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martedì 2 maggio 2017

Inkasso-deildin al via: statistiche e curiosità della Serie B islandese

Venerdì alle 21.15 Leiknir Reykjavik - Keflavik apre ufficialmente le danze della serie cadetta islandese, in contemporanea ad altre due partite. CIEF segue da sempre e con grande interesse questo campionato: goleade e risultati sorprendenti sono all'ordine del giorno.

Il 2016 si era chiuso con la promozione conquistata con largo anticipo dal duo gialloblu KA - Grindavik. Viceversa, la retrocessione dello Huginn si era risolta in modo drammatico all'ultimo secondo dell'ultima giornata. Insieme ai gialloneri è retrocessa un'altra squadra della costa est, il Fjarðabyggð, stroncata da una crisi societaria a metà campionato, quando veleggiava tranquillamente a metà classifica. La contemporanea risalita di IR e Grotta, fa si che l'Inkassodeildin torni ad essere un torneo di Reykjavik e dintorni con pochi invitati da fuori.

Il faro di Grótta, sulla penisola del Seltjarnarnes, da cui prende il nome l'omonima squadra di calcio, neopromossa in Inkassodeildin (panoramio.com)

Nel 2015 il Vikingur Olafsvik aveva dominato il campionato (17 vittorie, 3 pareggi, 2 sconfitte, 53 goal fatti, 16 subiti, record di punti: 54). Il KA aveva dilapidato una promozione quasi sicura con un finale di stagione sciagurato, a vantaggio del Throttur Reykjavik. La zona retrocessione aveva riservato poche sorprese, con l'allora BI/Bolungarvik (che ha cambiato denominazione in Vestri) che fino a poche giornate dalla fine era in corsa per il record negativo di punti. Era sceso di categoria insieme con un Grotta che, con 10 goal in 22 partite, non la buttava dentro neppure a porta vuota. A ringraziare fu il Fram, a lungo in corsa per non retrocedere, che ha disputato la peggior stagione della sua gloriosa storia.

Andando a ritroso, ricorderemo il 2014 per la prima storica promozione del Leiknir Reykjavik in massima serie, insieme all'IA al ritorno nel calcio che conta, e i 4 punti del Tindastoll (per altro frutto di quattro pareggi).

Peggio fece il "mitico" Volsungur nel 2013 che di punti ne fece due, subendo 85 goal in 22 partite. Ad Husavik sono sotto shock ancora ora. Fu anche l'anno con le prime cinque squadre in soli tre punti: Fjolnir primo a 43, a 42 punti Vikingur Reykjavik (promosso per differenza reti), Haukar e Grindavik, a 40 il BI/Bolungarvik.

Cosa ci aspetta nel 2017? Fylkir e Throttur, retrocesse dalla Pepsideildin, sulla carta hanno una marcia in più. Il Fylkir in particolare è riuscito a trattenere i suoi migliori giocatori e, a meno di un altro suicidio, dovrebbe tornare nel massimo campionato senza tanti problemi.

Le insidie principali sono rappresentate dal Keflavik, dal Thor e anche da un Selfoss sorprendente nel precampionato.

Le mine vaganti saranno il nobile decaduto Fram, Haukar, HK e Leiknir Reykjavik. Salvo sorprese a giocarsi la salvezza saranno le due neopromosse IR Reykjavik e Grotta, insieme al Leiknir Fáskrúdsfjördur.

Fram: squadra di Reykjavik, ha in bacheca 18 scudetti e 8 coppe d'Islanda. E' una delle squadre più vincenti d'Islanda, ma dopo la retrocessione del 2014, si è impaludata in seconda serie. In questi anni ha attraversato crisi societarie, rivoluzioni continue dell'organico e i conseguenti risultati deludenti. Per la prima volta dopo anni inizia la nuova stagione con lo stesso allenatore con cui l'ha finita, Ásmundur Arnarsson. La rosa però è stata nuovamente rivoluzionata e non sembra all'altezza delle compagini più forti. 

Fylkir: squadra di Reykjavik, retrocessa lo scorso anno dopo sedici partecipazioni conclusive al campionato di massima serie. Questa serie positiva, seconda solo al KR, è stata interrotta da una stagione sciagurata dove è andato tutto storto, a partire dal rapporto fra l'ex allenatore Hermann Hreiðarsson con parte di squadra e società. I giocatori migliori sono rimasti tutti: bomber Albert Ingason, il metal-capitano Ásgeir Börkur Ásgeirsson, il terzino Andrés Már Jóhannesson. La risalita è un dovere.

Ásgeir Börkur Ásgeirsson, inossidabile capitano del Fylkir e cantante in una band metal (visir.is)

Grótta: squadra di Seltjarnarnes, sobborgo della capitale, tornata in Inkasso-deildin dopo un anno di terza serie. I gialloblu sono fra i principali candidati alla retrocessione. Ha una rosa sterminata (a referto della KSI sono stati consegnati ben 45 cartellini), allestita in fretta e furia e composta soprattutto da ragazzini. Il peso della squadra sarà tutto sulle spalle di Ingólfur Sigurdsson, 24 anni, ex talento dell'U19 islandese, giramondo, reduce da una breve esperienza in quarte serie olandese.

Haukar: squadra di Hafnarfjörður, sobborgo della capitale, da due anni sta puntando su uno zoccolo duro di giovani e sullo stesso coach, il croato Lukas Kostic. Oltre ai giovani rientrati dalla squadra satellite, l'IH, sono arrivati alcuni innesti interessanti, fra cui l'attaccante esterno Haukur Ásberg Hilmarsson, 23 anni, ex Valur. Ha disputato un buon precampionato e può fare danni a chi si gioca la promozione.

HK: squadra di Kópavogur, sobborgo della capitale, lo scorso anno aveva iniziato la stagione con ambizioni da promozione, salvo rimanere invischiata nella lotta per non retrocedere fino a poche giornate dalla fine. Ha perso tutti i pezzi pregiati, ma ha mantenuto i giovani più interessanti. L'allenatore è l'ex stella della nazionale Jóhannes Karl "Joey" Guðjónsson, subentrato a stagione in corso nel 2016. Vedremo se la sua esperienza compenserà quella che manca ai suoi giovani talenti.

Un giovane Jóhannes Guðjónsson con la maglia della nazionale. Per lui 34 presenze con l'Islanda fra il 2001 e il 2007 (alamy.com)

ÍR: squadra di Reykjavik, tornata in seconda serie dopo aver mancato la promozione per tre anni consecutivi. Rotta una maledizione, resta un altro tabù da sfatare: la permanenza di categoria. La rosa, inadeguata per la nuova serie, è stata rimpolpata in fretta e furia negli ultimi giorni di mercato con rincalzi di altre squadre di prima e seconda serie. Bisogna vedere quanto impiegherà Arnar Thór Valsson, una vita spesa con i biancoblu fra campo e panchina, a trovare la giusta amalgama.

Keflavík: squadra di Keflavik, ha vinto quattro scudetti e quattro coppe d'Islanda, è retrocessa in seconda serie nell'anno del suo centenario. Lo scorso anno è stata in ballo per la promozione fino a metà stagione, poi la scarsa vena in zona goal ha compromesso tutto. Ha una rosa di esperienza in cui ha inserito alcuni innesti di valore assoluto, in primi l'attaccante danese Jeppe Hansen, lo scorso anno al KR. Se la gioca per risalire.

Leiknir F.: squadra di Fáskrúdsfjördur, villaggio di 600 anime sulla costa est. Gioca sul campo del vicino comune di Reyðarfjörður, ha centrato tre promozioni consecutive prima di conquistare una miracolosa salvezza lo scorso anno. Avevamo intervistato il presidente Magnús Björn Ásgrímsson alcuni mesi fa oltre ché il suo allenatore, i due principali artefici di questo piccolo miracolo sportivo. L'obiettivo è quello di mantenere la categoria senza soffrire come lo scorso anno, forti di una rosa consolidata e un'esperienza maggiore del campionato.

Leiknir R.: squadra di Reykjavik, molto radicata a Breiðholt, uno dei quartieri più "difficili" (nel senso islandese del termine) della capitale. E' una delle squadra con la maggior partecipazione di pubblico di tutta l'isola ed è riconosciuta per avere in rosa giocatori nati e cresciuti all'ombra del Leiknisvöllur. E' tornata in seconda serie dopo aver vissuto nel 2015 il suo primo e unico anno in massima serie, ritenuto ai tempi un miracolo. Lo zoccolo duro è sempre lo stesso di quegli anni, intorno ci sono tanti ragazzini cresciuti nel vivaio, molto interessanti, alcuni già nelle fila delle varie under islandesi, ma ancora un po' acerbi. Lo scorso anno, dopo metà campionato passato in scia delle migliori, ha avuto un crollo verticale per i pochi ricambi. Siamo curiosi di vedere cosa riuscirà a fare Kristófer Sigurgeirsson, ex secondo al Breidablik.

Selfoss: squadra di Selfoss, sud dell'isola. Gli amaranto hanno aperto un nuovo ciclo lo scorso anno dopo che nel 2015 hanno rischiato la retrocessione. Squadra nuova, alcuni stranieri interessanti fra cui il terzino italiano Giordano Pantano. Lo scorso anno ha faticato nella prima metà della stagione, per poi risalire la china e conquistare un'inaspettata semifinale di coppa d'Islanda. La rosa ha subito pochi ritocchi, ha disputato un ottimo precampionato conquistando i quarti di Coppa di Lega. Fotbolti.net mette il Selfoss a metà classifica, noi un po' più su.

Þór: squadra di Akureyri, nord del paese. Nella rivalità cittadina con il KA sono indietro ormai da anni e, complice la promozione dei gialloblu, l'unica via per festeggiare è quella di raggiungerli in massima serie. La rosa è ampia e competitiva. Escludendo bomber Gunnar Örvar Stefánsson (per altro reduce da una brutta esperienza in serie D italiana), mancano però altri giocatori di categoria superiore. Negli anni i biancorossi ci hanno abituato a prestazioni altalenanti, talvolta al limite del comprensibile. Il "nuovo" allenatore è Lárus Orri Sigurdsson, autentica riserva della repubblica: 19 anni al Thor da giocatore, 4 da allenatore (chiamato a più riprese quando le cose vanno male). Vedremo se porterà la costanza necessaria per la promozione.

Gunnar Örvar Stefánsson, potente attaccante di grande stazza fisica (è alto 1,95) è stato capocannoniere della scorsa Inkassodeildin con 14 reti (youtube.com)

Þróttur R.: squadra di Reykjavik, retrocessa lo scorso anno dalla massima serie. Ha perso alcuni elementi di spicco (come Dion Acoff, passato al Valur), ma li ha rimpiazzati con giocatori di livello. La coppia d'attacco Emil Atlason (ex KR) e Viktor Jonsson (ex Vikingur) è un lusso per la categoria. L'allenatore è rimasto Gregg Ryder, al timone dal 2013. La rosa titolare è cambiata parecchio e sembra migliore di quella dello scorso anno. In Coppa di Lega ha singhiozzato, se Ryder trova velocemente la quadra è una delle squadre da battere.

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