per chi era scettico.

Jón Inga­son e Óskar Örn Hauks­son sono stati tra i protagonisti della bellissima partita tra ÍBV e KR (Sig­fús Gunn­ar/mbl.is)

Va detto che la partita è stata molto combattuta, nonostante il pronostico sulla carta fosse favorevole agli ospiti, ancora visibilmente sotto shock dopo l'incredibile finale persa. Ma il KR combatte comunque con sommo ardore, dettando legge in campo fino al 41°, cioè il minuto in cui José Sito Seoane porta in vantaggio l'ÍBV Vestmannaeyjar. Nell'intervallo il KR rivive l'incubo dell'anno scorso, quando in casa del Þór Akureyri fanalino di coda e poi retrocesso, giocò una delle due peggiori partite degli ultimi tempi e perse 2-0, e da lì poi iniziò anche a perdere terreno dalla vetta: l'ÍBV non sarà ultimo in classifica, ma comunque lotta per salvarsi, e perdere di nuovo sarebbe un colpo mortale per l'autostima. Nella ripresa il KR quindi trova le motivazioni ed il pareggio con Gunnar Þór Gunnarsson al 73°, ma anche un ÍBV che giustamente si difende comunque l'1-1 come se fosse oro. Lo fa con le unghie, con i denti e con una sfilza di ammoniti a fine partita, ma il campo decide di premiarlo.

Un risultato che non può certamente far piacere però al Leiknir, bloccato in una partita piuttosto noiosa sul campo del Víkingur Reykjavík. Succede tutto negli ultimissimi minuti: all'87° uno sfortunato autugol di Halldór Smári Sigurðsson porta in vantaggio gli ospiti al termine di un'azione piuttosto confusionaria nei dintorni dell'area, mentre al 94° il signor Þóroddur Hjaltalín (uno dei migliori arbitri islandesi) assegna un rigore a mio parere molto generoso ai rossoneri, che pareggiano quindi col tiro dal dischetto di Ívar Örn Jónsson. Se volete giudicare voi l'episodio, andate al minuto 5:03 del video cui rimanda il link a piè di pagina. Fatto sta che il Leiknir è ancora in zona retrocessione e che il Víkingur strappa un altro punticino verso una salvezza a dir poco pietosa, nonostante il risultato di questa partita sia più che giusto.

Sempre in chiave salvezza, forse il Keflavík spreca l'ultima occasione buona per non affondare. In trasferta sull'insidioso campo del Fylkir, il team di Haukur Ingi Guðnason commette un triplice delitto nel giro di venti minuti: in vantaggio al 6° con Hólmar Örn Rúnarsson, non riesce a difendere il gol e si fa raggiungere dal colpo di testa di Ingimundur Níels Óskarsson sei minuti più tardi. Non pago, si prende due giri di lancette per ribaltare un'azione e tornare avanti col colpo in contropiede di Martin Hummervoll, un giovanotto norvegese in prestito dal Viking (la squadra della città di Stavanger, da distinguere dal Viikingit finlandese e dai vari Víkingur sparsi per il Nord Europa) fino a dicembre. Ma semel in anno licet insanire, dicevano un tempo; peccato che il Keflavík scelga la volta peggiore per impazzire, incassando due gol nei quattro minuti successivi a causa di una difesa davvero disastrosa. Finisce 3-2 il primo e 3-3 la partita grazie al gol da rigore (questo concesso giustamente) di Magnús Þórir Matthíasson al 76°, ma se il Fylkir non avesse sbagliato il suo tiro dal dischetto o fosse stato appena più concreto avrebbe potuto vincere con almeno due gol di scarto. Per il Keflavík restano sette punti alla salvezza da conquistare in sei giornate, ma se si spreca un doppio vantaggio iniziale è davvero dura.

Comunque, tornando ai piani alti, è da segnalare en passant l'1-1 tra Fjölnir e Valur, con i padroni di casa che giocano un buon match aiutati dallo straordinario gol in apertura di Aron Sigurðarson, che da posizione defilata fuori area tenta un cross e invece trova una traiettoria stranissima che termina in rete. Nonostante la marea di occasioni concesse agli avversari, che avrebbero assolutamente meritato la vittoria, i neovincitori della Coppa d'Islanda trovano il pari all'89° grazie ad un tiraccio rasoterra di Einar Karl Ingvarsson che diventa gol con lo zampino piuttosto evidente della papera di Þórður Ingason. Se dunque per gli ospiti l'Europa League è ormai blindata, per i padroni di casa non resta altro obiettivo che la medaglia di legno.

Ai piani altissimi, invece, col pareggio del KR le prospettive cambiano in modo clamoroso. Innanzitutto, l'FH esce (forse definitivamente) dal mirino bianconero, anche perché la prestazione sfoderata dalla squadra di Hafnarfjörður contro lo Stjarnan lascia pochissime speranze. Per gli azzurri, che in questo stadio undici mesi or sono vinsero il loro primo campionato, stavolta è stato un massacro: i vicecampioni d'Islanda, ora candidati al titolo di Campioni, sciorinano un gioco spettacolare, rapido, veloce, con tocchi di prima e senza astruse macchinazioni. Come undici computer, i giocatori di mister Heimir Guðjónsson mostrano un'eccellente capacità di calcolo, mentre lo Stjarnan cade a pezzi sulla sua ormai conclamata lentezza: il 4-0 finale sancisce, forse, la fine di una bella parabola, di una storia emozionante che in questo stesso stadio sembrava appena iniziata, quel 4 ottobre di un anno fa.

Ma l'FH non si è liberato proprio di tutti. Anzi, c'è ancora una squadra che valorosamente sta provando fino alla fine ad opporsi al suo ormai evidente strapotere: il Breiðablik. Squadra tenace, capace di combattere anche guardando la morte in faccia, perché chi comanda un'intera partita, va in vantaggio col colpo del suo nuovo fuoriclasse (Jonathan Glenn) e poi viene ingiustamente raggiunto da un siluro di Albert Hafsteinsson all'84° sarebbe potuto crollare psicologicamente. E invece non l'ha fatto. Si è invece aggrappato al suo mostro sacro, quello che ha scosso il calciomercato d'Islanda, e ha avuto ragione. All'88° ancora Glenn di testa trova il jolly e manda in delirio il pubblico di casa; ed è sempre lui, titanico, che al 93°, con l'ÍA Akranes interamente proteso in avanti alla ricerca disperatissima del pari ruba palla e si lancia in una folle ed indescrivibile corsa liberatoria verso la porta avversaria, libera da portiere e difensori, e deposita con ineffabile maestria la palla in fondo al sacco. 3-1 in cinque minuti e tanti saluti all'ÍA e pure al KR, con tanto di avviso all'FH che la guerra non l'ha ancora vinta.


16ª giornata (vedi sintesi)
Lunedì 17 agosto
Breiðablik - ÍA Akranes 3-1
Fylkir - Keflavík 3-3
Víkingur Reykjavík - Leiknir 1-1
FH Hafnarfjörður - Stjarnan 4-0

Giovedì 20 agosto
Fjölnir - Valur 1-1

Venerdì 21 agosto
ÍBV Vestmannaeyjar - KR Reykjavík 1-1


17ª giornata
Lunedì 24 agosto
Valur - Fylkir
ÍA Akranes - Fjölnir
Leiknir - FH Hafnarfjörður
Stjarnan - Breiðablik 

Martedì 25 agosto
Keflavík - KR Reykjavík
Víkingur Reykjavík - ÍBV Vestmannaeyjar

 

1 commento:

  1. Ciao Francesco, a giudicare dagli ultimi eventi di Pepsi, il BreidaGlenn è lanciatissimo e non lo ferma più nessuno... Un solo giocatore così determinante x la vittoria... la vedo brutta x l'FH... cosa ne dite?

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