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mercoledì 30 luglio 2014

Andata terzo turno preliminare Europa League: mentre addirittura la FIFA celebra il Víkingur Gøta, ora è l'Islanda che cerca la storia

Delle sette squadre che Islanda e Fær Øer portavano ai nastri di partenza (per i più pignoli sei, visto che il KR è partito dal secondo turno di Champions), ne sono rimaste in gara tre. Per molti paesi questo sarebbe un bruttissimo segno, ma per questi due paesi è davvero tutto oro quel che luccica. Come noto, riassumendo brevemente, gli islandesi giungono a questo terzo turno preliminare di Europa League con due rappresentanti, cioè l'FH e lo Stjarnan; la terza in gioco invece è il Víkingur Gøta, la prima squadra faroese a giungere fin qui nella storia. Purtroppo, invece, in Champions non c'è più nessuno.
Jérôme Champagne, diplomatico francese prossimo avversario di Blatter nelle elezioni del 2015 per il nuovo presidente della FIFA, si è congratulato con il Víkingur Gøta per il cammino europeo effettuato fino ad adesso. Per lui che vuole un maggiore equilibrio tra il calcio professionistico e quello amatoriale è una gran bella cosa!

Giunti a questo punto, è meglio chiarire che chi sbaglia, va fuori. Non ci sono paracadute in Europa League, e il livello inizia ad aumentare sensibilmente, per cui è difficile trovare avversari facili. E, infatti, nessuna della tre avrà vita facile. Per carità, niente di impossibile, ma il gradiente di difficoltà adesso è notevole. Per questo motivo, il Víkingur Gøta ormai ha compiuto la sua missione: già era difficile che superasse l'ostacolo Tromsø; adesso, è molto difficile aggirare anche l'HNK Rijeka di Fiume (Rijeka è Fiume tradotto in croato), la celeberrima città che fu annessa dai fascisti al Regno d'Italia nel 1924 e recuperata dalla Jugoslavia al termine della Seconda Guerra Mondiale. Essendo una città da sempre di confine, non stupisce che vi siano minoranze non solo italiane, ma anche albanesi, slovene e serbe. La fine del conflitto mondiale sancì anche la morte della Fiumana, la nonna dell'HNK. Passata al nuovo stato, rinacque nel 1946 sotto il nome di N. K. Kvarner (cioè Quarnaro, la parte dell'Adriatico che separa l'Istria da Cherso e Lussino), cambiandolo otto anni dopo nel definitivo Rijeka, cioè la traduzione croata di Fiume. Venendo poi alla storia recente, dall'indipendenza della Croazia nel 1991 ha vinto solo tre volte la coppa nazionale e una volta la Supercoppa croata. Tracce di italianità sono comunque rimaste nei cori dell'Armada Rijeka (gli ultras della squadra), che recitano proprio "Forza Fiume" in diverse parti. In pratica, non è una sfida con una squadra italiana, ma poco ci manca.

Raggiunta per la prima volta l'anno scorso la fase a gironi dell'Europa League, è comunque comparsa di frequente sulle scene continentali. Una curiosità: in ben 90 partite europee totali disputate finora, soltanto in due occasioni ha avuto un avversario nordeuropeo: nella Coppa Intertoto 1977, affrontò il BK Frem di  Copenaghen, pareggiando in casa e perdendo in trasferta. Sperando che sia di buon auspicio, è meglio non illudersi troppo. L'andata sarà in casa, o meglio al Tórsvøllur: da Toftir alla capitale, il Víkingur Gøta avrà un'intera nazione a sostenerlo. Se ce la farà, bene; altrimenti, andrà bene lo stesso, perché la storia è stata già scritta e perché si è andati ben oltre l'immaginabile. Chiudiamo quindi il capitolo faroese con le parole, pubblicate da vp.fo, che Jérôme Champagne ha speso per l'impresa norvegese:

Buongiorno, presidente Andreasen  (capo della FSF). In questi giorni stavo riguardando i risultati del ritorno del secondo turno di qualificazione della UEFA Europa League. Ho notato la vittoria esterna per 2-1 del Víkingur Gøta a Tromsø e la conseguente qualificazione al turno successivo. Si tratta di un grande risultato che dimostra che la mappa del calcio mondiale cambia di continuo con sforzi e sacrifici. "Bravo" (sì, proprio in italiano) al vostro club e buona fortuna contro l'HNK Rijeka. Distinti saluti, Jérôme Champagne.

Tutt'altra musica invece in Islanda, dove probabilmente siamo all'esame di maturità. Il nuovo corso, inaugurato dall'elezione nel 2007 di Geir Þorsteinsson alla presidenza della KSÍ, deve iniziare a dare dei risultati. Intervistato anni fa da uefa.com, l'ex KR disse che si stava facendo tutto il possibile per costruire un futuro radioso per il calcio islandese. L'anno scorso ci andammo vicini due volte all'impresa: l'FH uscì ai play-off di Europa League col Genk, mentre la nazionale sempre ai play-off per i mondiali nella ormai famosa serata di Zagabria. Dopo il terzo turno ci sono ancora i play-off, per cui prima della fase a gironi dell'Europa  League restano ancora quattro partite. Il gradiente di difficoltà sta salendo, è vero, ma un campionato ormai in crescita come quello islandese non può ammettere più passi indietro. Credo che sia giunta l'ora di mettere in pratica le parole del presidente, perché (escludendo la situazione particolare dell'anno scorso, con l'FH in CL e il Breiðablik in EL) mai era capitato di avere contemporaneamente di avere due squadre islandesi al terzo turno. Siamo già di fronte a qualcosa quindi di storico, ma vale poco: infatti, mai nessuna squadra islandese ha superato più di due turni di seguito in coppe europee. Perciò, se FH e/o a maggior ragione il quasi neofita Stjarnan ci riuscissero, sarebbe un ulteriore passo verso il traguardo.

Le sfide sono di quelle probanti, che possono davvero dimostrare tante cose. Lo Stjarnan ha già dimostrato quello che doveva contro il Motherwell, ma contro il Lech Poznań è richiesta una concentrazione ancora più alta. L'andata sarà in casa, per cui sarà necessario non sbagliare assolutamente nulla, anche perché i numeri giocano tutti contro gli azzurri: al momento, lo Stjarnan è la squadra ancora in gara col coefficiente UEFA più basso in assoluto tra entrambe le competizione europee. Infatti, tra CL e EL non c'è nessuno che abbia meno di 1.350 punti di coefficiente. Già questo rende dura la cosa: aggiungiamoci poi che i polacchi di punti ne hanno 17.275 e il dato è tratto. Il ranking è meglio non guardarlo nemmeno (98° contro 423°), mentre i precedenti pure sono negativi: il Lech ha affrontata solo una squadra islandese nella sua storia (l'ÍBV Vestmannaeyjar nella Coppa delle Coppe 1982-83) vincendo 3-0 in casa e 1-0 in trasferta. Precedenti che invece non ci sono tra l'Elfsborg e le squadre islandesi, mentre l'FH ha sfidato due Europa League fa l'AIK, pareggiando per 1-1 a Stoccolma ma perdendo 1-0 in casa. L'Elfsborg, però, non è in grande forma, visto che si è sbarazzato dell'Inter Baku soltanto ai rigori.

Per farla breve, ci sarà da soffrire, tanto. Ma senza sofferenza non può esserci la successiva gioia...


Europa League
Andata del terzo turno preliminare

31 luglio 2014 

Borås (Svezia),  Borås Arena, ore 18:00 (ore 18:00 locali)
Elfsborg (SWE) - FH Hafnarfjörður (ISL)
Arbitro: Tom Harald Hagen (NOR)

Tórshavn, Tórsvøllur, ore 20:00 (ore 19:00 locali)
Víkingur Gøta (FRO) - HNK Rijeka (CRO)
Arbitro: Dimitar Meckarovski (MKD)

Garðabær, Stjörnuvöllur, ore 20:30 (18:30 locali)
Stjarnan (ISL) - Lech Poznań (POL)
Arbitro: Ognjen Valjić (BIH)

4 commenti:

  1. Spero che almeno una riesca a passare il turno

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  2. Grande Stjarnan, regalaci l'impresa!!!!!!

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  3. Direi che per il Vikingur non ci sono speranze, ma va già bene così, direi un 90-10 per i Croati.
    Per lo Stjarnan è molto dura, ma forse non impossibile: i Polacchi ogni tanto qualche passaggio a vuoto lo hanno (lo scorso anno fuori contro una Lituana e nello scorso turno hanno perso 1-0 in Estonia), ma sono (molto) più forti. Direi 70-30 per il Lech.
    L'FH invece potrebbe anche farcela, anche se hanno venduto Emilsson: l'Elfsborg non mi ha impressionato né lo scorso anno nella Fase a Gironi di EL, né quest'anno nel Secondo Turno. Con un po' di fortuna gli Islandesi potrebbero passare: la vedo quasi alla pari, sul 55%-45% per gli Svedesi. Passare sarebbe fondamentale anche per i coefficiente per i sorteggi del prossimo anno in CL (discorso che vale anche per lo Stjarnan, che però parte più indietro).

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  4. Incredibile ma vero: lo Stjarnan fa l'ennesima impresona contro il Lech e salva una serata altrimenti da buttare. Non mi spiego davvero il crollo dell'FH in Svezia contro una squadra assolutamente non forte: d'accordo che è un avversario di livello, ma il risultato mente spudoratamente... Per il Vikingur invece nulla da dire: è stato bello finché è durato, la storia è già stata scritta

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