Partita non spettacolare quella di Budapest, ma ancora una volta le Fær Øer se la sono giocata da pari a pari con l'Ungheria |
Bernd Storck e Lars Olsen, consapevoli di giocare una gara ben più equilibrata di quello che si potrebbe credere in partenza, schierano un modulo praticamente speculare: 4-4-2 contro 4-4-2. Per il ct danese, in particolare, qualche rotazione rispetto alla dominata e dispendiosa partita contro la Lettonia: in attacco spazio a René Joensen e Odmar Færø, entrambi a riposo qualche giorno fa; novità anche in difesa, con Ári Jónsson e Rógvi Baldvinsson al posto di Atli Gregersen e Viljormur Davidsen. Ad ogni modo, come prevedibile, i primi minuti sono dominati dai padroni di casa, che al 4° minuto vanno già vicini al bersaglio col destro dalla distanza di Balázs Dzsudzsák. La prima occasione faroese si vede circa dieci minuti dopo, ma il tiro di Gilli Sørensen finisce comodo tra le braccia del portiere. Al 33° è bravissimo Gunnar Nielsen ad opporsi alla punizione ancora di Dzsudzsák.
Nella ripresa la formazione di casa aumenta la pressione e arriva più facilmente al tiro, ma non riesce mai a creare grandissimi pericoli, tranne quello di Roland Ugrai tutto solo davanti alla porta poco dopo l'ora di gioco. Al 75° Sølvi Vatnhamar sfiora il clamoroso vantaggio faroese con un tiro-cross sventato all'ultimo istante da Péter Gulácsi, miracolato un minuto dopo dal destro di Kaj Leo í Bartalsstovu che finisce alto di pochissimo sulla traversa. La partita a questo punto entra nel vivo, perché dopo altri due minuti è l'Ungheria a sfiorare il gol col colpo di testa di Máté Pátka, ma Nielsen si supera e con uno scatto felino si salva in calcio d'angolo, da cui poi nasce il gol di Böde, il cui primo tentativo viene ancora respinto da un monumentale Nielsen, che però nulla può sul secondo.
La partita di fatto finisce lì, perché poi non ci saranno più occasioni di nota. Alla fine dei giochi, dunque, possiamo finalmente tirare le somme. Complessivamente, le Fær Øer beneficiano di un'annata tutto sommato favorevole alle nazionali nordiche: Islanda qualificata ai mondiali, Svezia e Danimarca ai play-off, e qui occhio al possibile derby. L'unica delusione è la Norvegia, anche se la cura Lars ha dato dei primi segnali incoraggianti. Finlandia positiva nello stesso girone dell'Islanda (dove praticamente ha fatto da arbitro), mentre le Fær Øer hanno fatto un loro record personale, con i nove punti nuovi di zecca. Peccato, perché potevano essere molti di più, ma questo è sicuramente un buon punto di partenza. Per ora, ipotizzare un'epopea in stile islandese vuol dire fare un atto di fede immensa, ma ci si deve scontrare con la realtà. Questo è un record da celebrare, certamente, ma non diventi un punto di arrivo. Che sia piuttosto un trampolino di lancio verso un futuro da costruire. Una sola cosa è certa per ora: i faroesi, come tutti noi, tiferanno per i cugini islandesi al mondiale. In pieno spirito CIEF.
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