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lunedì 16 dicembre 2013

Meglio eliminati ma con una riconosciuta civiltà, piuttosto che qualificati con una vergogna senza limiti...

Tutti noi purtroppo ricordiamo la tragica serata di Zagabria, dove l'Islanda perse 2-0 in casa della Croazia. Molti ricorderanno anche che, al termine della partita, Simunic intonò alcuni cori filonazisti insieme ai tifosi locali. Oggi la FIFA gli ha inflitto una multa di 30.000 franchi svizzeri (circa 24.400 euro) oltre ad una sanzione di ben 10 giornate, la qual cosa lo costringerà a saltare il Mondiale in Brasile. Come se non bastasse, durissime reazioni al gesto "spettacolare" del nazionale croato sono arrivate addirittura dagli Stati Uniti d'America, certo non la prima nazione in campo calcistico. 

Giustizia è fatta!
"Siamo scioccati e profondamente amareggiati dal comportamento assunto in campo, seppure a fine partita, dal calciatore croato Josip Simunic, autore di un gesto smaccatamente filonazista che ricorda l'uccisione sistematica nei campi di concentramento di migliaia di prigionieri ebrei e serbi. Un gesto così misero e riprovevole può essere opera di un vandalo, di un teppista, ma non certo di uno dei più forti calciatori croati che dovrebbe diffondere ai suoi tifosi messaggi costruttivi di pace e solidarietà. La scenetta interpretata il 19 novembre da Simunic (proprio al termine della partita contro l'Islanda, ndr) provoca solo sconcerto, poiché ricorda il massacro di centinaia di migliaia di vittime innocenti"
 Con queste parole Jonathan Moore, direttore dell'Ufficio per il sud-est europeo presso il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti d'America, non ha fatto altro che accodarsi alla travolgente valanga di critiche piovute da ogni dove sulla nazionale croata. Intanto, il capitano della Dinamo Zagabria, oltre alle sanzioni della FIFA, si è beccato pure 3.200 euro di multa aggiuntivi "per incitamento all'odio razziale", secondo quanto stabilito dal Tribunale di Zagabria.

Noi non abbiamo per nulla intenzione di difendere il giocatore, ed anzi concordiamo con le parole di Moore, ma non può essere lui il capro espiatorio: a pagare dovrebbe essere anche una tifoseria che ha fatto evidentemente dell'ignoranza, dell'inciviltà e dell'arroganza la propria bandiera. Con quale faccia tosta la Croazia si presenterà a giugno in Brasile, nonostante una macchia così infamante? Perché ovviamente nessuno dei giocatori croati "ha osato" prendere le distanze dai deliri del loro compagno, così come del resto il ct croato e il suo staff. Davvero brava, Croazia! Il valore cardine dello sport è il rispetto, e se ai mondiali questa regola venisse fatta valere (obbligatorio parlare ipoteticamente visto che nel 2018 e nel 2022 i mondiali si terranno in Russia e in Qatar, due paesi che se ne fregano del rispetto di tutti i diritti), tu evidentemente ti troveresti al posto sbagliato.


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