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martedì 8 settembre 2015

Nazionali - Oui, Islande, C'EST LA FRANCE! Il 6 settembre è nella storia. E i giornali italiani scoprono che l'Islanda ha saputo programmare...

Alla fine, il mondo se n'è accorto. Mentre l'Islanda scriveva la storia, tutti guardavano da un'altra parte. Poi l'impresa ad Amsterdam aveva attirato qualche attenzione, ma ancora con aria di sufficienza. Poi la qualificazione al termine della scialba partita col Kazakistan, ma l'ufficialità dell'arrivo a Euro 2016 fa il giro dei media: il mondo (e soprattutto l'Italia) ha finalmente scoperto l'Islanda. Chi parla di "fenomeno", chi di "miracolo", chi cerca radici politiche in questo exploit sportivo: tanta carne a cuocere, ma l'importante è che, a poco più di un anno di distanza da Inter-Stjarnan, sia finalmente crollato quel muro di diffidenza e snobismo verso il calcio islandese. Insomma, l'ultima Thule del calcio è stata scoperta! Sempre bello vedere come cambiano i giudizi nel giro di tre giorni, secondo la nobile arte del salire sul carro dei vincitori: fortuna che a Reykjavík sono sempre stati consapevoli di potercela fare. Che poi l'Islanda sia tra le prime nazionali a qualificarsi ufficialmente a Euro 2016... beh, questo aggiunge valore ad una scalata già rispettabilissima.
Il cerchio della felicità

Il 6 settembre 2015 è una data che resterà nella nostra memoria: in quella del blog, che ha colto l'Islanda proprio quando ormai era in rampa di lancio ed era pronta a spiccare il volo, seguendola passo dopo passo; in quella degli amanti del calcio, che non possono ricordare un'Islanda così forte; in quella degli islandesi, finalmente fieri anche della loro nazionale di calcio; in quella di Lars Lagerbäck, artefice primario di questa impresa insieme a Heimir Hallgrímsson; in quella di Geir Þorsteinsson, presidente della federazione che ha permesso tutto ciò; in quella di Sigmundur Davíð Gunnlaugsson, il primo ministro islandese che ha dichiarato di essere "pentito per non aver pensato prima a dichiarare la festa nazionale, ma alla squadra ho detto subito dopo la partita che per loro ristoranti e locali sarebbero stati aperti tutta la notte. Anche senza un provvedimento non credo che qualcuno li manderà a letto". Insomma, una festa illimitata per un traguardo mai raggiunto prima: è alle spalle la tragica delusione di Zagabria, quando per poco scappò il mondiale brasiliano.

L'entusiasmo, però, si è generato da solo, perché la partita col Kazakistan è stata tutto tranne che indimenticabile. Certo, verrà per sempre associata ad un traguardo storico come questo, ma nessuno si ricorderà una sola azione di quest'incontro, probabilmente uno dei più noiosi di tutto il girone A. Il risultato era scontato, anche perché si sfidavano la prima e l'ultima del girone. Ma l'Islanda era tesa e il Kazakistan non voleva fare l'agnello da immolare sull'altare dei festeggiamenti avversari. I primi quarantacinque sono piuttosto equilibrati, con gli ospiti che partono col piede sull'acceleratore ma ben presto si spengono, mentre i padroni di casa ci provano in chiusura a farsi vedere in avanti. Nella ripresa il ritmo blando del match non cambia, anche perché i kazaki oppongono una certa resistenza ai tentativi non troppo convinti degli islandesi, che però non insistono più di tanto: nel pomeriggio l'Olanda è crollata in casa della Turchia per 3-0, e quindi con un semplice pareggio si va a +7 proprio sui turchi, la qual cosa a due giornate dalla fine significa qualificazione sicura. Certo, stare a pari punti con la Repubblica Ceca che ha vinto per 2-1 in Lettonia può dar fastidio, ma è tutto relativo a questo punto. E così, dopo il brivido dell'espulsione di Aron Einar Gunnarsson al 90°, la festa può iniziare nonostante lo scialbo 0-0.

Impossibile adesso predire chi l'Islanda incontrerà in Francia. Il rischio di un girone ostico c'è, ma giunti a questo punto non si possono più fare calcoli: agli Europei ci arriva chi se lo merita, quindi tutti gli avversari sono ugualmente pericolosi. Certo, se possiamo evitare di avere a che fare con la Francia padrona di casa o con la tremendissima Spagna, siamo tutti più felici, ma adesso è troppo presto per pensarci. Al momento, comunque, le squadre qualificate sono appena cinque: Francia (nazione ospitante), Inghilterra (vincitrice del girone E), Austria (vincitrice del girone G), più l'Islanda e la Repubblica Ceca, prime due classificate (ancora da decidere l'ordine) del girone A. Un vantaggio sarà senz'alcun dubbio dato dalla forma fisica: a giugno le condizioni atletiche non sono sempre brillanti per tutte quelle nazionali i cui campionati vanno da agosto-settembre fino a maggio (e che quindi possono causare stanchezza), mentre in Islanda giugno-luglio è il momento centrale della stagione. Sarà inoltre curioso vedere come si organizzerà la federazione col campionato di Úrvalsdeild: a giugno si giocherà comunque, nonostante la nazionale, o il calendario sarà organizzato diversamente? Che sia l'occasione buona per una riforma dell'organizzazione della stagione calcistica? Sono domande a cui solo il tempo darà una risposta, ma non dimentichiamo che nel frattempo dovrebbe esserci anche il primo turno preliminare di Europa League. Insomma, una situazione ingarbugliata.

Comunque, per chiudere il capitolo Islanda e passare a quello ben più doloroso della nazionale faroese (che passa necessariamente in secondo piano), voglio riportarvi un'analisi del caso islandese che è praticamente comparsa ovunque: dalla Gazzetta dello Sport a Panorama, da Il Fatto Quotidiano a Il giornale. Che siano su giornali o su riviste, pubblicate su quotidiani di destra o di sinistra, le analisi trovano tutte la stessa spiegazione a questo miracolo: la lotta all'alcool e al tabagismo. Può sembrare un'astrazione, un'insensatezza collegare due questioni sociali serissime con il calcio, e invece una volta tanto anche i media nostrani ne azzeccano una. Citando un reportage di So Foot, la "rosea" ricorda di come meno di vent'anni fa l'Islanda avesse seri problemi legati alla diffusione di fumo e alcool tra le giovani generazioni. Ma i governi locali - più lungimiranti di quelli italiani, in questa come in tantissime altre questioni - puntarono sullo sport per dare ai giovani un altro modo di passare il tempo libero. Oltre alle diffusione capillare di campi da calcio coperti o in erba sintetica (impensabile solo quindici anni fa), c'è da dire che gli allenatori devono tutti avere il patentino UEFA, almeno di tipo B, ma molti cercano di ottenere quello di tipo A, incentivati dalle loro stesse società, che li pagano in maniera adeguata sempre e ovunque, non solo a Reykjavík e dintorni. E poi giù (FINALMENTE) una sviolinata sull'orgoglio di questo popolo che da sempre si adopera per migliorare le sue condizioni di vita e per migliorare se stesso, con tanto di passaggio sulla dignitosissima uscita dell'Islanda dalla bancarotta del 2008. Evito di commentare certi commenti demenziali in fondo all'articolo, che spostano incredibilmente l'attenzione dai meriti sportivi dell'Islanda al suo clima, ovviamente attaccandone il freddo: a parte il fatto che questa è la dimostrazione lampante dell'incapacità quasi patologica degli sportivi (?????) italiani di riconoscere i meriti degli altri e di dire cose pertinenti e sensate, se il magnifico clima italiano ha prodotto questi campioni di stupidità, non stupiamoci del fatto che l'Italia stia affondando come il Titanic, eppure continui testardamente a credere di essere l'iceberg capace di affondare gli altri.

Chiusura per la nazionale faroese, che a Helsinki fa quel che può, ma cade al 23° con un gol di Pohjanpalo, già autore della rete che ha permesso alla Finlandia di battere la Grecia. Con questo risultato, come prevedibile l'avventura delle Fær Øer termina qui, perché il -7 dall'Ungheria è ormai matematicamente irrecuperabile. Resta però la possibilità di fare più di sette punti in un girone di qualificazione, per superare il record. L'occasione ghiotta sarà ad ottobre, quando a Budapest  le Fær Øer sfideranno l'Ungheria, che è a soli tre punti di distanza per la Finlandia. Se gli scandinavi dovessero battere la Romania a Bucarest, in caso di stop ungherese i giochi per i play-off potrebbero decidersi solo all'ultima giornata. Insomma, c'è da aiutare una sorella nordeuropea: Bucarest forse chiama, Budapest risponda. E viceversa.

Articolo Gazzetta dello Sport (leggi qui)

Articolo Il Fatto Quotidiano (il più esaustivo da un punto di vista sportivo, leggi qui)

Articolo Panorama (leggi qui)

Articolo Il Giornale (leggi qui)
Complimenti, avete fatto qualcosa di storico per gli islandesi: anzi, per l'Europ - See more at: http://www.raisport.rai.it/dl/raiSport/Articoli/Premier-Islanda-Via-a-una-lunga-festa-f245387f-c1a7-41c0-9aaf-c86a325138bd.html#sthash.9L2gzEd5.dpuf
Complimenti, avete fatto qualcosa di storico per gli islandesi: anzi, per l'Europ - See more at: http://www.raisport.rai.it/dl/raiSport/Articoli/Premier-Islanda-Via-a-una-lunga-festa-f245387f-c1a7-41c0-9aaf-c86a325138bd.html#sthash.9L2gzEd5.dpuf

7 commenti:

  1. Dico solo che mi sono emozionato come un bambino.

    Poi i meriti sono tutti loro...Dei giornali Italiani poco mi importa...

    Mario

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  2. E' una grande soddisfazione per tutti noi che seguiamo il calcio islandese!!! Secondo me si può benissimo giocare il campionato islandese in concomitanza degli europei, tanto i nazionali giocano in giro x i vari campionati europei. Mi chiedo, quante volte nella storia si è qualificata x la fase finale di un europeo la squadra di una nazione che conta 300.000 abitanti? E soprattutto in come prima o seconda di un girone così ostico?

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  3. Un grandissimo risultato e, finalmente, anche in Italia se ne inzia parlare... L'ultima volta che si era fatto cenno all'Islanda calcistica (oltre allo Stjarnan dell'anno scorso) era il 2004, quando l'Italia di Lippi perse 2-0 a Reykjavík.
    Come dice Alby il campionato potrebbe non subire variazioni dato che la maggior parte dei convocati gioca in campionati esteri; e questo secondo me dovrebbe essere il prossimo obiettivo della federazione: cercare di far crescere il livello dell'Urvalsdeild, per portarlo almeno a giocarsi i gironi di EL. Sarebbe un grande traguardo.
    Sempre per rispondere ad Alby circa la nazionale con meno popolazione: considera che in Europa l'Islanda è quart'ultima come abitanti (con meno ci sono solo San Marino, Andorra, Liechtenstein e Far Oer)... finora la nazionale più piccola a qualificarsi era stata la Lettonia che però conta quasi 2 milioni di persone, cioè poco più di 6 volte l'Islanda. A livello mondiale si potrebbe considerare il secondo miglior risultato di sempre se consideriamo la qualificazione di Tahiti (180mila ab. circa) alla Confederations Cup, anche se attraverso una campionato continentale di livello parecchio basso.
    Quindi dire che sia un risultato storico o un miracolo sportivo (e sociale se vogliamo spingersi più in là analizzando anche la struttura sociale della popolazione islandese), non è un'eresia, tutt'altro.
    Se vogliamo parlare già di sorteggi, penso che l'Islanda possa tranquillamente posizionarsi in seconda fascia (come per i sorteggi mondiali) qindi sperare in un raggruppamento abbordabile non è impensabile; e considerando anche che passano le prime due e le 4 migliori terze (su 6), magari un pensiero alla fase ad eliminazione diretta non è così utopico. ^^
    Egill

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  4. Complimentiiiiiiiiiiiii!!!Evvaaiiiiiiiii! Sono davvero molto ma molto contento, una qualificazione strameritata di una ottima squadra con un gioco molto buono e organizzato, come dico da tempo non è assolutamente frutto del caso ma di una programmazione perfetta e di una generazione davvero buona. Un impresa se si pensa che l'Islanda ha poco più di 300 mila abitanti, la svolta è stata quella legge si che ha aiutato ma anche e sopratutto costruire campi da calcio al coperto affinchè i giovani possano giocare,divertirsi e allenarsi durante tutto l'anno! La scorsa serata è stata PERFETTA si sono qualificate entrambe le nazionali che speravo cioè Islanda e Repubblica Ceca,ora poco mi importa chi arriva prima e chi seconda, l'importante era ottenere il pass per la fase finale, al momento del sorteggio per me come credo per tutti era l'Olanda la favorita del girone(enorme delusione invece e ora a rischio serissimo anche il terzo posto)con Islanda(che per me era favorita),Repubblica Ceca e Turchia per la seconda piazza,è andata diversamente invece, meglio di così era impossibile e sono felicissimo di ciò! Grande impresa anche dell'u21 che vince 3-2 con la Francia ma poi si fa fermare e perde 2 punti importanti pareggiando 1-1 con i nordirlandesi pochi giorni dopo,questa unica nota leggermente stonata in giorni comunque storici del calcio islandese(e per me siamo solo all'inizio,il progetto durerà e anche se il girone per russia 2018 è difficile comunque i tentativi per l'impresa anche di arrivare alla fase finale di un mondiale ci saranno perchè il progetto è serio e solidissimo).
    Peccato per le Far Oer ma hanno comunque fatto bene nel loro girone e possono ancora fare qualche storico punto.
    Sul campionato islandese concordo anche io, NON credo subirà grandi stravolgimenti perchè praticamente tutti i giocatori della nazionale giocano già all'estero se non si considera qualche rara eccezione.
    Complimenti a tutti anche qui sul blog, è bello seguire un calcio molto spesso stupidamente sminuito ma in realtà interessante, e dei giornali italiani pazienza,lasciano il tempo che trovano come certa gente che parla senza conoscere i fatti prima di giudicare la cosa

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  5. Intervengo solo per fare due precisazioni:
    1) Quando chiedevo se fosse possibile giocare in concomitanza con l'europeo, il problema che ponevo non riguardava i convocati (quelli che giocano in Islanda non dovrebbero essere più di tre), bensì l'audience: chi presterebbe attenzione al campionato se nel frattempo c'è la nazionale impegnata in uno storico Europeo? Gli islandesi, che già snobbano la coppa di lega (come se potessero permetterselo), in un caso eccezionale come questo snobberebbero anche il campionato...
    2) Egill ha parlato della nazionale di Tahiti alla Confederations Cup: vi ricordo che però Tahiti, con 180mila abitanti, è soltanto l'isola più grande della Polinesia Francese, che però in totale conta 274mila abitanti. Un numero comunque inferiore a quello islandese, ma era corretto specificare che con "Tahiti" in realtà si fa riferimento a tutta la nazionale polinesiana.

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    Risposte
    1. Per il punto 1 la situazione è facilmente risolvibile: basta non far coincidere giornate di campionato o coppe nei giorni in cui gioca la nazionale. I sorteggi degli europei infatti si terranno a dicembre mentre i calendari dell'urvalsdeild di solito si fanno gennaio. Basta un po' di programmazione.
      Punto 2: errore mio. Ieri sera ero stanco per il lavoro e non mi ricordavo di questa cosa, anche perché la FIFA la chiama sempre Tahiti e quindi mi son sbagliato XD
      Cmq la sostanza non cambia ^_^
      Egill

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  6. Penso che le partite del campionato islandese vengano trasmesse solo da tv private. Credo che la concomitanza con la nazionale agli europei gli faccia leccare i baffi: è tutta visibilità data al campionato locale!

    Fossero in streaming...

    https://en.wikipedia.org/wiki/St%C3%B6%C3%B0_2_Sport

    http://www.sportfive.com/index.php?id=1180

    Fabio

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