Un momento della partita tra KR e ÍBV (mbl.is/Þórður) |
Nonostante tra KA Akureyri e Valur vi fosse una categoria di differenza, in campo non si è notato più di tanto. Probabilmente è stato merito anche della tattica prudente adottata da Bjarni Jóhannsson che, pur giocando in casa, ha preferito schierarsi con un 4-5-1 ipercoperto, lasciando all'unica punta Elfar Árni Aðalsteinsson la licenza di colpire e agli ospiti il pallino del gioco. E il Valur, presentatosi nella Capitale del Nord con un più spregiudicato 4-3-3, non se l'è fatto ripetere due volte. Ma all'inizio il campo sembra dare ragione al tecnico gialloblù: dopo appena cinque minuti di gioco, è proprio Aðalsteinsson che si procura il rigore, da lui stesso poi segnato. Sull'1-0, la squadra di casa si chiude ancora di più, fino a subire l'impeto degli avversari, che si traduce in gol del pareggio al 23°, quando Orri Sigurður Ómarsson sfrutta un'opportunità nata da calcio d'angolo. E da qui all'intervallo il copione sarà sempre lo stesso: Valur in sterile possesso palla, KA in attesa dell'avversario. Il secondo tempo è un tantino più movimentato, ma il canovaccio di base per la squadra di Akureyri non varia, ed è solo per una questione di centimetri che la scelta non si sia rivelata azzeccata: al 73° Davíð Rúnar Bjarnason becca in pieno il palo, sfiorando il nuovo vantaggio per i padroni di casa, che riescono comunque a trascinare il Valur ai supplementari, dove però non succede molto. Si va dunque ai rigori. Ai punti, meriterebbe il Valur, ma il KA ha resistito e sfiorato addirittura la vittoria, pur essendo di una categoria inferiore. Iniziano comunque gli ospiti con Kristinn Freyr Sigurðsson che non fallisce, quindi di nuovo Aðalsteinsson per l'ultima squadra della 1. deild. Tutto fila liscio come l'olio, con una serie di rigori perfetti. Soltanto Josip Serdarušić sbaglia, ma è l'errore che emette la sentenza: il Valur va in finale vincendo per 5-3 ai rigori, mentre ad Akureyri non resta che la consolazione di una notte in cui è stato lecito sognare in grande.
Discorso ben diverso per l'altro quarto di finale, dove in teoria la forbice tra le due contendenti era meno ampia: per quanto l'ÍBV Vestmannaeyjar sia in difficoltà, gioca nello stesso campionato del KR Reykjavík, per cui sarebbe stato lecito attendersi una sfida ancora più alla pari. Invece, gli isolani subiscono eccessivamente la pressione dell'arena bianconera, e crollano. In un quarto d'ora, la squadra di casa prende le misura agli avversari, e al 23° Hólmbert Aron Friðjónsson timbra il cartellino, ripetendosi al 41°. Per lui, due gol all'esordio in Coppa d'Islanda con la maglia bianconera, per la quale ha messo a segno tre gol in tre presenza totali. In mezzo alle due reti dell'ex Celtic, una traversa colpita da Hafsteinn Briem, che avrebbe potuto riaprire i giochi. Invece nella ripresa non cambia nulla, e al 54° i giochi si chiudono grazie al colpo di Óskar Örn Hauksson. Al 67° Þorsteinn Már Ragnarsson arrotonda soltanto un risultato non più in discussione, prima del gol della bandiera degli Eyjamenn al 74° con Bjarni Gunnarsson.
Valur e KR si avvicinano quindi in due modi praticamente opposti alla finale; i primi con enorme fatica e non con pieni meriti, i secondi con estrema scioltezza. La partita decisiva si terrà il 15 agosto, ovviamente al Laugardalsvöllur, e sarà con ogni probabilità uno scontro-verità non solo per la coppa, ma anche per lo "scudetto". Si sfideranno la seconda e la terza, che sono vicinissime alla prima: l'FH non può che essere spettatore interessatissimo. Chi vince, prende la coppa e vola col morale; chi perde, o divorerà gli avversari in campionato per la voglia di rivalsa, o crollerà. Senza dimenticare che si affronteranno le due squadre più titolate della storia del calcio islandese. Due sole volte si sono incrociate in finale: nel lontanissimo 1966, il KR vinse 1-0, aggiudicandosi la sesta coppa in sette edizioni (quella mancante andò, neanche a dirlo, al Valur), mentre nel più recente 1990 furono i rossoblù ad avere la meglio con un 5-4 ai rigori. Molti saranno in vacanza, e io stesso sarò appena rientrato, ma il 15 agosto guai a perdersi questa finalissima.
Coppa d'Islanda
Semifinali
Akureyri, Akureyrarvöllur, 29 luglio 2015, ore 20:00 (ore 18:00 locali)
KA Akureyri - Valur 1-1 [3-5 dcr]
Arbitro: Vilhjálmur Alvar Þórarinsson (30 anni)
Reti: 6° Elfar Árni Aðalsteinsson (rig. KA), 23° Orri Sigurður Ómarsson (VAL)
* Rigori KA: Elfar Árni Aðalsteinsson (ok), Ólafur Aron Pétursson (ok), Josip Serdarušić (X), Davíð Rúnar Bjarnason (ok)
* Rigori Valur: Kristinn Freyr Sigurðsson (ok), Patrick Pedersen (ok), Einar Karl Ingvarsson (ok), Mathias Schlie (ok), Emil Atlason (ok)
Reykjavík, Alvogenvöllurinn, 30 luglio 2015, ore 20:00 (ore 18:00 locali)
KR Reykjavík - ÍBV Vestmannaeyjar 4-1
Arbitro: Þóroddur Hjaltalín (38 anni)
Reti: 23° e 41° Hólmbert Aron Friðjónsson (KR), 54° Óskar Örn Hauksson (KR), 67° Þorsteinn Már Ragnarsson (KR), 70° Bjarni Gunnarsson (ÍBV)
Scusate la domanda, ma non ho trovato niente a riguardo ai internet, ma in Islanda c'è il limite di stranieri?
RispondiEliminaGià sono 4 gatti, se mettessero il limite agli stranieri....guarda le formazioni dell'Afrika che gioca in 4 deild, lì di islandesi proprio non ne trovi...
RispondiEliminaMa perché. Il livello islandese (calcistico) e' molto basso ( paragonabile a promozione o eccellenza in Italia) o per via della posizione geografica? Francamente non capisco come una nazione che sta per approdare agli europei 2016 e avendo dimostrato con la propria nazionale di non essere inferiore a nazioni( sulla carta) molto più blasonate non abbia molti stranieri nel suo campionato e, inoltre non sia professionistico. Se fosse per me verrei a giocare domani in islanda
RispondiEliminaSecondo me, dobbiamo renderci conto che nei paesi nordici hanno una diversa cultura sportiva rispetto alla nostra, i giovani praticano sport in percentuale molto elevata e non si limitano al solo calcio. Il fatto che la nazionale islandese sia cosi' forte ritengo sia una combinazione fortuita di una generazione che ha sfornato talenti, quindi godiamocela finchè possiamo. Voglio ricordare che due olimpiadi or sono, l'Islanda di pallamano maschile aveva raggiunto l'argento, mentre altre nazioni del nord, ad esempio la Norvegia, hanno una nazionale di calcio scarsa, ma nello sci di fondo dominano come non mai, sia maschile che femminile. Evidentemente la posizione geografica ha il suo peso..
RispondiEliminaLa nazionale è composta da giocatori che in Islanda hanno giocato un paio di campionati al massimo e sono stati prelevati da squadre straniere mentre giocavano ancora nelle giovanili.
RispondiEliminaIl campionato islandese non è molto appetibile per professionisti stranieri perché ci girano pochi soldi e soprattutto perché la vita in Islanda è dura. Un conto è starci un paio di settimane in vacanza, un conto starci un anno intero, incluso inverno con due ore di luce, temperatura sotto zero e vento a più di 100km/h... magari dovendosi allenare all'aperto :D
Infine è vero che i paesi nordici hanno una cultura sportiva completamente diversa dalla nostra. C'è una base molto più ampia di persone che pratica sport, una singola persona pratica più discipline contemporaneamente e ci sono molte più strutture disponibili. Se uno è bravo, lo pescano.
Fabio
Bisogna anche tener conto del limitato bacino d'utenza che offre l'Islanda: alla fine parliamo di una nazione di 320mila abitanti (poco più di Catania), quindi non è facile trovare 15-20 giocatori di buon livello quando le risorse umane (escludendo donne, bambini e over 35) è veramente limitato... se pensiamo che la Cina, con oltre 1 miliardo di persone, non riesce a creare una nazionale di spessore, dobbiamo ritenere il caso dell'Islanda un vero e proprio miracolo sportivo.
RispondiEliminaPoi come diceva qualcuno poco sopra bisogna ricordare che oltre al calcio (e forse ancor di più) la pallamano ha un grandissimo seguito ed è molto praticata in Islanda, come in tutti gli altri paesi nordici, il che contribuisce a ridurre ancor di più a ridurre i praticanti del calcio.
Egill
Ho sentito che un italiano, portiere, giocherà per una squadra islandese rifiutando proposte da altri campionati; secondo voi e' per motivi economici o perché. Il calcio in Islanda sta prendendonsemre più fascino?
RispondiEliminaSono assolutamente d'accordo con quanto già espresso da Fabio, Egill e Alby. Invece, per quanto riguarda il portiere italiano che starebbe per trasferirsi in Islanda, sinceramente non sono informato. Se anche fosse, dubito che comunque le motivazioni siano di natura economica, considerato che gli stipendi da quelle parti non sono nemmeno al livello della nostra Serie B. Generalmente, chi va a vivere in Islanda lo fa per amore nei confronti di quella terra
RispondiEliminaNon mi risulta ci siano giocatori italiani in trattativa per squadre islandesi, a maggior ragione che ormai il calciomercato è chiuso e la stagione volge al termine.
RispondiEliminaSicuramente c'è almeno una giocatrice italiana che gioca in Islanda, nello Stjarnan campione nazionale. A livello di nazionale, quella femminile sta facendo ancora meglio di quella maschile!
Fabio
Si chiama prattico' se non sbaglio e fa il portiere, ne sono sicuro al99%
RispondiEliminaBelin hai ragione! Complimenti per le fonti :D
RispondiEliminahttp://www.transfermarkt.it/fabrizio-prattico/profil/spieler/154549
e bella la sua storia:
http://www.sportnumber1.it/svezia-isole-salomone-e-adesso-islanda-fabrizio-prattico-il-portiere-giramondo-si-racconta
Fabio
Mi complimento anche io per le fonti! :D
RispondiEliminaComunque ho visto che ha giocato perfino alle Isole Salomone, che si trovano nel bel mezzo del Pacifico, a nord dell'Australia... Quindi è abituato a giocare in campionati qualitativamente anche peggiori di quello islandese. A questo punto, però, escluderei definitivamente la motivazione economica, anche perché il BÍ/Bolungarvík non è proprio così ricco...