Skalla-Grímur era un vichingo che fra il IX e X secolo ha iniziato a colonizzare la zona di Borgarfjordur. Chi è appassionato di saghe islandesi, saprà che è anche il papà dell'Egil protagonista della famosa "Saga di Egil". Oggigiorno i suoi discendenti praticano calcio, basket, badminton e molti altri sport nel club che porta il suo nome. In questo modo, Skallagrimur continua ad esser un punto di riferimento per Borgarnes, un villaggio di 2.000 abitanti molto pittoresco che è adagiato sulle rive del Borgarfjörður, nella costa ovest dell'Islanda.
Lo Skallagrimur ha giocato in Urvalsdeild solamente una stagione, nel 1997. Nel 2012 ha rinunciato a partecipare al campionato ed è ripartito dalla 4.deild l'anno successivo. Questa stagione è arrivato terzo, mancando di poco i play off per la seconda stagione di fila.
Abbiamo intervistato il presidente del club, Ívar Örn Reynisson, che ci ha parlato di organizzazione, storia e ambizioni dello Skallagrimur:
Il villaggio di Borgarnes sulle rive del Borgarfjordur (flickr.com)
1) Lo Skallagrimur è una polisportiva con sede a Borgarnes, un bel villaggio di 2.000 abitanti sulla costa del Borgarfjörður. Quanto è importante il vostro club per Borgarnes?
Il club è molto importante per la nostra comunità, specialmente per i ragazzi. Abbiamo circa 150 ragazzi sotto i sedici anni che si allenano con noi e svolgiamo un ruolo preponderante per la scelta dei loro hobby ed altre attività. Solitamente abbiamo 100-200 persone che assistono alle partite della nostra prima squadra, cosicché le partite sono giustamente considerati grossi eventi durante l'estate.
2) Lo Skallagrimur dà la possibilità di praticare molti sport come calcio, basket, atletica, badminton e nuoto. In quale disciplina ottenete i risultati migliori?
La squadra che ha ottenuto i successi più grandi è quella di basket. Ha giocato nel campionato principale per molte stagioni sebbene sia retrocessa la scorsa stagione. Non ha mai vinto lo scudetto, ma ha partecipato alcune volte ai playoff ed è arrivata anche in finale. Abbiamo avuto anche qualche successo nel badminton e nell'atletica. La nostra atleta più famosa, Íris Grönfeld, una giavellottista, ha partecipato alle Olimpiadi del 1984. Devo dire che, sebbene lei faccia parte della nostra comunità e viva ancora qui, non credo che abbia mai gareggiato sotto la bandiera dello Skallagrimur, ma piuttosto dell'UMSB che è una sorta di federazione che riunisce tutti i piccoli club di Borgarnes.
3) Lo Skallagrimur ha anche una sezione dedicata al teatro. E' piuttosto inusuale che un club sportivo abbia una sezione che si occupi di recitazione. Cosa puoi dirci al riguardo?
C'è una lunga storia dietro ciò. In origine il club era una sorta di organizzazione giovanile e non si occupava solamente di sport. Come molte altre organizzazioni giovanili del paese, si occupava di allestire eventi culturali nei quali la sezione di teatro affonda le sue radici ed è una di quelle sopravvissute nel corso dei decenni. Il club celebrerà il suo 100° anniversario l'anno prossimo e la sezione di teatro ne costituisce ancora una colonna portante.
4) Come siete organizzati? Intendo, lo Skallagrimur ha una dirigenza unica oppure ogni disciplina ha un suo direttivo?
Ogni sezione ha il proprio direttivo, anche se c'è un "direttivo silente" dove si incontrano i presidenti di tutte le sezioni. Quest'ultimo direttivo si riunisce due volte l'anno e ormai non svolge quasi più nessun ruolo. Oltretutto facciamo parte di una federazione di cui accennavo prima, l'UMSB - la lega giovanile di Borgarfjordur. Questa è un'organizzazione più grande, una sorta di ombrello, dove tutte le sezioni dello Skallagrimur si incontrano insieme agli altri club del Borgarfjordur con frequenza regolare per discutere degli interessi in comune.
5) Parliamo di calcio. Siete arrivati terzi in campionato per il secondo campionato di fila, non lontano dai play off. Siete soddisfatti o delusi da come è andata la stagione?
Siamo rimasti molto frustrati dal non aver partecipato ai play off quest'anno. Ci siamo arrivati molto vicino e ciò è svanito nel match casalingo contro il KH dove abbiamo perso 1-0 attaccando per tutto il match e prendendo goal su calcio d'angolo. Dopo quella partita non avevamo più chance poiché mancavano solo due turni alla fine. La stagione precedente probabilmente l'opportunità di salire non era alla nostra portata come quest'anno. Avevamo una buona squadra per questo campionato e dovevamo raggiungere i play off.
6) Quali sono i vostri obiettivi per la prossima stagione? E come vi organizzerete per raggiungere questi obiettivi?
Punteremo alla promozione come nella scorsa stagione. Come lo scorso anno abbiamo già ingaggiato un allenatore bravo ed esperto così come siamo riusciti a mantenere la maggior parte del gruppo che compone la squadra. Abbiamo anche dei giocatori promettenti che arrivano dal nostro settore giovanile che rinforzeranno la squadra. Infine stiamo anche lavorando per trovare i giocatori giusti che ci permettano di competere realmente per la promozione. La nostra preparazione è già iniziata con due amichevoli che abbiamo vinto, ma la vera partenza sarà in febbraio quando la squadra inizierà ad allenarsi insieme con frequenza.
7) Nel 1997 avete giocato la vostra unica stagione in Urvalsdeild mentre nel 2012 non vi siete iscritti al campionato. Cosa puoi raccontarci della storia recente dello Skallagrimur?
Bene, è stato un saliscendi nel corso degli anni. Negli anni '80 la squadra militava fra la seconda e terza serie, ma all'inizio degli anni '90 le cose hanno iniziato ad andare meglio. Centrando una promozione dopo l'altra il club è sbarcato nel campionato maggiore nel 1997. E' triste da dire, ma l'energia del club non era abbastanza per tenere la squadra lassù o comunque nei campionati principali. La ragione è soprattutto economica, tutto ciò era più costoso di quanto il club potesse spendere.
Dopo essere retrocessi dalla prima alla quarta serie nel giro di pochi anni, il club era indebitato e c'è voluto molto lavoro per uscire da questa situazione. Le dirigenze di quegli anni hanno lavorato enormemente per sdebitarsi. Anche la crisi economica del 2008 (che in Islanda è stata soprattutto finanziaria, ndr) ha avuto un impatto molto negativo poiché la maggior parte degli sponsor ha attraversato momenti duri e alcuni di loro hanno ritirato le loro sponsorizzazioni. Finalmente nel 2010 il club ha estinto i suoi debiti ed ha iniziato a ricostruire.
Nel 2012 avevamo solo una manciata di giocatori coi quali formare la squadra. E' stata una decisione dura ma necessaria quella di non avere una prima squadra in quella stagione. Un sacrificio necessario per delle persone in una comunità legata al club indipendentemente da tutto. Gli attuali giocatori cresciuti nel nostro vivaio hanno preso l'iniziativa dopo quella stagione, aiutando la dirigenza a costruire la squadra e hanno lavorato duramente nel processo di creare l'atmosfera e l'entusiasmo per avere un proprio team.
Da allora abbiamo mirato il nostro lavoro per migliorare al massimo il nostro settore giovanile e abbiamo recentemente ingaggiato un direttore generale, che è anche un allenatore delle nostre giovanili. E' il nostro unico impiegato a tempo pieno e abbiamo visto molti passi avanti da quando è stato assunto. L'attenzione principale è sul settore giovanile e stiamo vedendo che sta pagando poiché in prima squadra abbiamo uno zoccolo duro di giocatori cresciuti con noi e su di loro possiamo costruire una squadra forte.
8) Cosa vi serve per tornare in Urvalsdeild? Pensi che sia possibile?
Ci serve un miliardario! No, ad esser sinceri non credo sia possibile arrivare in Urvalsdeild solo con nostri giocatori. Al momento non ci sono giocatori cresciuti con noi che stanno giocando nelle squadre del campionato maggiore e quindi non credo che ciò sia possibile nel futuro prossimo. L'obiettivo realistico per noi è arrivare in terza serie e mantenerla. E' dove ci sono squadre di spessore simile al nostro. Potremmo anche aspirare ad arrivare in seconda serie, ma per i prossimi anni il vero obiettivo è raggiungere la terza.
9) Avete qualche collaborazione con altre squadre di calcio?
Qualche anno fa avevamo l'U19 e l'U17 insieme al Vikingur Ólafsvík e altri piccoli club dello Snæfellsnes. Attualmente uno dei giocatori principali del Vikingur Ó. è cresciuto con noi. Ora siamo in trattative con uno dei giganti del calcio islandese, il Fram Reykjavik, per cooperare con l'U17 maschile e l'U15 femminile. Loro hanno attraversato una fase di transizione in questi ultimi anni e attualmente non sono la forza che è stata negli anni passati. Così siamo speranzosi che questa cooperazione sia vantaggiosa per entrambi i club e che continui per gli anni a venire.
10) Il nome "Skallagrimur" deriva da un personaggio della Saga di Egil. Quali sono le cose più importanti su di lui da sapere? E perché è così importante per il vostro territorio?
Skallagrimur è stato il colono vichingo che si è stabilito nel Borgarfjordur nel X secolo. E' un personaggio chiave nella nostra saga più conosciuta, la Saga di Egill, che racconta la storia di suo figlio Egil Skallagrimsson. Lui scappò dal Re di Norvegia e dalla sua tirannia per iniziare una nuova vita con la sua famiglia in un paese nuovo. Skallagrimur è meno famoso di suo figlio, ma è una bella persona di cui parlare.
11) Quali sono i vostri sogni e speranze per il futuro dello Skallagrimur?
Noi speriamo di aver un club stabile attraverso i risultati della prima squadra, lo sviluppo del nostro settore giovanile, la nostra professionalità e le risorse finanziarie. Vogliamo essere un club dove bambini e ragazzi possano divertirsi coi loro hobby e vogliamo anche creare giocatori professionisti. E' sempre una grande lavoro per un piccolo club di una piccola comunità, ma vogliamo continuare a tirar su il nostro club con le migliori intenzioni.
E' strano sentir parlare di campionati, playoff, giovanili e organizzazione di una squadra che rappresenta un paesino da 2 mila abitanti...forse proprio questo rende la storia di questa squadra affascinante.
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