Continuiamo
il nostro viaggio nel campionato islandese uscendo appena dalla capitale
Reykjavík, spostandoci un pochino più a sud, dove troviamo la ridente cittadina
portuale di Hafnarfjörður, sede di quella che può essere giustamente definita
la nuova (se non attualmente unica) speranza europea dell’Islanda: vale a dire
il Fimleikafélag Hafnarfjörðar (più semplicemente noto anche come FH
Hafnarfjörðar o, ancor più semplicemente, come FH).
Vi starete
probabilmente chiedendo perché questa squadra di una città piccolina dovrebbe
essere la speranza per l’Islanda. La risposta in realtà sta nel fatto che,
oltre ad aver vinto tre campionati negli ultimi sei anni, insidiando un po’ i
piani del KR, è purtroppo l’unica squadra islandese a compiere un cammino
relativamente buono in Europa. Basta pensare che quest’anno in Europa League ha
creato non pochi problemi agli svedesi dell’AIK, rischiando quasi di
eliminarli, che poi hanno fatto un buonissimo percorso nella stessa
competizione superando in rimonta i russi del CSKA Mosca, salvo poi venire
eliminati dagli ucraini del Dnipro e dalla corazzata italiana del Napoli alla
fase a gironi. In pratica, ha creato problemi ad una squadra che ha lottato per
i sedicesimi di finale fino alla penultima giornata contro il Napoli, certo non
una squadra da poco!
Tuttavia, ci
vuole ben altro per sollevare almeno un po’ il ranking europeo dell’Islanda. Ma
se l’anno prossimo in Europa a rappresentare l’Islanda ci saranno squadre
inesperte per certi livelli (delle quali parleremo più avanti) oppure il KR che
ha concluso la sua ultima avventura europea con una brutta goleada sul groppone
(6-1 dai georgiani della Dinamo Tbilisi: sconfitta per 1-4 in Islanda e per 0-2
in Georgia), allora viene quasi spontaneo pensare all’FH come unica speranza
per il calcio islandese che, è giusto ricordarlo, il 6 febbraio alle ore 19.00
vedrà la sua nazionale contrapporsi alla forte selezione russa guidata dal
nostro Fabio Capello.
Tuttavia, la
vera forza dell’FH non sta tanto in qualche giovane talento che pure non manca,
ma sta nella maturità e nella forza della squadra che soltanto gli ultimi anni
hanno rafforzato. Certo, sicuramente un gran contributo lo hanno dato anche il
quarantatreenne allenatore Heimir Guðjónsson e l’esperienza (tanta) di Bjarki
Bergmann Gunnlaugsson – che ha vagato per i campi di Islanda, Paesi Bassi,
Germania, Norvegia e Inghilterra -, ma sicuramente gli ultimi anni hanno
rappresentato un buon modo per accrescere ulteriormente le potenzialità di
questa squadra.
Ora però vi
salutiamo, rimandandovi al nostro prossimo approfondimento che vedrà come
protagonista il Valur, vecchia nobile del calcio islandese un po’ decaduta.
Ciao! Anche a me piace seguire il calcio Islandese. Mi piacerebbe contribuire al tuo ambizioso (ambizioso perchè è un po' di Nicchia) progetto
RispondiEliminaCiao! Sono contento di condividere la mia passione con qualcun altro. Beh, un aiutante è sempre gradito e se vuoi collaborare, sei il benvenuto!
EliminaP. S. Scusami per l'incredibile ritardo, ma purtroppo per una serie di problemi che ho avuto in questi mese ho dovuto abbandonare sul nascere questo progetto. Ma adesso posso tornare ad occuparmene.
Perchè non ci raduniamo tutti in un solo blog dedicato al calcio nordeuropeo?
RispondiEliminaL'idea è sicuramente molto interessante! Fatemi sapere di eventuali sviluppi.
EliminaP. S. Anche a voi di Calcio Olandese Blog chiedo scusa per l'enorme ritardo, ma purtroppo non è dipeso da me...