Bjarni Þór Viðarsson e Stefán Logi Magnússon si abbracciano al termine della partita che spodesta l'FH dal trono, insediandovi il KR (mbl.is/Styrmir Kári) |
Al Kaplakriki è andato in scena un vero e proprio spettacolo, tra due squadre degne di occupare le posizioni che occupano. L'inizio è tutto a favore dei padroni di casa che sbloccano il risultato all'11° con un gran colpo di Emil Pálsson da calcio d'angolo. Salvo qualche sporadica occasione, il KR è assente dal campo per tutto il primo tempo, ma di occasioni clamorose per il raddoppio dell'FH non se ne vedono. Quando si rientra negli spogliatoi, insomma, sono più gli sbadigli che le emozioni a dominare sugli spalti. Il secondo tempo comincia con la sostituzione di Jacob Schoop con Gary Martin nelle fila del KR: la squadra ospite ne risulta rivoltata come un calzino, soprattutto nel carattere. C'è un piglio diverso, una determinazione da guerrieri negli occhi di Almarr Ormarsson, che con la sua traversa al 54° dà l'inizio alla riscossa e un avviso con poco preavviso agli avversari di quello che accadrà. Soltanto due minuti dopo Hólmbert Aron Friðjónsson pareggia i conti su rigore, e dopo quattro lo stesso Gary Martin firma il sorpasso. Al 60°, insomma, il KR conduce per 2-1 ed è primo in classifica a un anno e mezzo dall'ultima volta. La squadra di casa, temendo la beffa, aumenta la pressione e si riversa pericolosamente in avanti, tanto pericolosamente da lasciare scoperta la difesa e prendere ance il 3-1 da Óskar Örn Hauksson che chiude i giochi. Forse avrebbe potuto regalare un finale diverso la traversa di Kristján Flóki Finnbogason, ma la sostanza non cambia: l'FH, con la sua classica settimana da incubo, ha quasi perso l'Europa e per ora il primo posto in campionato, mentre il KR rischia di vivere un'annata indimenticabile nonostante lo scetticismo iniziale. Ma non è possibile sbilanciarsi sul futuro della squadra allenata da Bjarni Eggerts Guðjónsson: se riuscisse a ribaltare la sconfitta europea col Rosenborg (cosa tutt'altro che impossibile), si aprirebbero interessanti scenari continentali che renderebbero il prosieguo del campionato ancora più intrigante.
Intrigo e mistero che invece non fanno più parte della stagione del Keflavík, che in casa del Víkingur Reykjavík alza definitivamente bandiera bianca. Lo fa, però, nel modo peggiore: senza lottare. La resa, che diventa autodistruzione, avviene in casa di una diretta concorrente nella lotta per non retrocedere, con un passivo pesante che dice tutta la verità sulla fine della squadra aeroportuale: il 7-1 dei rossoneri è un risultato eclatante, la più ampia vittoria per una squadra in casa dal 2 giugno 2012, quando l'FH travolse in casa il Fylkir addirittura per 8-0. Considerata anche la distanza abissale rispetto al decimo posto, il primo utile per salvarsi, se non si può ancora parlare di retrocessione matematica, di certo una retrocessione morale c'è già stata. E pare che dopo dodici anni in massima serie, per il Keflavík sia giunto il momento di scendere di categoria, inaspettatamente, un po' come fece l'ÍA Akranes due anni fa. E proprio i gialloneri ottengono un pareggio tanto importante quanto divertente in casa dello Stjarnan, dove al gol azzurro di Ólafur Karl Finsen al 38° ha risposto Garðar Bergmann Gunnlaugsson nonostante l'inferiorità numerica. Ma possono dire i diciotto volte campioni d'Islanda di essere salvi? Ehm... no. Perché lì in fondo la classifica è molto turbolenta.
Talmente turbolenta che dalla zona retrocessione è uscito addirittura l'ÍBV Vestmannaeyjar, che invece sembrava sempre più destinato a morte certa. Invece, il sontuoso 4-0 al Fjölnir restituisce smalto ad un club che ora può sperare concretamente nella salvezza, e allo stesso tempo mostra il lento ritorno dei gialloblù ad una posizione di classifica più consona al valore della rosa. Ma a prendere il posto degli isolani è un'altra squadra in evidente fase calante, il Leiknir, superato per 1-0 da un Valur sempre più implacabile, ora addirittura terzo, ma distante solo due punti dal primo posto. E si ritornano a sognare i fasti di un tempo che fu...
Chiude il cerchio l'incredibile sconfitta in casa del Breiðablik per 1-0 per mano del Fylkir, ormai "costretto" dagli altri a stare a metà classifica, da dove sarà sempre più arbitro di una stagione ormai completamente imprevedibile.
12ª giornata (vedi sintesi)
Sabato 18 luglio
Stjarnan - ÍA Akranes 1-1
Domenica 19 luglio
ÍBV Vestmannaeyjar - Fjölnir 4-0
Víkingur Reykjavík - Keflavík 7-1
FH Hafnarfjörður - KR Reykjavík 1-3
Lunedì 20 luglio
Breiðablik - Fylkir 0-1
Leiknir - Valur 0-1
13ª giornata
Sabato 25 luglio
Valur - Víkingur Reykjavík
Domenica 26 luglio
Stjarnan - ÍBV Vestmannaeyjar
ÍA Akranes - Leiknir
Fylkir - Fjölnir
Lunedì 27 luglio
KR Reykjavík - Breiðablik
Martedì 28 luglio
Keflavík - FH Hafnarfjörður
Ciao Francesco, forse sono stato profetico nel chiedere se l'FH soffra di un'inferiorità psicologica nei confronti del KR, come lo scontro diretto ha dimostrato. Però l'FH non è mai domo, quindi è un grave errore considerarlo non più il favorito alla vittoria finale, come secondo me è ancora in gioco anche il Breidablik. Nei bassifondi invece è tutto cambiato, perché i due nuovi acquisti in attacco di IBV e Vikingur hanno esordito con una doppietta e con il ritorno di JR Glenn, l'IBV si salverà senza patemi, come il Vikingur che lascia il segno in ogni categoria con le sue vittorie con record di goal.....
RispondiEliminaBeh che dire, pare che finalmente le cose stiano iniziando a girare per il verso giusto per il mio IBV... una grande vittoria contro il Fjolnir che finalmente ci toglie dalla zona caldissma della bassa classifica e ci da un pò di respiro e di carica anche in vista della semifinale di coppa contro il KR. Oltretutto ora tornerà Glenn che, insieme al figliol prodigo Þorvaldsson (33 anni e una buona carriera soprattutto in Svezia) potrebbero formare una buonissima coppia d'attacco.
RispondiEliminaPer quanto riguarda il resto del campionato, mi pare che ormai si siano delineati i vari obiettivi: quattro squadre lotteranno per il titolo (KR, FH, Valur e Breidablik, anche se i verdi con la sconfitta con il Fylkir forse divono addio ai sogni di vittoria) e quattro che lotteranno per la salvezza (IA, Vikingur, IBV e Leiknir)... il Keflavik ormai lo vedo spacciato, a meno che non compri CR7 e Messi mentre Stjarnan, Fjolnir e Fylkir sono tra "coloro che son sospesi". Si prospetta un bellissimo girone di ritorno, agguerritissimo fino all'ultima giornata.
Egill