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sabato 5 settembre 2015

Nazionali - Islanda AD UN PUNTO DALLA STORIA: ad Amsterdam è un trionfo. Fær Øer, la resa è onorevole!

L'estate francese sa essere molto torrida, e di sicuro non ha nulla a che vedere col tepore islandese di luglio. Ma non sarà il clima a scoraggiare l'Islanda dal compiere l'ultimo, definitivo passo verso la qualificazione a Euro 2016. Perché ormai resta solo quello da fare, perché anche la diga Olanda non ha retto all'impatto con la furia della nazionale più ingiustamente derisa e sottovalutata (in Italia) degli ultimi anni. Certo, la crisi degli oranje è evidente, ma non si può pretendere di ridurre la vittoria dell'Islanda a questa motivazione. Contro il Kazakistan l'ultimo atto di una sceneggiatura con una sola accettabile sbavatura - la sconfitta in Repubblica Ceca -, ma comunque praticamente perfetta. Meno perfetta, ma ugualmente orgogliosa, la nazionale faroese, che contro l'Irlanda del Nord di fatto vede spegnersi le sue minuscole speranze di qualificazione, ma soltanto dopo una partita giocata ad armi pari. Il tutto in un quadro generale che, dopo anni bui, vede la rinascita del calcio scandinavo.

Una foto destinata ad entrare nella storia, perché è quella dell'undici titolare nella partita contro l'Olanda, quella che di fatto ha consegnato all'Islanda il passaggio del turno: Ragn­ar Sig­urðsson, Jón Daði Böðvars­son, Kol­beinn Sigþórs­son, Kári Árna­son, Birk­ir Már Sæv­ars­son, Gylfi Þór Sig­urðsson, Jó­hann Berg Guðmunds­son, Ari Freyr Skúla­son, Hann­es Þór Hall­dórs­son, Birk­ir Bjarna­son, Aron Ein­ar Gunn­ars­son (mbl.is/​Skapti Hall­gríms­son)

All'Amsterdam ArenA l'Islanda si gioca una grossa fetta del suo futuro, in una cornice internazionale che di pressioni ne dà parecchie: qua si è giocata la finale di Champions nel 1998 (quella che il Real Madrid vinse ai danni della Juventus), seguita nel 2013 da quella di Europa League tra Benfica e Chelsea. Gli oranje hanno assolutamente bisogno dei tre punti per non rischiare di compromettere definitivamente il loro percorso, e poi sarebbe un buon segno se il nuovo tecnico Danny Blind, subentrato a Guus Hiddink, esordisse con una bella vittoria: l'Olanda, schierata con un 4-3-3 reso inquietante dalla presenza in attacco di gente come Robben, Huntelaar e Depay, parte forte e con Robben e Sneijder ha due ottime opportunità. La squadra di Lagerbäck prende piano piano confidenza col campo, aiutata da due circostanze forse decisive nell'economia del match: al 31° Robben esce per infortunio, sostituito da Narsingh che praticamente gioca in casa, visto che è nato proprio nella capitale olandese. La tegola per i padroni di casa è molto pesante, anche perché l'attaccante del Bayern Monaco, secondo quanto riporta lo staff medico del club bavarese che ha già visitato il giocatore, sarà out per circa un mese a causa di "un infortunio muscolare nella zona degli adduttori sinistri": in poche parole, salterà il fondamentale match di Konya in casa della Turchia. Tornando a noi, l'altro episodio favorevole all'Islanda è il rosso diretto al 33° a Martins Indi, colpevole di aver reagito in maniera spropositata ad un fallo di Kolbeinn Sigþórsson (che invece è stato ammonito); ma al 40° Blind è costretto ad un'altra sostituzione, inserendo Jeffrey Bruma - difensore centrale del PSV Eindhoven - al posto di Huntelaar. Insomma, all'intervallo il tecnico di Oost-Souburg ha una sola sostituzione da giocarsi.

Però, ad essere onesti, l'Islanda non si è vista molto, anche se il momentaneo 1-0 del Kazakistan in casa della Repubblica Ceca è rassicurante. E come una beffa per gli olandesi, l'Islanda ricomincia il secondo tempo e si ritrova in vantaggio grazie ad un altro regalo: Gregory van der Wiel, che di esperienza internazionale ne ha tantissima, al 50° stende in area un Birkir Bjarnason che sarà autore di un magnifico secondo tempo e concede un rigore evitabilissimo. Sul dischetto si presenta il solito Gylfi Þór Sigurðsson che regala un clamoroso vantaggio ai suoi, nonostante Cillessen avesse intuito la traiettoria. Cinque minuti dopo gli ospiti potrebbero anche chiuderla, ma il palo dice di no a un gran tiro di Jóhann Berg Guðmundsson. Come si suol dire, è l'episodio che spacca la partita: l'Olanda, dopo cinque minuti di sbandamento, capisce che adesso rischia grosso e prende in mano le redini del gioco. Palleggia, controlla, tira da lontano, induce sofferenza e cattivi pensieri negli islandesi a causa di un oranje quasi sempre libero su una delle due fasce, ma di pericoli concreti non ne crea quasi mai, e quando ci prova si trova di fronte i guanti di un ottimo Hannes Þór Halldórsson. Insomma, con qualche piccolo patema, finisce 1-0 in favore dell'Islanda, che ottiene la sua prima vittoria in casa dell'Olanda, che adesso rischia grosso a causa della rimonta dei cechi, impostisi per 2-1 sui kazaki. Praticamente, in Turchia si giocherà lo spareggio tra i padroni di casa e l'Olanda: chi perde, rischia di non arrivare nemmeno ai play-off, visto che ormai i primi due posti sembrano occupati. E la matematica potrebbe confermare queste parole dopo che si saranno giocate Islanda-Kazakistan e Lettonia-Repubblica Ceca, che sono due partite in apparenza scontate.

Stiamo parlando della stessa matematica che ancora mantiene accese le speranze della nazionale faroese, che però non ci spera più. La partita contro l'Irlanda del Nord è stata giocata ad armi pari, nonostante si potesse pensare che stavolta non ci sarebbe stata storia. A Tórshavn è stata partita vera: al vantaggio di McAuley ha risposto un pasticcio colossale della difesa ospite, che di fatto ha regalato il gol a Jóan Símun Edmundsson, a segno per la quarta volta con la maglia della nazionale. Tuttavia, il giocatore nato a Toftir è croce e delizia, perché al 65° si fa espellere per somma di ammonizioni, permettendo ai nordirlandesi che iniziavano ad arrancare di riprendersi alla grande: dieci minuti dopo l'Irlanda del Nord conduce per 3-1, e con questo risultato cala il sipario. Adesso le Fær Øer sono a -6 dall'Ungheria che è terza, bloccata sullo 0-0 dalla Romania: a tre partite dalla fine, sa un po' di sentenza definitiva, anche perché nell'altra partita del girone la Finlandia ha vinto in Grecia per 1-0, scavalcando proprio i faroesi. E quindi a Helsinki tra qualche giorni ci sarà lo scontro diretto: in caso di pareggio, finlandesi e faroesi potranno consolarsi reciprocamente per l'eliminazione, ammesso che gli ungheresi espugnino Belfast.

Voglio chiudere però in modo insolito: innanzitutto, vi cito la grande vittoria odierna dell'Islanda under 21 sui pari età francesi per 3-2 nell'ambito delle qualificazioni al prossimo Europeo di categoria. Questo sta a dimostrazione del fatto che quest'Islanda non è un fuoco di paglia e nemmeno una sorpresa, ma è il frutto di una programmazione seria e di un progetto che va avanti da anni, nonostante il fatto che le cartine geografiche dei nostri soloni del calcio si fermino a Liverpool, ignorando quello che c'è più a nord o al massimo bollandolo come "miracolo" o "sorpresa"; sempre se per questi sommi esperti di calcio esiste un "Nord Europa", visto che grazie ai tifosi del Pescara e alle loro divertentissime (?) battute sulla pagina Facebook della Federazone islandese, questa ha deciso di oscurare a tempo indeterminato la pagina per l'Italia. Quindi, se volevate aggiornamenti ufficiali della KSI sulla home della creatura di Zuckerberg, ora ve lo potete dimenticare: se non avete ancora ringraziato i tifosi del Pescara (che comunque è rimasto in B e ha pure perso Bjarnason, trasferitosi al Basilea), fatelo. E fatelo prima che scoprano che anche Danimarca, Norvegia e Svezia, mitologiche nazioni nordeuropee in cui vivono notoriamente solo pecore e salmoni, potrebbero arrivare all'Europeo, in un anno che potremmo definire di "primavera scandinava": d'altronde, si sa, noi possiamo gridare al complotto e al biscotto degli svedesi ogni volta che vogliamo, possiamo pure offendere le altre nazioni a nostro piacimento, ma poi non possiamo accettare che qualcuno ci rinfacci un gol di mano contro la supercorazzata Malta. Abbiamo un movimento calcistico che sprofonda nel baratro della violenza, degli scandali e dei risultati sempre più deludenti, e ancora ci permettiamo di guardare con aria da snob chi riesce ad ottenere risultati con onestà maggiore e mezzi ridotti rispetto a noi. Non una scusa per la figura da quattro soldi con la KSI, non uno straccio di articolo per spiegare come sia possibile quest'exploit dell'Islanda. No, se l'Islanda ha vinto ad Amsterdam è perchè l'Olanda è in crisi nerissima. Nerissima tanto quanto la notte della cultura sportiva in Italia, se permettete.


7 commenti:

  1. Ciao! Anche nel basket l'Islanda sta arrivando! Agli europei tra poco sfiderà proprio l'Italia.

    Chissà, magari succederà anche nel calcio tra 9 mesi?!

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    1. Ciao! Non so se succederà anche in Francia, ma una sfida Italia-Islanda sarebbe bellissima per il blog e per i tifosi in generale :D

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  2. Concordo completamente con la parte finale dell'articolo. In Islanda, come in molti alti paesi calcisticamente emergenti, si stanno raccogliendo i frutti di un lavoro serio e basato su una programmazione pluriennale.

    Le squadre italiane stravolgono la rosa ad ogni sessione di calciomercato, si investe poco nelle giovanili e non si ha pazienza con le nuove leve. Tutto questo incide fortemente sulla qualità dei giocatori che sforna il nostro campionato.

    Oggi ho visto gli highlight della nostra serie B, ci sono delle squadre da oratorio. Non so come i giovani che ci giocano possano crescere in un campionato del genere e non oso immaginare in Lega Pro.

    Francesco, io credo sia un problema culturale più che sportivo. Fino ad oggi ci ha salvato la tradizione, ma non siamo stati in grado di mantenere questo gap con investimenti mirati. Le società hanno preferito correre dietro all'umore di tifosi e giornalisti. Siamo cicale e non solo nel calcio...

    Fabio

    PS per poco i vhichinghi non ci mazzuolano anche nel basket.

    Fabio

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    1. Pienamente d'accordo con la tua analisi. Il problema è che le cicale ignorano o deridono le formiche nonostante l'inverno sia già arrivato da un pezzo...

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  3. Domenica 6 settembre 2015 rimarrà un giorno storico per il calcio islandese e credo anche per questo blog. Mi ricordo di avere scoperto questo blog per puro caso, e mai avrei immaginato di commentare uno spareggio mondiale, due play-offs di Europa League e alla fine la tanto sofferta e meritata qualificazione agli Europei. Pazzesco!

    Forza Islanda!!!

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    1. Un risultato decisamente inaspettato, ma l'Islanda è capace di sorprendere sempre! Comunque ci ricorderemo a lungo di questo 6 settembre, ma non tanto della partita della Kazakistan...

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  4. Secondo me ci dobbiamo abituare a questi risultati della nazionale islandese...non è solo una generazione di giocatori particolarmente valida, basta guardare l'Under 21 che si comporta molto bene!

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