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giovedì 14 novembre 2013

Entusiamo senza confini: vincere l'ostacolo Croazia per chiudere un glorioso 2013 in modo trionfale. ÁFRAM ÍSLAND!

Siamo alla resa dei conti. Il lungo inseguimento alla Svizzera e il tremendo botta e risposta con la Slovenia ci hanno portato fino a questo punto. Non sono dei semplici play-off per i mondiali stavolta: quest'anno ci sono anche l'Uruguay del Matador Cavani (che ha già umiliato 5-0 la Giordania), la rediviva Francia, il super-scontro tra il Portogallo del sempre più bello Cristiano Ronaldo e la Svezia del sempre più forte Zlatan Ibrahimović (e pensare che gli svedesi hanno pure creato francobolli e addirittura verbi del dizionario per lui...). Già queste premesse bastano per rendere questo turno di qualificazione uno dei più interessanti degli ultimi anni, se poi ci aggiungiamo che c'è anche la storica prima volta dell'Islanda, siamo proprio al completo.
La partita più importante della storia del calcio islandese. Che la federazione abbia scelto l'immagine di quell'esultanza per un po' di scaramanzia?


Certo, per ironia della sorte proprio quest'anno il presidente della FIFA Blatter ha esternato la propria contrarietà agli spareggi per i mondiali, ma questo non deve importare assolutamente l'Islanda, che fin qui ci è giunta con merito e soprattutto tanta grinta (e a chi ha qualche dubbio basti il 4-4 in Svizzera per convincersene). E deve proprio essere tutto ciò a convincere che questo momento magico può durare ancora, e diventare perfetto. Le stesse motivazioni le avrà anche la Croazia, con la differenza che questa è già abituata a calcare palcoscenici più prestigiosi di un semplice turno di qualificazione. Non possono far paura nemmeno le parole di Niko Kovač che, accomodatosi sulla panchina croata il 16 ottobre scorso in seguito alle dimissioni di Igor Štimac, è alla ricerca di un esordio vincente e convincente al tempo stesso. Infatti, questo 2013 è stato d'oro non solo per l'Islanda, ma per lo stesso tecnico nato nella Berlino Ovest del '71, che solo a gennaio era stato nominato allenatore della Croazia under-21. Poche le partite giocate, appena quattro, ma tutte finite con lo stesso risultato: la vittoria. Poi, il "vuoto di potere" nella nazionale maggiore e l'inaspettata promozione.
"Posso vedere una scintilla negli occhi dei miei giocatori. Vedo che hanno tanta voglia di dimostrare alla gente che sono più forti di quello che tutti credono. Vogliono dimostrare di essere ottimi giocatori e una grande squadra che merita un biglietto per il Brasile. Vedrete il vero volto della Croazia in questa prima gara."
 Queste le eloquenti parole del ct croato. Tuttavia, al di là del recente passato e delle solite dichiarazioni comuni a tutte le conferenze pre-partita del mondo, c'è da dire che questa Croazia è soltanto un punto interrogativo grande come una casa. Non bisogna infatti dimenticare che fin qui ci è giunta per opera di Štimac, non di Kovač, che con queste parole ha sì caricato tantissimo i suoi, ma sembra avere anche detto implicitamente che finora, dal suo punto di vista, la squadra non ha reso abbastanza ("...hanno tanta voglia di dimostrare alla gente che sono più forti di quello che tutti credono... vedrete il vero volto della Croazia in questa prima gara". Perché? Finora hanno fatto altro?). Non solo: l'allenatore croato è anche alle prese con infortuni (Strinić e Olić) e soprattutto con diffide molto pesanti, come quelle di Ćorluka, Modrić, Rakitić, Mandžukić e Kranjčar, oltre a tante altre, da gestire attentamente per la partita di ritorno a Zagabria, e questo potrebbe influire sull'atteggiamento in campo. Inutile parlare di schemi, moduli e cose del genere perché la nuova Croazia punta molto anche sull'effetto sorpresa.
Così appariva il Laugardalsvöllur mercoledì mattina. Per domani sera il campo dovrà essere libero dalla neve. Questa foto è anche una testimonianza sul perché in Islanda il campionato sia così breve... (foto presa da sport.is)
 Fino a qualche giorno fa, i giornali islandesi mostravano calma, ma era evidente che fosse apparente (scusate il gioco di parole). Nelle ultime ore, invece, iniziano a fioccare articoli sulla sfida di domani sera, che è talmente sentita da spingere addirittura il laconico "sport.is" (il principale quotidiano sportivo del paese) a fare articoli più lunghi del solito. Abbondano foto, reportage, e addirittura c'è chi ripercorre la storia del calcio in Islanda dalle origini ad oggi, mettendo in rilievo l'unicità della doppia sfida con la Croazia. I tifosi più fortunati, quelli che hanno tempo, sono andati anche ad assistere agli allenamenti della nazionale, che in Italia è norma, ma in Islanda è un evento più unico che raro!

Cercare di indovinare il risultato di domani sera è da folli, perché se sulla carta la Croazia è più forte, la furia agonistica dell'Islanda può risultare determinante. Una foga che però non deve essere scriteriata, perché si gioca in casa, e prendere gol in casa sottopone sempre ad un alto rischio di eliminazione, considerando poi che il Maksimir di Zagabria sarà comunque una bolgia infuocata...

Qualificazioni mondiali di Brasile 2014

Play-off
Andata, 15 novembre 2013
Reykjavík, Laugardalsvöllur, ore 20:00 (ore 19:00 locali)
Islanda - Croazia

Arbitro: Alberto Undiano Mallenco (Spagna)

2 commenti:

  1. Sono davvero emozionato, sentivo molto la partita, 0a0 che vale come una vittoria visto tutto il secondo tempo in dieci uomini. Stasera il pubblico islandese si è scaldato alla grande, davvero una bella bolgia.

    Ora a Zagabria si giocherà in un clima rovente, ma può succedere di tutto. é la finale della finale...

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    1. Devo ammettere che anche io ero emozionato: pur non essendo islandese, infatti, amo moltissimo questa nazione e spesso provo gli stessi stati d'animo che provano i suoi abitanti. Comunque il tuo commentio è una sitnesi perfetta dell'articolo che pubblicherò stasera: se continui, prima o poi dovrò "assumerti" come mio collaboratore :)

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