La quarta giornata del massimo campionato islandese potrebbe segnare già un punto di svolta. Infatti, la tornata ha visto la prima sconfitta stagionale per i campioni d'Islanda dell'FH, sconfitti in casa dal Fjolnir, una delle rivelazioni di questo primo scorcio di stagione. Cade anche l'altra sorpresa, il KA, piegata dalla capolista Stjarnan con un gol al 97! Il Valur, che affianca i giocatori di Garðabær in vetta alla classifica, supera il KR nel derby della capitale mentre in fondo alla graduatoria il Breiðablik trova il primo successo dopo tre KO consecutivi, mentre inizia a farsi critica la situazione dell'IA, giunto alla quarta sconfitta di fila ed ancora al palo. Vediamo nel dettaglio le partite.
Andri Runar Bjarnason, autore di una tripletta (da grindavik.net) |
Marcatori: Alvaro Montejo Calleja (ÍBV) 22', Tomasz Luba (Vikingur Ol, autogol) 79', Arnor Gauti Ragnarsson (ÍBV) 92'
Ammoniti: 2 per il Vikingur Ol, 1 per l'ÍBV
Espulsi: Guðmundur Steinn Hafsteinsson (Vikingur Ol) al 53' per doppia ammonizione
Spettatori: 480, Ólafsvíkurvöllur
L'ÍBV fa visita ad un Vikingur Olafsvik in ripresa dopo la bella vittoria ottenuta sul campo del Gridnavik per 3-1. Gli Ejyamenn sono anche loro in un buon periodo di forma, essendo riusciti a superare nella giornata precedente l'altro Vikingur. L'allenatore dei bianconeri sembra, infatti, aver trovato l'alchimia giusta dopo le prime due disastrose giornate degli isolani, mescolando le carte e sostituendo alcuni dei titolari delle prime uscite. I padroni di casa schierano ben 8 stranieri ma, nonostante le diverse lingue parlate in campo, i gialloblu esprimono un discreto gioco, non supportato però dai risultati.
L'ÍBV parte meglio e schiacciando nella propria metà i padroni di casa che raramente riescono a mettere fuori il naso. Dopo i primi dieci minuti di assestamento il Vikingur riesce a riorganizzarsi e con Pape Faye fa tremare la difesa degli isolani: al 14' il senegalese semina il panico e calcia di poco fuori dalla porta difesa di Geirsson, sostituto di Derby Carrillo. Il collaboratore dell'arbitro, comunque, aveva sbandierato un fuorigioco. Il portiere degli ospiti è decisivo cinque minuti dopo quando salva su un tiro dell'attaccante locale Hafsteinsson. Nel momento di massima pressione da parte dei gialloblu arriva il gol dell'ÍBV: al 22' Felix Örn Friðriksson recupera un pallone sulla trequarti, dribbla gli avversari come fossero birilli e serve un pallone d'oro a Calleja che, solo a porta sguarnita, deve solo appoggiare il gol dello 0-1.
Dopo il gol la partita sembra bloccarsi: nessuna delle due squadre sembra poter prendere il sopravvento sull'altra: gli ospiti forse si accontentano un del vantaggio, i padroni di casa non riescono a creare una trama di gioco valida. Gli ultimi 20 minuti della prima frazione non producono un'azione degna di nota da nessuna delle due parti e si va al riposo con il vantaggio dell'ÍBV
Nella ripresa il leitmotiv non cambia nelle prime fasi di gioco. La svolta arriva al 53', quando Hafsteinsson si fa buttare fuori per doppia ammonizione dopo un fallo a gamba tesa sul portiere dell'ÍBV Geirsson. Da questo momento gli ospiti prendono il sopravvento e dominano in ogni zona del campo. E' Calleja a salire in cattedra e trascinare la propria squadra, che crea parecchi grattacapi alla retroguardia del Vikingur. L'ÍBV però non riesce a trovare il colpo del KO e lascia aperta la partita fino agli ultimi dieci minuti: al 79', infatti, Arnor Gauti Ragnarsson, entrato da pochissimo al posto del "figliol prodigo" Benonysson (rientrato ad Heimaey dopo una proficua esperienza nei campionati universitari americani), scatta in contropiede sul filo del fuorigioco e costringe Luba ad un goffo intervento col pallone che si insacca in porta di un esterrefatto Christian Martinez Liberato. La partita oramai è chiusa ma lo stesso Ragnarsson mette il sigillo definitivo alla gara andando a segno nell'ultimo minuto di gioco con un tap-in su cross di Kaj Leo í Bartalsstovu.
Come al solito il Vikingur gioca discretamente ma non riesce a concretizzare le occasioni che capitano ai suo attaccanti. Dall'altra parte sembra che la rivoluzione che ha messo in pratica l'allenatore Kristján Guðmundsson: dopo la bruttissima sconfitta subita dallo Stjarnan per 5-0 il mister dell'ÍBV ha fatto fuori dalla formazione titolare alcuni dei giocatori con nomi di rilievo come Derby Carrillo, Kaj Leo í Bartalsstovu e lo stesso Arnor Gauti Ragnarsson puntando su altri elementi della rosa. Risultato? due vittorie consecutive, quattro gol fatti e neanche uno subito.
Come al solito il Vikingur gioca discretamente ma non riesce a concretizzare le occasioni che capitano ai suo attaccanti. Dall'altra parte sembra che la rivoluzione che ha messo in pratica l'allenatore Kristján Guðmundsson: dopo la bruttissima sconfitta subita dallo Stjarnan per 5-0 il mister dell'ÍBV ha fatto fuori dalla formazione titolare alcuni dei giocatori con nomi di rilievo come Derby Carrillo, Kaj Leo í Bartalsstovu e lo stesso Arnor Gauti Ragnarsson puntando su altri elementi della rosa. Risultato? due vittorie consecutive, quattro gol fatti e neanche uno subito.
Vikingur Reykjavik - Breiðablik 2-3
Marcatori: Hrvoje Tokic (Breiðablik) 16', Arnþór Ingi Kristinsson (Vikingur R) 51', Davíð Kristján Ólafsson (Breiðablik) 69', Michee Efete (Breiðablik) 73', Dofri Snorrason 93'
Ammoniti: 3 per il Vikingur R, 3 per il Breiðablik
Espulsi: Nessuno
Spettatori: 1424, Vikingsvöllur
Entrambe le squadre hanno voglia di riscatto dopo le ultime deludenti prestazioni. Il Vikingur R, infatti, viene da due sconfitte consecutive (in casa col Grindavik e in trasferta nelle Vestmannaejyar) mentre i Blikar sono ancora alla ricerca del primo successo in questo campionato, dopo essere stati sconfitti in casa da KA e Stjarnan e in trasferta sul campo del Fjolnir. Ne nasce una partita spumeggiante e ricca di azioni da gol, soprattutto nel secondo tempo.
Nel primo tempo la gara inizia con ritmi blandi, con le squadre che si studiano cercando di non scoprirsi troppo. Al primo affondo, però, il Breiðablik passa in vantaggio: i verdi ripartono in contropiede, la palla arriva a Gisli Eyjolfsson che serve Hrovje Tokic che, solo davanti al portiere, non sbaglia.
Il Vikingur subisce il colpo e non riesce ad avere una reazione. Da parte sua, però, il Breiðablik, che tiene in mano il pallino del gioco, non affonda il colpo. La partita ristagna a centrocampo senza che si vengano a creare notevoli pericoli per le retroguardie. Nel finale di tempo gli ospiti hanno un paio di buone occasioni per raddoppiare ma in entrambi i casi non trovano la via del gol.
Nella ripresa la musica cambia decisamente. Il Vikingur scende in campo più aggressivo e dopo appena sei minuti trova il pareggio: da un calcio d'angolo battuto dalla destra la palla viene alzata a campanile da un difensore del Breiðablik sul primo palo; il pallone arriva a Arnþór Ingi Kristinsson, appostato dalla parte opposta, che non ha problemi a segnare da due passi.
Il pareggio mette le ali ai piedi dei rossoneri che ne giro di pochi minuti creano altri problemi alla difesa ospite. Superato il primo momento,il Breiðablik reagisce e con il suo attaccante migliore, Tokic, fa correre di brividi lungo la schiena dei giocatori e dei tifosi rossoneri, soprattuto al 62' quando, da buona posizione sparacchia fuori. Il Vikigur risponde colpo sul colpo ma, al 70' cade per la seconda volta: calcio di punizione dal alto corto dell'area di rigore, la palla viene allontanata male da due difensori rossoneri ed arriva su piedi di Davíð Kristján Ólafsson che, all'altezza del dischetto di rigore, colpisce al volo freddando il portiere di casa Jensson. Per il Vikingur non c'è neanche il tempo di capire cosa sia successo che i Blikar chiudono la partita: al 73' Michee Efete svetta più in alto di tutti su un corner calciato dalla destra dallo stesso Ólafsson e chiude i conti.
Nell'ultimo quarto d'ora sono vani i tentativi del Vikingur di raddrizzare la gara e il gol del 2-3 arriva solo al 93': ancora su calcio piazzato Snorrason incorna a due passi dalla linea di porta poco prima del triplice fischio finale del direttore di gara.
Il Breiðablik esce dal circolo vizioso delle sconfitte, riuscendo finalemente a capitalizzare i talenti che ha in rosa e il gioco da lor espresso. Il Vikingur paga sicuramente l'allontanamento (per ora molto misterioso) dell'allenatore Milos Milojevic da poco esonerato e devono assolutamente ritrovare al più presto quell'unità di squadra che gli aveva permesso di sorprendere i cugini del KR nel derby della prima giornata.
Nel primo tempo la gara inizia con ritmi blandi, con le squadre che si studiano cercando di non scoprirsi troppo. Al primo affondo, però, il Breiðablik passa in vantaggio: i verdi ripartono in contropiede, la palla arriva a Gisli Eyjolfsson che serve Hrovje Tokic che, solo davanti al portiere, non sbaglia.
Il Vikingur subisce il colpo e non riesce ad avere una reazione. Da parte sua, però, il Breiðablik, che tiene in mano il pallino del gioco, non affonda il colpo. La partita ristagna a centrocampo senza che si vengano a creare notevoli pericoli per le retroguardie. Nel finale di tempo gli ospiti hanno un paio di buone occasioni per raddoppiare ma in entrambi i casi non trovano la via del gol.
Nella ripresa la musica cambia decisamente. Il Vikingur scende in campo più aggressivo e dopo appena sei minuti trova il pareggio: da un calcio d'angolo battuto dalla destra la palla viene alzata a campanile da un difensore del Breiðablik sul primo palo; il pallone arriva a Arnþór Ingi Kristinsson, appostato dalla parte opposta, che non ha problemi a segnare da due passi.
Il pareggio mette le ali ai piedi dei rossoneri che ne giro di pochi minuti creano altri problemi alla difesa ospite. Superato il primo momento,il Breiðablik reagisce e con il suo attaccante migliore, Tokic, fa correre di brividi lungo la schiena dei giocatori e dei tifosi rossoneri, soprattuto al 62' quando, da buona posizione sparacchia fuori. Il Vikigur risponde colpo sul colpo ma, al 70' cade per la seconda volta: calcio di punizione dal alto corto dell'area di rigore, la palla viene allontanata male da due difensori rossoneri ed arriva su piedi di Davíð Kristján Ólafsson che, all'altezza del dischetto di rigore, colpisce al volo freddando il portiere di casa Jensson. Per il Vikingur non c'è neanche il tempo di capire cosa sia successo che i Blikar chiudono la partita: al 73' Michee Efete svetta più in alto di tutti su un corner calciato dalla destra dallo stesso Ólafsson e chiude i conti.
Nell'ultimo quarto d'ora sono vani i tentativi del Vikingur di raddrizzare la gara e il gol del 2-3 arriva solo al 93': ancora su calcio piazzato Snorrason incorna a due passi dalla linea di porta poco prima del triplice fischio finale del direttore di gara.
Il Breiðablik esce dal circolo vizioso delle sconfitte, riuscendo finalemente a capitalizzare i talenti che ha in rosa e il gioco da lor espresso. Il Vikingur paga sicuramente l'allontanamento (per ora molto misterioso) dell'allenatore Milos Milojevic da poco esonerato e devono assolutamente ritrovare al più presto quell'unità di squadra che gli aveva permesso di sorprendere i cugini del KR nel derby della prima giornata.
Stjarnan - KA 2-1
Marcatori: Guðjon Baldvinsson (Stjarnan) 22', Asgeir Sigurgeirsson (KA) 41', Eyjolfur Heðinsson (Stjarnan) 97'
Ammoniti: 1 per lo Stjarnan, 3 per il KA
Espulsi: Nessuno
Spettatori: 1356, Stjörnvöllur
Il sorprendente KA cerca a Garðabær tre punti che gli permetterebbero di continuare a veleggiare nelle altissime posizioni di classifica. Di contro lo Stjarnan è alla ricerca di conferme dopo la bella prestazione in casa del Breiðablik e per tentare una prima mini-fuga in testa alla classifica.
Parte meglio lo Stjarnan che al 13' ha una buona occasione dal limite dell'area con Hólmbert Aron Friðjónsson che, però, non centra la porta. Al 19' è ancora la squadra della Stella che si rende pericolosissima nuovamente con Friðjónsson su un'azione simile a quella precedente: il tiro dell'attaccante è più preciso questa volta ma la palla si infrange sulla traversa. Il terzo tentavio è quello buono per lo Stjarnan: tre minuti dopo la traversa Guðjon Baldvinsson incorna perfettamente un cross proveniente da calcio d'angolo e porta in vantaggio i padroni di casa. Del KA, finora, non v'è traccia.
La prima azione pericolosa dei gialloblu di Akureyri arriva al 27' con una punizione del capitano Steingrimsson che però non sortisce effetti. Nella fase centrale della prima frazione il KA sembra uscire uscire dal letargo e riesce a costruire una paio di buone occasioni che però non si concretizzano. E'è il preludio al gol del pareggio: al 41' arriva al centro dell'area dello Stjarnan un lugo pallone dalla metà campo, c'è un batti e ribatti a centro area e la palla arriva a Lyng che lascia partire un tiro sbilenco destinato a terminare lontano. Sulla traiettoria si trova Asgeir Sigurgeirsson che devia in porta in sospetta posizione di off-side. Il primo tempo si chiude quindi sull'1-1
Nella ripresa lo Stjarnan riparte a testa bassa, conquistando metri di campo senza però impensierire più di tanto la retroguardia ospite. Il match non regala grandi spunti in questa seconda frazione. La situazione più emozionante è il cambio di maglia di Brynjar Gauti Guðjónsson al 63' che rientra in campo con il numero 23, al posto del suo solito 2.
La gara si trascina stancamente e noiosamente fino ai minuti di recupero quando succede tutto ciò che non è accaduto nei 45 minuti precedenti: al settimo minuto di extra time, infatti, lo stesso Guðjónsson recupera un pallone a centrocampo (forse commettendo fallo su un centrocampista del KA), avanza indisturbato nella trequarti gialloblu dove lascia partire un tiraccio deviato in angolo da Steinþór Freyr Þorsteinsson. Il corner viene battuto a centro area dove a respingere, non benissimo, è un difensore gialloblu. Il pallone arriva sul destro di Eyjolfur Heðinsson che, in mezza girata, scaraventa il pallone sotto l'incrocio alla destra di Rajkovic che non può far altro che guardare e ascoltare l'urlo di gioia dei quasi 1400 spettatori dello Stjörnvöllur.
Lo Stjarnan vince così un brutta partita, allungando in classifica sulle principali rivali (prime fra tutte FH e KR, entrambe sconfitte) e tentando un prima fuga. Il KA ha fatto un passo indietro rispetto alle ultime prestazioni ma il campionato è ancora lungo e gli uomini di Srdjan Tufegdzic hanno tutte le carte in regola per poter continuare a stupire.
Il sorprendente KA cerca a Garðabær tre punti che gli permetterebbero di continuare a veleggiare nelle altissime posizioni di classifica. Di contro lo Stjarnan è alla ricerca di conferme dopo la bella prestazione in casa del Breiðablik e per tentare una prima mini-fuga in testa alla classifica.
Parte meglio lo Stjarnan che al 13' ha una buona occasione dal limite dell'area con Hólmbert Aron Friðjónsson che, però, non centra la porta. Al 19' è ancora la squadra della Stella che si rende pericolosissima nuovamente con Friðjónsson su un'azione simile a quella precedente: il tiro dell'attaccante è più preciso questa volta ma la palla si infrange sulla traversa. Il terzo tentavio è quello buono per lo Stjarnan: tre minuti dopo la traversa Guðjon Baldvinsson incorna perfettamente un cross proveniente da calcio d'angolo e porta in vantaggio i padroni di casa. Del KA, finora, non v'è traccia.
La prima azione pericolosa dei gialloblu di Akureyri arriva al 27' con una punizione del capitano Steingrimsson che però non sortisce effetti. Nella fase centrale della prima frazione il KA sembra uscire uscire dal letargo e riesce a costruire una paio di buone occasioni che però non si concretizzano. E'è il preludio al gol del pareggio: al 41' arriva al centro dell'area dello Stjarnan un lugo pallone dalla metà campo, c'è un batti e ribatti a centro area e la palla arriva a Lyng che lascia partire un tiro sbilenco destinato a terminare lontano. Sulla traiettoria si trova Asgeir Sigurgeirsson che devia in porta in sospetta posizione di off-side. Il primo tempo si chiude quindi sull'1-1
Nella ripresa lo Stjarnan riparte a testa bassa, conquistando metri di campo senza però impensierire più di tanto la retroguardia ospite. Il match non regala grandi spunti in questa seconda frazione. La situazione più emozionante è il cambio di maglia di Brynjar Gauti Guðjónsson al 63' che rientra in campo con il numero 23, al posto del suo solito 2.
La gara si trascina stancamente e noiosamente fino ai minuti di recupero quando succede tutto ciò che non è accaduto nei 45 minuti precedenti: al settimo minuto di extra time, infatti, lo stesso Guðjónsson recupera un pallone a centrocampo (forse commettendo fallo su un centrocampista del KA), avanza indisturbato nella trequarti gialloblu dove lascia partire un tiraccio deviato in angolo da Steinþór Freyr Þorsteinsson. Il corner viene battuto a centro area dove a respingere, non benissimo, è un difensore gialloblu. Il pallone arriva sul destro di Eyjolfur Heðinsson che, in mezza girata, scaraventa il pallone sotto l'incrocio alla destra di Rajkovic che non può far altro che guardare e ascoltare l'urlo di gioia dei quasi 1400 spettatori dello Stjörnvöllur.
Lo Stjarnan vince così un brutta partita, allungando in classifica sulle principali rivali (prime fra tutte FH e KR, entrambe sconfitte) e tentando un prima fuga. Il KA ha fatto un passo indietro rispetto alle ultime prestazioni ma il campionato è ancora lungo e gli uomini di Srdjan Tufegdzic hanno tutte le carte in regola per poter continuare a stupire.
IA - Grindavik 2-3
Marcatori: Andri Runar Bjarnason (Grindavik) 14', 47' e 88', Steinar Þorsteinsson (IA) 28', Garðar Bergmann Gunnlaugsson (IA) 92'
Ammoniti: 1 per l'IA, 1 per il Grindavik
Espulsi: Nessuno
Spettatori: 538, Akranesvöllur
L'IA è in crisi nera, reduce da tre sconfitte consecutive e cerca quindi di trovare un risultato positivo che lo rimetterebbe in corsa per la salvezza. Situazione completamente opposta quella del Grindavik che, nonostante un gioco non brillantissimo e imperniato sulla solidità difensiva, sta stupendo tutti gli addetti ai lavori.
Partono meglio gli ospiti che collezionano un paio di buone occasioni dal limite dell'area che però finiscono a lato. L'IA sembra non riuscire a reagire e i gialloblu capitalizzano la supremazia: al 14' inizia lo show di Andri Runar Bjarnason. L'attaccante riceve un pallone al limite dell'area giallonera, riesce a resistere alla carica di un difensore dell'IA e, con un tiro angolato e sporco, trafigge l'estremo difensore di casa.
Il gol subito sembra svegliare i gialloneri che iniziano a premere ed alla mezz'ora arriva il pareggio: Albert Hafsteinsson serve un pallone all'accorrente Steinar Þorsteinsson che, lasciato colpevolmente solo, non ha problemi a trovare il gol. La marcatura mette le ali ai piedi ai padroni di casa che iniziano a pressare il Grindavik che soffre. All'ultimo minuto del primo tempo il direttore di gara fischia un calcio di rigore per l'IA per un fallo su Gunnlaugsson: Lo stesso numero 9 si presenta sul dischetto ma si fa ipnotizzare dal portiere gialloblu Jajalo. Termina qui un emozionante primo tempo.
Nelkla ripresa il Grindavik, memore dello spavento appena subito, riparte alla grande. Al secondo minuto, infatti, un lungo traversone arriva nell'area dell'IA e, dopo una serie di batti e ribatti, la sfera arriva al solito Bjarnason appostato sul secondo palo che non ha problemi a depositare in rete.
L'IA non si scompone e riparte a testa bassa alla ricerca del nuovo pareggio. I gialloneri collezionano corner che non mettono in pericolo quasi mai la retroguardia del Grindavik. Gli ospiti si difendono bene e cercano di far male con la loro arma migliore, il contropiede. Ed è proiprio in una di queste occasioni che Bjarnason si porta a casa il pallone: la difesa dell'IA è altissima, Sam Hewson serve sul filo del fuorigioco il bomber gialloblu che si presenta solo davanti al portiere trafiggendolo.
Nel recupero arriva il gol del 2-3: cross al centro di Haraldsson, Gunnlaugsson anticipa l'uscita bassa di Jajalo e segna.
L'Ia perde la quarta partita consecutiva e sitrova sempre più ultimo. Bisogna dire, però, che il calendario non ha aiutato i gialloneri di Akranes che hanno affrontato tre delle più forti squadre del paese (Valur, FH e KR) e una delle sorprese di questa prima fase. Sicuramente non potrà andare peggio di così. Dall'altro lato continua il momento magico del Grindavik che, dopo la finale di coppa di Lega, sta nuovamente sorprendendo tutti con un gioco non spettacolare ma estremamente concreto. Inoltre ha un centravanti come Bjarnason in stato di grazia.
FH - Fjolnir 1-2
Marcatori: Ivica Dzolan (Fjolnir) 44', Emil Palsson (FH) 66', Þórir Guðjónsson (Fjolnir) 81'
Ammoniti: 2 per l'FH, 2 per il Fjolnir
Espulsi: Nessuno
Spettatori: 1024, Kaplakriki
L'FH viene da un pareggio in casa del Valur e, eccetto la prima giornata, non ha di certo esaltato in questo primo scorcio di campionato. Situazione inversa quella in casa Fjolnir: la squadra ha dimostrato un'ottima solidità difensiva (è infatti la difesa meno battuta del campionato finora) nanche se ha dimostrato parecchi limiti in fase offensiva, stentando a concretizzare.
I campioni d'Islanda partono meglio e creano diversi pericoli in special modo con Finnbogason e Valdimarsson ma le loro conclusioni sono ottimamente controllate dall'estremo difensore ospite , Ingason. Al decimo minuto è però il Fjolnir a costringere il portiere faroese Nielsen ad un ottimo intervento. Un minuto dopo, Steven Lennon si procura una grandissima chance per portare in vantaggio la propria squadra ma sciupa tutto. La partita, in questa prima fase, è divertente, con parecchi ribaltamenti di fronte ma entrambe le compagini non sono precise sotto porta. Intorno alla metà del primo tempo, però, il ritmo cala notevolmente e la gara si incattivisce: nell'arco di sette minuti, infatti, l'arbitro è costretto a sventolare be tre cartellini gialli per placare gli animi dei giocatori. All'ultimo minuto il match si sblocca: Dzolan riceve un preciso cross dalla destra di Guðmundsson e con un colpo di testa beffa Gunnar Nielsen sul palo lontano. La prima frazione si chiude qui col vantaggio ospite.
Nella ripresa la gara si incattivisce ancor di più e i massaggiatori sono costretti ad entrare spesso in campo. Il gioco si fa più spezzettato e le occasioni da gol faticano a vedersi. L'FH non riesce a creare un'azione degna di nota fino al 66' quando Palsson conclude a due passi dalla linea di porta un confusa azione portata avanti caparbiamente da Atli Guðnason. La gara prosegue senza grandissimi sussulti fino all'81' quando Þórir Guðjónsson segna la più grande sorpresa di questo inizio stagione: punizione dalla tre quarti, Mario Tadejevic lascia partire un lungo traversone che Guðjónsson, di testa, mette alle spalle di Nielsen. Dopo il gol la partita non ha nient'altro da dire e termina così col risultato di 2-1 per il Fjolnir.
L'FH ha dimostrato una volta ancora di essere in netta difficoltà in questa fase iniziale di stagione: la squadra soffre anche con avversari, sulla carta, inferiori e, nonostante due ottime bocche da fuoco come Lennone e Finnbogason, non riesce a metterle in condizione di segnare con continuità. Sul fronte opposto il Fjolnir sta dimostrando che il quarto posto dello scorso campionato non è stato un evento isolato e si sta confermando come una delle formazioni più ostiche da affrontare.
L'FH viene da un pareggio in casa del Valur e, eccetto la prima giornata, non ha di certo esaltato in questo primo scorcio di campionato. Situazione inversa quella in casa Fjolnir: la squadra ha dimostrato un'ottima solidità difensiva (è infatti la difesa meno battuta del campionato finora) nanche se ha dimostrato parecchi limiti in fase offensiva, stentando a concretizzare.
I campioni d'Islanda partono meglio e creano diversi pericoli in special modo con Finnbogason e Valdimarsson ma le loro conclusioni sono ottimamente controllate dall'estremo difensore ospite , Ingason. Al decimo minuto è però il Fjolnir a costringere il portiere faroese Nielsen ad un ottimo intervento. Un minuto dopo, Steven Lennon si procura una grandissima chance per portare in vantaggio la propria squadra ma sciupa tutto. La partita, in questa prima fase, è divertente, con parecchi ribaltamenti di fronte ma entrambe le compagini non sono precise sotto porta. Intorno alla metà del primo tempo, però, il ritmo cala notevolmente e la gara si incattivisce: nell'arco di sette minuti, infatti, l'arbitro è costretto a sventolare be tre cartellini gialli per placare gli animi dei giocatori. All'ultimo minuto il match si sblocca: Dzolan riceve un preciso cross dalla destra di Guðmundsson e con un colpo di testa beffa Gunnar Nielsen sul palo lontano. La prima frazione si chiude qui col vantaggio ospite.
Nella ripresa la gara si incattivisce ancor di più e i massaggiatori sono costretti ad entrare spesso in campo. Il gioco si fa più spezzettato e le occasioni da gol faticano a vedersi. L'FH non riesce a creare un'azione degna di nota fino al 66' quando Palsson conclude a due passi dalla linea di porta un confusa azione portata avanti caparbiamente da Atli Guðnason. La gara prosegue senza grandissimi sussulti fino all'81' quando Þórir Guðjónsson segna la più grande sorpresa di questo inizio stagione: punizione dalla tre quarti, Mario Tadejevic lascia partire un lungo traversone che Guðjónsson, di testa, mette alle spalle di Nielsen. Dopo il gol la partita non ha nient'altro da dire e termina così col risultato di 2-1 per il Fjolnir.
L'FH ha dimostrato una volta ancora di essere in netta difficoltà in questa fase iniziale di stagione: la squadra soffre anche con avversari, sulla carta, inferiori e, nonostante due ottime bocche da fuoco come Lennone e Finnbogason, non riesce a metterle in condizione di segnare con continuità. Sul fronte opposto il Fjolnir sta dimostrando che il quarto posto dello scorso campionato non è stato un evento isolato e si sta confermando come una delle formazioni più ostiche da affrontare.
Valur - KR 2-1
Marcatori: Guðjón Pétur Lýðsson (Valur) 14', Sigurður Egill Lárusson (Valur) 45', Tobias Thomsen (KR) 82'
Ammoniti: 5 per il Valur, 2 per il KR
Espulsi: Nessuno
Spettatori: 1443, Valsvöllur
Il big match di giornata è il derby della capitale tra il Valur e il KR. I padroni di casa, dopo il pareggio casalingo con l'FH, cercano i tre punti per poter tenere il passo dello Stjarnan in testa alla classifica e allungare sulle dirette concorrenti alla lotta per il titolo. Il KR, invece, è alla ricerca della sua identità: finora quasi nessuna delle sue stelle ha brillato, primo fra tutti Oskar Orn Hauksson dal quale tutti gli addetti ai lavori si aspettavano grandi cose.
A partire meglio sono i bianconeri che già al quarto minuto creano una buona azione che viene disimpegnata senza grandi problemi dalla difesa del Valur. Poco dopo è Hauksson a mettere i brividi ai tifosi di casa con una punizione dai 25 metri che però non viene sfruttata nel migliore di modi dai suoi compagni di squadra. Il primo quarto d'ora è interamente di marca bianconera che va vicino al gol in altre due occasioni con Kennie Chopart e Tobias Thomsen. Una vecchia regola del calcio recita: "gol mangiato gol subito" ed alla prima vera occasione il Valur passa in vantaggio: lunga rimessa laterale dalla destra, la palla viene spizzata verso il secondo palo dove, completamente dimenticato dalla difesa del KR, Lýðsson non ha alcun problema a depositare in rete.
Il KR non ci sta e riprende ad attaccare a testa bassa e al 22' ha la più grande occasione del primo tempo: Eiriksson del Valur atterra appena dentro l'area di rigore un giocatore bianconero e l'arbitro decreta il rigore. Sul dischetto si presenta Hauksson che spiazza Anton Ari Einarsson ma la palla finisce sul palo.
Alla mezz'ora Dion Acoff, fino ad allora un ectoplasma, avanza da solo fino al limite dell'area di rigore dove serve il solissimo Halldorsson che, incredibilmente, spara fuori. Dieci minuti dopo è ancora Halddorsson a divorarsi un gol solo davanti al portiere Stefan Logi Magnusson. La pressione del Valur si concretizza all'ultimo respiro del primo tempo con Larusson: il centrocampista scatta sul filo del fuorigioco beffando una difesa del KR troppo sbilanciata, si presenta davanti a Magnusson e lo trafigge senza problemi. La prima frazione si chiude sul 2-0.
Nella ripresa è ancora il Valur che tiene in mano il pallino del gioco e si crea un'ottima occasione per il 3-0 già al terzo minuto del secondo tempo ma Rasmus Christiansen tira fuori. La prima azione degna di nota del KR arriva all'ora di gioco con Thomsen che serve Anton Aðalsteinsson che però non riesce a sfruttare l'assist del compagno. Nell'ultima mezz'ora di gara il Valur rinuncia quasi a giocare, lasciando le redini del gioco in mano agli avversari. All'80' la gara si riapre: Anton Ari Einarsson, portiere del Valur, compie un'uscita Kamikaze sui piedi di un attaccante del Kr e l'arbitro è costretto ad assegnare il secondo penalty della partita. Sul dischetto questa volta va Thomsen che spiazza di nuovo l'estremo difensore dei rossi e segna il gol che accorcia le distanze.
Negli ultimi dieci minuti il KR tenta l'arrembaggio alla porta dei cugini ma tutti i loro tentativi vengono vanificati e il derby termina così con la vittoria del Valur che aggancia in testa alla classifica lo Stjarnan.
Il KR ha giocato un'ottima prima frazione di gara non riuscendo però a capitalizzare le grandi occasioni che gli sono capitate. La squadra di coach Willum Þór Þórsson deve mangiarsi le mani per non essere riuscita a sfruttare al meglio soprattutto il rigore con il quale avrebbe riaperto la gara. Il Valur conferma di essere una delle squadre più forti del campionato: ha avuto pazineza, lasciando sfogare il KR nella prima fase di gara e colpendo in contropiede. Nella ripresa ha invece addormentato la partita, limitando al minimo i rischi.
Qui potete vedere tutti i gol della giornata
La classifica dopo la quarta giornata
Il prossimo turno (gli orari sono quelli italiani)
Il big match di giornata è il derby della capitale tra il Valur e il KR. I padroni di casa, dopo il pareggio casalingo con l'FH, cercano i tre punti per poter tenere il passo dello Stjarnan in testa alla classifica e allungare sulle dirette concorrenti alla lotta per il titolo. Il KR, invece, è alla ricerca della sua identità: finora quasi nessuna delle sue stelle ha brillato, primo fra tutti Oskar Orn Hauksson dal quale tutti gli addetti ai lavori si aspettavano grandi cose.
A partire meglio sono i bianconeri che già al quarto minuto creano una buona azione che viene disimpegnata senza grandi problemi dalla difesa del Valur. Poco dopo è Hauksson a mettere i brividi ai tifosi di casa con una punizione dai 25 metri che però non viene sfruttata nel migliore di modi dai suoi compagni di squadra. Il primo quarto d'ora è interamente di marca bianconera che va vicino al gol in altre due occasioni con Kennie Chopart e Tobias Thomsen. Una vecchia regola del calcio recita: "gol mangiato gol subito" ed alla prima vera occasione il Valur passa in vantaggio: lunga rimessa laterale dalla destra, la palla viene spizzata verso il secondo palo dove, completamente dimenticato dalla difesa del KR, Lýðsson non ha alcun problema a depositare in rete.
Il KR non ci sta e riprende ad attaccare a testa bassa e al 22' ha la più grande occasione del primo tempo: Eiriksson del Valur atterra appena dentro l'area di rigore un giocatore bianconero e l'arbitro decreta il rigore. Sul dischetto si presenta Hauksson che spiazza Anton Ari Einarsson ma la palla finisce sul palo.
Alla mezz'ora Dion Acoff, fino ad allora un ectoplasma, avanza da solo fino al limite dell'area di rigore dove serve il solissimo Halldorsson che, incredibilmente, spara fuori. Dieci minuti dopo è ancora Halddorsson a divorarsi un gol solo davanti al portiere Stefan Logi Magnusson. La pressione del Valur si concretizza all'ultimo respiro del primo tempo con Larusson: il centrocampista scatta sul filo del fuorigioco beffando una difesa del KR troppo sbilanciata, si presenta davanti a Magnusson e lo trafigge senza problemi. La prima frazione si chiude sul 2-0.
Nella ripresa è ancora il Valur che tiene in mano il pallino del gioco e si crea un'ottima occasione per il 3-0 già al terzo minuto del secondo tempo ma Rasmus Christiansen tira fuori. La prima azione degna di nota del KR arriva all'ora di gioco con Thomsen che serve Anton Aðalsteinsson che però non riesce a sfruttare l'assist del compagno. Nell'ultima mezz'ora di gara il Valur rinuncia quasi a giocare, lasciando le redini del gioco in mano agli avversari. All'80' la gara si riapre: Anton Ari Einarsson, portiere del Valur, compie un'uscita Kamikaze sui piedi di un attaccante del Kr e l'arbitro è costretto ad assegnare il secondo penalty della partita. Sul dischetto questa volta va Thomsen che spiazza di nuovo l'estremo difensore dei rossi e segna il gol che accorcia le distanze.
Negli ultimi dieci minuti il KR tenta l'arrembaggio alla porta dei cugini ma tutti i loro tentativi vengono vanificati e il derby termina così con la vittoria del Valur che aggancia in testa alla classifica lo Stjarnan.
Il KR ha giocato un'ottima prima frazione di gara non riuscendo però a capitalizzare le grandi occasioni che gli sono capitate. La squadra di coach Willum Þór Þórsson deve mangiarsi le mani per non essere riuscita a sfruttare al meglio soprattutto il rigore con il quale avrebbe riaperto la gara. Il Valur conferma di essere una delle squadre più forti del campionato: ha avuto pazineza, lasciando sfogare il KR nella prima fase di gara e colpendo in contropiede. Nella ripresa ha invece addormentato la partita, limitando al minimo i rischi.
Qui potete vedere tutti i gol della giornata
La classifica dopo la quarta giornata
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