Ogni anno,
tra dicembre e gennaio, fioccano ovunque articoli sui migliori momenti
dell'anno che sta finendo, puntualmente seguiti da altri articoli sulle
previsioni sull'anno che verrà. Essendo una cosa molto carina ed essendo stato
questo un anno davvero bellissimo per il calcio islandese, anche su questo blog
appariranno due articoli sull'anno che sta finendo e l'anno che verrà. In
ognuno di questi evidenzieremo 13 momenti clou, in rigoroso ossequio alla
tradizione ad una tradizione islandese tipicamente natalizia, quella degli
jólasveinar. Questi sono appunto 13 folletti che, secondo la leggenda, dal 12
al 24 dicembre scendono uno alla volta dalle montagne nelle città per fare
scherzi agli abitanti per ripartire sempre uno alla volta dal 25 dicembre al 6
gennaio. Col passare del tempo da cattivi sono diventati buoni, tanto che la
forma singolare del nome (jólasveinn) è diventata anche sinonimo di Babbo
Natale e, poiché in genere questi esseri mitologici portano dolci o doni, nel
nostro articolo ad ognuno di questi assoceremo un ricordo di quest'anno.
Ecco una simpatica rappresentazione dei 13 folletti che, ad eccezione di qualcuno, hanno tanti bei ricordi da portare... |
1)
Stekkjarstaur (12 dicembre) - Lui è il primo folletto ad arrivare e a lui
associamo immediatamente una delle partite più importanti (se non proprio la
più importante) del 2013 islandese: Slovenia - Islanda 1 - 2 del 22 marzo. Una
vittoria ottenuta in rimonta sul difficile campo di Lubiana con la doppietta di
Gylfi Þór Sigurðsson, senza la quale non sarebbe stato possibile approdare ai
play-off per i mondiali, indipendentemente da come poi è andata a finire.
2) Giljagaur
(13 dicembre) - Con lui invece entriamo nel vivo della stagione: porta con sé
il ricordo della vittoria del Breiðablik in Deildabikar (ovvero la coppa di
lega), ottenuta ai danni del Valur per 3-2. Si tratta di un trofeo non molto
sentito, tanto che allo stadio a guardare la finale c'erano solo 384 persone!
Tuttavia, vuoi per il fatto che nessuno ci tenga più di tanto, vuoi che (con
tutto il rispetto) le squadre in finale non scaldavano gli animi più di tanto,
si tratta sempre del primo trofeo dell'anno, oltre alla prima coppa di lega
vinta dalla squadra di Kópavogur.
3) Stúfur (14
dicembre) - A lui leghiamo invece la finale di Supercoppa, giocata
immediatamente dopo quella di coppa di lega. Se infatti la Deildabikar è
terminata il 27 aprile, la Supercoppa si è giocata il 28, ed ha visto impegnate
squadre di ben altro peso, vale a dire FH Hafnarfjörður e KR Reykjavík. Una partita
bellissima e giocata a viso aperto, che ha visto trionfare l'FH per 3-1 dopo
avere a lungo imposto addirittura il 3-0. Che il risultato finale del
campionato sia frutto di un'orgogliosa reazione da parte degli sconfitti non è
improbabile...
4) Þvörusleikir
(15 dicembre) - Siamo alla sesta giornata di campionato, al 10 giugno, e si
disputa il big match tra FH e KR. Termina con un pirotecnico 4-2 in favore
degli ospiti che però continuano ad essere ancora sotto in classifica. Ma
questa partita è importante perché è a questo punto che cambiano i rapporti di
forza.
5)
Pottaskefill (16 dicembre) - L'estate entra nel vivo e con essa la stagione
islandese, che tra il 4 e l'11 luglio porta tre squadre al primo turno di
Europa League, ovvero Breiðablik, KR Reykjavík e ÍBV Vestmannaeyjar, che
affrontano rispettivamente Santa Coloma, Glentoran e HB Tórshavn. Passano tutte
e tre il turno, e questo è un grande evento, dato che non sempre è andata così.
Purtroppo al turno successivo, soltanto i bianco-verdi andranno avanti.
6)
Askasleikir (17 dicembre ) – Poco dopo l’Europa League, ha inizio anche il
secondo turno di Champions League, dove invece l’orgoglio islandese è difeso
dal solo FH che prima elimina per 3-1 l’Ekranas e poi affronta alla pari
l’Austria Vienna, dal quale viene eliminato e retrocesso in Europa League per
1-0: si sta preparando il terreno al miracolo sportivo dei mesi seguenti.
7) Hurðaskellir
(18 dicembre) – Il sogno europeo continua quindi solo con Breiðablik e FH, e
solo in Europa League. Cadono prima i bianco-verdi, eliminati al terzo turno
dall’Aqtöbe ai rigori. Sfortunatamente al danno ai aggiunge la beffa, e
l’eliminazione sarà seguita da un difficile finale di stagione, a cui avrà
contribuito anche lo sfiancante viaggio in Kazakistan. Va meglio all’FH che
giunge fino ai play-off, dove il risultato finale di 7-2 contro il Genk non
deve ingannare: gli islandesi sono andati molto vicini ad una storica
qualificazione. Un’impresa sfiorata quel 22 agosto, ma che di lì a poco tenterà
anche la nazionale…
8) Skyrgámur
(19 dicembre) – Facciamo un piccolo passo indietro e torniamo con la mente al
17 agosto, quando Fram e Stjarnan si affrontano in una magnifica finale di
coppa nazionale, che noi abbiamo già avuto modo di paragonare alla finale della
Champions tra Milan e Liverpool del 25 maggio 2005. Il risultato è lo stesso
(3-3), ed anche il fatto che una squadra (Stjarnan) sia stata in vantaggio per
tre volte, tutte e tre recuperata dall’altra (Fram), da cui è stata poi infine
sconfitta ai rigori. Per il Fram si è trattato di un ritorno alla vittoria di
un trofeo dopo oltre vent’anni di astinenza, per lo Stjarnan dell’ennesima
occasione sprecata…
9) Bjúgnakrækir
(20 dicembre) – Ormai al giro di boa, KR e FH si affrontano in quello che è un
autentico spareggio per lo scudetto, ampiamente celebrato in Islanda. L’FH
uscirà sconfitto malamente per 3-1 e questo chiuderà definitivamente i giochi,
pochi giorni dopo la cocente sconfitta col Genk. Si preannunciava una settimana
storica, ed invece abbiamo avuto modo di capire che si è trattato solo di uno
storico disastro, con due fortissime delusioni. Il KR riscatta invece l’anonima
stagione precedente (in cui aveva comunque vinto la coppa nazionale) e completa
la rimonta ai danni dell’FH.
10) Gluggagægir
(21 dicembre) – Come dimenticare la notte del 6 settembre, quella del 4-4 in
Svizzera, dopo essere stati sotto di 4-1? Una rimonta in mezz’ora che ha
stupito il mondo del calcio, e che ha lanciato definitivamente l’Islanda nella
sua corsa al sogno brasiliano. Un sogno che ha avuto modo di continuare anche
nelle partite successive che hanno portato alla qualificazione: 2-1
sull’Albania (10 settembre), 2-0 su Cipro (11 ottobre), fino all’1-1 con la
Norvegia nel pieno del suo fallimento calcistico che ha regalato agli impavidi
ragazzi dell’isola nordatlantica l’accesso ai play-off.
11) Gáttaþefur
(22 dicembre) – A lui leghiamo forse il ricordo più indecifrabile. C’è infatti
da essere più contenti per essere arrivati almeno ai play-off o più dispiaciuti
per un’incontestabile eliminazione per mano della Croazia? Trovare una risposta
è veramente difficile, certo è che nello spareggio con i croati il calcio
islandese ha toccato uno dei suoi punti più alti. Ma se solo non avesse avuto
paura di volare a Genk e a Zagabria…
12) Ketkrókur
(23 dicembre) – Agli ultimi due folletti leghiamo invece due ricordi
“atemporali”. Il primo ci porta a scendere in 1. Deild karla, dove è
impossibile non ricordare il Völsungur, l’unica squadra della storia islandese
capace di realizzare la miseria di 2 punti in tutta la stagione (anche se vige
sempre il sospetto del record mondiale) e contemporaneamente capace di falsare
il resto del campionato, alterando soprattutto le prime posizioni. Se infatti a
settembre il Víkingur Reykjavík ha potuto festeggiare la promozione in massima
serie, lo deve soprattutto ad una differenza reti gonfiatissima da quel 16-0
ottenuto proprio contro il Völsungur.
13) Kertasníkir
(24 dicembre) – L’altro ricordo “atemporale” riguarda invece il Fylkir. A molti
questa scelta sembrerà strana, perfino insensata. Ma forse in pochi
ricorderanno che il Fylkir è stato per buona parte del campionato ultimo in
classifica con una manciata di punti, prima di inanellare una serie incredibile
di vittorie (scandite da qualche pareggio) che lo hanno poi portato ad una
tranquillissima e meritatissima salvezza. La risposta più chiara a chi crede
che gli errori di programmazione non possano essere riparati a stagione in
corso…
E voi? Siete
d’accordo o pensate che ci sia altro da ricordare di questo 2013?
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